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Autore: MooseGingerbread    03/09/2013    3 recensioni
Come ogni storia inizia con un viaggio anche la mia inizia così, a Manchester per la precisione. Mi avrebbe forse cambiato la vita? Eh chi lo sa, la mia vita è il calcio.
Si fanno molte esperienze, di tutti i tipi lo posso garantire, si rimane delusi e si hanno i nostri momenti di gloria. Non si ha tempo per niente e per nessuno, ma forse è questo il bello, soprattutto quando ti trovi lì, nel campo faccia a faccia col pallone e perciò faccia a faccia con la tua vita.
Genere: Azione, Romantico, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1




Il viaggio in auto a Manchester era stato noioso, mi aveva portato il mio allenatore, l'allenatore Bobby, uomo di mezza età, di stazza grossa e con una faccia simpatica. Mi conosceva da quando ero piccola e ormai mi confidavo spesso con lui.

Non era certo l'amico del cuore perfetto, ma sapeva farmi riflettere e solo grazie a lui avevo potuto avere questa possibilità: un giorno mi disse che aveva spedito una lettera ad un'associazione calcistica importante e che se avessi superato il provino mi si sarebbero aperte molte porte del calcio.

La cosa non mi era andata molto giù, lasciavo il mio paesino per andare nella grande città, ma poi avevo capito che lui voleva da quella ragazza, l'unica ragazza che aveva mai allenato e che secondo lui dava filo da torcere ai giocatori maschi della squadra, che potesse mostrare cosa sapeva fare e zittire tutti.

Me lo diceva spesso. A volte prima di una partita, per incoraggiarmi, urlava:

“ Spacca tutto scricciolo!”

Mi mettevo quasi a piangere quando me lo urlava,  sapevo che credeva veramente in me stessa e a quel punto dovevo farcela a tutti i costi.

Il calcio era uno sport da maschi, ne ero cosciente, ma ormai me lo avevano detto in così tanti che ci non facevo più caso e poi lo adoravo, perciò nessuno poteva mettermi i bastoni fra le ruote.

Per me era più che uno stupido gioco, in cui undici giocatori rincorrevano un pallone per far rete, era una passione, giocando potevo esprimermi e liberarmi da tutto. Avevo sei anni quando dissi a mia madre che volevo vincere la World Cup e da lì la mia storia è iniziata.

 

 

“Olly che ore sono?”

“Mezzogiorno e un quarto mister”

“Tra quattro ore inizia il tuo provino, adesso andiamo all'albergo e poi io pranzo, mentre tu ti prepari”

“Va bene”

“Sei silenziosa, che hai?”

“Mi ha detto Niall che non avrò più tempo per tornare a casa e stare con lui ed Alex, se entrerò nella squadra, è vero? Mi mancheranno molto”

“Ora lo spacco di flessioni quel ragazzo, senti! Io ti ho allenato per undici anni, perciò adesso tu porti il tuo deretano fuori dall'auto e pensi al provino, una volta entrata nella squadra potrai pensare ai tuoi problemi eccetera, ma non ti voglio nemmeno vedere così e adesso sorridi che sembra che ti sia morto il gatto!”

Sorrisi, l'allenatore sapeva sempre come prendermi, si vedeva che mi voleva bene anche se non lo voleva ammettere.

“Grazie le voglio bene mister”

“Olimpia Cathrine Baker le ho già detto miliardi di volte che io non posso vederla e che non le voglio assolutamente bene, e adesso sbrigati che siamo arrivati”

Mi voltai di scatto e vidi una cattedrale enorme e bellissima, la maggior parte delle case erano villette a schiera color mattone e in giro erano sparsi enormi palazzi.

“Ciao Manchester”

 

 

Il mister aveva preso due camere in un albergo in centro, la mia stanza aveva un lettino singolo, la moquette rossa, un armadio in legno antico e un bagno verde. La finestra, essendo la camera una mansarda, faceva vedere il cielo, ma se mi sporgevo di più riuscivo a vedere anche qualche palazzo.

Disfai le valige e mi misi una tuta con sotto dei pantaloncini e una maglietta da calcio, presi la borsa con dentro scarpe con tacchetti, mi sciacquai il viso e mi feci una crocchia in cima alla testa: ero pronta.

 

Arrivammo allo stadio in pochi minuti, due uomini erano ad aspettarci all'entrata, uno alto e distinto, in smoking, l'altro con una tuta color rosso acceso e lo stemma a lato del Manchester United. Il mister indicandoli, senza farsi vedere, mi fece:

“Quello in smoking è il presidente, mentre quello con la tuta il tuo nuovo allenatore”

“Ok Ok”

Parcheggiammo davanti a loro, scesi frettolosamente col borsone dei miei allenamenti, accolta da uno splendido sorriso del presidente e con un sorrisetto accennato dell'allenatore. Ero sicura che si sarebbe ricreduto, o almeno speravo, vedendo come giocavo.

