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Autore: xswaghair_    03/09/2013    1 recensioni
Pronta a lavorare, Emma ritorna a Londra e rivive tutto quello che aveva visto qualche anno prima insieme alla sua famiglia. I primi mesi di lavoro non sono dei migliori, è naturale per una giovane giornalista in apprendistato. Fa già parte una redazione e il lavoro si complica: poco tempo per tante cose. Si allontana dalla famiglia, dal fidanzato, dai vecchi amici ma dai libri, ciò che le hanno insegnato a sognare, no. Fra la confusione nei sotterranei londinesi, però, comincia a ricordare. Cosa? ''Ero piccola, una ragazza appena uscita dalle medie mano nella mano con mamma e papà, proprio qui davanti questa parete. Ricordo che la fissavo felice, ma non riesco ad andare oltre...''. Ne sono passati tanti di giorni per riuscire a ricordare. Lì c'era una pubblicità, una volta. ''I miei idoli, i miei cinque ragazzi: i One Direction'' tutte incertezze che svaniscono dopo un ''vai ad intervistare questi due ragazzi, degli altri tre non ne ho notizie. Questi oggi sono ospiti nella...'' erano ospiti da Alan Carr, perché due su cinque? ''Non puoi entrare negli studi. Solo alla fine dello spettacolo...'' ripeteva il capo parlando di coloro che non si dimenticano con il cuore. Ma poi...
Genere: Mistero, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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MEMORIES

Fourty-eighth chapter.

 (cliccate sulla nota per ascolare mentre leggete, vi spunterà un'altra finestra con un account tumblr dove c'è questa melodia - non so come si chiama la canzone, l'ho presa da un acc. tumblr mentre scrivevo, okay... ehm, a me è piaciuta molto, soprattutto per una parte del capitolo e dovete dirmi una cosa... solo a me le lacrime scendono? Beh, fatemi sapere, ok?)


Era così strano averlo accanto durante lo studio, stava cominciando un’altra estate ed io dovevo prepararmi per presentare le altre materie.
Mi sembrò che tutto stesse diventando più leggero, con la persona che si ama accanto, ma non volevo, né dovevo, distrarmi perché se tutto fosse andato per il meglio mi sarei potuta laureare entro i due anni successivi.
Ma non c’era bisogno di appesantire i miei pensieri di buon’ora al mattino, quando il tour era finito, e tutte quelle chiamate con i fusi orari da rispettare erano terminate.
« Zayn, devo alzarmi, su! »
« Uhm. » era un lamento continuo la mattina, ma era tenero vedere il suo viso completamente affondato sul cuscino e di notte sentire il suo respiro mio collo, uno abbracciato all’altra.
« Non vorrai farmi alzare da sola, sai che ho un po’ paura del buio… »
« ‘On c’è ‘uio la ‘attina! » sì, saltava anche alcune lettere. Certo, con la bocca immobilizzata dalla fodera e dal lattice!
Ogni santo giorno dovevo avvicinarmi a lui per fargli il solletico e farlo svegliare, quindi feci lo stesso anche quel giorno.
« ‘On ‘offro più il ‘olletico! » rideva, cercando di mantenere la posizione calma di un dormiente.
« Dài! » esclamai mentre lui cominciava a scuotere il braccio sul letto cercandomi, ma io continuavo a spostarmi, per lo meno, in quel modo, sarebbe stato costretto ad alzarsi.
E avevo ragione, alzò il viso dal cuscino, sollevò le palpebre pesanti e si passò una mano tra i capelli tenendo il gomito dell’altro braccio sul cuscino.
« Sappi che ti amo tanto! » era quasi infastidito.
« Spero che non sia nulla di sarcastico! » e mi avvicinai per dargli un bacio in guancia, continuando camminare sulle ginocchia nel materasso « “Buongiorno, amore”, dovresti dire, eh? ».
« Buongiorno, amore! » sorrise, e si avvicinò lentamente « Che ne dici se facciamo un gioco? ».
« Uhm. » lo imitai.
E continuava ad avvicinarsi gattonando finché non si mise seduto proprio vicino e davanti a me. Mi osservò intensamente prima di prendermi per i fianchi e rotolare dall’altra parte del letto per poi finire una sopra all’altro facendoci il solletico, o meglio, essendo io la vittima di quelle risate irrefrenabili.
« Smettila! »
« No! » rispose.
Così finii per essere intrappolata fra le sue braccia, schiena contro petto, mentre scendeva le scale e cominciava a baciarmi la curvatura collo-spalla, non smettevo di sorridere e giuro che era tutto così irresistibile.
Le sue labbra erano morbidissime ed era piacevole sentirle sulla propria pelle e l’odore dei suoi capelli? I suoi occhi ingannatori che ogni tanto si fermavano sui miei? Il sorriso malizioso con la lingua fra i denti? Le sue mani terribilmente calde che mi teneveno stretta a sé?
Avrei ripetuto quella scena milioni di volte.

