Storie originali > Soprannaturale > Vampiri
Segui la storia  |       
Autore: Killapikkoletta    03/09/2013    1 recensioni
Kassy non accetta la sua nuova realtà. La sua nuova vita non fa per lei e non riesce a perdere le vecchie abitudini. Il suo clan la vuole cacciare e i suoi amici non sanno più che fare per convincerla a nutrirsi, ma lei proprio non ci riesce. Rinnegata dalla sua nuova famiglia ed evitata dalla vecchia, questa è la situazione di Kassy.... Tutto cambierà il giorno in cui si lascerà tutto indietro, per ricominciare nuovamente a sperare.....
Genere: Dark, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 8
Lost

Ritornando alla grotta dove ci eravamo rifugiati, ho cercato in tutti i modi di non intercettare le occhiate curiose che mi rivolgeva Shane. So che mi stavo comportando come una bambina, ma ho avuto l’impressione che, guardandolo tutte le mie difese sarebbero crollate. Anche ora che tutti dormono, non faccio altro che ripensare a quel momento, pochi istanti, che a me erano sembrati un’eternità. Il volto di Shane è marchiato a fuoco nella mia mente. I suoi lineamenti delicati, le labbra morbide e carnose così vicine alle mie, gli occhi luminosi alla luce delle stelle e il suo profumo. L’inebriante odore del sangue caldo che scorre rapido nelle sue vene. Per un attimo ho avuto l’impressione che anche il mio cuore battesse come il suo, rapido.
Impossibile
 
Mi giro verso la parete rocciosa e osservo le lente gocce di umidità scorrere sulla parete. Non riesco a dormire, ogni secondo che passa sento sempre di più la mancanza di Shane, dei suoi abbracci. È stupido, siamo nella stessa stanza! Lo guardo. Quando dorme sembra così indifeso, un bambino. Il petto si solleva lentamente ad ogni suo respiro, i ricci corvini gli ricadono sulla fronte nascondendogli gli occhi. È bello.
Scuoto la testa con veemenza. Ma cosa mi salta in mente? Stranita mi sollevo puntando i gomiti dietro di me e, facendo attenzione a non far rumore, esco dalla grotta.
Il sole già fa capolino all’orizzonte. Tra poco farà giorno e potremo incamminarci verso il rifugio. Ripensare al nostro fallimento mi fa imbestialire, come ho fatto ad essere così sciocca? Ty mi aveva avvertita su Allison, mi aveva detto che non era più la stessa, ma io non volevo crederci. Neanche ora sono tanto sicura di quello che è successo. La mia migliore amica mi aveva ferita a morte. La dolce e buona Allison.
A causa mia non avevamo recuperato il medaglione, cosa avrei detto a Martha? E a Frank?
Un piccolo coniglietto saltella fino alle mie gambe, strappando un po’ di erbetta e mangiandola con gusto. Sospirando lo afferro per le orecchie, osservando attentamente la mia preda. Povera piccola palletta di pelo, così indifeso, ma non posso farmi prendere dai sentimentalismi proprio ora, ho perso molto sangue e la nebbia mi si sta annebbiando. Sento i denti pungermi il labbro inferiore, il coniglio trema tra le mie mani e osserva il suo aguzzino. Sorrido maligna e un lampo di ferocità attraversa il mio sguardo. Affondo i denti e mi disseto. Bevo inebriandomi del sapore dolce del sangue, che caldo e denso scivola attraverso la gola riarsa. Una volta sazia getto lontano la carcassa pelosa e mi asciugo il mento con la manica della maglia, macchiandola. Socchiudo le palpebre, continuando a sentire il sapore di sangue sulle labbra. Chissà come deve essere buono il suo. Riesco a sentire l’odore del sangue di Shane anche da fuori quella stupida grotta. Affondare i canini nel suo possente collo e dissetarsi, stringendolo tra le braccia fino a che il calore non lo abbia abbandonato… Senza poterne fare a meno, mi passo la lingua sulle labbra immaginando il momento in cui non avrei più resistito alla tentazione.
“Spero che quel trattamento non lo riservi anche per noi!” La voce squillante di David mi fa sobbalzare. Non mi sono accorta di averlo alle spalle, troppo presa da pensieri omicidi.
“David, mi hai spaventata”
Lo seguo con lo sguardo, mentre si siede accanto a me. Stiamo qualche minuto zitti ad osservare l’alba, fino a quando non è lui a rompere il silenzio.
