Serie TV > Castle
Segui la storia  |       
Autore: Liberty_    03/09/2013    1 recensioni
C’erano così tante cose che avrebbe voluto dirle, ma quella non era una parte della loro relazione. Così le scrisse delle lettere, senza l’intenzione di fargliele leggere. Fino a che, un giorno, Kate non le trovò per sbaglio.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
19. Suicide Squeeze
 
 
“Che stai facendo?” chiese Kate quando Castle si spostò dietro di lei per raccogliere qualcosa da terra.
 
Si riposizionò sul letto e le mostrò l’oggetto recuperato.
 
Oh. Giusto. Doveva essere caduto sul pavimento la notte precedente quando Kate lo lanciò nel bel mezzo della sua scenata di gelosia. “Già, scusa a proposito di questo.”
 
Le braccia di Castle la circondarono nuovamente, facendola aderire al suo corpo. Kate si rilassò, soddisfatta.
 
Ci fu un round di sesso hot, passionale e da sono-ancora-un po’-arrabbiata-con-te quando rientrarono a casa dall’aeroporto, seguito da un riposino, a sua volta seguito da un secondo round più lento e gentile. Ora erano sull’orlo di addormentarsi assaporando ancora quegli attimi. O perlomeno Kate lo era. Castle stava aprendo il diario, appoggiando il mento sulla spalla di lei in modo che entrambi potessero leggere.
 
Kate sospirò leggermente irritata e si spostò in modo che potesse leggere senza che gli occhi le si incrociassero. Era stanca e avrebbe solo voluto chiudere gli occhi, visto che non era riuscita a dormire bene in sua assenza.
 
“Per favore?” mormorò lasciandole un bacio dietro all’orecchio in un tentativo di calmare la sua irritazione.
 
Kate mise la propria mano su quella di Castle, un’affermazione silenziosa ma allo stesso tempo leggermente riluttante.
 
 
Cara Kate,
 
Non avevo idea che fossi una fan del baseball. Non pensavo che ti piacesse. Direi che tutto ciò fa capire che ho ancora molte cose da imparare su di te.
 
Ricordo che una volta ti sei paragonata a una cipolla… è vero, in un certo senso (a parte per il fatto che hai un profumo di gran lunga migliore).
 
Ma sto divagando.
 
Dovremmo andare a vedere una partita insieme qualche volta. Posso fare in modo di avere dei buoni posti. Magari la prossima estate. Sarebbe divertente. E poi voglio vederti fangirlare per i giocatori. È stato molto divertente vederti balbettare il tuo stesso nome mentre parlavi con Joe Torre. Fantastico, davvero.
 
Chi l’avrebbe mai detto che tutto ciò che serviva per far scuotere un po’ l’imperturbabile Kate Beckett fosse un atleta famoso?
 
A quanto pare gli scrittori famosi non hanno lo stesso effetto su di te. Peccato per me. Anche se sono abbastanza sicuro di riuscire a trovare un modo per farti cadere ai miei piedi. Coinvolgerebbe il contatto fisico e pochi vestiti. Oh, e probabilmente un fuoricampo.
 
Si, questa era pessima. Si, starai probabilmente alzando gli occhi al cielo adesso. Ma sai anche che ho ragione.
 
E se non mi credi, beh… potrei dimostrartelo.
 
-Castle
 
 
E alla fine, mantenne la promessa di portarla a vedere una partita; sebbene aveva scoperto numerosi altri modi per farla incespicare sulle sue stesse parole. Molti modi deliziosamente sexy, che solitamente finivano molto meglio del fiasco della partita di baseball.
 
Aveva preso i biglietti senza dirle niente, per farle una sorpresa solo perché gli andava. L’espressione sulla faccia di Kate quando glieli diede fu un qualcosa che non si sarebbe mai dimenticato. E neanche la notte che ne seguì.
 
Alla partita Kate era stata così spensierata e felice, mentre erano seduti ai loro posti rubandosi uno le patatine fritte dell’altra e sentendo il vento sui propri volti. Da quel momento in avanti, Castle si promise di fare tutto quanto in suo potere pur di vederla sorridere in quel modo tutti i giorni.
 
Fino ad allora, era stato un bellissimo appuntamento.
 
Finché qualcuno nella folla riconobbe Castle, scattò delle foto per poi venderle a qualsiasi tipo di sito che accettò di comprarle. La maggior parte di esse erano innocue: Castle e Kate che parlavano, ridevano, mangiavano hot dogs. Ma ce n’erano due in cui il suo braccio le circondava le spalle e le loro teste erano appoggiate l’una all’altra.
 
E una di loro che si baciavano.
 
La discussione che ne seguì non fu delle migliori.
 
 
Iniziò tutto con un messaggio da parte di Lanie la notte successiva, mentre Kate si stava per addormentare.
 
“Vedo che siete usciti in pubblico,” diceva.
 
“Cosa?” esclamò Kate ad alta voce. La sua reazione passò dal confuso all’andare nel panico e poi alla rabbia in pochi secondi. Perché sapeva che c’era solo motivo per cui Lanie le avrebbe potuto mandare quel messaggio.
 
