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Autore: BrokebackGotUsGood    03/09/2013    2 recensioni
Leonardo DiCaprio e Kate Winslet, colleghi e inseparabili migliori amici.
Ma può essere che da una bella amicizia possa nascere qualcosa di più...
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Leo




 
Dovevo dire che la visita di Gisele non me l'aspettavo proprio, ma era stata gentile a preoccuparsi per me.   
Qualche persona in più a confortarmi non faceva mai male, anche se già la presenza di Kate mi rassicurava moltissimo.
Era ovvio che la presenza della persona di cui ero innamorato mi rassicurasse moltissimo.
Dopo che mi fui calmato del tutto, io e Kate ci sedemmo sulle sedie che componevano quello che era una sorta di corridoio d'aspetto, attendendo con impazienza che qualche dottore uscisse dalla sala operatoria e ci desse notizie di Danny, buone notizie
Qualche minuto dopo Gisele tornò con due bicchieri di caffè espresso, camminando lentamente per non farlo rovesciare ma tenendo sempre quell'impeccabile passo da modella.
«Ecco qui» disse con un sorriso, porgendomi un bicchiere «Con poco zucchero, come piace a te»
«Come fai a sapere che mi piace così?» domandai incuriosito.
«Io so più cose di te di quanto tu possa immaginare» rispose soddisfatta, sedendosi sulla sedia accanto alla mia ma non occupandola del tutto: occupò solo il lato più vicino a me, standomi praticamente appiccicata.
Si spostò i setosi e lunghi capelli di lato, e in quel momento Kate la guardò con sguardo assassino, come se sperasse di riuscire ad incenerirla con gli occhi, cosa che per un momento credetti potesse realmente accadere. 
«Kate? Tutto bene?» chiesi dopo aver sorseggiato il mio caffè.
«Vado a prendere una boccata d'aria, torno subito» si limitò a rispondere, con un tono insolitamente distaccato che quasi mi inquietò. 
Io la guardai preoccupato ma non dissi nient'altro e annuii, pensando che forse era solo preoccupata per Danny e dal fatto che non uscisse nessuno dalla sala, come tutti noi. La guardai allontanarsi a passo svelto, coi tacchi che riecheggiavano nel corridoio, e non potei non fare a meno di notare che...beh...aveva proprio un bel sedere.
«Allora,» disse Gisele ad un tratto, interompendo i miei pensieri perversi «quando potremo rivederti di nuovo nelle sale cinematografiche?». Intrecciò le mani e vi appoggiò il mento, come se si stesse preparando per sentire la storia della mia vita.
«Presto. Tra poco io e Danny Boyle inizieremo con le riprese di ''The beach''»
«Oh, e di che cosa parla?»
«Io interpreto Richard, un turista americano che...». Mi interruppi subito.
Un groppo mi salì in gola e una morsa mi strinse dolorosamente lo stomaco quando vidi un dottore uscire dalla sala operatoria e rivolgermi uno sguardo malinconico.
Mi alzai immediatamente in piedi, così come Gisele, che mi prese sottobraccio, ma non ci feci caso.
«Come sta...?» chiesi con voce spezzata, la stessa che avevo quando mi era stata comunicata la notizia dai poliziotti.
I genitori di Danny avevano dato il consenso di riferirmi le sue condizioni, perciò mi aspettavo una descrizione dettagliata; invece le sue parole furono poche.
Poche ma terribili.
Sospirò e mi mise una mano sulla spalla, guardandomi dritto negli occhi. «Posso solo dirle che è in condizioni piuttosto critiche, la sua sopravvivenza dipende totalmente da noi. Faremo il possibile». 
La sua voce gentile non mi impedì di sentirmi come se il mondo intero mi fosse crollato addosso.
Avevo una voglia tremenda di crollare a terra, proprio lì, e urlare a squarciagola, non importava quello che la gente avrebbe pensato di me.
Il mio migliore amico. Il mio migliore amico era lì dentro e io non potevo fare niente. Mi sentivo inutile.
Mi sentivo in mille modi, a dire il vero.
«Coraggio» fu l'ultima parola del dottore, che rivolse un cenno di saluto a Gisele e si incamminò verso le scale.

 
Cuore nero scuro Cuore nero scuro Cuore nero scuro

Restammo ancora un po' in ospedale, Gisele che mi confortava e io che mi preoccupavo perchè Kate non tornava dalla sua ''boccata d'aria''.
«Non sai quanto mi rattrista vederti così, Leo. Vorrei poter fare qualcosa, qualunque cosa...»
«Nessuno può fare niente, purtroppo». Sospirai e sorrisi debolmente, fissando il pavimento bianco. «Ma ti ringrazio della preoccupazione e del supporto che mi stai dando»
«Quando vuoi, io ci sono». Mi accarezzò il braccio e mi scostò una ciocca di capelli dalla fronte. «Vedrai, andrà tutto bene» mi sussurrò, molto vicina al mio viso.
Quando mi voltai per guardarla, pochi centimetri di distanza ci separavano.
E poi neanche quelli.
Senza che io me ne rendessi quasi conto, le sue labbra si posarono energicamente sulle mie, mentre la sua mano si posava sulla mia guancia; spalancai gli occhi dalla sorpresa e rimasi come paralizzato, più che altro non riuscivo a muovermi perchè lei mi stava addosso.
Non so perché ma non la respinsi e la lasciai fare, lasciai che le sue mani scorressero lungo il mio corpo e che la sua bocca si impossessasse della mia: forse non avevo le forze per spingerla via, forse ero troppo stanco di quella giornata per pensare lucidamente...
Ma i miei pensieri si risvegliarono quando vidi che Kate ci stava guardando immobile, scioccata, tremante, e allora allontanai Gisele, che mi guardò confusa.
Fissai Kate cercando di dire qualcosa, anche se non c'era un apparente motivo mi sentivo di doverle dare una spiegazione, ma prima che potessi emettere un qualsiasi tipo di suono lei corse via con le lacrime agli occhi.
   
 
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