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Autore: Annina P    03/09/2013    4 recensioni
-Ringraziala.
-Chi?
-La miglior canzone di sempre.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Aprii gli occhi di scatto e una luce bianca ma calda mi invase.
Li richiusi e sospirai tranquillamente.
Poi, come un’illuminazione.
Sobbalzai e mi tirai di nuovo su a sedere, con gli occhi sbarrati.
Oddio!
Strizzai gli occhi un paio di volte e mi guardai attorno.
Ma che…?!
Pensai osservando tutta la gente che era addormentata nel mio soggiorno.
Ma che ore sono??
Guardai di scatto l’orologio.
Le otto e mezza, neanche tanto tardi, considerata l’ora in cui mi ero addormentata.
Mi stropicciai gli occhi sbuffando, e cercai con lo sguardo qualcuno di mia conoscenza.
Mugugnai qualcosa e mi alzai piano, scavalcando corpi esausti dalla sera prima, profondamente immersi nel sonno.
Attraversai il più silenziosamente possibile la stanza dove mi trovavo ed entrai in salotto, dove altri amici erano stravaccati sui vari divani, poltrone e/o tappeti.
Sconvolgente.
Pensai divertita.
Scrutai con lo sguardo due figure avvinghiate sul divano e dopo un po’ le riconobbi. Non potei fare a meno di sorridere maliziosamente.
La mia migliore amica dormiva tranquillamente sul petto un ragazzo biondino, che anche lui riposava con un’espressione innocente sul viso, ma che, a giudicare delle sue mani strette attorno ai fianchi della ragazza con il suo vestito rosso sollevato più del necessario sopra la coscia, “innocente” la sera prima non lo era stato molto.
Decisi che li avrei lasciati dormire, mentre tornavo indietro.
Farò le mie cose tranquillamente.
Pensai soddisfatta, attraversando il salotto in punta di piedi e salendo le scale.
Entrai in bagno, mi sciacquai la faccia, mi lavai i denti e raccolsi i miei capelli in uno chignon spettinato.
Chi vuoi che mi veda a quest’ora? È anche domenica!
Pensai rilassata, sorridendo nello specchio.
Decisi di non truccarmi e mi avviai velocemente in camera mia, afferrai al volo un vestitino leggero e fresco, di jeans azzurro chiaro, che avevo comprato con mia mamma.
…mia MAMMA!!!
Mi sentii mancare.
Meno male che i miei genitori erano in vacanza, altrimenti mi sarei ritrovata morta, per aver lasciato una casa del genere.
Ringraziai il cielo di avermi graziata e mi promisi che appena sarei tornata a casa, avrei cacciato tutti.
Ridacchiai di nuovo e scesi le scale, con le ballerine rosse in mano.
Stavo per dirigermi verso l’atrio quando inciampai in qualcuno che non avevo visto, cadendo per terra, regalandogli un calcio sulla pancia come buongiorno.
Cavoli!
Pensai mortificata, tirandomi su e girandomi preoccupata verso la mia vittima.
-Scusa tanto!
Sussurrai con un filo di voce.
Mi guardai intorno e poi di nuovo verso di lei…lui.
Mugugnò qualcosa di incomprensibile (di dolore) e si massaggiò l’addome, intanto che si voltava verso di me.
Appena il suo sguardo incontrò il mio, sussultai e non potei fare a meno di arrossire.
-Scusa…non l’ho fatto apposta…
Mormorai di nuovo, avvicinandomi un po’.
Il ragazzo si guardò intorno e l’ombra di un sorriso gli si formò sul volto, per poi stropicciarsi gli occhi e tornare a guardare me.
-Non fa niente.
Rispose con un sorriso semplice.
Eh sì, mi sa che è lui…
Pensai un po’ imbarazzata.
Vidi che mi osservava piuttosto intensamente con quei suoi occhi castani luminosi e il suo viso squadrato, ma dai lineamenti dolci.
Sussultai e distolsi lo sguardo, avvampando.
Speravo che non ricordasse, anche se non avevo tutto chiaro nemmeno io.
-Ok.
Dissi piano, alzandomi da terra e dirigendomi nell’atrio.
-Dove vai?
Sussurrò all’improvviso, arrivando dietro le mie spalle.
