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Autore: _Mollica_    03/09/2013    1 recensioni
Caroline capisce che, forse Tyler non è l'uomo giusto per lei. Nella vita si cresce e molte volte ti accorgi di esserti aggrappata ai ricordi che hai di una persona e non a chi hai davvero davanti. Caroline mette in dubbio i suoi sentimenti e se stessa, Damon ed Elena cercano di vivere la loro storia d'amore, Stefan fugge dalla loro relazione, e Bonnie è sparita. Klaus è a New Orleans e presto avrà visite.
Se vi ho incuriosito almeno un po', entrate!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Forbes, Hayley, Klaus, Stefan Salvatore | Coppie: Damon/Elena
Note: Lime | Avvertimenti: Spoiler!
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cap.6

6.

TI AMO


Klaus mi guardava sconvolto da qualche minuto, quando decisi di intervenire.
- Ciao Klaus. - la mia voce era bassa e roca, cercai di schiarirmela senza farmi notare troppo. Klaus continuava a non muoversi e Marcel aveva cominciato a guardarci incuriosito e...sospettoso.
- Caroline. - dopo più di cinque minuti di scena muta se ne usciva con il mio nome? Certo, il modo in cui lo aveva detto mi aveva fatto venire la pelle d'oca, ma non era una scusante. Fissai i suoi occhi imbambolati, stavo per alzarmi e passargli una mano davanti al viso.
- Bene, ora che ho trovato il mio amico, Marcel, non ho più bisogno del tuo aiuto. Ti ringrazio per avermi concesso un pò del tuo tempo, re. - sorrisi all'ultima parola e lui mi accecò con un altro dei suoi sorrisi. Un movimento di Klaus mi fece girare verso di lui,  lo vidi all'improvviso adirato. Oddio quell'ibrido era impossibile! Che gli prendeva adesso?
- E' stato un piacere, Miss Caroline. - Marcel mi prese una mano e ne baciò galante il dorso. - finché resterai nella mia città, sarò sempre conteto di aiutarti, benché...-stava per finire la frase, quando un ringhio basso di Klaus lo distrasse, lo guardammo entrambi curiosi. Non capivo cosa gli stesse accadendo, poi così veloce che non riuscii a rendermene conto in tempo, mi prese per mano e mi portò fuori dal locale.
- Si può sapere cosa ti prende? - tirai bruscamente la mano che ci univa.
Klaus mi guardò infuriato e anche, preoccupato. Era ufficiale era pazzo.
- A me? Caroline, che intenzioni hai? - mi prese per le spalle e mi scosse. Sembrava che stesse cercando di trattenersi.
- Ecco...sono venuta a visitare New Orleans, non l'hai detto tu, che era fantastica? - cercai di vincere il mio imbarazzo. - e poi non pensavo ti avrebbe dato fastidio, ma ovviamente mi sbagliavo. Non preoccuparti, ci sono tante altre città che potrei visitare, che  ne so...forse Los Angeles o Miami. Anche se...-
- Sono contento che tu sia venuta a vedere New Orleans, love. Davvero, molto contento. - all'improvviso gli occhi di Klaus si erano fatti dolci e mi guardavano premurosi,  le braccia che prima mi stringevano infuriate adesso mi cingevano le spalle con premura. Insomma, Klaus era il re dei cambiamenti d'umore.
- Si può sapere, allora, che ti prende? - lo guardai scettica.
- Non è questo il luogo più adatto per parlare. Andiamo a casa mia. - annuii incerta e Klaus mi offrì la sua mano, la presi sorridendoli e insieme partimmo veloci verso casa sua.
Arrivammo davanti a una grande villa, con dei bellissimi giardini. La fontana e i suoi giochi d'acqua, posizionata al centro esatto del giardino, catturò immediatamente la mia attenzione. Era bellissimo.
- Sei solo? - mi guardai attorno. Da quello che ci aveva detto Katherine, Elhjia era qui con lui.
- Mio fratello non c'è, tornerà domani sera. Aveva...delle visite da fare. -
Entrammo, e Klaus mi condusse in un salotto molto spazioso, arredato con mobili antichi.
- Dimmi tutto. - lo guardai curiosa, accomodandomi su una morbida poltrona.
- Marcel si è autoproclamato il re di New Orleans, tiene le streghe della città sotto il suo controllo. Non possono praticare la magia, senza che lui lo scopra. - la sua voce era meccanica, fredda come se mi stesse recitando una poesia. Mi offrì da bere e poi si sedette si fronte a me.
- Wow, quindi è veramente il re. Che cosa ridicola! - la mia voce era scettica.
- Non è una cosa ridicola! Questa è la mia città e lui pretende di comandarla. - da quelle parole, capii subito che aveva qualcosa in mente.
- Cosa hai intenzione di fare? - lui mi guardò divertito, probabilmente dal fatto che avessi capito le sue intenzioni.
- Aiuterò le streghe. - la sua voce era dura.
- Che bravo. - lo guardai sarcastica - Cosa ci guadagni? -
- Voglio essere il re. -
- Ovviamente. -

