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Autore: Waitforparadise    03/09/2013    9 recensioni
"Ho sofferto io per te e così una parte di me resterà sempre con te."
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La ragazza di diciasette anni, Katy non poteva farcela più. Non ce la faceva più. Voleva racchiudersi nei suoi pensieri, voleva capire cosa avrebbe fatto di quella vita che tanto odiava. Decise di trasferirsi nella sua vecchia casa per una settimana. Lasciò una lettera a sua madre.

Cara mamma,
vorrei stare un pò sola. Vorrei annegare nei miei pensieri e vorrei capire cosa dovrei fare di questa vita. Ho sempre sperato di riuscire a scappare di casa un giorno di questi, ma non ci sono mai riuscita. Oggi però una settimana esatta prima del mio compleanno ho deciso di andarmene, ma mi rivedrai presto. Non voglio dirti dove andrò, ma saprai notizie di me ogni giorno, ogni minuto. Ogni giorno alle 18.00 passa dalla nostra vecchia casa,lasciami un pò di soldi per mangiare, poi alle 22.00 ripassa e troverai SEMPRE nella cassetta delle lettere una mia lettera dove c'è scritto cos'ho fatto per tutta la giornata. Vedi la mia cameretta? Dovrà rimanere sempre come sta. Non la devi cambiare per nessuna ragione al mondo. I poster, i cd, i libri, i disegni, i tazzoni e tutto sui miei idoli devono rimanere per sempre lì.
Ti voglio bene mamma. Salutami papà. Passa domani.
                                                                        Tua Katy,29/11/

Quando la mamma lesse quelle parole iniziò a piangere. La sua piccola bambina era scappata di casa non poteva più farcela a stare in quella casa. La mamma si chiedeva tanto cosa l'avesse spinta a fare ciò. Le aveva comprato il biglietto per il concerto dei suoi idoli ,gli One Direction. Gli aveva comprato un biglietto andata e ritorno per Londra. Si chiedeva in cosa avesse sbagliato. Il primo istinto di sua mamma fu andare a guardare nel suo cassetto. I due biglietti non c'erano più, sarebbe partita. Andò di corsa  da suo marito a chiedergli cosa avesse fatto di male perché la sua bambina se ne fosse andata così di casa. Il padre quando lesse la lettera si confortò leggendo la frase: 'Ma mi rivedrai presto. Ma saprai notizie di me ogni giorno, ogni minuto. Ogni giorno alle 18.00 passa dalla nostra vecchia casa,lasciami un pò di soldi per mangiare e troverai SEMPRE nella cassetta delle lettere una mia lettera dove c'è scritto cos'ho fatto per tutta la giornata.'
Avrebbe aspettato il giorno dopo per sapere notizie -tramite sua moglie- di sua figlia.


30/11
Katy aveva passato tutta la notte in bianco a pensare cosa avrebbe fatto della sua vita. La sua scelta veramente l'aveva già compiuta anzi pensata. Doveva solo metterla in atto, però l'avrebbe fatto solo più tardi, molti giorni più tardi. Era uscita alle 17.45 perchè non voleva vedere sua madre.
Non la odiava, anzi amava sua madre e suo padre e si sentiva in colpa. Voleva bene anche a suo fratello James, però lui -secondo lei- nell'ultimo periodo la odiava.


Katy si era incontrata di nuovo con il suo miglior amico George. Lei era pazzamente innamorata di lui ma non l'avrebbe mai detto. Quel giorno? L'avrebbe detto. Avrebbe detto che lei era stata sempre innamorata.
Nel momento in cui lei gli stava per confessare il suo amore, lui la precedette dicendole che era innamorato di una ragazza dolcissima.
Lei gli fece un sorriso falso e poi piano gli disse:
" Sono felicissima per te, ma ora devo andare."
Si voltò di spalle e iniziò a correre piangendo.

"Dove vai?"
Sentì gridare alle sue spalle. Lei non gli rispose e corse più forte. Erano le 18.20 sicuramente- almeno sperava- la mamma era andata quel pomeriggio. Quando aprii la cassetta delle lettere oltre a trovare 50 euro  trovò anche una lettera. Immaginava che la mamma non avrebbe resistito.

