C A P I T O L O   7
MEMORIES IN MY SHADOW.

And I can’t take anymore

I feel it coming over me
I’m still a slave to these dreams
Is this the end of everything
Or just a new way to bleed

By drifting far beyond the edge
Freedom, freedom can’t you feel the ground caving in?
Freedom, give us a reason to believe again

I feel it coming over me
I’m still a slave to these dreams
Is this the end of everything
Or just a new way to bleed

~Evanescence. A new way to bleed

Terzo giorno.
Voglio scappare, non sono mai stata in grado di fare quello che altre imperatrici hanno fatto prima di me. Ma se ne accorgerebbero immediatamente, mi tengono controllata peggio di un criminale. Alcune volte penso che vorrei essere un guerriero. Un guerriero così bravo da sfogare le sue paure nella spada, un guerriero ribelle, forte.

Quarto giorno.
Non hanno ancora trovato il mio posto segreto, ma sarà solo questione di tempo prima che anche quei pochi minuti di libertà al giorno che possiedo vengano inghiottiti da lezioni, regole, prove di stupidi e orribili abiti da cerimonia. Io non sopporto tutto questo, non posso andare avanti in questo modo.
Loro si sbagliano.

Sakura scese dall'albero, con il diario ancora in mano. Chiuse gli 0cchi e sul bordo della copertina di esso si mise a tracciare simboli, che poi si rivelarono essere antiche rune. Dopodichè nascose il prezioso oggetto nell'unica tasca del suo abito bianco, abbellito al fondo da una striscia sottile di pizzo rosso. Quasi sembrava il tutù di una ballerina,pronta ancora una volta per entrare in scena e dare il meglio di se. Trasmettere qualcosa, comunicare attraverso gesti e sguardi.

La ragazza si mosse lentamente, decisa a non fare nessun tipo di rumore. Passando sotto gli alberi attraversò tutte le mura che circondavano il palazzo.

Non avrebbe dovuto farsi scoprire oppure il suo piano sarebbe andato a monte. Avrebbe spiato i giovani guerrieri mentre si allenavano. Nessuna ragazza aveva mai avuto il coraggio di compiere tale gesto; si vociferava infatti che gli ultimi allenamenti prima della cerimonia di passaggio fossero qualcosa di segreto. Proprio per questo motivo la principessa si era incuriosita a tal punto da sgattaiolare fuori da palazzo in pieno giorno per assistervi.

Si guardò intorno, per poi nascondersi dietro uno dei tanti enormi pilastri dell'arena. I guerrieri si allenavano lì, in quell'enorme spazio circolare che sembrava sprofondare verso il basso, mentre invece erano le tribune ad essere troppo alte. Da quell'altezza considerevole non vedeva granchè, e poi gli allenamenti non erano ancora iniziati. Quindi cercò un modo per guardare più da vicino quello che da lì a poco sarebbe accaduto,i suoi occhi si posarono su una piccola fessura nel muro, dall'altra parte dell'arena. Percorsa quell'enorme distanza nel modo più rapido che poteva si aqquattò a terra, aspettando.

Lentamente i guerrieri entrarono con le loro armi in mano. A condurre la fila vi era il capo addestramento, un uomo dall'aspetto burbero e deciso, il cui viso era contornato da una nera barba incolta, i suoi occhi verdi setacciarono l'area circostante. Sakura si nascose bruscamente contro il muro. Contò fino a dieci, e poi riavvicinò il viso alla fessura. Il tipo inquietante sembrava non essersi accorto di nulla, dopotutto era brava a nascondersi.

Così dieci giovani ragazzi di diciassette anni avrebbero gareggiato per il titolo di guerriero ufficiale della nuova regina,lei. Vedendoli faticare così tanto Sakura si rese conto di quanto tutto questo fosse sbagliato e ingiusto. Ognuno poteva decidere del proprio destino, ed era brutale che solo uno di loro avvesse diritto ad un posto di oronificenza come ricompensa per gli sforzi compiuti.

