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Autore: alessi828    02/09/2013    1 recensioni
Dopo un anno dall'incidente che ha causato la morte del suo fidanzato, Bella è pronta a ricominciare. Ora si trova al college con le sue migliori amiche: Alice, Rosalie e Rebekah. Unite soffriranno per gli avvenimenti passati, si confideranno e si emozioneranno. Ma la felicità è dura da conquistare e loro lo sanno bene.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Sentivo di essere nel posso sbagliato, al momento sbagliato. Ma non perchè mi trovavo in una palestra puzzolente a vedere una partita di Basket, della quale non capisco le regole di base e circondata da sconosciuti tifosi urlanti.

No,la mia era una sensazione piu ampia. Mi trovo al college, studio le materie che preferisco insieme alle mie migliori amiche e nonostante questo, la sensazione di inadeguatezza mi perseguita dalla mattina e perfino durante la notte. Una volta nei miei sogni sorridevo e visitavo città fantastiche, armata di zaino e ipod. Oggi invece non riesco piu a sognare. Immediatamente una serie di immagini si susseguirono nella mia mente. Una risata. Uno sguardo dolce. Baci rubati e dolci carezze.

"Devo uscire da questo posto."Affermai alzandomi prima di avere un'attaco di panico. Ne avevo avuti parecchi in questi ultimi mesi e non era il caso di dare spettacolo in mezzo a tutta questa folla.

"Bella stai attent-"Sentii Alice urlare. All'improvviso mi sentii strattonare e sbattei il naso contro qualcosa di duro. Appena aprii gli occhi e vidi delle forti braccia che mi tenevano per la vita, smisi di respirare e mi concentrai sui ricami della divisa da gioco che avevo a pochi centrimetri dal naso.Chiusi gli occhi per ricompormi e una mano confortante si andò a posare tra i miei capelli.

"Ehi tutto bene?"Mi disse il proprietario di quelle mani.Il cuore mi batteva furioso nel petto per lo spavento e alzai lo sguardo. Rimasi un attimo incantata dai suoi occhi verdi. Mi lisciò i capelli con una tenera carezza e mi guardò interrogativo.Io annui solamente prima di spostare lo sguardo oltre di lui e vidi che tutti ci stavano fissando. Aveva preso una pallonata sulla schiena per evitare mi finisse in faccia. Lo riconobbi come l'amico e compagno di squadra di Emmet. Fece un sorriso che mi abbagliò un momento e poi ritornò alla partita.

"Ve lo avevo detto che non era una buona idea sederci in prima fila." Disse la mia amica Rebekah fulminando con lo sguardo ogni persona intorno a noi che stava ridendo della scena.

"Facciamo il tifo per Emmet, non scocciare Reb." Disse Alice. Emmet era suo fratello e aveva un anno in piu di noi. Per quanto Emmet ci prendesse sempre in giro fin da ragazzine era come un fratello anche per tutte noi e siamo venute a sostenerlo alla sua prima partita di campionato.Ero ancora un pò scombussalata ma stranamente mi calmai evitando l'attacco di panico che mi stava prendendo e mi risedetti sulla panchina.

"Quando avevo detto a Emmet che saremmo state in prima fila a fare il tifo per lui, non intendevo in senso letterale." Ribattè Rebakah facendo ridere me e Rosalie mentre Alice la ignorava.

"Non mi pare ti lamentassi prima mentre i giocatori a torso nudo si rinfrescavano con le borracce." La punzecchiò Alice scuotendo il suo caschetto moro e facendole una linguaccia.

"Sam, amore, come stai??"Disse ridendo, come risposta Rebekah prendendo il cellulare e rispondendo al suo fidanzato. Sam e la mia amica sono una coppia da un paio di anni e noi ragazze lo adoriamo per quanto dolce e paziente sia nei suoi confronti. Frequenta il college nella nostra città natale, a Seattle, e non ha potuto seguire Rebekah perchè impeganto ad assistere la madre malata. A causa della distanza il loro rapporto è solo telefonico o su skipe ma questo non ha cambiato i loro sentimenti e sertirli parlare al telefono mi provoca sempre forti fitte al petto. Incessante è il pensiero che io non avrò mai piu nulla del genere.

