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Autore: hermioner    03/09/2013    3 recensioni
[SOSPESA]
C'era una volta, in un regno incantato, un re ed una regina, che avevano appena dato alla luce la loro prima figlia femmina.
Essi guardavano la loro figlia con un sorriso raggiante, cullandola fra le braccia e baciandole la piccola fronte.
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Una leggera brezza le accarezzò i lunghi capelli ribelli, facendoli svolazzare.
'Alzati figlia di Caldrash' disse il felino.
La ragazza fece ciò che esso aveva chiesto e si mise retta.
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'Peter, ti presento mia cugina, Selene, Regina delle terre di Calmer' esclamò il ragazzo.
'Piacere Sua maestà' sussurrò Selene facendo un leggero inchino.
'Regina' disse baciandole la mano Peter senza distogliere gli occhi da quelli di quella bellissima ragazza.
'Che cosa succede?' chiese di nuovo.
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[PETERx nuovo personaggio]
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Caspian, Peter Pevensie, Susan Pevensie, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo cinque

 


Il funerale di Cameron si svolse la mattina dopo.

Per tutta la durata Selene non versò neanche una lacrima, troppo accecata dalla rabbia per poterlo fare. Pensò per tutto il tempo a come fare per vendicare ciò che le era stato portato via, lasciando impressa una cicatrice così grande nel suo cuore, da essere difficile da ricucire.
Prima suo padre, ora suo fratello, un altro attacco al castello e la sua famiglia sarebbe stata fatta fuori, a meno che non ci fosse stato Gabriel, suo fratello maggiore, ma ne dubitava fortemente, traditore come era.

Se c'era qualche guerra in atto lui si schierava sempre dalla parte dei vincitori incurante di andare contro la propria famiglia.
Sicuramente sapeva dove si trovava Selene in questo momento e lei sapeva per certo che sarebbe venuto qui, a Cair Paravel.
Finito il rito, la ragazza prese da parte Caspian ed insieme si misero a fare una passeggiata nell'enorme giardino di quel fantastico Castello.
''Devo tornare a Calmer, Clarisse e mia madre sono in pericolo, devo aiutarle'' esclamò la ragazza dopo qualche minuto di silenzio.
''Non puoi andare da sola, lo sai?'' rispose subito Caspian.
''So dove vuoi andare a parare Caspian, ma sta volta si fa come dico io e basta, è il mio castello, so dove sono posizionate le guardie e dove sono mia madre e Clarisse, perciò nonostante voi siate più potenti di me, se volete venire sta volta, scelgo io cosa fare, chiaro!?'' dettò Selene seria, fermandosi a guardare negli occhi il giovane moro.
''Se questo sarà l'unico modo per venire con te, allora si'' si rassegnò Caspian sospirando.
Selene lo abbracciò, di slancio, lasciandolo confuso per un paio di secondi.
Subito dopo strinse la ragazza tra le sue braccia, appoggiando il mento sulla sua testa.
Erano pochi i momenti dove quei due dimostravano affetto, ma quando succedeva tutto intorno a loro cadeva, lasciando che si formasse una bolla.
''Sire, principessa, vi desiderano nella sala del trono'' un Centauro li fece staccare richiamando la loro attenzione.
Subito il volto della ragazza cambiò, lasciando che i delicati tratti del suo viso si mutassero in duri e freddi.
I suoi occhi diventarono di un colore scuro, quasi sul marrone, eliminando ogni singolo spazio di felicità che quell'abbraccio aveva suscitato nella giovane.
Non appena varcarono le porte della sala del trono, un volto così simile ma così diverso si presentò davanti ai suoi occhi.
''Cugino caro!'' urlò Gabriel, con quella sua rude e graffiante voce, che le dava così tanto noia.
Se c'era una cosa che odiava era quel ragazzo.
Aveva gli occhi verdi, ma non smeraldo come quelli di Selene, più scuri, pieni di cattiveria. I capelli erano corti, marroni, come quelli della ragazza, ma più sporchi, rovinati.
''Sorella cara, non si saluta?'' le chiese dirigendosi verso di lei.
''Che ci fai qui Gabriel?'' esclamò indietreggiando e mettendo la mano sull'elsa della sua spada, ancora dentro la fodera.
''Che c'è, non saluti più neanche tuo fratello? Il tuo unico fratello?'' chiese con un sorrisetto che fece imbestialire ancora di più Selene.
Sospirò rumorosamente prima di rispondere ''Te lo chiedo per l'ultima volta, Gabriel, che ci fai a Cair Paravel?''
''Ma volevo sapere come stavate!L'ultima volta che vi ho visto è stato quando stavate scappando, quella notte in cui tutto iniziò, come una traditrice! Non siete più tornata, mi stavo preoccupando!''

