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Autore: Madness in me    02/09/2013    2 recensioni
“Va tutto bene, va tutto bene. Butteremo la cenere di quei quaderni in qualche secchione, più tardi. Quel mostro non può uscire da lì, Hope, quante volte ancora dovrò ripeterlo ? Lui non ti farà del male. Te l’ho promesso. Ti ho promesso che non ti avrebbe toccato, che non sarebbe mai uscito fuori da quelle pagine e così sarà."
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, Crack Pairing | Personaggi: Avenged Sevenfold, My Chemical Romance, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chapter Five.

 

 

 

Zafira POV

 

La cena era ottima, soprattutto perché eravamo tutti insieme. Tutta la famiglia al completo.
Ci alzammo da tavola e ci mettemmo in salotto mentre Korey e Jimmy sparecchiavano e sistemavano la cucina.
Io mi buttai sul divano e lasciai che la mia testa andasse indietro, ero davvero stanca.
Chiusi gli occhi per un po’ e caddi in un sonno profondo.
Quando mi risvegliai, mi ritrovai sdraiata sul letto in quella che ormai era la mia camera.
I miei genitori erano morti e sepolti da tempo, ormai.
Da sola non volevo rimanere, quindi John e Korey mi chiesero di rimanere con loro fino a quando volevo.
Ero al buio. Io avevo paura del buio.
Mi rannicchiai, spalancando gli occhi. Ero anche da sola. Ero completamente al buio. Non c’era nessuno con me.
Pensai di chiamare Zacky, ma non volevo che si rovinasse la serata per stare con una fifona come me.
Mi guardai intorno.
Che mossa stupida.
Lui era appostato lì, come sempre, che mi fissava con quei suoi occhi agghiaccianti.
“Che ci fai qui?” domandai.
“Sono venuto a controllarti. Ti infastidisce?”
“Potevi non scomodarti.”
Rimase in silenzio.
“Per quanto ancora continuerai a fingere, cara e dolce Zafira?”
“Non sono affari che ti riguardano. E non sto fingendo proprio nulla.”
Improvvisamente vidi la porta spalancarsi. Era Zacky.
“Amore, con chi stavi parlando?”
Mi girai, e vidi che lui non c'era più.
“Con nessuno, stavo farfugliando qualcosa riguardo a come sono stata stupida ad addormentarmi. Sono ancora tutti giù? “
“Sì.. tutto bene?”
“Oh, sì! Una meraviglia. Ho dormito tanto?”
“No, solo due orette.”
“Uhm.. capisco. Beh, ora scendo, dammi due minuti e arrivo.” Gli dissi sorridendo.
“Va bene, ti aspettiamo di sotto.” Sorrise anche lui e se ne andò.
Tirai un sospiro di sollievo enorme.
“Perché non gli parli di me?”
Mi girai di scatto, spaventata.
Lui era di nuovo lì.
“Non devi avere contatti con Zacky. Non con lui, per favore. Non deve sapere. Non voglio che sappia. Lascialo stare.” Dissi con rabbia e disperazione.
“Prima o poi lo verrà a sapere.”
Dopo l’ultima cosa che disse, scomparve.
Mi alzai dal letto e accesi la luce.
Mi sedetti per terra, tenendo la testa fra le mani.
“Dannazione!” Esclamai.
Cercai di non piangere, e ci riuscii.
Ero brava a reprimere i miei sentimenti.
Mi alzai e andai di sotto dagli altri.
“Mi dispiace davvero tanto per essermi addormentata prima!”
Notai che non c’era nessuno oltre Zacky sdraiato sul divano.
Mi avvicinai a lui e vidi che si era addormentato.
Era così bello quando dormiva, tranne per il fatto che russava come non so cosa.
Aveva un’espressione così naturale ed innocente. E cavolo, sarei potuta rimanere lì a fissarlo per ore.
Zacky era la cosa più bella che mi fosse mai capitata in tutta la vita. Non credo che riuscirei a vivere a pieno senza di lui. Non riesco a vedere la mia esistenza senza Zacky. Sarebbe vuota, triste, priva di significato. Potrei stare qui a spiegare per ore e ore i motivi per cui lo amo, ma non basterebbe.
Mi misi seduta per terra, accanto al divano e appoggiai lentamente la mia testa sul suo braccio.
“Amore?” farfugliò.
“Cavolo, ti ho svegliato, non volevo!” mi tirai su in meno di un secondo.
“Stai tranquilla, non è successo nulla di grave.” Rise.
Era così bello quando rideva, mi esplodeva il cuore ogni volta che vedevo quel sorriso.
“Dove sono gli altri?” chiesi.
“Sono usciti, sono andati a fare una passeggiata.”
“Potevi andare anche tu, no?”
“E ti lasciavo qui da sola?”
“Sì..però a quest’ora ti staresti divertendo con gli altri.”
“Preferisco stare con te.”
“Io..potevi svegliarmi!”
“Ho preferito lasciarti dormire. Ti sei addormentata sul divano come una pera cotta.”
Pensai di essere diventata rossa in quel momento.
Scoppiò in una risata rumorosa.
“Non prendermi in giro, dai.” Feci finta di esserci rimasta male.
“Non ti stavo prendendo in giro, dai, stavo giocando!” si buttò dal divano su di me e mi abbracciò.
Ero distesa a terra, immobile, non riuscivo a muovermi, ero come paralizzata.
“Sei tutta rossa.”
Sbarrai gli occhi e mi sbattei le mani sulla faccia, ma lui me le tolse poco dopo.
“Guarda che così ti fai male.” Disse ridendo.
“Ehm… io..”
Non potei continuare la frase perché le sue labbra bloccarono le mie con un bacio.
Si tirò su e mi guardò.
“C-che c’è?” chiesi.
“Sei stupenda.”
Arrossii ancora di più, stavo per andare a fuoco, me lo sentivo.
Mi aiutò ad alzarmi e si buttò sul divano tirandomi a se. Voleva che mi sdraiassi su di lui.
“Appoggiati su di me.”
Mi sdraiai su di lui facendo attenzione a non fargli male.
Poggiai la testa sul suo petto e lo abbracciai.
Lui iniziò ad accarezzarmi la testa, finché non mi addormentai.

  
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