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Autore: floricienta    03/09/2013    2 recensioni
Ib e Garry sono saltati insieme fuori dal quadro e la loro speranza in un ritorno nella vita reale è più vivida che mai, ma non hanno ancora fatto i conti con lo spregevole mondo di Guertena e delle sue opere.
Genere: Mistero, Sovrannaturale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Garry, Ib
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Come non detto...Non ci crederete mai, ma due giorni dopo che ho pubblicato lo scorso capitolo, si è rotto il computer .-. dopo sono andata al mare e sono tornata ieri ed ecco che metto subito un nuovo capitolo... Spero che mi perdoniate per questa sfiga ahaha
Vi lascio con questo nuovo capitolo che darà una svolta alla storia. Ci vediamo sotto! Ciaaaooo! :)


Capitolo 6

Man mano che procedevano, l’oscurità cominciava a prevalere sulla luce, perché il trono stava tornando alla sua posizione originaria, chiudendo così l’entrata nel passaggio segreto.
Ib aveva nel taschino della camicetta Amy, mentre teneva stretta la mano del compagno d’avventura, un po’ sudata per via di tutto quello che era successo.
“Hai paura Ib?” chiese Garry.
“N-no...” mentì la bambina.
“Perché non conti i gradini?” rispose lui con un sorriso “È un ottimo metodo per distrarsi”
“Uno...due...” cominciò, guardando per terra e tenendo il conto con le dita libere.
Continuarono a scendere le scale, e dopo qualche secondo già Ib aveva smesso di conteggiare perché annoiata.
“Non ha funzionato?” domandò Garry.                 
“No, per niente” ammise lei.
Ormai la vista si era abituata a quel buio, ma il passaggio si faceva sempre più basso. Per Ib non era un problema, ma Garry fu costretto a incurvarsi un po’ con la schiena, poggiando una mano sulla parete di roccia alla sua sinistra.
Ad un certo punto Amy si mise a canticchiare una melodia che sembrava come una filastrocca, poi, dopo aver accennato la melodia un paio di volte, iniziò a cantare:
 
Andiamo insieme a giocare.
Su! Non te ne devi andare.
Ma se mi provi ad abbandonare,
allora ti dovrò ammazzare.
 
Ai due amici venne un brivido su per la schiena e la bambola si mise a ridere.
“Cantiamo insieme, ihih”
“Non ci penso nemmeno...” affermò Garry “Non mi sembra una canzone adatta”
Anzi, per essere adatta a questo posto, è adatta, ma non mi sembra il caso.
“Ib, canti almeno te? Ihih” fece una vocina come per fare la vittima, per poi ridere in modo agghiacciante.
“Qualcosa di allegro però” rispose la bambina con un sorriso.
“Ma questa è allegra!” sottolineò la parola allegra con enfasi.
“Non voglio sapere allora come sarebbe una canzone triste...” pensò ad alta voce il ragazzo, per poi alzare il tono “Stai zitta Amy”
“Non trattarla così” fece Ib, con una punta di rabbia “Non è colpa sua”
Improvvisamente la bambola saltò fuori dalla camicia e puntò le mani sul muro, cominciando a tremare e a urlare.
“Basta! Lasciami in pace! In pace, ihih!”
I due si bloccarono e la guardarono gridare, Ib cercò di prenderla in braccio, ma il ragazzo la tenne vicino a sé.
“Lasciala stare...” disse poi, pensando che fosse sempre più pazza.
“NON VOGLIO!” l’urlo della bambola era talmente potente che entrambi dovettero tapparsi le orecchie con le mani.
Ib poggiò la fronte contro lo stomaco dell’amico e lui la tenne stretta a sé, proteggendola con il grande cappotto. Credevano che gli sarebbe esploso il cervello se Amy non si fosse fermata immediatamente, ma le sue grida non cessarono, anzi erano aumentate d’intensità.
Mancò poco che Ib svenisse, ma Garry la tenne per le spalle.
Subito dopo tornò il silenzio, Amy era crollata a terra, con la faccia contro il pavimento e sembrava come se non avesse più vita.
La bambina si accucciò e la toccò delicatamente con le dita della mano destra, appena la sfiorò questa sembrò tornare in sè.
“Ib! Ihih”
La piccola sussultò, mentre Garry era dietro di loro di qualche gradino, incapace di fare qualsiasi cosa, era nello stesso tempo terrorizzato e arrabbiato, si sentiva come se avesse voluto prendere per mano Ib e correre via il più lontano da Amy.