Sobbalzai, ma alla fine sorrisi, girandomi verso di lui.
-A fare un giro.
Risposi semplicemente, prendendo una piccola borsa e mettendoci dentro il telefono e pochi soldi.
-A quest’ora?
Mi domandò con sorrisetto.
Feci spallucce e gli tirai un’occhiata divertita.
-A volte mi capita. E poi alla mattina fa bene prendere un po’ d’aria.
Lui guardò da un’altra parte.
-Touchè. Anche io a volte faccio una corsetta alla mattina.
Sbarrai gli occhi scioccata.
-Io non corro neanche se mi pagano-sbottai cercando di rimanere seria- E poi devo fare colazione!
Esclamai come presa da un’illuminazione.
Il ragazzo si mise a ridere sommessamente e poi mormorò:
-Vuoi svegliare tutta la casa?
Sbarrai gli occhi e mi tappai la bocca con la mano, mortificata.
-Andiamo, sarà meglio.
Disse lui, afferrandomi il polso e tirandomi fuori.
-Vieni anche tu?
Gli domandai stupita.
Fece spallucce di tutta risposta e ci avviammo da qualche parte.
Io trotterellavo allegramente sul marciapiede, salutando la gente che conoscevo con un sorriso, intanto che mi crogiolavo nell’aria fresca del mattino…e nella presenza di quel ragazzo veramente bello al mio fianco.
Peccato che non ricordassi il nome.
Passammo davanti ad un bar e non potei fare a meno di gradire il profumo di brioches calde…e a quanto pare nemmeno il tizio senza nome, perché mi guardò con gli occhi luccicanti e mi disse:
-Colazione?
Lo guardai ridendo e risposi:
-Colazione!
Entrammo e notai che tutti quelli che c’erano ci guardarono piuttosto incuriositi.
Ma che hanno?
Pensai stranita.
Decisi di non farci caso, e ordinai un mocaccino per me e una brioche alla marmellata di ciliegie, il ragazzo invece prese un cappuccino e una brioche al cioccolato.
Scegliemmo un tavolo e cominciammo a mangiare la nostra colazione, tranquillamente e in silenzio.
 
LIAM POV
Mi ricordavo tutto di lei e anche quello che era successo la sera prima.
Osservai i suoi lineamenti delicati, la sua pelle del viso liscia e rosea, i capelli castani raccolti e i suoi occhi verdi grandi e luminosi.
Mi faceva sorridere in qualche modo perché sapevo che lei non ricordava quasi niente di quello che era successo il giorno prima e si vedeva che era in imbarazzo…e questo la rendeva terribilmente carina.
Non era come le solite ragazze spavalde e sicure di se. Era allegra, fresca, ma mi dava l’idea di essere una ragazza seria, con cui parlare liberamente e non essere giudicati.
-Georgia Rose?
Dissi d’un tratto.
Lei distolse lo sguardo dalla sua brioche alla marmellata che stava attentamente scrutando e mi guardò stranita.
-Cosa sarebbe?
Mi chiese con divertimento.
Inarcai le sopracciglia, sorpreso.
-Non ti chiami così?
Domandai confuso.
Vidi i suoi occhi ingrandirsi un poco e poi i suoi lineamenti esplodere in una risata.
-Ma no! Ma no!
Esclamava intanto.
Appoggiai sul tavolo la mia tazza di cappuccino, leggermente imbarazzato per la figuraccia.
-Ah, scusa…
Mormorai passandomi una mano tra i capelli.
Vidi il suo sorriso scomparire e ritornare abbastanza seria.
-Non ti preoccupare, non hai detto nulla di male-disse scuotendo la testa- Comunque il mio nome è Annie.
Concluse con un sorriso dolce.
-Ieri mi hai detto che ti chiamavi Gerogia Rose.
Sbottai incrociando le braccia al petto.
Annie fece una smorfia e poi mi chiese:
-E cos’altro ti ho detto?
-Che il tuo papà è un dentista e che avevo la bocca sporca.
Risposi divertito.
Lei si tappò la bocca con una mano per soffocare un risolino e mi guardò divertita.
-Sei stata sincera vedo…
Commentai facendo finta  di essere seccato.