“Sai non avevo mai visto un…sì insomma… non avevo mai…” vederlo in difficoltà mi fa sorridere. Non mi piace molto essere osservata mentre mi nutro. La sensazione è la stessa che trovarsi nuda in mezzo alla folla, ma sapere che David non ha paura di me mi tranquillizza un poco.
“Non ho mai bevuto sangue umano, quindi non dovresti preoccuparti di me”, gli dico abbassando lo sguardo “di Tyler forse, ma credo gli siate simpatici. E poi siete miei amici, non vi farà del male”
“Non credo di andargli molto a genio”
“Invece sì! Altrimenti non sarebbe mai rimasto con noi, mi avrebbe seguito, ma a debita distanza. Anche se non riesco a capire perché Shane gli sia tanto difficile da accettare come compagno di viaggio”
“Già chissà perché.” Non presto attenzione alla punta di sarcasmo nella sua voce. L’attenzione ritorna prepotentemente al ragazzo dagli occhi verdi, ormai al centro dei miei pensieri.
“A cosa pensi?” mi chiede curioso David.
“Cosa? Io? Niente, niente di importante” La sua domanda mi coglie impreparata e comincio a balbettare.
“Vuoi veramente tornare umana? Perché? Infondo essere un vampiro ha i suoi vantaggi, no?” Il cambio d’argomento non mi aiuta, siamo passati dalla padella alla brace.
“Vorrei tornare a respirare, a nutrirmi normalmente, a frequentare la scuola, mi mancava solo un anno per diplomarmi, rivedere i miei genitori, mia sorella e poi, vorrei…innamorarmi.” Assaporo la parola appena pronunciata, prima di completare in fretta e furia la frase “insomma vivere come una normale ragazza di diciotto anni!”
Mi vergogno da morire. Perché ho detto tutto questo a David? E perché continuo a pensare a Shane in questo momento! Sto iniziando a detestare questa situazione!
“Capisco, scusa per aver dubitato delle tue intenzioni”
“Non preoccuparti, finché non ci passi, non puoi saperlo”
David si alza stiracchiandosi, fa qualche passo raggiungendo il tronco di un pino e ci si appoggia con grazia. I lunghi capelli, sistemati in una stretta coda si sono appiccicati alla corteccia e lui muove bruscamente la testa per districarli.
“E così vorresti innamorarti…” È incredibile, di tutto ciò che ho detto, solo quello lo ha colpito? I ragazzi sono strani, pensavo che questi argomenti interessassero solo alle ragazze. Sono le femmine di solito a spettegolare, o sbaglio?
Lo guardo sospettosa, forse nei mesi passati lontano dalla società i ruoli si erano ribaltati. No, impossibile, Jessica e le sue amiche non avrebbero mai smesso di confabulare come delle comari. Odiavo quel gruppetto, erano riuscite a rendere la mia vita al liceo un inferno!
“Pensavo ti fosse già capitato, di innamorarti intendo.” Le parole di David mi scivolano addosso senza che io presti attenzione al discorso che sta affrontando “ti piace Shane?”
“Certo!”
Lo vedo sorridere malizioso. Un momento! Cosa mi ha chiesto?
“Scusa, non ho capito, potresti ripetere la domanda?”
“Invece hai capito eccome, mia cara.” David ormai sta ridendo come un pazzo e io non posso far a meno di arrossire “E la risposta è proprio quella che mi aspettavo!”
“Aspetta, non ero attenta a quello che dicevi, non è vero che mi…” David interrompe la mia frase a metà, tappandomi la bocca con la mano. Mi libero in malo modo e gli lancio un’occhiataccia. Non c’è bisogno di zittirmi in questo modo solo per cercare di averla vinta su una discussione!
“Cosa fate?” Mi irrigidisco, capendo al volo perché il Cacciatore mi abbia impedito di continuare a parlare.
“Buongiorno Shane, dormito bene?” David afferra l’amico per le spalle e lo porta lontano con la scusa di andare a fare una passeggiata mattutina, strizzandomi l’occhio con complicità.
Li vedo allontanarsi a tutta velocità tra gli alberi.
Shane, ancora mezzo addormentato, cerca invano di ribellarsi alla stretta del compagno, che ormai l’ha trascinato fino al limitare della radura. Averlo vicino, anche solo per pochi istanti, mi aveva fatto uno strano effetto. La sete, come sempre, mi attanaglia la gola e la voglia di bere il suo sangue è tanta. Ma un altro sentimento si è fatto largo in me. Più dolce e allo stesso tempo doloroso, come se milioni di spine minacciassero di perforare il mio cuore di pietra. La triste consapevolezza che David abbia ragione mi invade, raggelandomi.   
