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Autore: ChiaPayne_    02/09/2013    0 recensioni
Dana, ragazza semplice, timida, con solamente un segreto inconfessabile, è innamorata di un sogno.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ci sono tanti posti nella vita dove vorresti andare o tornare. Per sentirti amata, per ritrovare le persone che ti hanno voluto bene, per fari abbracciare, per farti sentire dire che sei bellissima con la consapevolezza che non è così. Oppure cambiare vita, seguire il tuo cuore, lasciare tutto per uno stupido sogno, che ti fa battere il cuore in ogni parte della giornata.

I’m in love with a dream

Mi presento, mi chiamo Dena, ho 16 anni e tutti mi credono pazza. Beh chi non lo sarebbe se dicesse di vedere un ragazzo per ben 3 anni di fila nei suoi sogni? Non è normale, ma a me è accaduto e accade tutt’oggi. E’ da quando avevo 13 anni che appena chiudo gli occhi e sprofondo in un sonno, che nemmeno un suono acutissimo può svegliare, mi “incontro con un ragazzo”. Sembra un po’ un racconto di un libro che ho letto la scorsa estate, ma a me è capitato davvero. Questo ragazzo è bellissimo, alto, occhi marrone cioccolato, capelli corti sul biondo marroncino e un accenno di barba. Di questo ragazzo non so molto, non parliamo della nostra vita privata, almeno non lui, so solamente che si chiama Liam e ha 19 anni. Ho fatto parte di tutti i suoi cambiamenti, della crescita e dei tanti tagli di capelli. Questo taglio che ha ora lo rende ha tutti gli effetti un uomo. La cosa brutta di questa vicenda è che io sono innamorata di questo ragazzo, che forse nemmeno esiste. –Dena c’è Eryn alla porta- ecco mio fratello Dave che rompe sempre i coglioni, scusatelo. –Arrivo!!- dissi nascondendo il mio file e precipitandomi alla porta. Eryn era sempre più bella, alta, magra, abbronzata e con un trucco da fare invidia a Clio make up. Capelli scuri che le ricadevano sulle spalle e la sua maglia preferita ad adornare le sue magnifiche curve. Possibile che non si accorgesse di quanto stupenda fosse? –Eryn!!!!! Dio sei bellissima, fatti vedere!- dissi saltandogli addosso e abbracciandola. –Ohw Dena, sei sempre dolcissima- -E basta con le vostre smancerie, io tolgo il disturbo- questo è mio padre, tutto bici e corse motociclistiche, odia quando un’amica viene a trovarmi e con la vecchiaia inizia a diventare burbero. –Eryn tesoro sei splendida, vi va un po’ di gelato?- questa invece è mia madre, santa donna, lavora come una pazza, cucina e nel frattempo aiuta Dave in matematica, adoro mia madre, anche se a volte mi fa dannare e non poco. –No grazie signora Gemma, dovrei parlare con Dena, è urgente- mi diede un occhiata glaciale e capii che non dovevo scherzare con lei oggi. –Oh certo, fate come volete, io intanto lo preparo qui- -Ma mamma diventerà come acqua- dissi un po’ in pensiero, capii e lo rimise via nel freezer. Salimmo nella mia camera e ci sedemmo a gambe incrociate sul letto. –Bene dimmi tutto Eryn- dissi in ansia –Bene preparati alla catastrofe allora- incrociai le dita sperando che non fosse gravissimo –A scuola si è saputo del tuo “love dream”, ti credono una pazza, Dana, devi fare qualcosa- lanciai un sospiro, credevo fosse cosa più grave tipo…no momento, è abbastanza grave se la gente sa di me e Liam. Oddio chissà che penseranno, non lo voglio nemmeno immaginare, ma a sto punto, non c’è niente che io possa fare se non lasciarglielo credere e farmi trattare da pazza, perché la gente lo pensa davvero, anche la mia famiglia lo pensa così, Eryn è l’unica che mi crede. –Dio è terribile…ma non c’è niente da fare Eryn, ormai il gioco è fatto- mi abbracciò e mi rassicurò dicendomi che era tutto ok e che lei ci sarebbe stata sempre.