Non va bene per niente... Non è buona, non può esserlo, fa parte di questo mondo e qua nulla è buono.
La bambola saltò in braccio a Ib e fu come se tutto fosse tornato come prima, si era addirittura rimessa a canticchiare la canzoncina macabra.
“Stai bene Amy?” chiese la bambina.
“Certo, ihih. Perchè non dovrei?” fece di risposta la bambola, inclinando la testa come solo qualcuno senza ossa poteva fare.
“N-niente...”
Non si ricorda cos’è successo poco fa?
Si domandò Ib, ma questo pensiero fu subito interrotto dalla vista di una luce proprio davanti a loro.
“Guarda Ib! C’è qualcosa là” esclamò Garry e si misero a camminare più velocemente.
Le scale erano finalmente finite e si ritrovarono davanti un corridoio, illuminato solo da una fiaccola proprio dove si erano fermati.
Il ragazzo fece leva per tirarla fuori dal muro al quale era appesa e ci riuscì senza troppo sforzo.
“Andiamo” disse con un sorriso e ripresero a camminare.
Questa volta, rispetto alle altre, non era un corridoio infinito, anzi poco dopo scorsero una porta.
Speriamo non sia chiusa...
Pensò Garry e girò il pomolo, era come incastrato e la porta non si apriva.
Maledizione! Ho parlato troppo presto.
Amy rise come era solita fare e salì sulla testa della bambina, sedendosi sopra e rimanendo in perfetto equilibrio.
“Come la apriamo?” chiese Ib.
“Non so, ma spero non serva una chiave, perchè era tutto dritto il percorso e non c’era assolutamente niente” si scoraggiò il maggiore, appoggiandosi alla parete e sentendo uno strano rumore come un click.
Si girò e notò che c’era una scritta:
Labirinto.
Tutto qui, niente di più e niente di meno.
“Beh, a quanto pare dietro questa porta c’è un labirinto...” disse Garry.
“Già” sorrise Ib.
Guardarono verso la porta e si accorsero che era socchiusa.
Si fecero coraggio e attraversarono la soglia.
Davanti a loro c’era uno scenario completamente diverso, sicuramente non erano più in uno spazio chiuso, ma all’aria aperta: c’era un immenso giardino e riuscirono a vedere in lontanza l’ingresso del labirinto.
Intorno a loro c’erano infinite rose, a sinistra erano tutte rosse e a destra erano tutte blu. A differenza di quelle che avevano nelle tasche, queste non emanavano alcun tipo di energia, erano semplicemente fiori e si trovavano dietro a delle ringhiere davvero alte e molto belle.
“Che bello!” esclamò la bambina guardando prima da una parte e poi dall’altra.
“Sì, ma stai attenta” l’avvisò Garry.
Non c’era un confine, la vista si perdeva verso il nulla e l’unica cosa da fare era andare ancora dritti, seguendo il piccolo viale di sassolini, ed entrare nel labirinto.
Ib era rimasta incantata dal paesaggio, sollevò lo sguardo e notò che il cielo era di un azzurro talmente limpido da essere quasi irreale, e in effetti lo era, ma che più ci si avvicinava all’ingresso e più si oscuriva.
Girò il volto indietro e sobbalzò. Tirò la giacca dell’amico.
“Cosa c’è Ib?” non ebbe bisogno di una risposta perchè quello che vide fu sufficiente.
Tutte le rose che avevano superato erano marcite, i petali dal marroncino al nero erano caduti a terra, creando come un tappeto oscuro e i sassolini della strada si erano trasformati in pezzi di vetro tagliente, non avevano altra scelta che andare avanti perchè altrimenti si sarebbero fatti davvero male, dato che non potevano neanche attraversare il campo di fiori secchi a causa delle sbarre, diventate spinate.
“Tutto questo non mi piace per niente...” sussurrò il ragazzo, osservando anche il cielo nero come la pece.
Un boato li fece trasalire, non erano riusciti a capire che cosa fosse, ma li aveva spaventati a morte.
Garry prese per le spalle la bambina e si avviarono verso l’ingresso del labirinto. Era un’arcata enorme di pietra, decorata con bassorilievi rappresentanti le stesse donne dei quadri di Guertena, tutte tenevano tra le mani una rosa e la stavano divorando con gusto.