Annie sorrise e appoggiò il mento alle mani, dicendo:
-Beh, non vado in giro a raccontare i fatti miei al primo che capita.
Ridacchiai e non dissi niente.
-Comunque mio papà non fa il dentista e non mi ricordo se avevi la bocca sporca oppure no.
Concluse ridendo.
Sussultai e appoggiai i gomiti sul tavolo.
-Quindi non ti ricordi…
Cominciai, ma fui interrotto dallo schiamazzo di alcuni ragazzi che entrarono nel bar.
-Ehi Liam!
-Liam! Ciao!
Esclamarono avvicinandosi a me…a noi.
-Ciao.
Li salutai semplicemente.
Ma proprio ora dovevano arrivare??
Pensai piuttosto seccato.
-Come va?
Domandò uno.
-Com’è andata ieri?
Chiese un altro.
-Ti sei fatto qualche ragazza? Eh? Racconta! Racconta!
Disse l’altro ridendo ad alta voce.
Agghiacciai e cercai di fermarli con i miei sguardi minacciosi.
Annie intanto non diceva niente, ma mi guardava.
-Ehm…Ecco…
-Ah ma vedo che sei in compagnia!
Esclamò un mio amico rivolgendosi alla ragazza di fronte a me.
-Sei sempre il solito.
Sbottò uno, molto divertito.
-Scegli sempre bene, eh?
Concluse un altro, tirandomi una serie di pacche sulla spalla.
Notai Annie inarcare le sopracciglia e guardarmi di traverso, con una nota di rosso imbarazzato sulle guance.
Dio, ero mortificato.
-Ti aspetto fuori.
Disse alzandosi, mentre la guardavo, e dirigendosi verso la cassa.
Accidenti.
 
ANNIE POV
Finalmente avevo scoperto il suo nome.
Liam.
Era carino.
Sia il nome che lui.
Anzi…lui era MOLTO carino.
Sorrisi a quel pensiero e lo aspettai appoggiandomi al muro del bar.
Mi era dispiaciuto che fossero arrivati i suoi amici, sembrava sul punto di dirmi qualcosa, ma sapevo che i ragazzi erano ragazzi per cui…pazienza.
Ogni tanto mi venivano in mente alcune cose della sera prima, ma tutti molto confusi.
Ricordavo la musica alta.
Le luci basse.
La gente.
I cocktail.
Le risate.
E poi Liam che mi veniva vicino e mi parlava.
E poi…niente.
In quel momento uscì dal bar.
-Scusami.
Disse solamente.
-E di cosa?
Esclamai io, sinceramente stupita.
-Di quello che hanno detto…Sai…-cominciò sistemandosi la camicia rossa a quadri, segno che era imbarazzato- Non…Non devi credere a quello che hanno detto.
Concluse guardandomi negli occhi.
Lo scrutai confusa, ma alla fine dissi:
-Che ti fai la prima che capita?
Liam annuì e poi guardò da un’altra parte.
Mi raddrizzai e cominciai a camminare. Dopo un po’ si mosse anche lui.
-Non è che mi interessi molto…So che i ragazzi fanno così alle feste.
Sbottai, cercando di non fare vedere che ero dispiaciuta e anche scocciata per quella verità.
Lo vidi sussultare con la coda dell’occhio, ma non aggiunsi altro.
 -No…Beh, non siamo tutti così…Non sempre.
Concluse serio, camminando tranquillamente.
Feci spallucce e mi girai nella sua direzione, con la testa rivolta leggermente in su, visto che era piuttosto alto.
-Tanto noi abbiamo solo ballato no? Non c’è problema che ci tocchi.
Dissi con un sorriso.
Silenzio.
Che cosa voleva dire quel silenzio?
-Ehm…
Mormorò Liam.
Mi girai di nuovo verso di lui, di scatto, e lo guardai smarrita.
-Allora…non ti ricordi…
Disse con un filo di voce.
Sbarrai gli occhi e mi fermai.
-Aspetta un attimo. Che…che cos’è successo??
Esclamai leggermente nel panico.
Liam non rispose, ma mi guardò solamente.
Sgranai gli occhi e lo guardai spaventata.
Anche i suoi occhi si illuminarono per un attimo, come se avesse capito cosa stavo pensando, perché si affrettò ad aggiungere:
-No! No! Non quello!