Spostò irosamente le coperte, prese l’iPad di Castle dal comodino, digitò il suo nome nella barra di ricerca e una serie di foto le apparvero sullo schermo sulla sezione delle nuove notizie. Foto di loro due alla partita. Foto di loro due…
 
“Castle,” sibilò, colpendo il suo braccio per svegliarlo.
 
“Mmmm?”
 
“Svegliati,” disse con durezza, colpendolo nuovamente sul braccio.
 
“Ahia, ma che diamine?”
 
Gli passò l’iPad e lui sgranò gli occhi quando vide lo schermo, sforzandosi di concentrarsi su quello che stava vedendo.
 
Oh. Beh. Niente di buono.
 
Anche nel suo stato da semi-dormiente, riuscì a capire la serietà della situazione e realizzò che doveva svegliarsi e concentrarsi perché stava per avere una conversazione non-molto-divertente.
 
“Kate,” supplicò, sedendosi e prendendo l’iPad nelle sue mani per guardare meglio le foto.
 
Mentre lei si lamentava e si teneva la testa tra le mani, Castle tirò un sospiro di sollievo. Non erano così “brutte” come avrebbero potuto essere… non si stavano palpeggiando o pomiciando. Ma comunque…
 
“Mi dispiace,” si scusò dolcemente chiudendo la pagina web e mettendo il tablet da parte.
 
Alzò la testa di scatto, con rabbia. “Ti dispiace?”
 
“Kate, tesoro, calmati.”
 
Si girò verso di lui, sebbene l’effetto venne in qualche modo perso dal fatto che era nuda e con i capelli ancora arruffati dal tocco delle mani di lui. “Calmarmi? C’è una foto di noi due che ci baciamo su internet. Penso di avere il permesso di andare un po’ fuori di testa.”
 
“Va bene, ma non prendertela con me.”
 
“E non chiamarmi tesoro,” continuò.
 
“Kate…”
 
“No.”
 
Era furiosa per questa invasione della loro privacy. A parte le famiglie e gli amici più stretti, nessuno sapeva di loro. Adesso tutti ne erano a conoscenza.
 
Sapeva che andando avanti con questa relazione sarebbe potuto capitare un giorno. Ne avevano parlato e avevano deciso di tenere la loro storia lontano dai media il più a lungo possibile. Sapeva che non sarebbe potuto durare per sempre, ma questo…
 
Era davvero pronta per questo? Era d’accordo con la possibilità che la gente potesse scattarle delle foto a qualsiasi ora in qualsiasi posto, mostrando al mondo la sua vita privata o quella professionale?
 
Già, no. Decisamente no.
 
“Castle non posso…” disse dopo un momento di tensione.
 
“No,” interruppe duramente senza permetterle di finire la frase. “Tu non scapperai da questo.”
 
“Io…”
 
“Sapevi che sarebbe potuto succedere,” le ricordò Castle.
 
“Lo so ma… perché sono così interessati?” sbuffò con disgusto.
 
“E se anche lo fossero, perché ti importa?”
 
“Perché… Io… Non posso” balbettò.
 
E con questo si alzò dal letto, indossò i suoi vestiti e uscì silenziosamente dal loft mentre Castle passò la notte sveglio abbracciando il cuscino di lei.
 
‘Colpa’ non descriveva neanche un po’ lo stato d’animo di Kate mentre si dirigeva in macchina al suo appartamento. Ma le servivano i suoi spazi, il suo tempo, un po’ di prospettiva, in modo da poter capire come gestire la situazione. Amava Castle più di quanto aveva mai amato qualcuno. Voleva stare con lui, adesso ma anche nel futuro. Però non era sicura che sarebbe mai stata d’accordo riguardo alla pubblicazione di sue foto così che tutto il mondo potesse vederle.
 
E poi c’era il fatto che l’aveva appena lasciato nudo nel suo letto nel bel mezzo della notte.
 
Che bel gesto, Kate.
 
Si continuò a rigirare nel letto per tutta la notte, finché alle cinque si arrese, si precipitò in un taxi e si diresse al loft. Entrò nella camera da letto, si tolse le scarpe e si mise a letto vicino a Castle.
 
“Kate?”
 
Merda. A parte il fatto che praticamente non aveva dormito, non era nemmeno riuscita a trovare una soluzione per questa situazione. Forse ci avrebbe dovuto pensare prima di ritornare nel letto di lui. Ma era lì e Castle era sveglio, perciò doveva per forza trovare una soluzione. Veloce.
 
“Mi dispiace,” sussurrò.
 
Castle aprì gli occhi sforzandosi di concentrarsi. “Te ne sei andata.”
 
“Lo so. E non avrei dovuto.”
 
“Certo che non avresti dovuto!” disse con rabbia mentre si metteva seduto, sorprendendola con l’improvvisa freddezza della sua voce. “Succederà ogni volta che litighiamo?”
 
“No, ascolta…”
 
“No, ascoltami tu. Te ne sei andata. Sei scappata. E non posso continuare così se devo passare le notti a chiedermi se tornerai. Discuteremo, Kate, e ho bisogno di sapere che possiamo affrontare le cose insieme.”
 