“Dobbiamo addentrarci per forza...” continuò a sussurrare Garry.
Le pareti interne del labirinto erano altissime e formate sia da pilastri sia da cespugli e spine, davvero uno spettacolo che era nello stesso tempo magnifico e spaventoso.
“Giochiamo a nascondino! Ihih” Amy saltò a terra e si mise a correre a braccia aperte, svanendo poco dopo tra gli infiniti corridoi.
“Amy! Non allontanarti!” provò a gridare Ib, ma ormai la bambola se n’era già andata.
La sua risata echeggiò nelle loro orecchie e Garry si sentì come se stesse per succedere qualcosa di terribile “Non ti ascolta mai quella Amy...”
Ib sospirò tristemente e con lo sguardo basso cominciarono a camminare, anche se non sapevano come orientarsi.
“Affidiamoci al caso per questa volta, sperando bene” disse il ragazzo, vedendo l’amica stanca “Non preoccuparti piccola” si abbassò alla sua altezza e le alzò il mento con l’indice della mano destra “Ti riporterò dai tuoi genitori, è una promessa che manterrò” sorrise e il cuore di Ib si accese di speranza, vedere il volto del maggiore così sereno in una situazione del genere le infondeva sicurezza e gioia. Non vedeva l’ora di tornare a casa e di rivedere Garry fuori dal mondo di Guertena.
Ora, più sereni, si incamminarono verso l’ignoto del labirinto.
Al primo bivio voltarono a destra, poi ancora a destra e a sinistra.
“Aspetta...” Garry allungò un braccio per fermare l’amica e le fece segno di stare in silenzio.
C’è qualcuno o qualcosa con noi...
Sentiva il frusciare del vento che colpiva come una lama le pareti del labirinto e anche dei gemiti d’agonia, ma non riusciva a capire da dove provenissero.
Anche Ib se ne rese conto e le mancò un battito dalla paura, ingoiò a vuoto e insieme ripresero il loro percorso, cercando di andare dalla parte opposta dei versi.
Sembra siano cessati...
Garry tirò un sospiro di sollievo e si portò una mano al cuore, sentendone il battito accelerato, poi guardò la bambina che teneva i muscoli contratti, era davvero molto tesa, così le accarezzò i capelli castani per rassicurarla.
Ib si girò verso di lui e gli fece un gran sorriso, come per fargli capire che andava tutto bene, anche se non era proprio vero, sollevò lo sguardo al cielo ancora una volta e una tinta rossa faceva come da perimetro a delle finte nubi sopra le loro teste.
Sentiva il suo piccolo cuoricino battere all’impazzata e mise mano alla sua rosa, constatando che non aveva perso altri petali.
La tenne stretta per il gambo, mentre l’altra mano era in quella del compagno e continuava a camminare con la tristezza e la stanchezza nel corpo.
Garry sentiva il corpo pesante e all’ennesimo bivio si lasciò scappare un sospiro e rimase a testa bassa, mentre non poteva far altro che mettere un piede davanti all’altro, sperando che prima o poi fossero riusciti a uscire dal labirinto pieno di malvagità.
“Sei stanca Ib?”
“No...” mentì e Garry sorrise scuotendo la testa.
Come sei forte piccolina...
E le strinse di più la mano come per confortarla.
Improvvisamente il ragazzo fu sicuro di aver visto un’ombra nera, forse un ramo o forse uno di quei demoni senza volto.
Garry strattonò la bambina per cambiare strada, impaurito che ci fosse del pericolo poco più avanti nella via che stavano per imboccare.
“Garry, secondo te stiamo girando in tondo?”
“Non credo, stiamo andando avanti, speriamo solo di non andare in un vicolo cieco”
“Sì, hai ragione” sorrise “E Amy?”
“Cosa?” si sentì innervosito a sentire il nome della bambola, proprio non gli piaceva per niente.
“Pensi che si sia persa?”
“Non mi interessa. Fosse per me, la lascerei qua per non vederl-...” non poté finire la frase che un braccio uscì fuori dalle pareti del labirinto e lo agguantò con le dita allungate e demoniache e lo strinse con tutta la forza che aveva.
“Garry!” urlò Ib e cercò di tirarlo verso di sè, purtroppo senza riuscire a combinare niente, con la poca forza che aveva nelle braccia.