Non posso crederci. Non ho mai provato questi sentimenti neanche quando ero viva, non pensavo fosse possibile, ma a quanto pare mi sbagliavo.
Io, Kassidy Daniels, un vampiro, mi sono innamorata del mio più grande nemico: un Cacciatore.
Sorrido, ammetterlo è stato più facile di quando pensavo, più facile che continuare a negarlo. E spero lo sia altrettanto nasconderlo. È con questa nuova certezza, che entro nella grotta per svegliare Tyler.
Lo trovo seduto a terra, lo sguardo fisso contro la parete. Mi vede e il sorriso gli illumina il volto.
“Kassy!” grida, alzandosi e raggiungendomi in pochi secondi “Come va stamattina? Sei guarita? Ti senti stanca?”
“Sto bene Ty, davvero. Ho bevuto del sangue ed ora mi sento veramente meglio.” Vedo il suo viso distendersi e la preoccupazione abbandonarlo. Sono contenta non accenni agli avvenimenti della sera precedente, mi era sembrato piuttosto turbato, ma a quanto pare tutto si è risolto. Gli getto le braccia al collo e stringo forte, senza riuscire a contenere la felicità, mi sento euforica.
“Ti voglio bene Ty! Sono contenta che tu sia venuto con noi!”
“Anche io Kassy, non puoi neanche immaginare quanto sia stato in pensiero negli ultimi giorni.” Lo sento sospirare “quando sei sparita pensavo di averti persa, pensavo di non aver fatto in tempo a convincerti a bere del sangue umano. Ti prego Kassy, ripensaci, ne bastano poche gocce”
Immediatamente sciolgo l’abbraccio e mi allontano dal mio amico, facendo per uscire dalla grotta, ma Tyler mi afferra per un polso attirandomi a sé.
“Kassy, non mi odiare! Io lo faccio per te, perché ti voglio bene, perché io…”
Un colpo di pistola lo costringe a lasciare la frase a metà.
In fretta ci precipitiamo nella radura e vediamo David e Shane correre a perdifiato nella nostra direzione, inseguiti a poca distanza da una decina di uomini a cavallo.
“Cacciatori” sussurro quella parola e faccio per muovere un passo e raggiungere Shane per aiutarlo, ma Tyler mi ferma, facendomi voltare verso di lui.
“Devi correre, hai capito? Più veloce che puoi! È te che vogliono, non noi. Non devi mai voltarti, ce la caveremo”
“Ma…io…posso aiutarvi”
“No, Kassy! Tu saresti solo un peso, una palla al piede!” Le parole di Tyler mi feriscono e trattengo a stento le lacrime. Ormai i Cacciatori ci hanno quasi raggiunto e Tyler mi lascia, mentre si rifugia nel folto del bosco, dove i raggi del mattino non possono raggiungerlo.
Mi volto e inizio a correre. Corro a più non posso, mentre le lacrime mi rigano le guance. Sono triste, disperata. Il mio migliore amico non mi vuole accanto a lui, mi considera un peso. Così come quelli che pensavo fossero miei compagni. David, Shane… anche lui preferisce non avermi tra i piedi. Come ho fatto a credere di poter essere accettata? Sono un mostro! Un’anomalia sia per gli umani, che per i vampiri. Un difetto da eliminare.
 
Inciampo e cado nel fango di una piccola palude. Resto a terra, afferrandomi le ginocchia e stringendole al petto. Rimango in quella posizione per un tempo che sembra infinito, ripensando alle parole di Tyler.
Sono una sciocca. Come posso aver pensato che Tyler non mi voglia bene? Eppure si è dimostrato un amico leale in più di un’occasione e io l’ho abbandonato nel momento del bisogno. Tiro un pugno a terra, schizzando fango e sporcandomi il viso. Devo tornare. Raggiungerli ed aiutarli. A costo di rimetterci la pelle, io proteggerò i miei amici, ciò che di più caro mi è rimasto.