Facemmo colazione e poi mi misi nel suo divano a leggere qualche altro libro - Il meglio di me, sempre di Nicholas Sparks -; finalmente aveva deciso di cambiarlo - il divano, intendo - e prese finalmente uno di quelli comodi e soffici.
« Devo farti conoscere una persona, altrimenti poi chiude i cancelli e non so se potrai vederla ancora! »
« Ma… ma ho cominciato a leggere da poco, Zayn! »
Si piegò leggermente per darmi un bacio sulle labbra e mi porse una mano per alzarmi.
« Stasera rimango sveglio e ti do compagnia mentre leggi, okay? »
« Dimmi solo che la persona che dovrei conoscere sia simpatica, ti prego! »
« Lo è, te lo prometto! »
E ricambiai il bacio tenendo la mia mano stretta alla sua durante il tragitto che ci portava di sopra.

Mi aveva detto che riguarda ciò che lui mi promise qualche tempio prima, quella cosa che mi “doveva”, quel favore che doveva ricambiare.
Ammetto che un po’ l’idea mi spaventava, ma se la persona mi sarebbe stata simpatica, beh, dovevo fidarmi di lui.
« Oh, e quindi? Non ho voglia di entrare lì dentro, mi è bastata la ventina di minuti del maggio scorso, Zayn. »
Non parlò, era convincente anche solo fissando qualcuno, ma dovette scendere dall’auto prima che io aprissi lo sportello.
« Abbiamo già sofferto abbastanza entrambi, ci siamo lasciati la storia alle spalle, ricordi? Non sopporto dover ricordare certe cose, e poi non sento più la sua famiglia da tempo e non ho intenzione di… aspetta, » mi bloccai di colpo e lui annuì.
C’era qualcosa che non quadrava.
« Scendi dalla macchina, Emma. »
Misi i piedi a terra come una marionetta con la testa a quel punto interrogativo: perché Zayn mi aveva portato al cimitero dov’era stato sepolto Roberto?
Forse neanche lui aveva capito cosa intendevo io per tutte quelle parole messe a caso, magari quella era una visita ad un suo parente o cose simili, anche se mi sembrava un po’ difficile, ma lui continuava a guardarmi in modo perplesso, come se entrambi sapevamo che qualcosa non andava.
Infatti superammo la sepoltura di Rob, passammo avanti, andammo a destra e a sinistra schivando alberi e interi pezzi di marmo finché non arrivammo vicino ad una pozzanghera, poi una decina di passi a sinistra e c’era un cespuglio con dei puntini rossi, probabilmente bacche ed accanto una tavola bianco perla.

Rimasi a fissare quel punto, Zayn mi prese la mano, la strinse forte.
« Dovevo, Emma. » e mi vennero i brividi, attraversando la schiena e le braccia più lentamente possibile, no, non furono affatto veloci.
Io ricambiai la stretta di mano il più forte possibile, forse perché avevo bisogno di qualcuno che mi sosteneva prima di buttarmi sulle ginocchia sulla fredda erbaccia mai tolta, malandata e con qualche punta ingiallita.
« Emelin, un’anima mai nata. » perché non c’era nessun cognome? Perché quella frase? Perché quelle lettere consumate dall’umidità e un po’ arrugginite?
Avevo le lacrime agli occhi.
Un’anima mai nata.”
Poi c’era una sua foto in bianco e nero, un bellissimo sorriso, capelli neri che coprivano metà viso e il resto non truccato, semplice.
Abbassai lo sguardo e notai altre cose, c’erano delle lettere.
No, anche delle foto, e dei disegni.
Tantissimi disegni.
Li presi ed erano un po’ umidi e rovinati. Sentivo la carta sbriciolarsi un po’ fra le mie mani.
C’erano lei e Zayn, lei in spieggia, lei sul lago, loro che si baciavano, le loro mani intrecciate.
E poi quei disegni? Il ventre seminudo, oppure un primo piano con degli occhi ben definiti.
« Aveva delle mani bellissime, ricordo che le consigliai di suonare il piano… » e Zayn prese un foglio dove aveva disegnato due lunghe mani tinte sulle unghia ed una foto unita al pezzo di carta grazie ad una graffetta « Gliele restituisco a poco a poco, appena si rovinano gliene porto altre. Non ho mai buttato nulla, sono cose sue ed è meglio che le tenga, anche se qualcuna l’ha presa su-... ».
« Cosa? Chi? »
« Quando finisci ti farò capire. » mi sorrise e si allontanò un po’.
Aveva intuito che dopo le foto e dopo i disegni sarebbe toccato alle lettere, ma no, non mi andava di aprirle tutte in quel momento, solo una, e cercai quella con la data più remota.