****************************************************************************

Klaus era in piedi, solo, nel balcone della sua stanza, a luci spente e guardava il giardino della sua villa, perso nei suoi pensieri. Incentrati, tutti, su una sola persona. Quando l'aveva rivista al locale di Marcel, dopo tanto tempo, aveva provato lo spasmodico desiderio di stringerla e di tenerla per sempre al suo fianco.
Avevo spiegato a Caroline, tuttto quello che mi era accaduto da quanto ero arrivato a New Orleans. Tranne una cosa in effetti, non le avevo parlato di Hayley e del fatto che aspettasse un figlio, suo. Non aveva avuto il coraggio di farlo, Caroline era stata così fiduciosa e...tenera. Era venuta a New Orleans per vederlo, anche se non  glielo aveva detto esplicitamente, entrambi sapevamo che era così. Era così vicino ad afferrare il suo sogno, che non voleva perderlo proprio adesso, e lo avrebbe fatto se gli avesse parlato di Hayley.
Rimase lì, fermo, per un tempo interminabile, a guardare la fontana e i suoi giochi d'acqua. Quando, ad un tratto la vide, simile a una visione, mentre volteggiava rapida tra le vare piante e poi sedeva silenziosamente nell'oscurità con i lunghi capelli mossi dal vento, sciolti sulle spalle e quasi argentei al chiarore della luna, il delicato profilo alzato come se volesse annusare l'aria notturna, gli occhi chiusi e il corpo coperto da una corta camicia. Caroline allungò le gambe davanti a sé, sull'erba. Riusciva a vedere le gambe e i piedi nudi e, mentre stava lassù a osservarla, sentì che un fremito gli attraversava il corpo, come se ogni fibra del suo essere fosse attratto da quella creatuta. E, come preso da un incantesimo, si alzò di scatto e silenziosamente lasciò la sua stanza per raggiungere il giardino, si avvicinò silenziosamente dietro di lei e tremando di desiderio senza sapere come comportarsi adesso. Caroline si girò stupita, ma non disse nulla, per un attimo interminabile i loro occhi si incontrarono, e Klaus rimase immobile. Alla fine, lui venne a sedersi sull'erba, al suo fianco.
- Non riesci a dormire? - la sua voce era dolce, mentre sentiva vicino a sé, il corpo di lei. Non sapeva cosa dirle e quelle parole gli sembrarono sciocche.
- No, neanche tu, a quanto pare. - Caroline sospirò e, quasi d'istinto, gli appoggiò la testa sulla spalla e chiuse gli occhi.
- A volte... - mormorò con voce sommessa nella fresca oscurità della notte - mi lascio che i miei  ricordi, mi rendano triste. -
Lui annuì lentamente, comprendendo i suoi pensieri.
-Capita, spesso anche a me. -
Lei staccò la testa dalla sua spalla, per raccoglier un fiore che le solleticava il piede, Klaus avvertì subito la mancanza di quel dolce peso; più che mai si accorse di desiderarla disperatamente, mentre il suo sguardo indugiava sulle labbra, gli occhi, il viso di lei.
- Caroline...- non sapeva esattamente cosa dirle, ma capiva di doverle rivelare almeno in parte i suoi sentimenti.
- Sì, sir? -
Lui scoppiò a ridere, trascinando nella sua risata anche lei.
Kluas abbassò lo sguardo a fissarla per un momento che parve lunghissimo, sorridendo solcemente, con gli occhi del più profondo blu e poi sussurrò: - Adoro sentirmi chiamare sir, love. -
