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Autore: allsecrets    08/03/2008    6 recensioni
Sasuke strinse i pugni, osservò il biondo ballare con suo fratello, lo faceva con dolcezza, senza malizia, ma la cosa lo infuriava, lo infuriava perchè non era lui quello con cui era...l'amore era una guerra e lui l'avrebbe combattuta fino alla fine.
Genere: Romantico, Triste, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Odiava essere in quella situazione, casa vuota, come al solito, ma il problema era che quella casa era nuova, sospirò, era sdraiato sul letto, si sentiva solo, era solo. Yondamine? Suo padre era troppo impegnato con i suoi affari alla ambasciata giapponese, e sua zia Tsunade  era chissà dove per il mondo a scrivere libri.

Venne riportato alla realtà da qualcuno che gli bussò alla porta, ah già, Shizune, la loro domestica, allora la casa non era tanto vuota.

“Signorino? Dovrebbe alzarsi, sennò arriva in ritardo al primo giorno di scuola.”

Il biondino sospirò, ma perchè a lui? Perchè? Non poteva rimanere a casa sua? In America? No, ha dovuto sottoporsi a un anno di insegnamenti infernali per imparare il giapponese perchè sennò avrebbe fatto fatica a dimostrare al paese loro alleato di che pasta erano fatto i veri americani, anche se Naruto in parte era svizzero, ecco il perchè dei suoi capelli biondi e occhi azzurri.

 

Il ragazzino s’alzò, prese l’uniforme scolastica, uno schifoso grigio scuro, la indossò e poi scese. Shizune aveva giá preparato la colazione, il biondo trangugiò il tutto, aveva una fame terribile.

“Signorino, le ricordo che suo padre conta su di lei per non fare brutte figure, perciò si impegni al massimo a scuola.”

“Si, lo so, lo so...”

Poi scese ed andò dal autista che lo stava spettando, maledizione, aveva creduto di poter almeno fare una passeggiata. Entrò nella limousine nera che partì subito.

 

Si fermò davanti a un edificio bianco, Naruto scese, la cartella appesa a una sola spalla, capelli spettinati, giacca aperta, era bellissimo, non che avesse niente di speciale apparte quegli occhi blu come mille cascate, ma trasudava uno strano fascino.

Venne subito accolto da un uomo dai strani capelli argentei: “Naruto Uzumaki vero? Seguimi, gli altri sono già nelle classi.”

“Sono in ritardo?” chiese Naruto stupito.

“No, oggi c’è stato un incontro anticipato delle classi, si tratta dell’elezione del capoclasse.”

“Ah.”

Attraversarono un lungo corridoio finchè non raggiunsero una classe, Kakashi bussò e dopo un avanti aprì la porta e disse alla signora che dentro stava presidiando le elezioni, anche se sembravano finite: “È arrivato.”

“Bene, fallo entrare.”

Kakashi diede una spintarella a Naruto che entrò controvoglia nell’antro della bestia. L’insegnante lo prese per le spalle e lo portò vicino alla cattedra, Naruto sentiva tutti si sguardi su di se, odiava essere fissato.

“Questo ragazzi è Naruto Uzumaki, il figlio del Ambasciatore americano, trattatelo bene.”

 

Shikamaru sbuffò scocciato e sussurrò in modo che lo potesse sentire solo il suo compagno di banco, Kiba: “Fantastica, abbiamo un ragazzo politico.”

Kiba guardò Naruto, e poi guardò Shikamaru: “Cosa c’è di male?”

“Beh, vedi i politici hanno sempre come preciso fine di fare amicizia con la persona più influente del posto.”

“Stai parlando di Sasuke Uchiha?”

“E di chi sennò?”

 

Il biondo si avvicinò all’unico posto vuoto vicino al moro, abbozzò un sorriso che aveva imparato a portare sempre in qualsiasi momento e disse: “Io sono Naruto Uzu...”

“Lo so chi sei.” Lo interrompette Sasuke senza problemi.

Il sorriso di Naruto svanì, non era suo padre, la sua pazienza aveva un limite estremamente facilmente valicabile.

 

Shika lo guardò e disse: “Ci sono diversi modi come agiscono queste persone, c’è il modo pacifico e amichevole come ha appena tentato, poi c’è quello della ritirata.”

