Prologo

Ymir fissò a bocca aperta il grattacielo che aveva di fronte come ogni volta che si ritrovava una struttura del genere davanti. Ogni volta che ne vedeva uno o che il suo lavoro la portava in quelle zone si chiedeva se sarebbe mai riuscita a vivere in uno di quei palazzi altissimi. Guardando l’orologio sul polo decise di non indugiare oltre e di andare avanti fino all’entrata.
Come ogni volta all’ingresso venne osservata dall’alto in basso per via dei suoi vestiti decisamente poco eleganti e la sua aria da teppista, ma dopo gli accertamenti le permisero di salire al terzo piano per consegnare il pacco. Era veramente dispiaciuta a dire il vero, non sarebbe potuta andare in alto e il viaggio in ascensore sarebbe durato pochissimo!
Trascinando il pacco per i corridoi arrivò fino alle porte dell’ascensore ed entrandoci osservò tutta quella gente ben vestita e intenta a lavorare che aveva intorno, decisamente un mondo non adatto ad una ragazza di appena vent’anni e con le converse!
Arrivata al terzo piano iniziò a cercare la porta per la consegna. Si svolse tutto abbastanza velocemente con un paio di firme qualche documento mostrato e poi via, pronti a tornare indietro ed essere sgridati dal capo per aver fatto tardi. Era così la sua misera vita. Ma questa volta sarebbe successo qualcosa per cambiarla.
Ymir sentì un suono melodioso venire da qualche stanza più in là, era il suono dolcissimo di un pianoforte! Senza neanche rendersene conto si ritrovò a camminare come una sonnambula in quella direzione fino ad arrivare ad una porta dalla quale usciva una luce dorata e angelica. Si affacciò e la vide! Una ragazzina suonava il piano con un’abilità che avrebbe potuto rivaleggiare quella di Mozart, ma non era neanche quella la cosa più sorprendente! Quella ragazza era bellissima.
I capelli dorati e splendenti le incorniciavano il volto pallido, gli occhi erano chiusi ma sormontati da morbide ciglia bionde belle come stelle. La bocca era rosea e semichiusa per la concentrazione, le mani erano piccole e le dita scorrevano veloci sulla tastiera bianca quasi quanto la sua carnagione. Quella ragazza le sembrava perfetta come una bambola di porcellana!
La mora rimase a bocca aperta a fissarla per qualche secondo prima che un uomo si alzasse e sbraitando qualcosa chiudesse la porta, ma poco prima di chiudere Ymir riuscì a vedere gli occhi della bionda, azzurri come sue lapislazzuli meravigliosi pieni di speranza e curiosità, le parve persino che le sorridesse prima di ritrovarsi davanti il mogano della porta.
Stringendo i pugni per l’umiliazione infilò le mani nella tasche dei jeans e cominciò a comminare verso l’uscita. Per qualche strano motivo ricordava sia l’uomo che la ragazza bellissima visti poco prima anche se non riusciva a ricordare dove!
Tornò a lavoro, dove il suo capo Keith Shadis la rimproverò per il ritardo solito e la minacciò di licenziarla, come sempre Ymir lo ignorò e tornò a casa dove i suoi vicini Bertholdt Hubar, Eren Jaegar, Connie Springer e Armin Arlet la invitarono a partecipare alla festa di quella sera, Ymir rifiutò ed entrò in camera dove la aspettava Mikasa Ackerman ragazza con cui condivideva un bilocale e che era segretamente innamorata di uno dei ragazzi della porta accanto anche se lei non era ancora riuscita a capire quale, ma a una come Ymir non importava.
Si sdraiò sul divano e riprese a pensare alla ragazza dai capelli biondi, ignorando la presenza della compagna di casa. Eppure doveva levarsela dalla testa, qualcosa le diceva che non poteva funzionar tra loro. Sbadigliò addormentandosi di botto non sapendo che a breve sarebbe stata svegliata dalla festa dei ragazzi e che ci sarebbe stata una grandissima sorpresa per lei...
 

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Fine dell'introduzione di Ymir, spero vi sia piaciuta è la mia prima Fan Fiction commentate pure per consigli e critiche ;)