Ciao piccola mia,
non so cosa ti ho fatto. Non so perchè tu sei scappata via da casa nostra. Sappi che è passato solo un giorno e già ci manchi. Tuo fratello James ci ha chiesto di te, noi gli abbiamo fatto leggere la lettera, ha pianto tantissimo e inoltre mi ha chiesto perchè non l'avessi salutato. Io gli ho detto che forse eri un pò arrabbiata con lui e credo sia la verità. Spero mi dirai cos'è successo oggi. Ripasso alle 22.00.
Ti amiamo, mamma e papà.

Mentre leggeva la lettera Katy piangeva, ormai era diventata una passione piangere per lei. Scrisse la seconda lettera.

Ciao mamma, papà e JAMES.
Si, sono molto arrabbiata con James ma non dirò mai il perchè. Dovrà capirlo da solo. Grazie per i soldi, appena finiscono ti chiederò altri. Nell'ultima lettera ti spiegherò perchè sono scappata di casa.
Ora puoi leggere la lettera solo tu? Grazie.
Oggi, non è andata benissimo. Ricordi George il mio miglior amico? Il ragazzo che tanto amavo? Mbè lui è innamorato di un'altra. Appena me l'ha detto sono scappata via senza dirgli niente e piangendo. Ora non so cosa fare con lui. Se vuoi darmi dei consigli mandami una lettera domani mattina. Un bacione a te e a papà. No a James.
Vi amo, Katy.

La mamma passò la sera alle 22.00 per leggere la lettera di sua figlia. Quando arrivò alla cassetta della posta l'aprì e il suo cuore iniziò a battere dalla gioia. Era felice che sua figlia l'avesse scritta. Prese la lettera e andò via dalla sua vecchia casa.
Lesse la lettera davanti a tutta la sua famiglia, suo fratello si sentii cedere le gambe, non capiva il motivo del quasi odio di sua sorella nei suoi confronti. Voleva tanto cercarla e parlarle. Ma non aveva la forza.

Passò anche quella notte Katy a piangere nel suo letto. Doveva trovare un modo per non parlare con più nessuno. Non voleva più parlare con sua madre, con suo padre, con suo fratello e neanche con il suo "miglior amico".
Voleva solo mettersi gli auricolari nelle sue orecchie e voleva sentire le voci così sincere e melodiose dei suoi idoli.
Amava la voce di Louis, aveva la voce di un angelo. Amava la voce roca di Harry. Amava ascoltare gli acuti di Zayn. Amava la voce profonda di Liam. Amava la voce bella e dolce di Niall. Ma amava soprattutto un'unica voce. La voce degli One  Direction, quella voce che nessuno si dimenticherà mai e lei soprattutto non si sarebbe mai dimenticata.
Mentre ascoltava le parole di una canzone dei suoi idoli, si alzò dal letto ancora con le lacrime agli occhi e andò verso la sua vecchia scrivania.
Prese un foglio dal suo quaderno e scrisse un'altra lettera. E' vero, non doveva scriverla quella sera ma non poteva andarsene da casa sua e continuare a dire cosa facesse della sua vita a sua madre. Così decise che quella sarebbe stata l'ultima lettera.

Ciao mamma,
capisco che ti sembrerà strano trovare la mia lettera alle 18.00. Oggi, non ti racconterò della mia giornata e forse non te la racconterò per il resto della settimana. Può sembrare strano, ma io non voglio più scriverti.
Tutto questo non significa che io non ti ami, anzi ti amo di più della mia stessa vita. Sono andata via di casa apposta per non discutere e parlare della mia vita e ora non posso raccontarti tutto tramite una lettera. Facciamo così, questa promessa non l'ho mantenuta, ma ti mantengo un'altra. Il 5 dicembre vieni all'aereo porto con James e papà vi voglio salutare prima che io parta.
Tua Katy.

Katy andò fuori con una coperta e mise la lettera nella cassetta della posta. Mentre stava rientrando si sentii chiamare alle spalle.

