One Direction, 'Non è tempo per noi' di Nanek su EFP Fanfiction

Non è tempo per noi

Non è tempo per noi e forse non lo sarà mai
Se un bel giorno passi di qua
Lasciati amare e poi scordati svelta di me

«Non serve fare una scelta» le dissi guardandola negli occhi «Non ce n’è bisogno; lo so, abbiamo fatto sesso l’altra notte, ma.. questo non deve farti cambiare idea, è successo, ma non è stato qualcosa che deve comportare un cambiamento nella tua vita, tu sei la ragazza di Dylan, e fidati, è meglio così, dimenticati della scorsa notte, o se vuoi, tienila nei tuoi ricordi, ma non lasciare che rovini la vostra storia, non è quello che voglio, te l’assicuro» e concludendo così, uscii dalla porta di casa sua, fuori pioveva, e mi rifugiai dentro la mia macchina, senza aggiungere altro.
Non appena fui al riparo, ripensai a quello che era appena successo, e pregai davvero che lei mi avesse dato ascolto.
Charlie era la mia migliore amica, da una vita, e stava insieme a Dylan, da quasi un anno; una litigata finita male ci aveva portati nello stesso letto, la notte precedente, e lei, aveva già cominciato a pensare a cosa fare, a quale scelta prendere: me o lui, il dilemma.
Lui, il suo ragazzo da quasi un anno, o io, Niall, il suo migliore amico codardo che non aveva mai avuto il coraggio di confessarle il proprio amore.
Eppure la cosa, invece di spingermi a prenderla tra le mie braccia e convincerla a stare con me, mi spinse a lasciare le cose come stavano, mi spinse a tirarmi indietro.
Guardavo fuori dal tergicristallo, quel giorno, e riconobbi la figura di Dylan avanzare, sotto il diluvio, con appena un ombrello blu a ripararlo.
No, non potevo permettermi di stare in mezzo a loro due.
Dylan era.. quello che lei meritava davvero.
Io ero.. troppo impegnato con la band per decidere di averla per me.
Dylan aveva quello che lei necessitava, lui non era famoso, lui non aveva impegni in ogni zona del mondo, lui era lì per lei, e ci sarebbe stato sempre.
Chi ero io per dividerli?
Chi ero io per trascinarla nel mio mondo?
Un mondo fatto di zero privacy, un mondo dove per una semplice passeggiata dovevo usare occhiali da sole e cappuccio per non essere riconosciuto, un mondo dove affiancato all’amore delle fan, c’era sempre l’odio di altre persone, che sapevano rendere la vita un inferno, che sapevano portare le persone all’esaurimento.
Chi ero io per costringerla ad accettare il tutto?
Chi ero io per costringerla a rinunciare alla sua vita normale? Lei che amava la sua vita più di ogni cosa, amava il suo piccolo quartiere, amava avere pochi amici ma buoni, amava uscire e sembrare una qualunque tra la gente.
Chi ero io poi, per costringerla ad essere mia?
Io che non ero a casa neanche per la mia famiglia.
Avrei dovuto lasciarla sola, ad aspettarmi, per giorni, settimane, se non mesi, aspettare il mio arrivo, sopportare il mio umore, che non era sempre rose e fiori, sopportare i miei momenti da autentico lunatico, e chiederle di capirmi, perché quella era la mia vita, e io non potevo farci niente per cambiarla.
E in quei momenti, lei avrebbe rimpianto Dylan, avrebbe rimpianto la loro storia, la storia che io avrei distrutto per egoismo.
No, non potevo dividerli, non potevo privarla della sua vita.
Guardai un’ultima volta la sua finestra, la luce accesa della cucina, due figure scure, l’una davanti all’altra, che si univano, che si abbracciavano, e una lacrima mi solcò la guancia, mentre la mia mano, mise in moto la mia macchina.
Lasciai alle mie spalle l’unica possibilità che avevo di avere al mio fianco la ragazza per cui avrei dato l’anima, lasciai alle mie spalle Charlie, cosciente del fatto di averla persa per sempre, mi portai via solo il ricordo di quella notte.
Mi portai il ricordo delle sue labbra sulle mie, dei suoi occhi che mi cercavano di continuo, delle sue mani che si intrecciavano tra i miei capelli, dei nostri corpi, delle nostre pelli, che per una notte si unirono completamente.
Voltai le spalle al mio amore, con gli occhi che si annebbiavano sempre di più.
Voltai le spalle alla mia unica occasione.
Voltai le spalle a lei, con la sola consolazione di non essere un egoista.
Non riuscii a sorridere però, a quella magra consolazione.
Ero certo però, che quello non era tempo per noi, e forse non lo sarebbe mai stato.

Note di Nanek
Dear Niall, ti denuncio.
Evviva a me con un’altra OS su Niall sonobravoatorturareNanekconleOS Horan!
Però questa.. è un po’ più triste delle altre, e il nostro Niall.. ho deciso di farlo penare, senza farlo raggiungere la sua felicità: che gran bastarda che sono, mi dico parole da sola.
Ma.. boh, questa canzone mi ha un po’ trascinato, e in appena 741 (credo) parole, ho dato vita a questa cosa..
Che dite voi? Che ve ne pare? È troppo orribilina? Troppo cattiva con Niall?
Beh, se volete farmelo sapere, le recensioni sono ben accette, io amo leggerle, e spero davvero di trovarne qualcuna =) giusto per sapere se devo smetterla con questi schizzi di OS :D
Bene, grazie sin d’ora per aver concesso un po’ del vostro tempo a leggere questa OS, spero che anche il banner vi piaccia, ci ho messo tanto “amore” per farlo =)
Sperando di non avervi annoiato troppo, a presto!
Nanek