Il resto del pomeriggio passò tra un gelato e una torta, mamma ci ha imbottite di dolciumi, mi sarei messa a dieta, sicuramente. L’ora di andare a letto si avvicinava sempre di più e non vedevo l’ora di rivedere il mio Liam. Mi feci una doccia, mi lavai i denti, mi misi il pigiama e andai a letto con un bicchiere di acqua in mano. Alzai le coperte e mi ci imbaccuicai dentro. Raggiunsi veloce il nostro posto e aspettai per circa un oretta. Liam era un tipo che andava a letto tardi e per questo lo invidiavo, io non ci riuscivo. Mi accolse con un abbraccio da dietro. Il suo profumo mi invase e la voglia di stringerlo si impossessò di me. –Piccola, mi sei mancata così tanto- disse baciandomi il collo. Morivo ogni volta che il suo respiro solleticava quella zona così delicata. –Anche tu Liam- ci stringemmo per un'altra mezz’oretta, senza dire niente, poi mi fece sedere sulle sue gambe e mi chiese se ci fossero novità. Ce ne erano eccome, ma non avevo intenzione di dirgliele, non erano così importanti per lui. Decisi di rispondere un –no-, ma lui non ci credette. In tre anni aveva conosciuto tutto di me, le mie bugie, le mie risposte contrarie e i miei falsi sorrisi. Solo una cosa non aveva capito, forse, che ero innamorata di lui. –Ora, mi spieghi che succede- disse iniziandomi a fare il solletico –Dai Liam, basta, non succede niente- dissi tra una risata e l’altra –Ok allora dovrò continuare mia piccola e fragile migliore amica-. Già io ero questo per lui, ma non mi dispiaceva, cioè sì, ma sapevo che comunque mi avrebbe trattato così, non so ancora per quanto tempo, ma per un paio d’anni spero. Liam era la cosa più bella che mi potesse capitare, lui era tutto per me, ogni volta che avevo bisogno di lui dovevo solo aspettare la notte e lo avrei visto, abbracciato e gli avrei raccontato i miei problemi. Continuavo a ridere, non l’avrebbe smessa tanto facilmente lo so, dovevo inventarmi qualcosa perché non resistevo più. –Ok, ok mi arrendo- dissi fermandolo e prendendo in ostaggio i suoi polsi. Mi girai e la nostra vicinanza mi mise i brividi. Sentivo il suo respiro sul viso, i suoi occhi che mi leggevano dentro. In quel momento realizzai quanto ero stupida. Quanto quella bambina solare, birichina e sempre col sorriso sulle labbra era sparita, lasciando il posto a un’ingenua ragazza che pensa che il suo migliore amico, probabilmente immaginario, possa provare qualcosa per lei. Avevano ragione i miei compagni a darmi della svitata. Chi non lo penserebbe, sogno un ragazzo che cedo il mio migliore amico e mi sono innamorata perfino di lui, non è una cosa normale. Sono pazza e lo devo accettare, devo accettare di farmi ridere dietro, devo accettare di essere cambiata, devo accettare che l’adolescenza e un processo che distrugge chi eri e che ti fa diventare una persona che non vorresti mai essere. –Tutto ok piccola?- -Oh…sì, sì, sono solo stanca- -Oh, la mia piccolina, volevo abbracciarti fino a quando non suonava quello stupido aggeggio che ti fa dannare- disse accarezzandomi la guancia che presto divenne di un rosa accesso. Risi e abbassai lo sguardo –Ti tengo io al caldo piccola, vieni, ti abbraccerò lo stesso- disse mostrandomi le sue possenti braccia aperte pronte ad accogliermi. Con un sorrisino sulle mie braccia mi avvicinai a quel sogno, sentii le sue braccia circondarmi tutto il corpo, mi sentivo sicura, viva, sentivo il calore del mio corpo mischiato al suo. Immediatamente la sensazione che lui fosse reale occupò tutta la mia mente e in poco tempo precipitai in un sonno profondo. Sentii quel cazzo di aggeggio elettronico suonare, cazzo no, non voglio andare a scuola, vi prego fate qualcosa in mio soccorso. –Dana, svegliati piccola- -No non voglio Liam, voglio stare ancora un po’ qua con te- dissi tenendolo stretto a me –Piccola, devo andare è urgente, ci vediamo sta notte, mi mancherai! Ti voglio tanto tanto bene piccola- -Mi mancherai anche tu Liam- lo vidi mano a mano allontanarsi fino a non vederlo più e puf, in un colpo scomparii, fantastico, non era mai successo, me ne andavo via sempre prima io. Improvvisamente mi sentii vuota, Liam faceva parte di me, non potevo sopportare di perderlo. Con riluttanza aprii