Il ragazzo gemette dal dolore, quella mano stava diventando sempre più grande a vista d’occhio e gli circondava il petto.
Un’altra fuoriuscì dal cespuglio e gli avvolse le gambe, cercando di portarlo all’interno della parete.
“Ib! Scappa!” gridò Garry, mentre un petalo di rosa blu si era staccato dal proprio gambo.
“Non posso!” esclamò la piccola e lo tenne per una mano, tirandolo, ma il mostro fece in modo di animare il cespuglio e da questo uscirono dei rami spinati che graffiarono la bambina in volto e fu costretta a lasciare la presa.
“Ib!”
Una risata ancora più agghiacciante di quella di Amy rimbombò nel labirinto e Garry tremò dalla paura.
I rami, elastici come un serpente, avvolsero tutto il corpo del ragazzo, facendo in modo di bloccare qualsiasi suo movimento.
È questa la mia fine...
Si ritrovò a pensare, mentre le spine si conficcarono all’interno del suo corpo, facendogli perdere sangue.
Guardò la bambina che aveva le lacrime agli occhi e non sapeva cosa fare per liberarlo, era inerme inginocchiata al suolo con le mani puntate per terra e tremava.
“Garry...” un semplice sussurro.
I rami erano arrivati a stringergli persino la gola e quasi non riusciva a respirare.
Dagli occhi di Garry scesero piccole lacrime, non poteva muoversi altrimenti le spine si sarebbero conficcate ancora di più dentro di lui, l’unica cosa che poteva fare era restare lì immobile, in attesa di venir portato via.
Vieni da me...” il ragazzo aveva sentito una voce, non riusciva a capire se fosse di un uomo o di una donna, pareva provenire da dentro il suo corpo e iniziò a martellargli forte il cranio.
Urlò con tutto il fiato che aveva in gola e la mano nera che prima lo stringeva per la gamba si posò sul suo viso e premette contro.
Non respiro più.
Sentiva il proprio sangue gocciolare e altri due petali si erano staccati, uno di questi era caduto al di fuori della giacca del ragazzo e la piccola sgranò gli occhi.
“No Garry!” Ib si scagliò contro la mano e con tutte le sue forze cercò di far diminuire la presa sul volto dell’amico.
Le lacrime ormai sgorgavano come un fiume in piena e la vista le si era fatta pallida, nonostante ciò continuava a fare tutto quello che era in grado per salvarlo.
Aprì la bocca e morse il dito indice, tanto da strapparlo via, ma di risposta il demone aggrovigliò con un altro giro di rami il corpo del ragazzo.
“No!” fece la bambina e fu scaraventata sulla parete opposta da uno di questi.             
“Basta Ib...” cercò di dire Garry, anche se non aveva quasi più fiato “Raggiungi la fine senza di me...”
“Cosa stai dicendo Garry?!” urlò in preda al panico e continuando a piangere “Noi dovevamo andarcene insieme!” si rimise in piedi con le mani strette davanti al cuore e tremando in tutto il corpo.
Adesso andrai con loro...” ancora quella voce che solo il ragazzo riusciva a percepire.
“Scusami...se non sono riuscito a proteggerti come dovevo” sorrise il maggiore.
“Non andartene Garry!”
Altri due petali blu lasciarono la rosa, posandosi sul fondo della tasca del lungo giaccone.
Garry sentì di star perdendo molto sangue e forse le spine erano anche avvelenate.
Non aveva la forza di liberarsi, non sapeva cosa fare se non arrendersi all’oscurità e alla morte.
Le mani cominciarono a trarlo verso di loro, ritornando all’interno della parete.
Ib allungò le braccia come per fermarlo, ma era inutile.
Garry la intravide tra le dita del demone.
“Ciao Ib”
“Garry! GARRY!” si lanciò ancora una volta verso il ragazzo, questo allungò la mano più che poté e sfiorò le dita della bambina, ma pochi attimi dopo era stato completamente inglobato all’interno della parete di foglie e rami.
Ci volle qualche minuto perchè Ib riuscisse a capire che il ragazzo non c’era più, era stato allontanato da lei e portato via per sempre.
“Non è possibile... Lui non può essere...”
Morto...?
La bambina era a bocca aperta a guardare davanti a sè quello che ora era tornato un semplice cespuglio che fungeva da parete per l’immenso labirinto.
Si avvicinò con passi piccoli e leggeri e lo tastò.
