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Autore: Desperate Housewriter    03/09/2013    3 recensioni
Fannie Crownden era in ansia quella mattina. Finalmente le era arrivata la lettera, quella lettera.
[...] Chissà che cosa si era inventato George quella volta considerato che ci avevo messo tempo per pensarci. Quel loro gioco era iniziato da quando avevano sei anni. [...] Costinteva nel lanciare sfide a vicenda, uno alla volta. Chi rinunciava veniva considerato un fifone. Ma non era mai successo. [...]
[...] Ma l'ultimo lancio dei dadi non era stato ancora tracciato. Il bello doveva ancora arrivare.
[...] L'ultima volta Fannie aveva sfidato George di prendere la patente di barca a motore e a vela. [...] Chissà, forse in questa sfida si era proprio vendicato.
Fannie, impaziente, aprì la busta.
Alice Williams
Alex Rose McKagan
Alexandra Johansson Smith
Alicia Spinnet
Alison Sincler
Beverly Rose
Caroline Marie Smith
Daisy Pearl
Dianna Scarlett
Elizabeth Darcy
Evelyn Wright
Felicia Lennox
Hannah Baker
Jackie Poe
Kimberly D Crystal
Lana Grafe
Mary Black
Maya Riddle
Michelle Saint Claire
Roxy D Portuguese
Roberta Salvatore
Shelly Webster
Scarlett Waldorf
Trova che cos'hanno in comune e facci una storia.

E ora vi chiederete, chi saranno queste venti persone?
Beh, sono delle persone vere, persone provenienti dal popolo di EFP.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fannie aveva avuto un'idea, una grande idea.
Doveva farle conoscere, farle parlare.
Kimberly e Dianna, una madre ed una ladra.
Doveva scoprire i segreti di entrambe facendo loro prendere una decisione.
Non aveva ancora unito il puzzle in modo completo, non aveva tutte le idee chiare.
Era qualcosa che l'intuito le aveva sussurrato sull'orecchio e sentiva che non poteva ignorarlo. Ormai era lui a comandare.

Dianna di certo qualche scheletro ce lo doveva pur avere nell'armadio, insomma, era una ladra. E Fannie, nonostante Kimberly si fosse rivelata molto amichevole e pronta a viaggiare con lei e a farle vedere dalla finestra del treno tutta la sua vita, non era del tutto convinta che non avesse nulla in più da dirle. Era moglie di un assassino, di certo non si pensa ad un tradimento. Come si chiamava suo marito? Non gliel'aveva detto, accidenti... Avrebbe dovuto cercare il modo di aprire il finestrino, la volta successiva che avrebbero viaggiato insieme.
Forse questa volta, però, avrebbe avuto un'altra compagna di viaggio al posto suo. Dianna Scarlett.
Fannie non aveva alcun dubbio, il carattere di Kimberly sarebbe sicuramente riuscito a far abboccare i segreti di Dianna all'amo. Di questo era sicura. Ma sarebbe stato anche viceversa? Una ladra sarebbe riuscita a trovare il lato oscuro di una madre di tre figli?
E, soprattutto, chi era Dianna? Com'era? Come viveva? Perchè rubava?
Sarebbe riuscita a risolvere questi rompicapo soltanto facendole discutere, tranquille, in una stanza senza interruzioni.

Fannie era diretta con il Taxi verso la casa di Mary, a Los Angeles. Avrebbe sicuramente rinfacciato a George i soldi che aveva speso per passare da una città all'altra, uno ad uno. Era stata la sua abile agente Rozanne Mitchel a contattarla tramite messaggio, le aveva chiesto di venire per le cinque. Cavolo, non si era presentata su Skype con Evelyn.
In ogni caso, appena Fannie aveva richiamato Rozanne, aveva intuito in lei un morale leggermente sotto i piedi, come se la supplicasse di venire. Chissà, magari Mary non voleva più avere a che fare con la storia e l'intervista.
Di Mary non aveva percepito neanche un minimo di misteriosità, non era convinta del fatto che avesse tralasciato qualcosa parlandole e per Fannie sarebbe stata un'impresa veramente ardua cercare di scoprire qualcosa oltre alla sua presenza composta e il suo spirito imprenditoriale.
- Quarantasette dollari. - la interruppe il tassista, era così persa dai suoi pensieri che stava uscendo dal taxi senza pagare.

- Ma sono quasi cinquanta! - rispose Fannie allibita, era una scrittrice di libri per bambini, non aveva di certo il talento di Shakespeare e non era neanche un petroliere.

- Vedo che è brava in matematica. - affermò questo con coraggio. I tassisti sono solitamente scorbutici, non hanno ristoranti nè tabaccherie quindi non è richiesta la gentilezza. Non si puó di certo sconsigliare un preciso taxi. Che peccato...

