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Autore: Kokky    08/03/2008    0 recensioni
Un viaggio nel mondo dei colori attraverso gli occhi neri di una bambina pittrice. Sogni e particolari tinture. E un piccolo insegnamento. Scritto pensando a "Il pesce Arcobaleno" di Foyumi Soryo.
"Il nero è l'ultimo colore da usare, bambina mia.
Colora il mondo come più ti piace.
Verde, giallo, blu, rosso, viola, bianco, marrone... un mondo di sfumature."
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo Settimo- Il viola

 

La bambina dagli occhi neri e veloci aveva preso il viola dalla sua tavolozza e lo aveva guardato attentamente.

Dove lo vuoi usare, bambina?

Non mi deludere alla fine.

Con il pennello più piccolo in suo possesso aveva passato il colore sulla tela, ormai piena, creando delle farfalle.

Gli insetti volavano fra tutto, riempiendo lo spazio.

- Non lo vedi che stona? E poi da quando ci sono delle farfalle viola? -

- Sarebbe bello se ci fossero! Sono più particolari e speciali, le mie farfalle. -

Brava bimba, come al solito.

Hai avuto buoni maestri. Beh quel pittore pazzo e la donna dai capelli azzurri erano dei veri artisti, sapevano spiegare bene la filosofia dei colori.

La bambina rimirò la sua opera conclusa e sorrise. C'era stata alcuni giorni, ma finalmente si riteneva soddisfatta.

Posò finalmente il pennello.

 

La maglietta che ti piace tanto, le susine mature, gli occhi della nonna.

Quello strano quadro, i fiori in un campo verde.

Viola, viola, viola!

Finisci la tua opera e mostra il tuo pensiero, ne giusto ne sbagliato.

 

Il ghiaccio è bianco, lo è sempre stato, per questo la bimba per una volta non si stupisce.

Cammina a piedi scalzi nella grotta di bianco e puro ghiaccio, scivolando e graffiandosi.

Neanche un colore, un segno di vita, uno sprazzo di luce.

E' una tomba bianca.

Avanza, sa che c'è qualcosa in fondo alla grotta, che però finisce in un cunicolo cieco.

Al centro dello spiazzo dove si trova la bimba c'è un'altura di ghiaccio, illuminata da un sole algido e freddo.

Al centro dell'altura c'è un fiore che combatte con tutte le sue forze contro il clima impervio. E' un iris viola, teso verso il cielo.

La bambina si avvicina fino ad osservarlo meglio e nota una piccola fata, addormentata dentro il fiore aperto.

La creatura apre gli occhi purpurei e si innalza in volo, fino a raggiungere il volto della bimba. Ha un vestito viola, nota la bambina dagli occhi neri.

La fata sorride enigmatica e le unghie della bimba si tingono di viola.

Poi scivola sul ghiaccio e la fatina scompare dalla sua vista.

 

Quando dipingiamo ci estraniamo dal mondo e ne creiamo uno nostro, più bello, più giusto, più dolce.

E' il nostro mondo e nessuno ce lo può strappare. Come una creatura del pennello.

   
 
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