Prima di iniziare mi pare giusto fare una piccola premessa. È anni che non scrivo seriamente qualcosa quindi critiche (costruttive ) e commenti di ogni genere sono bene accetti. So’ di non essere una scrittrice e non ho la presunzione di esserlo ^_^ mi piacerebbe solo raccontare un po’ di momenti con protagonisti questa coppia che amo *__* ( e io che all’inizio pensavo che lupin fosse gay XD). Spero che il parto
della mia mente malata vi piaccia anche
solo un pochino, se così sarà
posterò più che
volentieri i prossimi capitoli |
(versione riveduta ..)
Gennaio 1992
Piove .. di nuovo.
In questi giorni non fa altro che
piovere
ininterrottamente.
A quest’ora di notte la città è quasi
completamente deserta, mi fanno compagnia solo un gruppo di ragazzini
forse un po’ troppo allegri per preoccuparsi del tempo e
qualche
barbone che senza altra scelta tenta di ripararsi alla bell'e meglio
sotto i tetti dei condomini che abbracciano questo squallido
quartiere.
Complimenti Moony grande
idea uscire senza
ombrello!
La voce di Sirius nella mia testa mi sbeffeggia.
Fottuto traditore…
La strada continua ad oscillarmi
davanti agli occhi
senza sosta e riesco a reggermi ancora in piedi solo sorreggendomi ai
muri di mattoni, smaterializzarmi in queste condizioni è
fuori
discussione rischierei sicuramente di spezzarmi. Sono quasi tentato
di chiamare il Nottetempo ma spenderei inutilmente una parte del mio
misero stipendio inoltre il mio appartamento è solo a
qualche
chilometro da qui .
Ho la vista annebbiata e posso sentire il mio
respiro farsi sempre più affannoso... sollevo un lembo del
mantello
tentando alla bell'e meglio di ripararmi la testa.
Sei ridotto
proprio male vecchio amico mio
- Sta zitto...
-
Improvvisamente debole mi accascio a terra scosso da
lunghi brividi, lentamente provo ma le gambe non mi reggono e finisco
nuovamente a terra.
Penso di aver perso i sensi per
qualche secondo..o
forse qualche ora. Non posso saperlo, ma da quanto posso sentire ha
smesso finalmente di piovere.
Alzo gli occhi al cielo ormai
completamente sgomero dalle nubi e Lei è lì che
mi fissa con il suo
placido sorriso, noto con mio enorme disappunto che mancano solo
pochi giorni alla luna piena, probabilmente è anche per
questo
motivo che sono così a pezzi. Chiudo nuovamente gli occhi
sento dei
passi che si avvicinano, arrivano di fronte a me e mi superano senza
fermarsi.
Altri passi. Una corsa.
- OmmioddioOmmiodio stai
bene?- Una mano calda sul viso, un profumo di caramelle e polvere ed
una voce ansiosa.
Riesco ad alzare la testa quanto basta per
incontrare un paio di occhi azzurrissimi che mi scrutano
apprensivi.
– Merda sei pallidissimo…- sussurra prima di
iniziare a frugare in un enorme borsa. -Poco dopo ne estrae una
tavoletta mezza mangiucchiata di cioccolata e me la porge. - Mangia
ti farà sentire meglio! - mi ordina con un dolcissimo
sorriso.
Man
mano che il gusto del cacao mi invade lo stomaco e l’aroma di
peperoncino mi scalda inizio a riprendere forza.
- Grazie, sto
molto meglio ora – la rassicuro.
Lei sorride sollevata.
-
Tonks ti vuoi muovere!!! – una voce decisamente irritata
dall’altra
parte della strada richiama la nostra attenzione. Lei urla qualche
insulto non meglio definito in direzione di un gruppo di giovani che
solo ora noto.
Mi osserva perplessa e indecisa sul da farsi.
-
Vada, non si preoccupi per me...è stato un malore
momentaneo, è
tutto passato. – dico mentre facendo la massima attenzione
tento di
rimettermi in piedi
- Devo accompagnarti a casa? O forse è meglio
l'ospedale? – dice aiutandomi ad alzarmi ma ignorando
bellamente
quello che le ho appena detto
- No no sto bene! Le ho
arrecato fin troppo disturbo! Ora chiamo un taxi .... –
Mi fissa
preoccupata ancora qualche secondo, poi si fa convincere dal mio
sguardo risoluto.
-D’accordo..allora io vado..- ancora alcuni
secondi e poi saltando nelle pozzanghere si allontana .. Non
è
nemmeno arrivata a metà strada che si volta
–Mi raccomando
rimettiti bello sconosciuto ! – mi urla regalandomi un ultimo
meraviglioso sorriso prima di sparire.
Se fossimo in uno di quei catoni
babbani la mia
mascella sarebbe già finita a terra dallo stupore…
Ridacchio e
la saluto con la mano, prima di entrare in un vicolo vicino e
smateriallizarmi.
Allora non lo sapevo ma questo è stato il primo incontro con un uragano che mi ha sconvolto la vita.