- Ha allungato il percorso... - continuò lei.

- E lei stava cercando di scappare senza pagarmi. -

- Questo non è - iniziò lei, ma si interruppe, non voleva badarci troppo tempo. Tanto fumo e poco arrosto, avrebbe comunque perso.
Prese una banconota da cinquanta e sbuffando gliela porse, lui la studiò per un po'. Credeva veramente che fossero finti?

Lui accese il motore e lei sospirò acidamente - Il resto. -

- Lo consideri come mancia. - sorrise di nuovo e se ne scappò via.
A Fannie vennero i brividi dall'irritazione ma cercò di trattenersi. Davanti a sè aveva una villa. La casa non sembrava molto grande, ma ad occupare lo spazio ci pensava bene un giardino infinito di un verde dei campi d'Irlanda. Le irrigazioni erano accese e stette bene attenta a non farsi bagnare, appena entrata. Il cancello era aperto, segno che l'aspettavano.
Suonò il campanello e ad aprirle la porta fu una ragazza con gli occhi a mandorla.

- Buongiorno. - salutò Fannie sorridendo e lei ricambiò.
Sbucò poco dopo Rozanne che le fece cenno di andarsene e fece accomodare Fannie in salotto in un divano di camoscio. La casa aveva uno stile particolare, ma comunque molto raffinato. Gran parti degli armadi e dei tavolini erano di un grigio chiaro oppure di un rosa shock, che spingevano il territorio ad un look perseverante ma allo stesso tempo affascinante.
Tra gli oggetti rosa, c'era una mensolina bassa accanto al divano in cui era seduta che conteneva varie serie televisive: Lost (che le aveva menzionato), Alias, Desperate Housewives e Shameless sembravano occupare la maggior parte dello spazio. Dall'altra parte, invece, ci stavano vari e vari film molto famosi, divisi per genere. In un comodino vicino ci stavano pochi e pochi film con un'etichetta appiccicata sopra ad ognuno con su scritto "one of the best", probabilmente i suoi preferiti. Nel mucchio ce n'erano vari di Steven Spielberg, poi c'era Scoprendo Forrester, Il Padrino, Forrest Gump, Pulp Fiction, The Help e The Truman Show.
Film completamente diversi l'uno dall'altro. Fannie li aveva visti tutti ma nessuno, peró, trattava temi sdolcinati come l'amore.

- Dicevamo - continuò Rozanne, che le aveva permesso per un po' di curiosare in giro con gli occhi.

- Mary quando arriva? - chiese Fannie un po' frastornata.

- Non c'è, ti parlerò io, non abbiamo bisogno di lei. È molto impegnata ultimamente. A dire il vero... - abbassò gli occhi e sospirò - non sa che ti ho convocata e non deve saperlo. -

- Come? - chiese Fannie avvicinandosi incuriosita.

- Penso che tu debba sapere altro della sua situazione. So che non ti ha detto tutto e di certo non ti avrà lasciato intuire alcune cose... -

- In effetti... -

- Le ho insegnato io ad essere sicura di sè stessa, che lei non deve temere gli altri ma dev'essere l'opposto. Le ho insegnato io a farsi rispettare e devo dire che c'è riuscita molto bene. A cena con te ha fatto di proposito a venire in ritardo. Deve far stare in ansia le persone anche nella vita reale. Ma... In realtà... Nasconde qualcosa. -

- Che tipo di cose? -

- È dura la vita di uno sceneggiatore. Lei ha molto talento. Sa rendere la caduta di una gomma qualcosa di completamente tragico, non so come faccia, non ne ho idea. Ed infatti ha successo. Ma, se provi a pensare... Quando esce un film a chi si dà il merito, a chi si pensa? Al regista, solitamente. Certi confondono addirittura il lavoro di regista con quello di sceneggiatore. Pensano sia la stessa cosa. E quindi... Il regista diventa celebre, lo sceneggiatore lo conoscono solo i più esperti. È lo stesso che è successo a Mary. Tutti parlano di Stu Brost, nessuno di Mary Black. E Mary ha bisogno di fama. -

- Beh... -

- Non è solo questo. Per lei la fama equivale a sicurezza, protezione. E poi... Questo lavoro non fa per lei. Non è adatta. Vedi... -

Fannie rimase in silenzio in attesa di un suo continuo, non voleva farle cambiare idea, non voleva perdere l'opportunità di sapere qualcosa in più su Mary Black. E ci riuscì.