gli occhi e spensi quell’aggeggio infernale, ero in ritardo, fantastico, per la prima volta mi sarei presa una di quelle sgridate e occhiatacce che non si dimenticano facilmente, dovevo tenere presente che oltre alla verifica che avrei dovuto recuperare, dovevo anche subirmi la parte della svitata, perché qualche stronzo aveva spifferato tutto ai quattro venti, Dio ero fuori di me. Arrivai a scuola con un ora di ritardo, una verifica da recuperare, una nota sul registro per aver risposto male al mio compagno di banco che mi dava fastidio e per essere stata presa in giro davanti a tutta la scuola. Arrivai a casa, corsi in camera, buttai lo zaino e mi andai a fare una doccia bella fredda, anche se era febbraio. Ritornai in camera e iniziai a studiare per la verifica che avevo perso e che avrei recuperato domani con la metà del tempo che avevano avuto i miei compagni. Logicamente il prof mi aveva punito perché credeva che il mio ritardo fosse dovuto alla mancata preparazione, Dio quanto lo odio. Mamma arrivò e si trovò una nota da firmare e un ritardo da compilare. Salì in camera e mi fece una bella lavata di testa e se ne andò di sotto a preparare la cena. Avevamo ospiti a casa e io dovevo lasciare il mio studio per colpa dei colleghi di lavoro di mio padre, oggi non è proprio giornata, pensai. Mi buttai a letto sfinita e amareggiata, spero in una aiuto e in una notte con Liam. Mi addormentai subito, aspettai più di due ore, ma di Liam nemmeno l’ombra. –Bene, era solo una stupida illusione, sono davvero suonata. Anche se Liam fosse realtà, come tutti si sarà accorto di che persona orribile sono, è scappato, ha resistito per tre anni e ora se ne è andato. Dana, sapevi benissimo che lui se ne sarebbe andato prima o poi, questo “poi” ora è arrivato, te ne devi fare una ragione.- mi raggomitolai su e stessa e tra pianti e singhiozzi finalmente uscii d quell’incubo. La mattina seguente fu ancora peggio della precedente, la verifica andò male, il prof mi interrogò a sorpresa su un argomento che non mi era nemmeno lontanamente entrato in testa e Eryn non si presentò a scuola. Mi chiamò nel pomeriggio, la sentii scossa e le chiesi spiegazioni, la sua risposta fu –Abbiamo un problema, vieni a casa mia appena ti liberi, è stra urgente- obbedii ai suoi comandi e arrivai in un quarto d’ora a casa sua. Mi aprii e mi trascinò in camera sue. Entrate, chiuse la porta a chiave, nonostante in casa non ci fosse nessuno e accese il computer. Comparii una foto di Liam, che cazzo ci faceva li? –Eryn, che cazzo ci fa Liam, sul tuo computer- -E’ questo il problema, lui è su tutti i computer- aggronttai la fronte, che cosa mi stava dicendo? –Er, puoi essere più chiara per favore?- - Oh..certo, beh ecco, guarda- fece scorrere il dito sullo schermo e comparve una foto di lui in smoking con altre quattro persone e un mucchio di flash a incorniciare la foto. –C-cosa vuol dire?- chiesi avendo paura della risposta. Trascinò per una seconda volta il dito sullo schermo e si lesse una scritta in maiuscolo –One Direction- . Era un gruppo musicale, molto famoso, mi avevano detto, non ero una loro fan, ma mi piaceva la loro musica, era “giovanile” i testi erano fenomenali e arrivavano dritti al cuore, l’unica cosa che non mi spiegavo era perché Liam fosse lì. –Cioè tu vorresti dirmi che Liam, fa parte di quel gruppo?- -Si Dana, da tre anni- tre cosa?!!! Non è possibile, non mi aveva mai raccontato niente della sua vita privata e forse adesso me ne pentivo. Se mi avesse detto qualcosa, sarebbe stato diverso, forse sarei stata diversa io, sarei, sarei, sarei, è stato quello che è stato punto. Ero senza parole, che dovevo dire? Ora che sapevo chi era, volevo solamente vederlo, nella realtà però. –Senti Dana, danno un concerto la prossima settimana a Londra, possiamo farci accompagnare da mio padre, ci vogliono solo due ore, i biglietti gli ho presi un mese fa, volevo portarti a divertire, ma ora ti ci porto per farti incontrare il tuo amore- l’abbracciai forte, lacrime scesero dai miei occhi, lei aveva fatto tuto questo per me, non ci posso credere, era la persona più dolce che esista al mondo. L’amavo con tutta me stessa e non avrei mai rinunciato a lei.
