Libri > Eragon
Segui la storia  |       
Autore: Alex Wolf    03/09/2013    4 recensioni
IN IPER-REVISIONE
La mia storia è un "what if" / "missing moments".
Mi sono sempre immaginata cosa sarebbe potuto accadere se con Eragon e Borm a compiere il viaggio ci fosse stata anche una ragazza, e bhe, è venuta fuori questa fan fiction.
Aprì le ali.
Erano larghe, fatte di una membrana bianca latte e le parti in cui le ossa andavano a unirsi avevano artigli chiari, affilati e leggermente ricurvi che avevano un aria alquanto… pericolosa.
« Il mio… drago?. » borbottai chinandomi verso l’esserino.
« Esatto. » gracchiò lo zio.
Il piccolo, squamoso, drago mi si avvicinò e salì sulla mia spalla, restando in equilibrio.
« Speravo di non doverci passare di nuovo. » sospirò Brom accarezzandosi la barba ispida.
Genere: Avventura, Fantasy, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eragon, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Kira
 



Image and video hosting by TinyPic
 
 
 









E’ buio intorno a me. Tutto è scuro e le ombre non sembrano aver voglia di scomparire. Un dolore bruciante circonda le mie braccia, fermandosi al gomito. Grido, grido come un’ossessa, ma nessuno mi sente. E’ come se fossi imprigionata in una seconda dimensione, sola, persa, preda di tutto e cacciatrice di nessuno. Il mio primo pensiero va a Wyrda. Non lo vedo, non lo sento, non percepisco i suoi pensieri, sono come in coma. Il dolore alle braccia diventa più forte, mi dimeno ma nulla, non diminuisce. E’ come se le mie braccia stessero andando a fuoco, così come le mani. Il buio mi attanaglia nelle sue grinfie. I suoi artigli mi tagliano la carne come coltelli. Il silenzio entra nella mia testa come un tentacolo viscido e appiccicoso al tempo stesso. Urlo, ma nessuno mi sente.
Fui risvegliata da suoni strani, ringhi sommessi. La testa mi girava e quando tentai di alzarmi mi trovai polsi e caviglie legate. Le braccia mi dolevano, e il ventre mi faceva male. Il sole mi batteva in fronte e l’aria mi faceva il solletico al collo. Mi mossi ancora ma le corde non mi permisero molto movimento, anzi mi crearono ancora più dolore. Presi un bel respiro e smisi di muovermi, impaurita e ancora scossa a causa di quel sogno strano. E se fosse stato un segno del mio futuro? Magari voleva dire che sarei morta presto, tra le grinfie di quei cosi che mi avevano preso.
 
Ben tornata, ragazza voltolespalleaiRa’zacinmodochemicolpiscanoemirapiscanotranquillamente.
 
Sibilò Wyrda nella mia testa. Sorpresa, sbattei le palpebre, voltandomi in ogni direzione possibile finché non lo vidi poco lontano da me. Le grandi ali bianche erano state strette ai fianchi con delle funi robuste, il muso chiuso in un’enorme museruola metallica e le zampe inchiodate a terra, come la forte coda, da catene metalliche. I suoi occhi, freddi come il ghiaccio, mi trapassarono da parte a parte severi. Un senso di amarezza mi circondò nella sua morsa letale e mi tenne stretta senza volermi lasciare.
 
I Ra cosa?.
 
Ra’zac, Kira. Esseri stupidi, idioti, cretini, sanguinari, che sarebbero da uccidere senza pensarci due volte.
 
Quanto ho dormito?.
 
Qualche ora.
 
E da quanto sono legata?.
 
Qualche minuto. Sembravi un pesce lesso mentre ti legavano. Hai gridato e ho provato a parlarti ma tu non mi hai lasciato entrare nella tua mente, eri come bloccata. In stallo. Cosa stavi sognando?.
 