"Kat, Kat." Solo lui poteva chiamarla 'Kat'. Solo il suo miglior amico. Solo il ragazzo di cui lei era innamorata.
Lei si voltò e gli fece un sorriso, stava piovendo quella sera e lei stava con una coperta. Invece lui aveva solo il cappuccio della felpa che gli era stata regalata da Katy per il suo 15 esimo compleanno.
"Che vuoi George?"
"Perchè mi hai abbandonato lì oggi pomeriggio?" gridavano, non parlavano. Stavano gridando da una punta all'altra.
"Perchè sei qui in giro all'una di notte?"
"Sai che non si risponde ad una domanda con un'altra domanda?"
"Mi conosci bene, sono testarda." continuavano a gridare. Lei stava per piangere e lui per poco non si prendeva la febbre.
"VOI DUE VOLETE FINIRLA?" uscì il solito vicino rompi balle.
Lei guardò George e poi gli disse:
"Passa domani, ora ho sonno." entrò dentro lasciando George fuori. Guardò tramite la finestra della sua cameretta e lui continuava a guardare il portone della casa. Alla fine si girò e se ne andò.
Katy non riusciva a capire perchè ogni volta che lei sbagliava George la perdonava sempre. Si addormentò quella notte, finalmente.

31/11
La mamma passò come ogni pomeriggio dalla sua vecchia casa. Doveva lasciare i soldi a sua figlia. Purtroppo quando arrivò lì, vide che dentro la cassetta c'era la lettera. Volle leggerla lì. Mentre la leggeva le scesero le lacrime. Strappò la lettera che aveva scritto la sera per sua figlia e gli lasciò 300 euro. Gli sarebbero bastati per tutta la settimana.
Katy guardò tutto tramite la finestra della sua cameretta, vide sua madre piangere e il suo cuore si chiuse. Divenne nero e cupo.

Il pomeriggio sentì suonare alla porta di casa sua, aveva paura, non sapeva chi fosse. Vide tramite l'occhiolino e notò che era George. Aprì la porta e lo fece accomodare, lui non parlò e neanche lei spiccicò parola.
Dopo mezz'ora di silenzio lui iniziò a parlare.
"Kat, perchè sei scappata?" lei non parlava. Aveva paura di esternare i suoi sentimenti. Lui si alzò, andò vicino a lei le alzò il mento e i suoi occhi color ghiaccio si scontrarono con quelli color cioccolato della ragazza.
Lei non riusciva a trattenersi e una lacrima le scese sul suo volto. Poi, parlò. Ormai la sua vita era uno schifo, doveva aggiungere l'ultima medaglia per completarla.
"Io...George, io sono scappata perchè non potevo immaginare un'altra vicino a te. Non posso, non potevo e non potrò. Quando  mi hai detto, quella sera, che tu ti eri innamorato, il mio cuore si è disintegrato. Ecco perchè sono scappata. Io ti amo, da quel giorno che ti detti quel bacio. Non era per sbaglio, non era un errore era perchè io ti amavo. Capisci ora perchè? Io ti ..."
Venne bloccata da un dolce e casto bacio dato dal suo amico George. Lei continuava a piangere e lui le asciugava dolcemente le lacrime.

"Anch'io ti amo. Infatti eri tu quella ragazza. Dovevi solo farmi spiegare."
Sul viso di lei comparve un sorriso. Per una volta un sorriso sincero. Davvero sincero.
Quel pomeriggio, andarono insieme a letto. Per loro non fù sesso. Ma fù amore. Amore puro e dolce. I loro cuori si erano uniti e avevano formato uno solo.  
I giorni seguenti George la portò nei posti più belli. Nei paesi più belli dell'Italia. Lui era molto ricco ed era anche maggiorenne e poteva portarla dovunque lei volesse.
In quei 5 giorni lei si sentii davvero amata da qualcuno.