La settimana arrivò in fretta, Liam, era sparito dai miei sogni, una mattina avevo trovato un bigliettino nel nostro “angolo segreto” con su delle scuse, si scusava dicendo che era un momento difficile e che doveva lavorare di notte, quindi si riposava durante il giorno mi aveva lasciato un regalino, con il sorriso sulle labbra e un appena acceso rossore sulle guance, lo aprii. Era un braccialetto di perle bianche, Dio quanto è stato dolce, non serviva, un biglietto mi bastava. Notai che c’era un altro braccialetto e un altro bigliettino, con la curiosità che avevo aprii prima il bigliettino.
Mia cara piccolina,
Spero tu non ti arrabbierai se confesso che mi sei piaciuta da sempre, che ogni volta che ti alzavi e che quell’aggeggio come lo chiami tu, suonava e vedevo che sparivi, mi si stringeva il cuore, volevo teneri con me, per sempre, tu ed io, da soli, tu fra le mie braccia e io nel tuo cuore. Sarebbe tutto ciò di cui ho bisogno, tu sei ciò di cui ho bisogno. Sei l’unica persona che mi ha fatto battere il cuore. Ogni volta che ti vedevo triste, mi sentivo male e colpevole che non potevo fare niente se non coccolarti e volerti bene in un  modo speciale. Spero tu non sia arrabbiata con me, spero che questo non rovinerà la nostra amicizia.
Ti voglio tanto bene, a presto
Tuo Liam
Stavo letteralmente piangendo, nessuno aveva mai fatto una cosa così per me, Liam, il mio Liam, il ragazzo di cui ero innamorata, ricambiava i miei sentimenti, non ci credo. Con le lacrime che ancora scendevano dal mio volto guardai l’altro braccialetto, c’era incisa una scritta sopra, non riuscivo a vedere bene per colpa delle troppe lacrime, ma mi sembrava tipo ‘Always in my heart’. Lo aggiunsi all’altro braccialetto che mi aveva generosamente donato e aprii gli occhi. Il mio sguardo cadde sul mio polso destro. I braccialetti erano entrambi la e tra le mani tenevo il biglietto. Non era scomparso niente. Iniziai di nuovo a piangere e ad ammirare i miei nuovi gioielli. Il campanello suonò, segno che Eryn era arrivata a prendermi, Mi aggiustai un attimo i capelli e ricontrollai il trucco, mi piacevo, per la prima volta dimostravo l’età che realmente avevo. Indossavo una maglietta blu un po’ scollato con dei disegnini strani, astratti, di colore bianco. Un paio di jeans tendenti all’azzurro, con degli strappi qua e la e le mie scarpe da ginnastica preferite. Per la prima volta mi ero fatta la piastra e mi piacevo tanto. Il mio ciuffo ribelle era fermato da forcine e i miei occhi erano decorati da un ombretto rosa –pesca, mascara nero e matita marrone. Appena scesi Eryn mi guardò con occhi sgranati e mi disse che ero splendida. Arrossii lievemente. Le due ore furono le peggiori in tutta la mia esistenza, le gambe tremavano, le mani si davano fastidio l’una con l’altra, la nausea iniziava a salire a causa dell’agitazione, il respiro era irregolare, stavo da cani, peggio dell’esame di terza media. Non sapevo dove mi stavano portando, ma di certo dove ci fermammo non mi sembrava un posto da concerti. Era un hotel e già alcune fan chiamavano i loro beniamini. Mi intrufolai e riuscii a farmi seguire da Eryn, la quale era più eccitata di me. Suo padre ci aspettò alla macchina. Ero in prima fila e i bodyguard già scassavano il cazzo, ma io mi chiedo, mica abbiamo istinti assassini, ma questo non l capii fino a quando non vidi uscire un ragazzo alto, carpiato, con abbastanza tatuaggi che gli donavano e con due occhi stupendi, Eryn, mi informò che si chiamasse Harry. Harry