Amore,
ciao.
Sono passati diciassette giorni, lo sai? Io non credo di farcela, forse dovevo esserci io con te, dovevo prenderti e salvarti, dovevo farti capire che non importava più tutto quello, che avremmo continuato a lottare, ma no, era a te che non importava, lo so bene.
Però ci divertivamo insieme, no? E tutte quelle risate? Bei momenti, Amy.
Adesso mi sembra tutto così grigio, dovrei farmi una vita, no?
Solo che mi manchi tanto, anche se non ne sono più tanto sicuro… forse mi manca il fatto dell’essere una persona normale. Una persona di cui non si parla ogni giorno, una persona che non è sospetta, una persona che viene guardata con occhi normali da gente normale. Voglio essere Zain. Sì, senza quella ‘y’.
Mi avrai pure rovinato, ma giuro che ti amo e se potessi verrei io da te, ma non ho abbastanza coraggio.
Perché il coraggio è il primo ad andarsene quando ho paura.
Amy, salvami, ti prego.


Ripiegai quel foglio e lo misi al suo posto, un po’ più sotto il cespuglio per non farlo bagnare per un’improvvisa foglia, insieme agli altri.
Perché il coraggio è il primo ad andarsene quando ho paura.
Mi sollevai ripensando a quella frase, a quella lettera e raggiunsi una sagoma poco più lontana che era Zayn e quando gli fui vicina lo presi per la mano, per fargli capire che nonostante eravamo distrutti da una brutale situazione, eravamo in due, insieme.
Ci baciammo leggermente sulle labbra mentre ci allontanavamo da quel luogo e sorrisi, perché i nostri occhi parlavano senza parole.

Ci stavamo dirigendo verso l’uscita, o, almeno, quella che a me sembrava un’uscita, ma era una nuova porta, la porta di un mistero che solo Zayn avrebbe reso visibile.
« C’è nessuno? »
« Chi cerchi? » sussurrai.
« Hei? Signora, so che è qui! »
« Zayn, magari sta dormendo, andiamo via; che vuoi dirle, d’altronde? »
« Ssh, ah, eccola! Oh, non la vedo da tempo, come sta? »
Era la stessa signora che avevo visto quando avevano sepolto Rob, quella che mi aveva fermato.
Guardandola meglio i suoi capelli non erano del tutto scuri, c’era qualche ciuffetto bianco.
Aveva la pelle un po’ invecchiata e notando le mani sulla porta anche questa sembrano lunghe, come quelle di Amy, e con qualche ferita.
« Scusa, Zayn, entra pure! » disse fissandomi.
« Vieni, Emma! » mi trascinò Zayn.
Era una casetta tutta in legno dove c’erano tantissimi quadri pieni di polvere e strumenti da lavoro, doveva essere la custode del cimitero.
« Stavo levando un po’ di spine dalle rose, voi che fate qui? »
Perché sento lo sguardo di quela signora sopra di me?, mi chiesi.
« Ehm, ho portato Emma per… »
« Emma? Oh, che bel nome. Anche io avrei chiamato mia figlia così. Indica forza, se non sbaglio, sì, è proprio un bellissimo nome! »
Sentii Zayn sorridere ed i miei occhi si sollevarono su di lui proprio quando quella signora cominciò a parlare.
Aveva un ottimo accento inglese, la donna.
« Potesse capire quanto ho pianto per averla con me, ma non penso sia felice di vedermi; ho vissuto con una mia sola metà... » si fermò « e l’altra non l’ho vista crescere, ma una cosa di lei sapevo: che sarebbe stata forte, ed io, anche se da lontano, l’avrei supportata, per qualsiasi scelta. Quante volte ho pregato, e poi l’ho vista con le lacrime di una bambina sugli occhi, le guance ed il naso arrossati. Certo, non avrei voluto vederla in quel modo, l’avrei voluta vedere splendere con un bel ragazzo al suo fianco e ridere. Ho solo una foto di lei, era una neonata, una goccia d’acqua all’altra. Quanto sono belle, vivono entrambe dentro di me, anche se una potrebbe stare anche fuori, e non solo nelle mie preghiere! ».
Quella signora dalla pelle rovinata, la stessa che si complimentava per il mio nome e parlava di due gocce d’acqua, sotto quelle rughe e quelle macchie causate dal sole non era solo la custode del cimitero.
Alzai leggeremente il viso, incrociai il suo sguardo e notai due castani occhi un po' a mandorla e un sorriso obliquo che probabilmente aveva conservato in tutti quegli anni.
« M-mamma? Mamma, sei tu? » le lacrime ricominciarono a formare delle leggere cascate e le mie mani cercavano di non tremare mentre sul tavolo ne cercavano altre due da stringere più forte della maniera in cui avevo stretto quella di Zayn.
« Sì, Emma, sono io, Emma, amore mio! » e girò intorno alla tavola per fermarsi accanto a me ed abbracciarmi forte mentre io non sentivo più le gambe e il labbro da quanto tremavano e lei mi accarezzava la chioma folta di capelli castani e sussurrava: « Sapevo mi avresti riconosciuta, amore, quanto mi è dispiaciuto non vederti crescere, Emma cara, amore mio! ».