Socchiusi le labbra e dilatai la mente pronta a rispondere ma un essere mostruoso si affacciò alla mia vista. Aveva, davvero, un becco e il corpo simile a quello di un uccello. Gridai spaventata, rotolando su un fianco e dimenandomi, quando mi prese in spalla. Tirai calci causandomi dolore, ma non m’importava, volevo solo che mi lasciasse. Le sue mani erano ferme sulla mia schiena e mi reggeva, stritolandomi. Mi sentivo un salame, un trofeo da portare in giro per tutto il loro accampamento.
 
E’ inutile. E’ tutto inutile, ora, Kira.
 
Mormorò Wyrda, abbassando il muso a terra con fare triste e rassegnato. Lo guardai smettendo di lottare e mi sentii stringere il cuore. Il mio drago, il mio compagno, era deluso da me? Era… deluso da me. Il mio migliore amico si stava arrendendo, dopo così poco tempo?.
Il Ra’zac con voce strascicata sibilò:
 
« Portatela dal Re Galbatorix ».
 
Dal re?!.
 
Wyrda alzò d’impeto il muso con occhi strani. Mi allarmai subito quando vidi due esseri avvicinarsi a lui e tirare le corde per riportarlo a terra, con un tonfo. Ringhiò contrariato da quella mossa e tentò di spiegare le ali, inutilmente. Dal naso, libero, uscì una nuvola nera e densa, fumo. Voleva sputare fuoco? Così si sarebbe solo fatto del male visto che aveva la bocca sigillata di metallo.
 
« Lasciatelo! Lasciatelo stare! » , urlai facendo voltare l’essere che mi teneva in spalla nella direzione del drago. « Falli smettere! », gli ordinai.
 
Lui ghignò qualcosa e successivamente mi lasciò cadere a terra, con un tonfo. Lo guardai mentre si dirigeva dai due che tenevano il drago e li allontanava con mano pesante.
Una folata di vento mi percosse da capo a piedi e qualcun altro mi caricò in spalla. Prima che potessi ribattere riconobbi la stretta forte dell’uomo e non potei fare a meno di sorridere.
Brom era arrivato, mi aveva trovata. Certo non sapevo come ma l’aveva fatto, ma l’importante era che mi aveva trovata, ovunque fossi finita.
 
« Tu non sai quanto, in questo momento, io ti adori », dissi.
 
Lui borbottò qualcosa e ci nascose dietro un albero. Tirò fuori dal fodero Aiedail e con un colpo secco tranciò le corde che mi legavano. Mossi i polsi indolenziti e guardai le ferite che avevo su di essi. Profondi solchi rossi li cerchiavano e si diramavano per tutto il braccio fino ad arrivare al gomito, come se un serpente mi avesse stritolata e io non me ne fossi resa conto. Forse era stato quello il dolore che avevo sentito nel sogno. Certo. Con un grugnito, Brom, posizionò le mani su di essi e cominciò a recitare parole nell’antica lingua. Ogni tanto lanciava sguardi eloquenti alle mie spalle per accertarsi che nessuno ci avesse trovati.
Il dolore diminuì velocemente, e quando le ferite furono rimarginate mi trovai a sospirare di sollievo. Una folata d’aria fredda fece muovere le foglie sopra di noi e mi accarezzò la pelle, rinfrescandola.
 
« Resteranno le cicatrici », disse Brom, alzandomi un braccio per farmi notare che le solite diramazioni di poco prima erano diventate chiare, ma c’erano.
 
Inorridii e riabbassai con un gesto secco il braccio, concentrandomi sugli occhi di mio zio.
 
« Perché? », domandai soltanto. L’idea di dovermi portare dietro per tutta la vita quelle cose mi faceva ribrezzo. Come avrei potuto, d’ora in avanti, guardarmi su qualche superfice riflettente, senza inorridire?. Come avrei fatto a essere sicura di me?.
 
« Devono aver usato qualcosa di potente », si limitò a dire, poi con dolcezza poggiò le mani sulle mie spalle e  mormorò,« Questo probabilmente non è il momento più adatto, lo so, ma c’è una cosa che devo darti ».
 
I suoi occhi corsero per la vegetazione dalla quale cominciavano a provenire strani rumori.
 
« Si sono accorti che non ci sono », esclamai cominciando a respirare velocemente.
 