Avrebbe voluto poter cambiare le cose, modificare leggi insensate e barbare. Per cosa? Concedere un raggio di sole in una vita piena di oscurità? Dare speranza, quando il destino non giocava a favore del loro regno? Sarebbe stato ancora più crudele di quanto la situazione non fosse già, un palese inganno, un'altra disonorevole menzogna sulle spalle di un sovrano incapace, come da qualche secolo il loro apparentemente felice mondo era governato.

Sakura avrebbe preferito la morte al vedere il suo regno sgretolarsi sotto le sue stesse mani. Avrebbe preferito morire piuttosto che dover stare al servizio di uomini più autorevoli di lei, che la usavano solo per far sì che un governo monarchico, a quanto pare assolutamente fantoccio non cadesse.

Voleva scappare per questo, e non per un capriccio dettato da una diciassettenne che vuole solo sentirsi libera. Voleva scappare per permettere a tutti di vedere con i loro occhi lo scempio in cui era ridotta la situazione politica attuale e di quanto uomini vili e orribili governassero nell'ombra e a spese di altri.

Era da troppo tempo che le tenebre si addentravano nei cuori della sua gente, ferendola e colmandola solo di odio e frustrazione. Avrebbe voluto metter freno a tutto questo il più presto possibile, ma come? Lei era giovane, troppo giovane come lo erano i ragazzi che stavano combattendo nell'arena. Il problema era che i loro cuori pieni di speranza non avrebbero retto contro quelli orribili e marci degli uomini di governo. La giovane principessa si lasciò sfuggire un sospiro più forte degli altri, capendo lo sbaglio si tappò immediatamente la bocca sperando con tutto il cuore che i ragazzi fossero troppo impegnati per sentirla.

Forse per una volta la fortuna era dalla sua parte, finchè non vide lui. Due ragazzi si era spinti al limite dell'arena, in un combattimento con la spada. Uno di loro era finito a terra, e guardava nella sua direzione, l'aveva vista, era finita.

«Che succede Hajime, che hai visto?» gli chiese il suo compagno, vedendo che quello aveva una faccia preoccupata.

«Mi è sembrato solo...nulla. Devo essere piuttosto stanco.» Rispose lui in tono confuso.

«Forse dovresti fare una pausa.» Rispose l'altro ragazzo. Sakura non poteva vederlo, ma aveva alzato il sopracciglio, come per beffarsi di lui e sul suo viso si era disegnato un ghigno canzonatorio, come se trovasse tutto questo incredibilmente divertente.

«Sto bene Vector.» Lo zittì immediatamente l'altro, che iniziava a seccarsi sul serio. «Cerchi spunti di conversazione perchè hai bisogno di riposarti? Il combattimento ti sfianca? Forse posso portarti un bicchiere d'acqua.»

Vector, da quanto Sakura avesse potuto sentire aveva risfoderato la spada per rispondere alle provocazioni dell'altro guerriero, e avevano ripreso la battaglia.

Perchè quel ragazzo l'aveva coperta? Che l'avesse riconosciuta? Impossibile, non lo aveva mai visto prima di allora, e lui non aveva visto lei.

Se lo sarebbe ricordata, aveva qualcosa di particolare, e i suoi occhi viola brillante erano un vero e proprio esempio di bellezza. Hajime, il suo nome era inusuale, libero. Decise di allontanarsi prima di fare altri pasticci, e poi da lontano poteva sentire la voce potente, e assolutamente intimidatoria del capo addestramento che fece metter giù le armi a tutti.

Appena fuori dall'arena fece per sparire nell'ombra di uno dei tanti vicoli lì vicino, per poi tornare alla vita orribile e monotona del palazzo, quando si senti artigliare le spalle da dietro. Fece per urlare, ma una mano pronta e veloce le chiuse prima la bocca.

Il suo misterioso rapitore, o chiunque fosse la fece voltare di fronte a se, mettendola con le spalle al muro. Sakura visto il suo volto sgranò gli occhi. Lui?

«Non ti farò niente, non urlare.» Detto questo smise di tappargli la bocca con la mano, e meno male perchè ancora un po' e gliel'avrebbe morsa.