"La partita sta per finire, che ne dite se ci avviamo a casa e diciamo ad Emmet di raggiungerci dopo?" Propose Rosalie facendomi rimanere un po stupita. Erano settimane che lei e Emmet non si sopportavano e il loro rapporto era sempre stato basato su continue frecciatine.

"Ma io voglio vedere la fine." Si lamentò Alice mettendo il broncio.

"Certo come no..la partita..Jasper lo potrai vedere anche più tardi, stai tranquilla." La presi in giro facendole una linguaccia e ridendo mentre mi avviavo subito fuori dalla palestra. In questo modo scappai  dalle parole minacciose che mi stava urlando. Jasper le piaceva eccome, le era sempre piaciuto solo che non lo voleva ammettere. Forse avavamo attirato un pò l'attenzione ma con noi era sempre cosi. Siamo amiche dalla prima media e non ci siamo piu lasciate. La scelta del collge è stata dura ma l'ultimo anno è stato parecchio difficile e quindi abbiamo deciso di essere unite anche alla Earst university. Probabilmente non è per forza un bene perchè questo ci chiude come gruppo e non permette di vivere a pieno questa esperienza. Spesso i nostri genitori dicevano che avevamo un rapporto quasi ossessivo. Avevamo sempe bisogno l'una dell'altra, e durante il liceo molte ragazze cercavano di entrare nel nostro gruppo ma non era la stessa cosa. Noi conoscevamo tutto una dell'altra, ogni segreto ogni emozione e paura. L'iscrizione allo stesso college è stata automatica. In realtà non era la prima scelta di Alice e Rosalie ma per stare vicine a me, hanno deciso di sacrificarsi e condividere quest'esperienza insieme. E io ho il terrore che un giorno se ne possano pentire. Ora viviamo insieme in un'appartamento a dieci minuti a piedi dal campus e devo ammettere che la convivenza non è per niente facile.

"Rosalie!! Fanno patto di sangue su Mtv!" Urlò Alice alla mia amica, talmente forte che mi dovetti tappare le orecchie. Rosalie disse qualcosa di incomprensibile, seguito da un botto e un'imprecazione, subito dopo comparve in salotto con indosso i leggins e una canotta bianca lunga e si stava legando i capelli in una coda alta.
" Non potevi chiamarmi prima?" Disse buttandosi su di me nell'altro divano non preoccupandosi affatto di pesarmi.

"Shh.non sapevo fosse in programmazione." Disse prestando totale attenzione alla televisone.

"Levati Rose." Le dissi cercando si spostarla ma lei se la rideva alla grande e i suoi capelli lunghi e biondi mi infastidivano il viso e mi facevano starnutire. Iniziai a darle alcuni pizzicotti per farle male ma lei continuava a schiaffeggiarmi le mani e ammonirmi con lo sguardo. Era lei quella di troppo perchè se la prendeva con me? In realtà lo sapevo perchè, avevo occupato la parte migliore del divano, io e lei eravamo sempre in concorrenza per quel posto.

"Sam vi saluta e dice che la prossima sett-" Fece la sua comparsa Rebekah ma venna zittita da Alice che la spaventò con il suo sguardo.  "Cosa le prende?" Chiese rivolta verso di me. E io come risposta le indicai lo schermo.

"Lo abbiamo visto almeno dieci volte Alice. E' un'ossessone la tua." Disse la mia amica alzandosi e andando in cucina con un'aria divertita e il perchè lo sapeva benissimo. Noi avevamo messo in scena una parte di quel film e ancora oggi andiamo fiere di quello che è lo scherzo meglio riuscito nella storia.

"La prima che parla ancora se la vedrà con la sottoscritta." Minacciò la piccoletta alzando il volume della televisione e facendomi roteare gli occhi esasperata. Intanto Rosalie era ancora bella che sdraiata su di me e non accennava a spostarsi. Respirai a fondo, dopo tutto nonostante i battibecchi e i vari fastidi, erano proprio i momenti come questi che mi facevano sparire il senso di inadeguatezza e buchi nel petto che mi seguivano nelle mie giornate da mesi ormai.

"Ragazze fate un appaluso ai vincitori della prima partita di campionato !" Urlò Emmet entrando in casa e attirando subito l'attenzione di tutte noi. Era in compagnia di jasper e il ragazzo della palla e tutti e tre indosavano la tuta della squadra del college.