L’idea di dover affrontare quei cosi, dentro di me si presentava come un mix di paura e pensieri negativi. Se non c’è l’avessi fatta e mi avessero ricatturato? Se mi avessero ucciso? Se avessero deciso di fare del male a Wyrda?.
 
« Wyrda! Zio, Wyrda è ancora la! », mi allarmai alzandomi velocemente, ma lui mi tenne bloccata alla corteccia dell’albero dietro il quale stavamo.
 
« Ascoltami », ordinò, « Libera Wyrda, con la spada di tua madre, io mi farò inseguire e li distrarrò ».
 
« No, no zio! E’ una cosa… una missione suicida! ».
 
 « No, non la è se mi ascolti », si passò la lingua sulle labbra e respirò a fondo.
 
I versi dei Ra’zac si facevano più vicini e io mi guardavo attorno spaesata e impaurita.
 
 « Devi andare via di qui, mi hai capito Kira? Tu e il tuo drago dovete andarvene! La sella di tua madre è pronta, l’ho portata dove prima tenevi Wyrda. Mettigliela e andate via. Usa la cavalla, per destare meno sospetti e vattene. »
 
Mi portai una mano ai capelli, cercando di ignorare la ragnatela di cicatrici che l’adornava. Gli occhi scuri di Brom erano imploranti, ma non lasciavano trapelare nient’altro.
 
« Come farò ad andarmene se saprò che tu sei qui, a lottare con quei cosi? », chiesi cercando di riprendermi.
 
 « Io starò qui, salverò Eragon, ti raggiungeremo », poi mi prese una mano e la strinse forte, baciandone il dorso,  « Ti troveremo, è una promessa. Ma tu devi andartene, per il tuo bene. Ok? ».
 
Annuii rizzando la schiena e alzando il mento poi presi la spada che era a terra e sfilai il fodero dalla cintura di Brom, legandolo nella mia. Quando ormai i passi dei mostri erano troppo vicini a noi, Brom, senza aspettare nemmeno un attimo, cominciò a correre velocemente nella direzione opposta all’accampamento e loro lo seguirono. Li sentii gridare e sguainare le spade, poi i rumori si attenuarono e rimase solo il suono del mio respiro. Cominciai a correre velocemente verso l’accampamento e quando arrivai non mi feci problemi a sfogare la mia frustrazione contro le catene che imprigionavano il mio drago. Con un urlo spezzai quelle che gli tenevano le ali, che lui alzò al cielo. Gettando la mia rabbia nella lama di Aiedail, gridai ancora, spezzando quelle sulle zampe e la coda. Per l’ultima, presi un bel respiro e portai indietro le ciocche ribelli, poi tranciai le catene che sigillavano l’enorme museruola.
 
Bel lavoro, bimba.
 
Sorrise, a modo suo, Wyrda, issandosi sulle zampe maestose e ruggendo verso il cielo. Scosse le spalle e sbatté le ali, stiracchiandosi. Mi guardai attorno. Nessuno era rimasto all’accampamento.
 
Torno al villaggio, prendo la cavalla e ci vediamo al fiume.
 
Spiegai velocemente.
 
Cosa?.
 
Fai come ti dico, lucertola cresciuta. Dobbiamo andarcene. 
         
Wyrda mi rifilò un occhiata, borbottando, e spiccò il volo lasciando dietro di lui una scia turbinante di vento, terra e foglie. Mi coprii gli occhi con le braccia e quando tutto cessò presi a correre. Non ero mai stata brava nelle corse, anzi, avevo avuto molti problemi sin da bambina, ma non potevo arrendermi ora.  Respirando a fatica raggiunsi casa, dove entrai decisa a cambiarmi. Non potevo fuggire con addosso un abito da donna, ingombrante. Frugai fra la roba di mio zio, nella sua camera, quando un baule saltò ai miei occhi. Era un normale baule, ma sopra c’era inciso il nome di mia madre. Mi gettai ai suoi piedi e l’aprii. Un forte odore di vecchio si propagò per la stanza mentre spostavo i vestiti dal contenitore al pavimento. Quando le mie dita toccarono della pelle mi affrettai a scavare più a fondo. Sorridendo, alzandomi in piedi, rimasi intenta a guardare la divisa che avevo davanti.
 