«Mi hai visto, agli allenamenti. Perchè non hai parlato?»

«Non mi piace fare la spia, ma se volevi essere scoperta bastava chiedere. Chi sei?» Quegli occhi viola scrutavano Sakura come se fosse una cosa alquanto interessante, o un gioiello di rara bellezza. Forse perchè Hajime non aveva mai letto uno sguardo di sfida così acceso in una ragazza. Uno sguardo così fiero e deciso, che quasi ricordava un guerriero prima della battaglia.

«Se ti rispondessi seriamente non mi crederesti mai.» Rispose lei allontanando il viso da quello di Hajme, che si era fatto inconsapevolmente troppo vicino.

«Una ragazza qualunque non correrebbe mai un rischio simile. Potrei anche crederti.» Nella sua testa Sakura fece un piccolo sorriso, questo significava che quel ragazzo di nome Hajime la considerava coraggiosa, anche se non si era accorto di aver espresso il suo parere ad alta voce.

«Sono la principessa Sakura. E sono venuta a contemplare le fatiche che dieci sfortunati devono sopportare per causa mia. Soddisfatto?» Hajime non sembrò pensare molto a quello che era appena stato detto, o in altre parole non si fermò molto sulle possibilità che la storia fosse vera o meno, semplicemente si fidò della ragazza che aveva di fronte.

«Ti credo. I tuoi modi sono diversi da chiunque altra ragazza che tenterebbe di spacciarsi per una principessa.»

«Infatti io non mi spaccio per una principessa, lo sono e basta. E stai pur certo che se potessi mi leverei qualsiasi tipo nobiliare dalle spalle una volta per tutte.»

«E cosa faresti in questo momento?» D'apprima Sakura non comprese completamente la natura della sua domanda, ma poi analizzando il suo viso e il suo sguardò capì che anche Hajime avrebbe fatto di tutto per scrollarsi tutto quel peso da dosso.

«Scapperei. Il più lontano possibile da qualsiasi cosa. Lascerei solo ombre, nella mia memoria.»

»ANGOLO AUTRICE

Finalmente il nuovo capitolo è arrivato, contenti? Spero di sì.

Ho avuto una piccola crisi dello scrittore in questi giorni, e ho seriamente pensato che tutto quello che scrivessi facesse piuttosto pena. Credo di essermi rimessa in sesto, dopotutto. Spero vivamente che sia così perchè sennò vuol dire che la crisi non mi è assolutamente passata! Ahhh *scappa via urlando.*

Apparte questi inutili sproloqui credo che il capitolo lasci di sasso chiunque. Cosa cavolo è successo? Annalisa (io lol) si è bevuta il cervello ed ha pubblicato il capitolo di un'altra storia? No, miei cari. Questa piccola storia parallela andrà avanti un po', finche tutto sarà rivelato. Quindi scoprirete dove si trovano questi protagonisti e qualcosa di più nei capitoli successivi. Dal prossimo in poi prometto che i capitoli saranno più lunghi ed esaustivi, senza tralasciare pensieri e fatti.

Già nel capitolo precedente abbiamo fatto un tuffo ultradimensionale e siamo capitati da un preoccupatissimo Misael. Ed ecco che ci ritroviamo anche qui un nome noto: per chi non l'avesse capito sto parlando di Vector! Un indizio: stiamo parlando proprio di lui, e il nome non è un omonimo, quindi scervellatevi pure con la stesura di innumerevoli ipotesi gente!

Spero che comunque il capitolo sia di vostro gradimento e che lascerete una recensione, per farmi sapere se la storia vi piace oppure no.

Ringrazio: daiya , Felix98 e LaKraff44 per aver messo la storia tra le preferite.

shadowdust per averla messa fra le ricordate

Black_Sky , DarkSoul10 , Koishan Sakura, Malkut56 , Nefertiti_97 ,PuffballOtaGirl e Reb e Ju per averla messa fra le seguite e

Crow Angel of White Roses per recensire sempre ogni mio capitolo.

Grazie di cuore a tutti voi, mi fate felice! ♥♥

A presto!

Anna-chan