Arrivò il 5 dicembre, lei andò in aereo porto e aspettò i suoi genitori e suo fratello.
Li vide arrivare e chiese un attimo di privacy con i suoi familiari a George.
Si abbracciarono, la mamma piangeva, il padre anche, e per la prima volta aveva visto anche suo fratello maggiore James piangere.
Poi fece un discorso generale.
"Mamma, non sono mai stata una figlia fantastica. A scuola non avevo massimi voti ma solo la sufficienza, non sono voluta andare ad un liceo perchè per me era molto impegnativo, inoltre non ti ho mai aiutata nelle faccende domestiche ma sappi che ti ho voluto bene." la mamma con le lacrime agli occhi andò da lei e l'abbracciò. Poi si rivolse verso suo padre.
                                                          
"Papà non sono mai stata legata a te. Non ti ho mai confessato i miei segreti, ma sappi che ogni volta che tu andavi via per lavoro oppure quella volta che tu hai rischiato di morire, io sono stata malissimo." Non espresse molte parole verso suo padre ma lui la capì e l'abbracciò.
Poi arrivò la parte di suo fratello.
"Ehi." gli rivolse un sorriso sincero.
"Ehi." Lui abbassò lo sguardo. Lei andò verso di lui gli alzò il mento e gli prese il viso fra le mani.
"Sai che io sono arrabbiata con te vero?" lui annuì con la testa.
"Sei mio fratello maggiore quello che mi protegge da tutti e da tutto. Sono arrabbiata con te perchè tu non mi hai detto niente della tua malattia. So che non volevi farmi preoccupare però così rischi di perdermi. Io ti ho perdonato perchè ti voglio bene, ma non farlo mai più.Ok?"
"Ok." rispose il fratello ancora con le lacrime agli occhi. Lei lo abbracciò e gli diede tanti baci. Poi salutò tutti, prese la mano di George e s'imbarcarono per prendere l'aereo, direzione Londra.

Dopo molte ora di viaggio, arrivò finalmente in quella città che tanto amava. Andarono in albergo lei e George per lasciare le valigie, visto che la sera sarebbe andata al concerto dei suoi idoli non aveva preso molti vestiti.
Quella pomeriggio lei volle fare l'amore con lui.
L'amava così tanto, l'aveva sempre amato. Era stato il suo miglior amico, il suo peggior nemico, suo fratello, tutto. Ora mancava la parte più importante che lui alla fine aveva conquistato, essere il suo fidanzato.
Anche lui era innamorato di lei, era sempre stato innamorato dei suoi occhi, dei suoi capelli, della sua piccola pancia, delle sue guance morbide e di quella carnagione color cioccolato e latte. Alla fine aveva espresso i suoi sentimenti e si erano uniti nel nome dell'amore.

Quella sera andarono al concerto, lui l'aveva accompagnata. Era geloso che lei si fosse "innamorata" di quei cinque ragazzi, ma con il passare del tempo aveva capito l'opportunità, l'importanza, l'esigenza che avevano loro per lei. Anche se loro non si conoscevano, due mondi paralleli, si amavano. Loro non erano amici. Non erano fidanzati. Erano fan e idolo e questo bastava.

Lei cantò tutte le loro canzoni, le sapeva tutte. Piangeva, guardava i suoi idoli e piangeva. Guardava il suo sogno realizzarsi e piangeva. Si fece fare la foto da George dove lei aveva le mani a forma di cuore e in quel cuore "regnavano" cinque principi. Lei in tutto questo era la loro principessa.

Finito il concerto, presero subito l'aereo e ritornarono a casa. Arrivarono la mattina seguente. Lasciò George dormire nella sua vecchia cameretta e lei andò a sviluppare la foto, fatta al concerto, dal fotografo.
Dopo di che, andò di nuovo alla casa, scrisse un'altra lettera. George era già sveglio e gli diede in dolce e casto bacio.
"Buon compleanno amore mio."
"Aww, ti sei davvero ricordato?" disse lei con occhi luccicanti.
"Non potrei mai scordarmi del compleanno della mia principessa. Principessa però..."
"Ho capito principe, non preoccuparti. Mi basti tu."
si diedero un altro bacio. Questa volta, più dolce più approfondito, più... più bello.
"Amore mio, io devo andare a fare una commissione importante." disse lei, con un sorriso.
"Vuoi che ti accompagni amore?" gli chiese lui con dolcezza.
"No amore, vedi che lì c'è una lettera. Portala a mamma dopo le sei."
"Ok, amore. A dopo. Ti amo."
"Ti amo amore della mia vita."