“Signorina Baker salve sono il signor Wilson, il presidente della squadra, e questo è il mio collega, il signor Harris, tuo futuro allenatore” fece il presidente.

“Certo! Se la signorina supera il provino” aggiunse l'allenatore accennando lo stesso sorrisetto di prima.

“Emh si si infatti, ma sono certo che tu ce la possa fare, buona fortuna comunque! Adesso andrai negli spogliatoi, guarda tutto avanti a sinistra c'è la porta, farai conoscenza con la squadra, mentre noi andremo in tribuna per osservarti” continuò il presidente indicando l'entrata.

 

 

Spinsi la porta, il corridoio era lungo e largo, con luci a neon e pareti celestine, la cosa che mi piacque fu sentire ancora una volta l'odore classico che hanno tutte le palestre, lo adoravo. Ero emozionata a conoscere la squadra e l'idea di dover decidere il futuro della mia vita calcistica mi metteva ancor più sotto pressione.

Certo se non ce l'avessi fatta sarei tornata dai ragazzi della vecchia squadra, da Niall, da Alex, dal mister: alla mia vita normale.

Ad un tratto vidi una porta, color grigio e con un vetro opaco, doveva essere lo spogliatoio. La spinsi.

 

 

Mi ritrovai davanti una ventina di ragazzi tutti intenti chi ad allacciarsi le scarpe, chi a mettersi una maglietta, chi ad applicarsi adesivi per strappi muscolari e via dicendo, mi scappò un sorriso.

Erano inizialmente indifferenti, come se non mi avessero neanche sentito, mi tornò in mente la prima volta che entrai nello spogliatoio del mister, tutti i bambini erano intenti a prepararsi e non facevano caso a nessuno.

Un ragazzo castano con due occhioni azzurri mi apparve davanti sorridendo, distogliendomi lo sguardo.

-Le fidanzate dei giocatori non possono entrare negli spogliatoi.- ammiccando.

-Infatti non sono una fidanzata, ma il giocatore che doveva fare il provino oggi.

Lo guardai come per dirgli “è così già..”, mentre lui corrugò le sopracciglia e mi sorrise nuovamente.

-Ehi, Styles, hai visto il nuovo acquisto della squadra?- mi indicò, mentre un ragazzo riccio, che stava allacciandosi le scarpe, alzò la testa, guardandomi per un secondo, con due occhi verde bottiglia. Era molto bello e fui per un secondo, come in trans.

Fece un cenno con la testa e poi tornò alle scarpe.

Rimasi male, delusa a dir la verità.

-Comunque ciao, Olly – sbottai, allungandogli la mano.

-Ciao

Alzai le sopracciglia e sospirai. Che stronzo!

Mi allontanai per cercare un posto dove cambiarmi.

Mi ero innervosita talmente tanto, che avevo quella sensazione che si ha quando si trattengono le lacrime, un nodo alla gola, per la precisione. Sentii un senso di impotenza e di umiliazione, davanti ai giocatori, che avevano visto la scena e che adesso parlavano tra se.

-Ehi guarda qui c'è un posto!- mi sentii dire.

Voltandomi vidi un ragazzo rasato, con la faccia simpatica.

-Scusa Liam Payne, difensore.

-Olly Baker, attaccante.

-Allora sei tu il giocatore, anzi la giocatrice nuova.

-Già.

-Harry è il capitano, sai il ragazzo che non ti ha risposto, ecco è lui.

-Che figura- dissi appoggiando il borsone pesantemente sulla panca.

-Tranquilla, fa sempre così con quelli nuovi, ma poi alla fine è simpatico. Non che abbia un rapporto di amicizia, ma comunque vedo che con Louis si comporta bene. Forse è solo un po' timido. Poi sai non credo che se lo fosse aspettato di vedere una ragazza, senza offesa.

-Lo so, ma ho reagito d'impulso e adesso tutti credono che sono una cretina.

-Io no, sei già a buon punto

Gli sorrisi.

-Grazie.

-Niente.

Il suono di un fischietto mi risuonò nelle orecchie, mentre l'allenatore Harris entrava dalla porta.

-Ragazzi tutti in campo.

-Buona fortuna per il provino!- sussurrò Liam.

-Grazie!

 

 


















*Angolo Autrice

Popolo di Romaaaaa! Salve a todos sono Moose, questo è il mio primo capitolo, di una FF arancione, sicché siate clementi con me.
Intanto mentre aspettate potrete anche dire la vostra con una recensione :)...alla prossima settimana
MooseGingerbread


 

 

 

 

  
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