“Io… mi serviva solo dello spazio per pensare.”
 
“E allora vai a sederti in ufficio. Diamine, vai al piano di sopra, nella stanza degli ospiti. Ma smettila di andartene. Io… non posso continuare così. Kate. Penso che tu più di tutti possa capire cosa significhi temere che le persone continuino ad abbandonarti.”
 
Era un colpo basso ma Castle era ferito, stanco e arrabbiato, e censurare le parole non era una sua priorità al momento.
 
Capì il momento in cui Kate registrò le sue parole. “Non è giusto.”
 
“Nemmeno quello che mi stai facendo lo è. E merito di più di ciò che mi viene dato.”
 
“Io…” scosse la testa, arrabbiata non con lui ma con se stessa, per il proprio egoismo e per le sue azioni. Aveva rovinato tutto. Ancora. E doveva fare qualcosa per riparare. Sospirò e prese il volto di Castle tra le sue mani. “Hai ragione. Hai ragione, Castle. Meriti di più e mi dispiace. Non volevo… sono stata egoista. E ho sbagliato. E non succederà più.”
 
“Lo hai detto anche l’altra volta. Quindi come faccio a crederti?”
 
“Io…” Kate si prese la testa tra le mani in segno di sconfitta. Aveva lottato per conquistare la sua fiducia e mentre stavano facendo dei passi da gigante, con una stupida decisione sbagliata probabilmente aveva cancellato tutto ciò che avevano costruito. “Non lo so.”
 
Cadde il silenzio. Castle fissava Kate, risoluto, quasi sfidandola a parlare, a tirare fuori una soluzione. Alla fine parlò, la voce carica di disperazione.
 
“Ti amo,” disse dolcemente. “Credi a questo, giusto?”
 
I suoi occhi erano sempre stati in grado di rivelare i sentimenti più profondi, così quando Castle la guardò vide che erano sinceri. “Si.”
 
“Il che significa che in fondo ti fidi di me. È lì da qualche parte. E so di non avere nessun diritto di chiedertelo ma, ti prego, trova quella parte di te adesso. Cerca di fidarti che ho imparato la lezione e non lo rifarò più. Potrò anche allontanarmi da te fisicamente ma non ti lascerò. Rimarrò al loft la prossima volta. Lo prometto.”
 
Strinse la mano di lui nella propria, incontrò i suoi occhi, supplicandolo. Forse la faceva apparire debole e patetica, ma si trattava di Castle e non si sarebbe fermata davanti a niente pur di convincerlo. “Ti prego. Ho bisogno di te, Rick.”
 
“Io avevo bisogno di te questa notte.”
 
Il suo cuore affondò. Tutto questo non la stava portando da nessuna parte e non aveva più nessuna idea in mente. “Allora cosa posso fare, Castle? Dimmi cosa fare in modo da sistemare le cose.”
 
“Beh avresti potuto cominciare col rimanere qui…”
 
“Non l’ho fatto, okay?” disse in modo brusco. “Me ne sono andata. Ho rovinato tutto. È successo e mi dispiace. Ma fermarsi su questo punto non ci fa andare da nessuna parte.”
 
“Beh non so cosa possa migliorare la situazione.”
 
“Dammi una possibilità per provarti che posso agire meglio di come ho fatto stanotte.”
 
Castle sospirò pesantemente e quando finalmente parlò, Kate potè vedere nei suoi occhi quando gli stesse costando.
 
“Okay.”
 
Gli prese il volto tra le mani, avvicinando le loro bocche. “Mi dispiace così tanto,” sussurrò sulle sue labbra baciandolo dolcemente. “Ti amo.”
 
 
 
Quando litigarono la volta successiva, Kate rimase davanti a lui. Si urlarono contro, dissero cose che non avrebbero voluto dire per poi collassare nudi sul letto.
 
Perché il sesso da “sono-arrabbiato-ma-voglio-anche-sistemare-le-cose” fu molto meglio che passare la notte da soli.
 
“Dovremmo andare ad un’altra partita,” disse Kate dolcemente, allontanando i ricordi delle loro discussioni e concentrandosi sui bei ricordi che la sua lettere le faceva venire in mente.
 
“Ci sono un sacco di partite in questo periodo.”
 
Sorrise. “Non devo lavorare giovedì prossimo.”
 
Castle prese il suo iPad e aprì internet. “Ecco qui.”




Angolino di Fede & Ari:
Buonasera :) Avete letto gli spoiler sulla premiere? Noi si, e siamo più che convinte di non riuscire ad arrivare vive al 23 settembre xD
Nell'attesa (e nella speranza) che escano le foto promozionali (sarebbe anche ora), vi lasciamo questo nuovo capitoletto :)
Tanti baciottoli alla nostra super beta, Ivi <333
Al prossimo aggiornamente ;)
Fede & Ari

Link della storia originale: 
http://www.fanfiction.net/s/7928392/1/Spiral-Bound
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Castle / Vai alla pagina dell'autore: Liberty_