"Ehi ma come sei entrato?" Chiese Roslie alzandosi finalmente e sistemandosi la coda che le avevo disfatto per dispetto.

"Chi vuole qualcosa da bere?" Balzò in piedi Alice e mettendo in modalità muto la televisone a metà film. Ahia,non lasciava mai quel film incompleto.

"Alice mi ha dato a chiave." Disse lui sorridendo e andando da solo a prendersi una birra dal frigo. "Fate come acasa vostra ragazzi." Disse verso i suoi amici porgendogli una birra.

"Come a casa vostra un corno." Dicemmo all'unisonno tutte e tre e io scivolai sul divano cercando di occuparlo per bene ma era per quattro persone e io non occupavo gran spazio. Edward l'altro amico di Emmet e Jasper mi guardò divertito e rimase al suo posto vicino al muro. Bevve un sorso di birra e continuò a fissarmi, riuscii a reggere lo sguardo per poco perchè venni subito distratta dalle mie amiche .

"Alice dopo dobbiamo parlare." Disse Rosalie alla mia amica e poi rivolta ai ragazzi li invitò ad accomodarsi e io dovetti mettermi composta. Ecco la bolla di tranquillità era sparita.

"Sono Edward comunque." Si presentò l'amico di Emmet porgendo una mano a me e Rebekah e Alice. Come se tutto il campus non sapesse gia chi fosse.

"Lo so." Mi scappò e mi coprì subuto la bocca con la mano e osservai il suo sguardo interrogativo e il sorriso che si stava formando.

"Si insomma non è difficile notarti quando una folla di pazzi tifosi urla tuo nome in palestra." Brava Bella, buona risposta. Lui mi osservò e sorrise. Ma perchè mi guardava cosi tanto. Era ovvio che non ci credesse nemeno un pò a quello che avevo detto. Tutti conocevano Edward Cullen al campus come la stella del basket e perchè ovunque andasse le ragazze lo seguivano. E lui ovviamente ci stava. Insieme ad Emmet e jasper erano tipi da divertimento senza impegno e per questo mi davano tremendamente fastidio le sue occhiate. Non mi intressava minimamente. Nonostante il suo bel sorriso e i suoi occhi seducenti.

"Edward lasciale perdere sono quattro pazze. Fidati di me." Disse Emmet dando una pacca anche Jasper che si vedeva lontano un miglio avere una cotta per Alice dalla prima volta che Emmet lo portò a Seattle, la nostra città natale per le vacanze.

" A proposito di pazze, sai che film stavamo guardando?"Domandò Rebekah al nostro amico che girò la testa verso la televisone e poi verso di noi. Iniziò a ridere e a darsi pacche sulle gambe. E in questo modo contagiò tutti noi anche se i suoi amici non capivano bene perchè stavano ridendo. Erano piuttosto buffi.

"Questa ve la devo raccontare ragazzi. Avete mai visto questo film?" Loro scossero la testa e Emmet fece un segno verso Rosalie per iniziare a raccontare. Era sempre stata brava a raccontare gli aneddoti a differenza della sottoscritta.

"Non so Emmet, potrebbe ritornarci utile anche qui al colegge." Iniziò Rebekah non volendo svelare subito lo scherzo.

"No!" Urlò Emmet esagerando con il volume della voce e fissandomi intensamente preoccupato. Io distolsi lo sguardo e sorrisi per smorzare la tensione. Mi sentii tutti gli occhi puntati addoso e mi girai alla mia sinistra dove anche Edward mi guardava confuso per la reazione strana del suo amico ma non mi interessava piu di tanto.

"Scherzavamo Emmet come sei pesante delle vote, Dai Rose racconta." Esclamò Alice andando a recuperare altro da bere in cucina. Emmet si rilassò e ritornò il buffone che è il novata per cento della giornata. E' sempre stato preoccuato per me e so' che lui soffre quanto me in ogni caso.

"Mi avete incuriosito" Affermò Jasper e noi ridemmo un pò emozionate per il ricordo.

" E va bene..Durante il terzo anno di liceo frequentavo Ben, un tizio più grande di un anno di noi e compagno di corso di Ememet. Beh, Dopo un paio di mesi insieme scoprii che mi tradiva." Iniziò Rosalie e sul suo viso comparve un ghigno quasi sadico.