Datti. Una. Mossa.
 
Sibilò Wyrda insinuandosi nei miei pensieri.
 
Scusami, arrivo.
 
Con fretta mi tolsi il vestito, sporco e distrutto, e infilai, saltellando, i pantaloni di pelle e la camicia coprendola con un mantello verde cristallo. Indossai, anche, un paio di guanti rigidi che arrivavano sopra il gomito, in modo da poter nascondere le cicatrici. Recuperai il fodero della spada, legandomelo in vita, e saltai giù dalla finestra, atterrando leggera in un turbine di stoffa color foglia. Presi a correre, sotto gli sguardi incuriositi della gente, e svoltai, rischiando di cadere, quando raggiunsi le stalle. Trovai la cavalla sellata, segno che Brom era già stato li, e montai spronandola a perdi fiato.
 
 
 





Piccola mia,
Non ho molto tempo.
Mi piacerebbe dirti quanto tengo a te, quanto ti vorrei vedere crescere, ora più che mai. Sei un tassello importante di questa storia, Kira, resta tale. Brom si occuperà di te. Ci sono segreti, piccola mia, che devono restale tali, ma altri che devono essere svelati. Mi rendo conto che non dovrebbero essere svelati così, come sto per fare io, ma è importante che tu li sappia: L’uovo che ora custodisci, o il drago che sta al tuo fianco, l’ho rubato. Volevo per te quello ce ho vissuto io. Essere un cavaliere, Kira, è una cosa tanto bella quanto pericolosa. Tieni stretto a te il tuo drago, proteggilo come faresti con un gioiello. Lui proteggerà te, a costo della sua vita. Ricordati che se un drago muore il cavaliere vive, ma se il cavaliere muore anche il drago ha lo stesso destino. Piccola mia, c’è un ultima cosa: Brom non è mio fratello, e questo vuol dire che non è tuo zio. Non odiarlo per averti mentito, io gli ho chiesto di farlo. Non volevo sapere, non volevo credere, che dopo la mia morte, perché se stai leggendo questa lettera vuol dire che mi è accaduto qualcosa di molto grave, tu saresti cresciuta con quell’inetto di tuo padre. Un uomo abbandonato al gioco e al vizio. Brom è sempre stato come mio fratello, e io mi fidavo solo di lui, come dovresti fare tu. Fai quello che ti dice.
Se hai questa lettera, vuol dire anche, che lui te l’ha fatta trovare e vuole sapere dove andrai.
Dirigiti verso il deserto di Hadarac, tieniti lontana dalla capitale e da Galbatorix, prosegui ai monti Beor e segui il corso del fiume Zannadorso. Arriva a un lago e procedi finché non troverai una cascata. Batti tre volte con una pietra su un masso e grida “  Ai’ varden abr du Shur’tugalas gata vanta ”. Fidati dei Varden, ma stai lontana dalla guerra piccola mia. Brom ti raggiungerà li, ne sono sicura. Lui non manca mai a una promessa data. Abbi fiducia in quell’uomo. Abbi fiducia in te e ricorda che io ti amo. Ti amo con tutto il mio cuore.
 
Con amore,
mamma.  
 





Hola piople.
Ricapitoliamo? Ma si!

Ricapitoliamo :
In questo capitolo :

L'ho dovuto riscrivere, circa, 10 volte perché il mio genio di computer non lo salvava mai. Perciò la mai voglia di scriverlo è andata a farsi benedire! Qindi presumo sia uno schifo.

La nostra Kira ha segni indelebili sulle braccia, ora. Chissà chi di voi indovinerà cosa c'era sulle funi con cui è stata legata.
Brom la salva, dolce no? Le fa trovare anche la cavalla sellata e la lettera... bhe quella scopriremo poi.

Capitolo sipirato da: Sulle ali del destino.

Nel prossimo capitolo :

S-O-R-P-R-E-S-A.

*SooorisoallaBoe*


 
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Eragon / Vai alla pagina dell'autore: Alex Wolf