Lei se ne andò lasciando George alla sua vecchia casa. Aveva gli occhi colmi di lacrime mentre andava via. Si guardò indietro e vide George sfoggiare un sorriso dalla finestra della camera. Lei ricambiò e si voltò immediatamente. Dopo mezz'ora di passeggiata , arrivò. Aveva la foto tra le sue mani e le sue gambe tremavano. Entrò lì, dove tutto doveva succedere.

Mettete questa:http://www.youtube.com/watch?v=Vg-0DFNTBm0 (Onde)
 
Ciao a tutti,
Mamma, papà, James e George. Ora sono sicura che sarete su quella sedia bianca e qualcuno di voi quattro starà leggendo questa lettera. Starete singhiozzando, starete piangendo. Qualcuno si darà la colpa, un altro incolperà qualcuno, certi non incolperanno nessuno. Una cosa è poco ma sicura, siete tristi e state capendo il perchè di questo mio gesto.
Parlerò al plurale. Sapete, quando ho saputo che a James gli servisse un organo, sono morta. Sono morta non in senso fisico ma nel profondo. Sapevo che lui amava vivere, lui voleva godersi la vita. Io invece non ho mai amato la vita, l'ho sempre odiata. Ci sono stati alti e bassi con tutti voi, iniziando da Mamma, papà, James finendo al mio e unico George. Ogni volta che facevo lite il mio mondo crollava, mi sentivo morire. Ho pensato molte volte al suicidio, ma non ci sono riuscita. Non ho mai avuto amiche sincere anzi, ho avuto solo amiche false e traditrici.
Gli unici sinceri con me, sono stati i miei idoli. Mi dedicavano canzoni, senza che mi conoscessero, ogni canzone aveva un significato, ogni canzone era importante. Ognuno di loro era importante e lo è tutt'ora.
Questa settimana, ho realizzato TUTTI i miei sogni. Io e George ci siamo messi insieme e abbiamo fatto l'amore. Ho chiarito la faccenda con tutti voi della mia famiglia e sono riuscita a realizzare il mio sogno, vedere quei cinque ragazzi, darmi emozioni da quel palco.
Poi mi sono resa conto che la mia vita, non era dovuta a nulla. James, invece, lui ama la sua vita e quando ha saputo della malattia lui è crollato. Lui, il ragazzo più forte di tutti è crollato. Il ragazzo di 27 anni è crollato. Così, sono andata io. Io ho voluto di mia spontanea volontà donare il mio organo. Ho sofferto io per te e così una parte di me resterà sempre con te.
Sono andata via di casa perchè non potevo restare e pensare sempre cosa avrei fatto oggi. Voi mi avreste visto triste e vi sareste preoccupati. Invece ora l'ultimo ricordo sarà un mio abbraccio.
George, sei ancora giovane. Puoi farti benissimo una vita e puoi amare un'altra donna. Lo so che io resterò per sempre nel tuo cuore come tu resterai per sempre nel mio. Tu sei la mia forza, non mollare mai perchè io ti sarò sempre vicino.
Mamma, papà. Voi due NON dovete mollare. Ricordatevi che nel corpo di James ci sono anch'io e perciò io sarò con voi. Ricordatevi che se gli farete del male, lo farete anche a me.
Mi sono addormentata con tre foto tra le mie mani. I miei idoli al concerto, la mia famiglia e il mio unico amore,George.
Vi amo. Vostra per sempre Katy.

Così finì la lettera la dolce e piccola Katy. George la leggeva e piangeva, piangeva sul leggio della chiesa.
"Purtroppo,non ci troviamo su una sedia, ma ci troviamo davanti alla tua bara mia dolce Katy. Ti amerò per sempre, GIURO." disse con una voce rotta dal pianto. Si avvicinò e posizionò un bacio su quell'oggetto che conteneva la sua vita.  

                            
  
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