Esclamò con gesti veloci delle mani.
Mi appoggiai un palmo sul petto e sospirai, un po’ più sollevata, mentre mi sedevo sulla panchina del parco.
-Ma quindi…che cos’è successo?
Gli domandai torturandomi le mani.
 
LIAM POV
Avevo ragione, non si ricordava.
Per me sarebbe stato un piacere rinfrescarle la memoria, così cominciai.
-Beh, tu eri li che stavi cercando le tue amiche con lo sguardo, credo, e così mi sono avvicinato.
E qui mi bloccai perché non sapevo già più come andare avanti.
-E poi?
Mi chiese lei, impaziente.
Sei proprio un genio, Liam.
Mi dissi, tirandomi dello stupido.
-E poi…Ti ho salutata e tu mi hai salutato con un sorriso. Non lo so…forse è quello che mi ha colpito.
Annie mi guardò confusa, ma io continuai.
-Il modo in cui parlavi, in cui camminavi o sorridevi, mi…
…Mi hai rubato il cuore.
Aggiunsi mentalmente, ma non lo dissi.
-Mi…?
Incalzò lei stupita.
Sospirai e dissi:
-Mi hai colpito. Così abbiamo parlato un po’, ti ho chiesto il nome, Georgia Rose- e qui si mise a ridere- E poi mi hai raccontato di te (credo che siano tutte bugie) e mi hai chiesto come mi chiamavo e quanti anni avevo…
-E quanti anni hai?
Mi interruppe Annie con un sorrisetto di scuse.
-Venti-risposi- Tu?
-Quasi diciotto.
Disse arrossendo.
Decisi di crederle  e andai avanti.
-E ad un certo punto hanno messo su una canzone, come hai detto tu, la canzone più bella di sempre.
-Qual’era?
Mi domandò lei pensierosa.
-Non lo so, non me lo ricordo- risposi dispiaciuto- Però sapevamo tutte le parole. Per quello non voglio dimenticare quella canzone, perché la sapevamo insieme.
Annie sospirò cercando di ricordarla, ma senza successo.
-Faceva “oh-oh-oh!” e poi “ye-ye-ye!”!
Esclamai ridendo.
-Fanno quasi tutte così, genio!
Aggiunse lei saggiamente, seguendo la mia risata.
-Lo so…Comunque abbiamo ballato tutta la notte, sulla canzone più bella di sempre e…
Mi interruppi, perché ero imbarazzato.
Lei era così pura, così innocente, che mi sembrava di rovinare tutto, raccontandole il seguito.
-E…?
Mormorò Annie, avvampando.
Inspirai e guardai da un’altra parte, cercando di non incontrare il suo sguardo.
-E…niente, eravamo vicini per cui…
-Ci siamo baciati.
Concluse lei, con un filo di voce.
-Già.
Borbottai, passandomi una mano tra i capelli lentamente.
 
ANNIE POV
Eh già, ora ricordavo.
Ricordavo che avevamo parlato.
Ricordavo che avevamo ballato.
Ricordavo che ad un tratto ci eravamo trovati vicini.
Molto vicini.
Deliziosamente vicini.
E non mi ero allontanata.
Forse per la musica.
Forse per la tanta gente.
Forse per l’effetto del drink.
O forse perché non volevo allontanarmi, perché mi piaceva davvero quel ragazzo.
Ricordai la sua fonte sulla mia e le nostre labbra che si sfioravano.
Ricordai il bacio che arrivò dopo poco, intenso, lento e passionale.
Quei baci che ti fanno girare la testa e provare emozioni uniche.
Ricordai le mie braccia attorno al suo collo e le sue mani sui miei fianchi, che mi attiravano sempre di più a se.
E poi ricordai la mano di una mia amica attorno al mio braccio che mi portava via.
“Non lo conosci nemmeno!!!”
Aveva sbraitato scuotendomi per le spalle.
Sospirai e mi girai verso Liam, che mi guardava con aria abbattuta.
-Scusami.
Disse ad un tratto.
Sussultai.
 -E di cosa?
-Non lo so.
Rispose scuotendo la testa.
Aggrottai la fronte.
Come poteva chiedermi scusa così?
Voleva dire che quello che aveva fatto era stato solo un gioco?
