PREDA E CACCIATORE
Rientra a casa dopo un’altra dura giornata.
Salutare chi ami non è mai facile, anche se è solo un arrivederci e non un vero addio.
Elena era partita quella mattina per il college, con Caroline.
Il grande salone è illuminato dal fuoco che divampa nel camino acceso.
Forse Stefan era in casa.
Va al tavolino degli alcolici. Si serve un bicchiere di bourbon.
In memoria dei vecchi tempi.
Quando si volta nota sul suo divano preferito, un paio di occhi scuri messi in risalto da un top blu che fa brillare la sua carnagione bianca come il latte.
“Katherine”
La saluta beffardo vuotando il suo drink.
“Ciao Damon”
Fa lei alzandosi come una gatta che fa le fusa per raggiungerlo.
Lui la guarda con le labbra contratte e gli occhi inquieti.
Lei sembra gradirlo. Si avvicina e si spalma sul suo petto.
Dopo un attimo di indecisione lui l’allontana.
“Non sarò più un vampiro..”
Dice lei con voce vellutata raccogliendo uno spillo dal tavolo.
“..ma so ancora cosa brami”
Fa scorrere lo spillo sul suo collo. Ormai non c’è più quella collana a proteggerla dal sole.
Non ne ha bisogno.
Gli occhi chiari di Damon danzano nel vedere un rivolo di sangue scorrere lento e invitante sul profilo delicato del collo di Katherine.
Deglutisce e la guarda disgustato. O almeno ci prova.
“Il tuo sangue?”
Chiede sprezzante. Lei sorride.
Fa un passo avanti verso di lui.
“Il mio corpo”
Risponde con un sorriso da bimba viziata.
“Sappiamo tutti che una parte del tuo cuore è ancora ferma al 1864. Quella parte che mi ha dato la caccia per più di un secolo”
Damon è colpito dalla verità di quelle parole. La vede avvicinarsi e non fa nulla per fermarla.
Lei sorride soddisfatta pregustando la vittoria.
Questa volta è Damon a toccarla.
La fa voltare e lei aderisce con la schiena al suo petto.
Damon le mette un braccio intorno al collo. Lei lo afferra come fosse un’ancora di salvataggio.
“Hai ragione Katherine..”
Le mormora nell’orecchio mentre un brivido d’eccitazione pervade il suo nuovo corpo umano.
Lui sta cedendo. Come fossero ancora nel 1864.
Damon sfrega le sue labbra fredde tra i suoi capelli, accanto all’orecchio.
“..Non sei più un vampiro..”
La risposta la lascia interdetta. Spalanca gli occhi nervosa. Non era quello che si aspettava.
“..E allora adesso..”
Continua lui sempre con quel tono basso mentre la tiene ferma contro il suo petto.
“..chi è la preda e chi il cacciatore?”
L’ultima cosa che sente sono i suoi canini che affondano nell’incavo del suo collo.