"La tradita con una nostra compagna di classe e Rebekah un giorno li trovò nello stanzino del bidello. Ho sempre dimenticato di chiederti cosa ci facevi in quello stanzino" Continuò Alice prima rivolta a noi e poi a Rebekah e intanto si mise a gambe incrociate in attesa del pezzo forte della stroia.

"Certo..ehm..ora non me lo ricordo..mi pare che stessi cercando..gessetti, si! In ogni caso appena lo dissi a Rose la prima cosa che lessi sul suo viso fu assolutamente: vendetta. E cosi successe. Decidemmo di fargliela pagare e questo film ci ispirò." Continuò Reb inizialmente imbalbettata. Avevano lasciato a me la parte dello scherzo da raccontare. Grazie tante.

"Eravamo davvero delle pazze se ci ripenso" Dissi scuotendo la testa ridendo e guardando Edward e Jasper continuai a raccontare.

" Conllaborarono anche Emmet.. e Colin, il migliore amico di quest'orso che ho qui davanti, erano tutti e tre in classe allo stesso corso di letteratura."

"Durante una festa diedi delle pasticche a Ben dicendo che avrebero aiutato Rosalie a svegliere la voglia e lui gliele diede senza batter ciglio. Era proprio un'idiota! Avrei dovuto spaccargli la faccia altrochè." Affermò il mio amico venendomi in soccorso. Lo ringraziai con un sorriso. Parlare di "lui" mi è ancora difficile.

"Che pasticche erano?" Chiese Jasper bevendo un sorso di birra e poi lanciare uno sguardo ad Alice.

"Vitamine in realtà, ma lui non lo sapeva." Iniziai io e mi misi piu comoda sul divano stendendo un po le gambe, senza toccare nessuno però. "Noi filmammo tutto per sapere quando intervenire e tenere la situazione sotto controllo ovviamente, Rosalie fece finta di avere un'overdosi e svenire mentre quel bastardo stava approfittando di lei. Ci chiamò immediatamente e noi urlammo che l'aveva uccisa e la colpa era solo sua." Continuai iniziando a ridere coprendomi co una mano.

"Si mise a pingere come un bambino e disse che la sua vita era finita e blah blah blah."Proseguì Rosalie soddisfatta al massimo livello.

"Gli dicemmo le peggio cose ma poi che lo avremmo aiutato e fatto finta che Rosalie fosse scappata e che l'avremmo seppellita e nascosto per sempre tutta la faccenda."Disse Rebekah ammirandosi lo smalto come se avesse raccontato la fiaba di cappuccetto rosso.

"L'idiota era anche daccordo. Ci aiutò a caricare Rosalie in macchina e ci seguì fino a una radura dopo di chè scappò via."Affermò Alice verso Japer per chiudere il racconto e si sorrisero dolcemente. Mi venne una fitta al cuore.

"E poi?"Chiese Edward spaesato e secondo me un po impaurito da noi. Mi fece sorridere.

"Il giorno dopo Rosalie tornò a scuola e lui appena la vide se la fece quasi addosso dalla paura e andò via urlando. Da allora non si è piu avvicinato a nessuna di noi." Gli risposi e lo vidi inizialmente stupito e poi scoppiò in una grassa risata.

"Voi siete.." iniziò ma non riuscii a parlare o non sapeva come definirci. Difficile a dirsi. "interessanti" continuò guardandomi. E basta! Sono stufa dei suoi sguardi. Roteai gli occhi e prestai attenzione alle mie amiche che stavano parlando di alcuni particolari che si ricordavano di quel giorno.

"Sei troppo educato amico, sono pazze e vendicative." Dichiarò quello che dovrebbe essere il nostro amico.

"Gentile come sempre " Affermò Rosalie schioccando la lingua scocciata.

"Io vi trovo forti." Disse invece Jasper dando una pacca sulla spalla ai suoi compagni di squadra.  Alice gli fece gli occhi a cuoricino.Ma perchè non uscivano ancora insieme?

"Dite cosi pechè le avete appena conosciute." Affermò Emmet e tutte noi prendemmo un cuscino e glielo gettammi in faccia.