Inutile.
Cadde per terra, sbattendo le ginocchia e ricominciando a piangere.
Si tenne le mani davanti al viso, bagnandole tutte di quelle lacrime salate che avevano dentro il sè il dolore di una perdita.
Garry, torna da me ti prego. Non mi lasciare da sola. Ho paura.
Continuava a pensare queste cose, mentre singhiozzava e restava immobile per terra, senza più sapere dove andare e cosa fare senza il suo compagno d’avventure, senza il suo più caro amico, senza l’unica persona in grado di confortarla e portarla in salvo.
Con la coda dell’occhio vide quello che era stato uno dei petali della vita di Garry.
Senza pensarci un secondo lo prese in mano e lo strinse forte contro il suo petto.
Emanava ancora una tiepida luce verde, come se non fosse sparito del tutto il suo potere, ma era così flebile che era sicura si sarebbe spenta nel giro di pochi minuti.
Non aveva le forze per alzarsi, nè per andare avanti.
Era rimasta da sola, così come quando era entrata nel mondo di Guertena, ma in quel momento non aveva ancora fatto la conoscenza di quel ragazzo dai capelli lilla.
Tutto il suo spirito era crollato.
Avevano superato tanti ostacoli insieme e non riusciva ancora a crederci che per via di un semplice braccio sbucato fuori dal nulla lui non ci fosse più.
Estrasse la propria rosa vedendo che le rimanevano solamente due petali, infatti si sentiva anche il corpo appesantito e il cuore le doleva, o forse tutto ciò non era causato dalla sua rosa.
Era ancora troppo piccola per poter comprendere un dolore del genere, eppure ne aveva già fatto esperienza.
Si sentì così inutile che si abbandonò completamente al suolo, rimanendo ad occhi chiusi.
Aspetterò qui il tuo ritorno...e se non dovesse succedere, allora rimarrò qui in ogni caso sperando di esser io a venire da te.
Altre lacrime caddero dai suoi occhi rossi.
 
Sono morto. Che strana sensazione, mi fa male tutto il corpo, mi sento ancora come se stessi sanguinando e il respiro... Io sto respirando, com’è possibile? Beh, forse nel Paradiso ci sono le stesse funzioni vitali che sul mondo terreno...
Garry sentì bruciargli lo stomaco e aprì gli occhi di scatto.
Era come se fosse cieco, dato che l’unica cosa che riusciva a percepire era l’oscurità, oppure tutto era avvolto dal buio.
Questo non riusciva a capirlo.
Sono morto? Sto andando all’Inferno? Non capisco... Questo dolore mi sta pervadendo dalla testa ai piedi. Se non sono ancora morto, allora manca poco.
Richiuse gli occhi e la figura della piccola Ib le si mostrò davanti.
Cominciò a piangere in silenzio, la tristezza dello sguardo della bambina prima che se ne andasse era peggio che perdere l’ultimo petalo della propria rosa.
Scusami.
Non poteva pensare ad altro che all’averla lasciata sola.
Ce la farai anche senza di me. Ne sono certo.
Improvvisamente una luce lo colpì e fu costretto a mettersi le mani sul volto nonostante fosse già ad occhi chiusi.
Stai per arrivare da me.” Era la voce di poco prima, di quando era stato intrappolato dalle mani demoniache.
Si chiedeva di chi fosse, ma non era in grado di capirlo, non l’aveva mai sentita prima d’allora.
La luce sembrò affievolirsi, allora Garry aprì l’occhio destro, guardando attraverso le fessure delle proprie dita.
Solo in quel momento si rese conto che era disteso a pancia in su e che sopra di lui si estendeva un cielo rosa, ma minaccioso, denso di aura spiritica malvagia.
Si mise seduto e ancora una volta non riusciva a comprendere cosa stesse succedendo.
Mi sto muovendo da solo.
Guardò sotto di sè e vide una decina di quei demoni neri senza volto e dagli occhi rossi che lo stavano trasportando per una stradina dritta e in pendenza, come se fosse una collina.
Si sentì mancare un battito dalla paura.
Dove sono?
Si era reso conto di non essere morto, o almeno così credeva.
Le mani demoniache devono avermi portato da un’altra parte della galleria per allontanarmi da Ib, magari lei è in pericolo e io sono qua senza sapere cosa fare.