Con agilità mi rimetto in piedi e inizio a correre nella direzione da cui ero venuta. Ma non passa molto tempo prima di accorgermi che sto continuando a girare in tondo. Gli alberi ed i sentieri sembrano tutti uguali e mi conducono inesorabilmente di fronte ad un albero cavo, ormai morto da tempo. Infuriata mi poggio al tronco del pino e inspiro cercando di captare una traccia, ma niente. Devo essermi allontanata troppo, non riesco a sentire l’odore né di Shane, né dei Cacciatori che lo inseguivano. Mi lascio scivolare in terra, colta da un’improvvisa stanchezza.
Picchiettando il piede contro un masso, continuo a ripetermi che è impossibile per me stancarmi, mi ero nutrita, sarei stata bene almeno per uno o due giorni. Cosa mi sta succedendo? Mi sembra di essere vittima di quelli che si definiscono sintomi fantasma, come se mi fossi convinta di essere ancora umana. Sì, le lacrime, le guance in fiamme,  i battiti del cuore ed ora la stanchezza. Sono tutte sensazioni, nient’altro che ombre di ricordi che presto verranno spazzati via dal tempo. Forse dovrei lasciarmi morire, in questo momento. Quando mi sento più vulnerabile, più umana. Sarà bello abbandonare questo mondo fingendo che nulla sia mai successo, credendo di respirare l’aria pura che mi circonda e sentendo il calore invadere ancora una volta il mio rigido e freddo corpo.
Chiudo gli occhi, abbandonando indietro la testa, ma un rumore mi ridesta, facendomi sobbalzare. Qualcuno si sta avvicinando, lo sento. E non è umano. Un brivido mi attraversa la schiena, facendomi rizzare i peli della nuca. Non posso affrontare un vampiro in questo momento, tanto meno uno degli alleati di Kaleygh. Un ringhio ferino si fa strada dalla mia gola e mi preparo all’attacco, ma quello che vedo mi lascia di stucco.
Quello che si sta avvicinando non è uno degli uomini del clan, né tantomeno un pericolo. Un bambino sta muovendo passi incerti nella mia direzione, seguito a breve distanza da un anziano signore con una lunga barba bianca. Il volto del bambino mi sembra così familiare, quasi l’abbia già incontrato. All’improvviso mi getta le braccia al collo stritolandomi con le sue piccole mani.
“Leah!”
In quel momento capisco. Come ho fatto a dimenticare il volto della prima persona che aveva tentato di essermi amica. Io quel bambino l’avevo già visto, al Wall Mart, molto tempo prima. E sua madre lo aveva allontanato da me bruscamente.
“Nicholas” Lo stringo a mia volta, felice di poter abbracciare quella piccola creatura senza essere interrotta.
“Piccolo, conosci questa ragazza?” chiede il vecchio vampiro a Nicholas.
“Certamente, lei è la principessa Leah, quella del mio fumetto” Sorrido, sciogliendo l’abbraccio. Gli occhi scarlatti del mio piccolo amico si illuminano fissandosi nei miei. Una rabbia cieca mi invade e lasciando la mano del bambino mi rivolgo all’anziano canuto. Come hanno potuto fare questo ad una creatura così piccola e indifesa? Non si vergognavano?
“Sei stato tu?!” ringhio senza più riuscire a controllarmi “dimmelo o ti stacco la testa!”
“Calma signorina, non credo che nelle condizioni in cui ti trovi riusciresti a far male ad una mosca” mi dice il vecchio sogghignando “anche il piccolo Nicho riuscirebbe a metterti k.o.”
Mi sento tirare per la maglia “ha ragione Leah, sei pallida” la voce dolce di Nicholas mi tranquillizza e la rabbia sfuma in un baleno.
Osservandolo mentre gioca a rincorrere uno scoiattolo mi si spezza il cuore. Fino a poco tempo fa era un bambino normalissimo, perché ha avuto la sfortuna di essere trasformato? Come è potuto accadere?
“Nicholas è stato vampirizzato poco tempo fa” mi dice il vecchio leggendomi nel pensiero “l’ho accolto come fosse un nipote dopo che è scappato di casa”
“Scappato? Un bimbo così piccolo?”
“La madre ha tentato più volte di ucciderlo, una volta scoperta la sua nuova natura è impazzita non riuscendo a sopportare il cambiamento del figlio” Quelle parole furono come frustate per me.
“Non potranno mai accettarci, siamo dei mostri”
“Suona strano detto da una come te”
Lo guardo senza capire cosa voglia dire con quelle parole
“Signorina, i tuoi occhi azzurri dicono molto riguardo alla tua scelta di vita”
“Questo conta ben poco, più volte ho desiderato bere il sangue dei miei amici, loro si fidano di me, cercano di proteggermi e io vorrei ucciderli!”