 

“Ti dispiace se mi siedo vicino a te?” chiese Naruto tentando di nuovo l’approcciò amichevole.

“Si.” Rispose il moro seccato.

Naruto trattenne il respiro, contò fino a dieci, suo padre diceva che doveva farlo sembre per calmarsi, ma al momento non era servito a molto, suo padre glia veva spiegato che si doveva avere pazienza, sempre e comunque.

 

“Visto, adesso si ritira.” Disse Shikamaru come uno che la sapeva lunga.

Kiba sospirò e disse: “Wow, non sapevo che fossero così pateti...”

 

Naruto estrasse l’astuccio e lo tirò addosso al compagno, pazienza un ficco secco, quando il paese nemico ti trattava male si sganciavano le bombe.

Sasuke lo guardò scoccato e chiese: “Sei impazzito?”

Naruto si sedette al posto.

“Qualcuno ti ha dato il permesso di sederti?” chiese Sasuke arrabbiato.

Naruto prese il libro di latino, un mattone, e glielo agitò davanti e disse: “Hai qualche problema moretto?”

Il ragazzo rimase a fissare scoccato il biondo, nessuno e ripeto, nessuno lo aveva mai trattato in quel modo, nemmeno suo fratello maggiore...

Sasuke volse lo sguardo verso l’insegnante ignorandolo completamente.

 

I due ragazzi dietro a Naruto e Sasuke erano rimasti a bocca aperta, quel biondino aveva zittito Sasuke? In che mondo parallelo erano finiti?

Poi Kiba constatò: “Credo che Sasuke sia in status shock.”

Sikamaru sorrise e disse: “Forse i tipi politici sono più interessanti del previsto.”

 

All’ora della pausa pranzo Naruto si era seduto in un posto libero e si era messo a mangiare dei panini che si era portato dietro, perfetto, primo giorno di scuola primo nemico, magnifico, ma perchè si comportava così?

“Ti possiamo fare compagnia?” chiese una voce da dietro di lui.

Naruto si voltò e vide un ragazzo con un cane e uno con una capigliatura tipo ananas, si ricordava di loro, erano seduti direttamente dietro di lui: “Si volentieri!” rispose sorridendo e i due si sedettero subito vicino a lui.

“Io sono Kiba e questo è Shikamaru, lui preferisce essere chiamato Shikamaru ma tu chiamalo Shika.”

Naruto strinse la mano ad entrambi.

Shikamaru sorrise, prese un suo panino e disse: “Abbiamo osservato la tua discussione con l’Uchiha...”

Naruto fece una smorfia, lo sapeva, adesso erano oltremodo oltraggati del suo comportamento verso un loro compagno.

“È stato fenomenale.” Rise Kiba.

Il biondino rimase perplesso a guardare i due che ridevano come dei pazzi.

“Non siete arrabbiati perchè ho trattato male un vostro compagno di classe?” chiese mogio mogio.

Kiba si ficcò in bocca un panino e rispose: “Sasuke è il rampollo della famiglia Uchiha è il signorino perfezione, bello, bravo, intelligente, arrogante ti fa irritare e ti guarda sempre dall’alto in basso come se lui valesse più di te.”

“Aha.” Cazzo, la famiglia Uchiha, se suo padre scopriva che si era messo a litigare con lui lo faceva fuori e non era una battuta.

Shika mandò giù quello che aveva in bocca e disse: “Di norma nessuno osa dirgli cosa fare, solo gli insegnanti, ma loro lo adorano, è stato divertente vederlo sotto shock dopo che tu lo hai informato del tuo menefregismo di cosa voleva lui.”

Naruto rise contento, suo padre lo avrebbe anche ucciso, ma era felice di aver incontrato degli amici...

 

Più lontano era seduto un ragazzino che li stava osservando, i suoi occhi neri come dei pozzi erano concentrati sul biondino, quel ragazzino lo aveva trattato malissimo, era la prima volta che qualcuno gli faceva provare un’umiliazione tale, tremava dalla rabbia e anche dalla felicità. Era la prima volta che qualcuno non lo trattasse come qualcuno di cui avere paura...era una strana sensazione, vederlo sorridere con qualcuno che conosceva da solo cinque minuti e lui che non sorrideva con nessuno neanche dopo averlo conosciuto da una vita. Naruto Uzumaki lo intrigava.

   

  
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