DOPO DUE SETTIMANE, LO SO, CARI, LO SO, MA LA SCORSA SETTIMANA SONO PARTITA (ANCHE SE PER DUE GIORNI) E MI SONO MESSA A STUDIARE UN PO', QUINDI... ECCO, PERDONATEMI!
MA COME VI SEMBRA IL CAPITOLO? SPERO TANTO CHE LA MELODIA IN SOTTOFONDO SI ADATTI AL TESTO, SI ADATTAVA MENTRE SCRIVEVO E NE HO ASCOLTATO UNA PARTE MENTRE RILEGGEVO!
GRAZIE TANTE, DI TUTTO... MANCANO DUE CAPITOLI, GENTE, DUE CAPITOLO! OMG.
IN QUANTO A VOI, SCUSATE SE ANCORA NON SONO PASSATA NELLE VOSTRE FF,  NE HO UN BOTTO DA RECENSIRE E MOLTE VOLTE LEGGO MA NON LO FACCIO! STASERA MI METTO D'IMPEGNO ANCHE SU QUESTO!!
FATEMI SAPERE COME VI SEMBRA, PER FAVORE! 
GRAZIE NUOVAMENTE A CHIUNQUE LEGGESSE QUESTA FF E A TUTTI COLORO CHE LA METTONO FRA LE RICORDATE/SEGUITE/PREFERITE ED A 
mitchie Justice CHE CONTINUA A LEGGERE QUESTA STORIA E LA RECENSISCE!
SPERO DI AVERLO SCRITTO BENE E COME HO CHIESTO PRECEDENTEMENTE POTRESTE FARMI IL PIACERE DI COMMENTARE E SCRIVERE SE HO FATTO EVENTUALI ERRORI DI BATTITURA, SE VORRESTE SAPERE QUALCHE ANTICIPAZIONE COMPLESSIVA DEI FUTURI CAPITOLI POTETE RINTRACCIARMI QUI FACENDOMI QUALCHE DOMANDA -->
http://ask.fm/xzaynsmoustache , NON SONO PRONTA A RISPONDERE A TUTTE QUELLE CHE PROBABILMENTE MI FARETE RIGUARDANTI IL TESTO, PERCHE' SINCERAMENTE NON HO GIA' PRONTI TUTTI GLI ARGOMENTI DA TRATTARE ANCHE NEI PROSSIMI CAPITOLI, TIRO TUTTO FUORI IN MODO SPONTANEO E MOMENTANEO QUINDI ADESSO NON SO COSA POTREI SCRIVERE NEGLI ALTRI CAPITOLI, lol. 
SPERO VI SIA PIACIUTO E VI RINGRAZIO IN ANTICIPO PER AVER LETTO CIO' CHE RIGUARDA DUE MIEI GRANDI SOGNI. GRAZIE, DI NUOVO
  
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