Sapete cosa mi piacerebbe tanto?
Tornare a casa la sera, andare a cambiarmi e trovare l’accappatoio bagnato di Harry sul letto e arrabbiarmi per avergli detto mille volte di lasciarlo in bagno.
Oppure litigare per il canale di TV da vedere; aspettarlo in aeroporto quando torna in tour; parlare con sua madre al telefono dicendogli perché lui è sotto la doccia e non può rispondere; calmarlo quando è nervoso per via dei manager; rassicurarlo prima di un’esibizione importante; esultare davanti alla TV con Anne e Gemma quando è in America per qualche premio che ha vinto con i ragazzi.
Mi piacerebbe conoscere tutti i suoi difetti, svegliarmi magari nel bel mezzo della notte perché russa, tentando di non ridere per non svegliarlo; farci le peggio litigate, chiudermi in camera, sentendolo sbattere la porta della sala, per poi piangere e uscire di soppiatto, guardandolo nelle stesse condizioni e corrergli incontro.
Vorrei conoscere quella parte di lui che non si vede, sapere cosa lo rende triste o felice, se la mattina preferisce le uova o i cereali.
Quelle cose che lo rendono Harry, che solo chi ha la fortuna di potergli stare vicino conosce.
Invidio tanto quelle persone, quelle che sanno tutti i retro-scena di quel ragazzo che io conosco solo da uno schermo, che sanno riconoscere un sorriso falso una giornata storta solo dal tono della sua voce o da uno sguardo.
Quelle che possono consolarlo quando sta male e godere della sua presenza quando è felice.
E invece sono qui.
E fa male sapere che non potrò mai essere una di quelle persone anch’io.