era il nome che gli si addice proprio. Le fan iniziarono a strillare e a cercare di scavalcare il “cancello” che stava davanti a noi. Ora capisco il lavoro di bodyguard, sinceramente se fossi in Harry non sorriderei così tanto, queste ti fanno fuori. Lo dissi un po’ ad alta voce e Eryn si mise a ridere. Uscì un altro ragazzo dalla pelle ambrata e i capelli neri come la pece, wow, erano più lucenti dei mie, nonostante i miei fossero biondi. Mi guardò e mi sorrise. Io feci lo stesso arrossendo un po’. Eryn mi disse che si trattava di Zayn e che era molto vanitoso. Ecco il perché dei capelli così lucenti. Uscì un altro ragazzo, più basso dei due precedenti, era Louis, questo lo sapevo perché mia madre andava pazza per lui. Aveva una voce fantastica, un sorriso che toglieva il fiato e due occhi ghiaccio che ti facevano perdere un battito. Mi guardò anche lui e mi salutò con la mano dopo avermi mostrato un sorriso stupendo. Il ragazzo che uscì dopo di Louis lo conoscevo ancora meglio, era Niall, quell’irlandese che aveva rubato il cuore a Eryn. Era proprio bello, ancora di più dal vivo che in foto. Adoravo i suoi capelli anche se non erano di un biondo naturale, era bellissimo nonostante portasse l’apparecchio, lo invidiavo molto, perché io non ero bella come lui e portavo lo stesso l’apparecchio. Er stava dando di matto, mi stringeva la mano in un modo che non avevo mai fatto, questo ragazzo si fermò davanti a noi e notò Eryn, che ormai era in un bagno di lacrime, mi chiedevo se anche io avrei fatto quella fine quando avessi visto… -Liam- sussurrai in un modo che nessuno avrebbe potuto udire in mezzo a quel casino, ma lui mi udì. Si girò a rallentatore come in una scena di un film. Passeggiai di fantasia e cercai di immaginarmi la mia faccia. Le lacrime che rigavano il mio volto, il trucco che man mano si scioglieva e le labbra che diventavano sempre più secche. Si avvicinò a me. –Dana, non posso credere che tu…- mi asciugò le lacrime e riparò il mio trucco, togliendo le sbavature. Mise le sue mani sul mio volto e io le appoggiai sulle sue. Erano calde, molto più reali di come fossero nel sogno, la era tutto freddo e le emozioni le provavo solo io. Mano a mano si avvicinò  sempre di più a me, fece sfregare i nostri nasi l’uno contro l’altro, improvvisamente mi dimenticai di tutte le persone che c’erano attorno a me, eravamo solo io e lui, naso contro naso, cuore dentro cuore, amore per amore. Mi baciò il naso prima si sfiorare una volta le sue labbra con le sue. Si staccò per prendere un bel respiro e fece finalmente, dopo tre anni combaciare le nostre labbra in un bacio lento e dolce. Le sue labbra erano morbide e sapevano di lui, mi sentivo debole, le gambe incominciarono a cedere, mi sentivo svenire. La testa girava, il respiro era irregolare le farfalle svolazzavano nel mio stomaco, era una sensazione strana, piacevole e spiacevole allo stesso tempo. Ci staccammo e sorridemmo. I suoi  occhi rispecchiavano la ragazza che volevo realmente essere, con Liam mi sentivo veramente Dana Myles, mi sentivo di nuovo quella bambina piccola e adorabile, quella bambina solare e sempre sorridente. Il bodyguard su pronto ad allontanarmi, ma Liam lo impedì. Mi ribaciò, questa volta con più passione, sorridevamo entrambi per la situazione che si era creata. Mi sollevò e mi prese in braccio stile sposa. Mi portò in macchina dove poco dopo mi raggiunse anche Eryn mano nella mano con il suo irlandese.
 
 
  
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