I mostriciattoli levitavano in aria e anche tra il ragazzo e quelli vi era uno spazio che li divideva, sicuramente erano dotati di qualche genere di potere magico.
Garry cercò di saltare giù, ma una barriera glielo impedì.
Urlò dal dolore appena toccò questa, come se avesse ricevuto una scossa, poi tastò l’interno della tasca della propria giacca e vi trovò i petali della sua rosa caduti.
La prese in mano e constatò che ne rimanevano solo tre.
Stranamente non era come qualche tempo prima perché riusciva a respirare, i muscoli gli dolevano solo per colpa dei rami spinati e il cuore batteva normalmente.
Era davvero strano quel posto e le sue regole.
Dopo pochi minuti si ritrovò davanti a uno spettacolo agghiacciante: ai limiti della strada c’erano centinaia di spiriti che lo guardavano fissi.
Eccoti, non vedo l’ora di incontrarti
“Chi sei?” urlò il ragazzo alla voce, ma senza ottenere risposta.
Che sia Guertena?
Improvvisamente gli si bloccò il fiato in gola perché davanti a lui si stagliava un albero gigante dalla chioma fitta di foglie bluastre e un ingresso alla base del tronco possente.
In un primo momento si sentì come estasiato e in pace, ma proprio non poteva capirne il motivo, data la brutta situazione nella quale si trovava.
Benvenuto
Garry sussultò, intanto continuava ad avvicinarsi all’albero.
Rimase a bocca aperta tutto il tempo fin quando non attraversò il grande portone di legno.
Benvenuto nel tuo regno
 
Era passata un’ora e Ib era ancora stesa al suolo nel labirinto.
Ad un certo punto sentì il rumore di passi e sperò con tutto il cuore che non fosse qualche statua senza testa venuta a cercarla e a squartarla.
Nonostante ciò non si mosse, stringendo forte la presa sul petalo blu che teneva tra le mani e sospirando per la perdita di Garry.
Qualche istante dopo sentì anche un fischiettio e una risata, una risata molto familiare.
Questa è...
Ib scattò seduta e guardò davanti a sè, subito dopo una testolina blu comparve fuori da una delle tante strade del labirinto.
“Amy!” esclamò felice.
“Ib, ihih!” rispose la bambola e le saltò sul grembo, abbracciandola.
“Pensavo che ti fossi persa e che non ti avrei più rivista” pianse la bambina, bagnando il vestito di Amy.
“Stavo giocando a nascondino, ma nessuno era venuto a cercarmi...ihih” disse quasi tristemente.
“Io ti ho trovata” cercò di sorridere Ib.
“Dov’è Garry?” si guardò intorno la bambola.
Ib non riuscì a contenere altre lacrime, che subito sgorgarono fuori dai suoi occhietti rossi.
“Garry...non c’è più” fece un enorme sospiro “È stato prese dalle braccia scure che sono sbucate fuori dalle pareti e l’hanno trascinato via... Non ho potuto fare niente per lui” abbassò lo sguardo e tirò su con il naso.
“Lo ritroveremo” Amy rise come era solita fare.
“Davvero?” Ib sussultò alle parole dell’amica.
“Certo, ihih!”
“Ma lui è...”
“Lo ritroveremo!” insistette.
“Grazie Amy...”
Ib abbracciò forte la bambola, lasciandole un bacio sulla guancia di pezza e si rimise in piedi.
Sei ancora vivo Garry?
“Su forza, ihih. Seguimi. Io so la strada” la bambola saltò per terra, cominciando a correre.
“Aspettami!” esclamò la bambina, andandole dietro.
Sto venendo da te, ovunque tu sia.
 

Oooooook eccoci qua con anche questo capitolo...non uccidetemi D: 
Io vi voglio bene! Cosa accadrà adesso? Non ne ho la minima idea, tutto quello che so è che fra poco ho il test d'ingresso all'università e che quindi scriverò il nuovo capitolo non appena ho finito con questa scuola .-. non ce la faccio già più...comunque mi è piaciuto molto scrivere questa parte, si forse sono un po' sadica ahaha e spero che anche a voi piaccia! Ringrazio tutti come sempre! Un bacio e alla prossima ;)
PS: Il format è diverso, non trovo più il mio editor a causa del pc che si è rotto ahaha, ma forse è meglio così...adesso le frasi sono tutte attaccate e non c'è più lo spazio tra una e l'altra u.u 
Pace fratelli!
 
  
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