Dopo quelle parole l'ira di Selene si manifestò in tutta la sua forza.
Cacciò un urlo, per poi afferrare la spada e posizionarla precisamente sotto il collo del fratello, dove vi era la giugulare.
''Voi? Voi vi permettete di chiamare me TRADITRICE!? L'UNICO TRADITORE QUI SIETE VOI! COMBATTO PER IL MIO POPOLO DA 8 ANNI, OTTO LUNGHISSIMI ANNI! Mentre tu!'' dice avvicinandosi sempre di più lasciando che il ragazzo indietreggiasse ''Tu hai sempre avuto paura della guerra. Non sei mai sceso in campo, te ne stavi sempre seduto sulla tua bella seggiolina a guardartela come fosse una storia, una stupida storia su di un libro! E mentre io e Cameron lottavamo fino a perdere le forze tu sorridevi, come un idiota! E verresti a dire a me che sono una traditrice!?'' chiese con un sorriso nel vedere la faccia del castano allibiita da ciò che gli era stato appena detto.
I tratti del viso di Selene tornarono normali e rilassati, mentre riponeva la spada nella fodera.
Fece due passi indietro per evitare spiacevoli sorprese e disse ''Ora va via da qui e tornatene dal tuo re. Quell'uomo che ha ucciso il tuo unico fratello, quello che ancora vedeva del bene in te, ma che se ne è andato per colpa di una sua freccia!'' concluse accusandolo.
''Rimpiangerai le tue parole'' esclamò guardando Peter per poi passare nel varco che gli era stato creato da Caspian e Selene.

 

 

 

Era passata una settimana dalla visita di Gabriel e Selene era sempre più convinta di dover tornare a casa per poter aiutare la sua gente.
Sapeva anche però che le forze del suo esercito non erano abbastanza potenti per poter vincere contro quei mostri, ma non aveva il coraggio di chiedere a Caspian, Peter e gli altri, un aiuto in battaglia da parte dei loro eserciti.
Anche quel giorno si trovava sulla spiaggia, a parlare con le sirene, come una settimana a quella parte.
''Non so che fare!'' esclamò dopo qualche minuto di chiacchericci inutili sui bicipiti di Caspian.
''Principessa, secondo voi che cosa avrebbe fatto vostro padre in questo caso? Provate a pensare, ora noi la lasciamo sola. Siamo sicure che farà la scelta giusta e sappiate, che qualsiasi cosa succeda, potrà sempre contare su di noi'' la rassicurò una di loro prima di immergersi assieme alle altre.

Cosa avrebbe fatto suo padre?
Avrebbe chiesto aiuto?
Era sicura che avrebbe fatto qualsiasi cosa riteneva necessario pur di proteggere il suo popolo, un tempo tanto allegro, felice ed ora costantemente terrorizzato da attacchi da parte dei mutanti.
Un rumore alle sue spalle la fece distogliere dai suoi pensieri, facendola irrigidire come un legno.
''Non preoccupatevi, vengo in pace''
Quella voce così calda e sensuale la fece rilassare.
Peter si sedetta di fianco a lei, con lo sguardo rivolto verso il mare, così calmo, tranquillo all'apparenza, ma insidioso e pieno di pericoli al suo interno.
'' A cosa pensavate?'' chiese il ragazzo per spezzare quel silenzio, tutt'altro che imbarazzante.
''Alla guerra, a mio padre, a mia madre, a mia sorella. A così tante cose che non lo so neanche più io a cosa.

Perchè ogni volta che va bene qualcosa, deve sempre succedere un fatto che riscriva tutto, secondo te? Perchè ogni volta che pensi 'finalmente ho la vita che vorrei' qualcuno deve rovinarla?'' chiese affranta la ragazza distogliendo lo sguardo dal mare per posarlo sul profilo del ragazzo.
Il suo viso era così perfetto da far invidia al più bel ritratto che si trovava nel suo castello.
Era così liscio che neanche la statua più levigata sarebbe stata dello stesso valore.
''Forse perchè il destino va riscritto più volte prima di essere definitivo. Non è mai fisso, cambia sempre. E forse, alcune volte è meglio così'' rispose lentamente Peter incatenando i suoi occhi a quelli della ragazza.
''Pensa che io, fino a due anni fa, non ero nessuno. Ero solo un semplice ragazzino che viveva una vita che non era la sua. Mentre ora sono il Grande Sovrano di Narnia.'' disse ridendo lieve
mente scuotendo la tesa e lanciando un sasso sulla piatta superficie del mare. La ragazza si fermò a guardare il punto in cui il sasso era stato risucchiato.

Un'idea si fece spazio nella sua testa e subito un enorme sorriso si aprì sul suo viso. Si alzò velocemente scuotendo la sabbia da sopra il vestito in lino viola.
''Che succede?'' chiese disorientato il ragazzo.
''Alzatevi, ho un'idea fantastica per mettere fine a questa guerra'' esclamò entusiasta la ragazza prendendolo per mano e iniziando a correre verso il palazzo.
Arrivati nella sala del trono trovarono Caspian e gli altri Pevensie.
''Ho un idea!''
''In che senso?'' chiese stranito.
Selene iniziò a raccontare il piano, illustrandolo in tutte le parti.
'' Credo che così, finalmente, riusciremo a meter fine a questa guerra. Allora, mi aiuterete?'' chiese speranzosa guardandolli tutti.
Un si generale si udì nell'aria, e l'allegria della ragazza salì alle stelle.
Finalmente sarebbe potuta tornare a casa!










 

SPAZIO ME

TRE RECENSIONI NELLO SCORSO CAPITOLO?
9 PERSONE HANNO MESSO LA MIA STORIA NELLE SEGUITE?
TRE NELLE RICORDATE E TRE NELLE PREFERITE?
MA IO VI AMO!
NON POSSO STARE TANTO, PERCIò' VI SALUTO E VI DO LA BUON ANOTTE,
RECENSITE SU SU!

ERICA XX

 

   
 
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