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Autore: ShadowsOfBrokenGirl    03/09/2013    1 recensioni
"Qui nulla è quello che sembra!"
"Ma il mio amore per te, quello non cambierà mai"
"In realtà questa sarà la prima cosa a mutare."pensai angosciato.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pov Pierre
Spiavo attraverso la tendina della finestra quello che accadeva nel cortile di fronte al Palazzo. Chocola, coperta da un mantello di velluto nero, salì sulla carrozza che la attendeva senza voltarsi indietro. Sylvette, invece, era meno deciso: mise un piede all’interno del velivolo, ma si voltò verso la mia finestra. Mi osservò intensamente e aspettò una mia risposta. Io gli feci un cenno che voleva dire:-Vai tranquillo!-
Lui annuì e salì nella carrozza. L’autista diede un colpo di frusta e i corvi neri mossero le loro veloci ali. In pochi istanti il veicolo sparì ed io mi sentii inondare da un grande senso di vuoto.
Non avevo tuttavia il tempo di piangermi addosso perché avevo un piano da portare a termine. Mi aggiustai il colletto della camicia ed uscii dalla stanza pronto ad agire.
 
Pov Chocola
Viaggiammo per un quarto d’ora in assoluto silenzio. Io ero stanca dato che la notte non ero riuscita a dormire serenamente e Sylvette era stranamente zitto. Lo osservai curiosa e mi accorsi di quanto fosse turbato. Picchiettava le sue dita sulle gambe nervosamente e lasciava vagare fuori dal finestrino il suo sguardo triste.
-Che cosa succede Sylvette?-gli chiese, ma lui non mi udì nemmeno.
Dopo una decina di minuti la carrozza si fermò e dal vetro scorsi la madre di Pierre che si avvicinava. Era strano ma mi sembrava che anche lei avesse sul viso la stessa aria triste!
Forse mi stavo lasciando condizionare, ma cominciavo davvero ad avere paura! Cosa stava per accadere di così terribile? Tre figure scure coperte da un pesante cappuccio nero si avvicinarono alla porta del veicolo. Il mio compagno di viaggio si sedette accanto a me e mi invitò a fare spazio ai nostri nuovi ospiti. In un secondo il veivolo si riempì e quattro nuovi passeggeri salirono a bordo. Avevo riconosciuto Marie Claude, ma non riuscivo a capire chi fossero quei tre misteriosi personaggi. Guardai attraverso le loro mantelle cercando di scorgere i visi ma era piuttosto difficile.
Riuscii ad osservare solo gli occhi della persona seduta proprio di fronte a me ed ebbi un tremito. Riconobbi subito quelle iridi viola che quando si illuminavano tendevano al blu e che contenevano un mare di dolcezza in cui spesso ero annegata. Quegli occhi che tanto mi erano mancati, gli unici che sapessero darmi serenità. Una lacrima mi scivolò sul viso mentre la stringevo a me dicendole:
-Oh Vanilla…quanto mi sei mancata!-
Capii subito chi erano gli altri due : Houx e Saule! Ci riabbracciammo tutti e tre felici di esserci ritrovati. Quello che stava succedendo non aveva senso e diventava sempre più assurdo, ma era troppo bello per perdere tempo a chiedersi la ragione per cui accadeva.
 
Pov Pierre
Guardai il mio orologio: erano le cinque e mezza. L’ora stava ad indicare che la carrozza era già partita per la Terra. Ormai mia moglie era già sana e salva e soprattutto lontana dal Regno di Extramondo su cui stava per abbattersi una terribile disgrazia di cui io ero l’artefice! Un uomo anziano che indossava una divisa da soldato entrò altezzoso nel Palazzo di Extramondo.
-Bingo!-esclamai dato che era lui la persona che stavo aspettando. L’uomo entrò nella grande sala del Trono fiero di essere stato convocato dalla Regina in persona. La sua delusione infatti fu enorme quando seppe che nè la Regina né qualcun altro sapeva del suo arrivo.
Aprì la bocca e si guardò intorno stupito cercando di capire chi gli avesse inviato il biglietto che lo aveva convinto ad andare lì.
-Che sia uno scherzo?-gridò stizzito-Qualcuno si sarà preso gioco di me?-
-No, stia tranquillo! Nessuno scherzo!-gli annunciai io apparendo improvvisamente in fondo alla sala. Lentamente camminai fino a lui mostrandomi a lui. -Sono stato io ad invitarla.-
Lui appari spaventato e sorpreso allo stesso tempo. Era davvero una goduria vederlo in quello stato.
-Che cosa vuoi da me?- mi chiese.
-Volevo semplicemente che lei avesse un posto in prima fila per assistere allo spettacolo! Se lo è meritato in fondo…-
-Spettacolo? Che spettacolo?-
Sorrisi. Non vedevo l’ora che qualcuno mi ponesse quella domanda.
Ruotai su me stesso facendo volare via il mio mantello creando un effetto scenico degno di un mago.
-Entro un ora questo palazzo e tutto il pianeta salteranno in aria-annunciai con un ghigno. 
  
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