"Ci difendiamo semplicemente." Fu tutto quello che rispose Rebekah perchè poi il telefono le squillò e cprse in camera a parlare probabilmente con Sam.

"Accidenti Emmet ma sta attento!"Esclamò Alice sbuffando e dirigendosi verso la cucina. Emmet aveva rovesciato un pò di birra sul tavolino del salotto.

"Alice non fare la mammina,non è stata colpa mia ma del vostro attentato alla mia vita e in ogni caso si pulisce.. vero?"Disse prima verso sua sorella e poi verso tutti noi.

" Ah beh si certo.. non è mai colpa tua vero?"Disse lei tornando armata di spugna e pulii il tutto piuttosto freneticamente.

"E con questo cosa vorresti dire?" La incoraggiò il fratello piuttosto confuso incrociando sia braccia che gambe.

"Chi vince di solito?" Sussurrò Edward verso di me, ma venne zittito da Rebekah che era rapita dalla scena e mangiava dei pop corn. Da dove erano sbucati?

Sorrisi e feci spallucce mentre i miei amici continuavano a discutere.

"Edward giusto?Non distrarti, ora arriva il pezzo forte." Disse esaltata Reb e io lanciai un cuscino verso la sua direzione ma lei prontamente lo evitò senza distogliere gli occhi dalla scena di fronte a sè. Ma come avrà fatto?

Edward sorrise divertito e allungò un braccio sullo schienale del divano ma lontano da me.

"Come con Mr. Stan." Tirò fuori esasperata Alice e Emmet fece una grassa risata.

"Vuoi parlare di Mr. Stan? Ma davvero Alice?" La sfidò Emmet sorridendo maleficamente tanto che la mia amica saettava lampi dagli occhi per il nervoso. Alice era la ragazza più dolce e pura del gruppo, ma se si prova a contraddirla,diventa una iena.

"Adoro quando tirano fuori Mr. Stan" Disse Rebekah continuando a mangiare i pop corn. Mi fece roteare gli occhi verso il cielo e se avessi avuto un'altro cuscino glielo avrei lanciato volentieri.

"Ma di cosa stanno parlando?" Chiese Jasper confuso da questo battibecco improvviso, a cui invece noi ragazze eravamo abituate.

"E' morto Alice, santo cielo, fattene una ragione!!" Esclamò esasperato il nostro amico portando le braccia al cielo per indicare la direzione del paradiso.

"Non è morto, tu lo hai ucciso! Non gli hai dato il cibo la settimana in cui spettava il tuo turno." Affermò decisa la mia amica, buttandogli addosso la pezzetta con cui aveva pulito il tavolino.

"Avevo tredici anni, quando la smetterai con questa storia?" Domandò lui esausto poichè ogni volta che discutevano lei tirava fuori Mr. Stan.

"Era il pesciolino rosso piu dolce del mondo." Mise il broncio la mia amica e andò da Rosalie a farsi consolare facendoci sorridere della sua espressione.

"A proposito, io prima ti ho salvato la vita." Esclamò Edward indicandomi il viso, mentre gli altri avevano iniziato a parlare di una festa prevista la settimana prossima nella loro confraternita. Avevo quasi dimenticato la pallonata di qualche ora prima, sembrava lontano anni luce.

"Non è vero!." Mentii io in imbarazzo e iniziai a tirarmi delle ciocche di capelli per l'agitazione.

"E invece si, ti avrebbe proprio preso in pieno la testa." Continuò lui picchiettando sulla mia fronte con le sue grandi e lunghe mani.

"Beh ,non sarebbe successo,se qualcuno di voi non avesse mancato quel banalissimo passaggio." Affermai decisa, cercando di coprire il mio sorriso con i miei capelli lunghi. Devo ammettere che stare con questo ragazzo mi faceva divertire e stare bene. Qualche anno fa mi sarebbe piaciuto parecchio.

"Stai forse insinuando che siamo scarsi?" Domandò sorridendo e portandosi una mano al cuore come ferito dal mio commento poco carino.

"Naah, ma parecchio distratti dalle cheerleader." Dissi soridendo e lo vidi portare la testa all'indietro e scoppiare in una forte risata. E fui stupita di dover ammettere che al mio cuore mancò un battito ammirando quella scena.

  
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