- Soffre di depressione invernale. Appena è freddo, il tempo è cupo e magari c'è qualche goccia di pioggia lei si chiude in sè stessa. O, almeno, è quello che faceva prima. Non voleva uscire di casa. A quei tempi non ero la sua agente ma gestivamo insieme un sito vendita, @BuyMe', compravamo qualcosa a basso prezzo e la rivendevamo a di più. Poi ha iniziato con questa... malattia, se così si può chiamare. Prendeva tutto drammaticamente, qualsiasi cosa. Lo psicologo le ha consigliato di scrivere copioni per il teatro di bambini della parrocchia, in questo modo si sarebbe sfogata. E tutto è iniziato da lì, pian piano il suo talento si è iniziato ad evolvere, così come la sua carriera. Mi ha chiesto di farle da agente e ho subito accettato. Lei scrive solo d'inverno. Durante l'estate lavora con il regista e fa recitare gli attori, ma non scrive. Il fatto è che... I copioni non esprimono sentimenti. Sì, nei dialoghi, ma non è lo stesso. Si passa la maggior parte del tempo ad incastrare azioni, insomma... Le scelte non sono libere, deve lavorare e decidere in base a quello che le dice il regista, le idee principali sono del regista... E in questo modo non si sfoga, nè fa ció che le piace, nè ottiene successo. Tutto contemporaneamente, povera Mary! Sta diventando esattamente come un copione, non esprime ciò che pensa perchè odia quella che era una volta, da malata. Lei ha molta fantasia, quando descrive fa venire i brividi. -

- Quindi... -

- Io credo che sarebbe capace di scrivere un libro, da sola. Una storia, qualcosa... Ma le serve un incoraggiamento in più oltre al mio, qualcuno che la faccia stimolare. -

- Io? -

- Beh... Non lo so perchè io ti racconti tutto ciò... Ritenevo tu dovessi saperlo. -

- Sì, infatti mi sei stata molto d'aiuto. -

- Non devi proferir parola con Mary della nostra discussione, ti prego - la supplicò Rozanne, quasi mettendosi in ginocchio.

- Non lo farò, te lo assicuro. -

- Bene, mi hai sollevato da un gran peso. -

Casa Crownden
ore 22:45

Fannie era stravolta, era andata a mangiare un panino ad un bar di Los Angeles, non aveva intenzione di spendere troppo in ristoranti costosi.
Appena tornata a casa, si era letteralmente buttata nel divano ricoperto di stoffa gialla che le aveva regalato sua madre per evitare di sporcare un "vecchio ricordo".
Dopo si era trascinata a forza nel suo bagno azzurrino per struccarsi e lavarsi i denti. Prese lo spazzolino e lo iniziò a premere e strusciare sui denti. Ma che strano sapore... Fannie fu costretta a sputare. Si guardò attorno. Un momento... Il dentifricio non c'era nemmeno... Aveva usato il sapone. Che completa idiota! Tra la totale confusione, corse sulla scrivania di vetro ormai da rimettere a posto, era un totale disastro, e aprì la pagina di Skype. Nessun messaggio. Andò sul profilo di Velyn Right e iniziò a digitare.

Fannie Fannie: Hey, Evelyn... Scusami, so perfettamente che non sono le tredici e cinquantasei ma tra i miei impegni mi sono completamente dimenticata dei nostri appuntamenti giornalieri.
Scusa l'ora, anche se credo che il messaggio lo leggerai domani.
Non so se tuo fratello te l'ha riferito ma l'ho incontrato. L'ho contattato. Mi ha raccontato di te, della tua storia. E stai tranquilla, non te ne devi vergognare. Forse non vorrai vedermi perchè non ti fidi di me ma... Vedi, sto facendo un progetto. Nella lista c'è una persona che è molto simile a te. Vi potreste incontrare, parlarvi, prendere una decisione. Già, una decisione.
Staresti molto a tuo agio. Magari domani ne parliamo, ti racconto un po' di lei.
Notte.
P.S.- Comunque si chiama Mary Black.




Buongiorno (per dire) a tutte! In questo capitolo, come vedete, abbiamo scoperto qualcosa in più sulla nostra Mary Black. Ora sotto che luce la vedete? E le coppie? Che ne pensate di Kimberly e Dianna? Che succederà? E tra Mary ed Evelyn? Beh, fatemi sapere, ne ho bisogno. P.S- Ringrazio tutte le persone che hanno risposto ai miei messaggi accettando quest'avventura anche senza conoscermi, chi ha deciso di seguire la mia storia e chi ha recensito. Tra tutti, un omaggio in particolare Beverly Rose che mi è stata molto d'aiuto tramite recensioni! Grazie ancora a tutti! Passo e chiudo. Desperate Housewriter
  
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