“Ma non l’hai fatto”
“Certo, ma potrei…in qualunque momento potrei cedere alla tentazione e…”
“Tu sai che non cederai, perché il tuo cuore è puro, proprio come quello del piccolo Nicholas” Questo vecchio è completamente impazzito! Come fa a dire che il nostro cuore è puro quando è risaputo che i vampiri sono creature dannate.
“Kassidy, tu non sei un mostro, sei molto di più di come ti disegni”
“Come fai a sapere come mi chiamo?”
“Tua nonna sarebbe così orgogliosa di sapere che non hai ceduto al richiamo del sangue, che non hai perso te stessa”
“Cosa intendi? Come fai a conoscere mia nonna? E cosa c’entra lei con i vampiri?”
“Tieni, questo me lo ha dato lei in custodia, sapeva che un giorno ti avrei incontrato” dice porgendomi un ciondolo argentato con un intricato arabesco inciso. Fa scattare una clip quasi invisibile e il ciondolo si apre. Al suo interno c’è una foto di mia nonna che tiene me e mia sorella Sarah in braccio. Io sorrido alla macchina, mentre Sarah osserva seria la nonna, anche se siamo gemelle, lei è sempre stata la più tranquilla e diligente. Mai uno sbaglio, mai un rimprovero, mai un litigio. A parte l’aspetto, siamo molto diverse, ed ora io sono un vampiro e lei un’umana.
“Promettimi che ti prenderai cura di Nicholas” Guardo il vecchio vampiro, ritornando alla realtà.
“Aspetta, cosa intendi? E come fai a conoscere mia nonna? Dove vai?!” Corro dietro l’anziano signore, che si sta già inoltrando nel fitto del bosco a gran velocità. Allungo una mano per afferrargli la tunica e quando mi sembra di averlo raggiunto, la stoffa mi sfugge tra le dita e lui sparisce. Si volatilizza, come se non fosse mai esistito.
“Vecchio! Aspetta! Dove sei?! Ho ancora tante domande!” Nicholas afferra la mia mano, stringendola nella sua e tirandomi nella direzione opposta. Lo guardo esterrefatta e poi rivolgo nuovamente l’attenzione nel punto in cui è scomparso quello strano uomo. Sospiro.
Stringo la manina di Nicholas e mi incammino attraverso un sentiero tra due cespugli. Non so né come, né dove sia andato quel vecchio, ancora mi chiedo perché conosca mia nonna e perché avesse il suo ciondolo. Ma ora la cosa più importante è ricongiungermi ai miei compagni. So che sono ancora vivi, so che ce l’hanno fatta a seminare quei Cacciatori e soprattutto, so che sono ancora insieme e mi stanno cercando.
Aspettatemi. Kassidy sta arrivando.
 

Angolo Autrice:
Salve amici lettori!!
Chiedo umilmente perdono per il mostruoso ritardo, ma tra esami e vacanze dai nonni, praticamente non vedo internet da una vita! Naturalmente non ho smesso di pensarvi e mentre ero al mare ho scritto due capitoli di Renègate solo per voi! Pubblicherò il prossimo tra una settimana e si intitolerà “Family”
Naturalmente ringrazio chi segue la mia storia, anche se aggiorno di rado e chi recensisce ogni capitolo con zelo! Mi prostro ai vostri piedi e osanno la vostra interminabile pazienza!
Allora in questo capitolo succedono un po’ di cose ed alcune di queste sono molto confuse. Kassy scopre di essere innamorata di Shane, che novità, solo lei non se ne era accorta ma continua a pensare che il ragazzo la consideri un mostro senza cuore e si dispera tra pippe mentali varie. Si scopre che Kassy ha una sorella gemella, Sarah, non dimenticatela perché presto farà il suo ingresso nella storia sconvolgendo un po’ la vita della nostra protagonista. Ma il mistero più grande è il ciondolo che la nonna di Kassy le lascia, naturalmente anche questo è molto importante, ma non fatevi strane idee non ha niente a che vedere con il medaglione custodito da Kaleygh.
Bene mi sembra di aver finito e di non aver risposto a nessuna delle vostre domande. Perfetto! (^*w*^)
Un bacione! E alla prossima!
Killapikkoletta
 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale > Vampiri / Vai alla pagina dell'autore: Killapikkoletta