Che IO ero stata solo un passatempo?
Voleva dire “a mai più”, “dimentichiamo tutto”?
Proprio ora che avevo ricordato?
Io non mi ero pentita di averlo incontrato e nemmeno di quel bacio.
-E quindi ora?
Dissi con una punta di rabbia.
Liam mi guardò senza capire.
-Che facciamo?
Sbottai per rispondergli.
Lui sospirò.
-Non lo so.
NON-LO-SO.
Era la sua risposta a tutto?
Che rabbia.
-Comunque io il bacio non me lo ricordo.
Sbottai con tono aspro.
Liam si girò e mi guardò stupito.
-Non me lo ricordo, perché probabilmente è stato orribile, tu mi hai costretta e non mi è nemmeno piaciuto!
Sbraitai su tutte le furie.
Odiavo quelle situazioni.
Odiavo il fatto di dover dire cose non vere.
Odiavo il fatto che Liam probabilmente mi avrebbe dimenticata.
-Ah sì?
Disse lui, incrociando le braccia al petto.
Lo guardai un attimo e poi mi alzai di scatto, dandogli le spalle, con impertinenza.
-Sì.
Sbottai.
Non disse niente.
Bene, CIAO.
Pensai arrabbiata e triste al tempo stesso.
Sospirai nervosamente e cominciai a camminare.
Ad un tratto sentii la sua mano attorno al mio polso e subito dopo il suo respiro vicinissimo al mio viso.
-Solo per rinfrescarti la memoria…
Mormorò Liam contro le mie labbra, prima di appoggiare la sua bocca sulla mia.
Rimasi con gli occhi spalancati, completamente senza fiato da quella situazione incredibile.
Dopo poco si staccò, ma rimase vicino a me, e mi guardò fisso negli occhi.
Ecco cosa mi aveva colpito fin da subito.
Gli occhi.
Erano castani, ma brillavano.
Cavoli, sembravano splendere di luce propria.
Erano straordinariamente espressivi e mi scioglievano.
Lo guardai a bocca aperta, completamente incantata.
-Dimmi che questo bacio e quello di ieri non ti sono piaciuti, e non mi farò più vedere.
Sussurrò con voce lenta e seducente.
Il mio cuore cominciò a battere forte e le mie guance si tinsero di rosso, a giudicare dal calore che avvertivo.
Mi aveva fregata.
E mi aveva rubato il cuore.
Provai a ribattere, ma non ce la feci.
-Bugiarda, lo sapevo che ti era piaciuto.
Mormorò Liam, un attimo prima di riavvicinarsi ancora.
Prese il mio viso tra le sue mani e mi baciò di nuovo, questa volta davvero.
Appoggiai i miei palmi sul suo petto forte e mi lasciai andare alle emozioni e a lui.
Sentii le sue labbra dischiudersi come avevano fatto la sera prima e il bacio diventare languido e caldo e dolce allo stesso tempo.
Adoravo quando faceva così.
Adoravo il modo in cui mi baciava.
Adoravo quel ragazzo.
Alla fine mi ero ricordata di lui e lui si era ricordato di me.
 E credo che lo ricorderò per sempre, sia Liam che quel bacio e anche quella sera in cui lo incontrai.
-Ringraziala.
Mormorai quando, dopo non so quanto, ci staccammo.
Liam mi guardò confuso.
-Chi?
Sorrisi e gli lasciai un bacio semplice sulle labbra.
-La canzone più bella di sempre.
 

Ciao a tutte!
Intanto che aspettate il capitolo nuovo di "Always mine" (che sta andando avanti!) vi propongo questo racconto breve che mi è venuto in mente così, di getto, dopo un po' che ho alscoltato BEST SONG EVER :)
Non lo so...me lo sono immaginata e allora l'ho scritto perchè mi sembrava un racconto simpatico. XD
Comunque, spero che vi sia piaciuto!
Non è niente di speciale, non pensavo nemmeno di pubblicarla, perchè l'ho scritta un po' di tempo fa...poi ho preso il coraggio! XD
Fatemi sapere cosa ne pensate dell'idea di scrivere altre oneshot come questa e se vi è piaciuta! ;)
GRAZIEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!
Baci
<3
la vostra Annina
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
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