Poi prima che Caroline riuscisse a rispondergli, la strinse fra le braccia e cominciò a baciarla con un desiderio, un' avidità e una passione che mai nella sua lunga esistenza aveva manifestato. Si accorse che il proprio corpo aderiva perfettamente a quello di lei, la teneva avvinghiata a sé con le braccia e capì che non avrebbe mai voluto smettere di baciarle quelle labbra, che si aprivano alla violenza delle sue, mentre le loro lingue esploravano e giocavano. Quando riuscì a staccarsi da lei, fremente di desiderio, Caroline si abbandonò tra le sue braccia con un dolce sospiro. Klaus contemplò a lungo quel viso dalle fattezze squisite. Caroline era una creatura diversa dalle altre, una creatura incantevole, che desiderava più di quanto avesse mai desiderato una donna. Una parte di lui, avrebbe voluto rivelarle di amarla, pur sapendo che era una follia. Eppure era la verità, mentre sedevano stretti l'uno all'altra nel chiariore lunare, desiderò di rimare per sempre così. Di nuovo la baciò e infine tornò lentamente al portone d'ingresso della sua villa. Le lasciò un piccolo dolce bacio alla base delle scale e poi solennemente la invitò, porgendole la mano, a salire la scale.
Lentamente Caroline annuì e abbandonò la sua esile mano nella stretta forte di lui. Le sembrava quasi che quel semplice gesto nascondesse una dichiarazione, di amore, di fiducia. Salirono la lunga scalinata, poi Klaus le circondò la vita con un braccio e, insieme, salirono lentamente i gradini del grande salone e raggiunsero la camera da letto principale, la camera di Klaus. Una volta arrivati davanti alla porta, Caroline cominciò a tremare. Non voleva che il giorno dopo, lei o Klaus, si pentissero dell'avventatezza di quella notte. E, anche se si vergognava ad ammetterlo, aveva paura che una volta fatto l'amore, lui avrebbe potuto stufarsi di lei.
-Io...io, non lo so, se posso...- la sua voce era un sussurro, lui la guardò e annuì. Se Caroline non poteva, non l'avrebbe forzata; voleva soltanto stringerla a sé, accarezzarla, sentirla e toccarla e indugiare con le proprie labbra sulla sua pelle stupenda.
- Non devi farlo se non vuoi, love...non ti costringerò. - le parole gli uscirono soffocate, le labbra erano immerse nella massa folta dei suoi capelli di seta. Gli piacevano i suoi capelli così lunghi e ondulati. Fece scivolare lentamente la bocca lungo il collo di lei, fino ai seni, e sempre con le labbra allargò delicatamente il colletto della camicia, bramoso di toccare quanta più pelle possibile di quel corpo stupendo. Con la lingua l'accarezzò dappertutto, mentre lei cominciava a gemere sommessamente. Poi dimenticando, quello che Caroline gli aveva detto quando si era fermata sulla soglia, la sollevò fra le braccia e la depose sul letto e, a poco a poco, le tolse la sottile camicia che aveva già sbottonato, toccò dolcemente quello splendido corpo portando entrambi all'apice del desiderio.
- Caroline - mormorò con voce roca. - ti desidero, love...ti voglio...- quelle parole erano una sorta di domanda. Lei  era libera di scegliere. Si fermò un attimo e la guardò seriamente, fino  a quanto Caroline annuì abbandonandosi completamente tra le sue braccia. In un secondo Klaus si sfilò quello che aveva addosso e tornò a distendersi al suo fianco, stringendola a sé, aderendo al corpo di lei con tutto il suo corpo. Poi, prima con estrema delicatezza e poi con una bramosia sempre più forte cominciò a premere, a penetrare sempre più a fondo dentro di lei, fino a quando Caroline inarcò improvvisamente la schiena e gridò il suo nome. Fu soltanto allora che lui si lasciò andare, abbandonandosi alla passione, fino a quando gli parve di fluttuare in un cielo tempestato di pietre preziose. Restarono così stretti l'uno all'altra, al culmine dell'orgasmo, per un tempo lunghissimo.
Distesi insieme alla tenue luce lunare e Klaus contemplò quella donna che sapeva di amare.
Che cosa avevano fatto e che cosa avrebbe fatto lei? Lo avrebbe odiato, il mattino dopo? Sarebbe tutto finito lì? Ma scorgendo l'espressione calda e appassionata che cominciava ad illuminarle gli, capì che quella non era la fine, ma il principio.
- Ti amo, Caroline. - le sussurrò talmente piano che soltanto lei avrebbe potuto udirlo. Lei annuì lentamente mentre gli occhi le si illuminavano di un sorriso.
- Ti amo. - ripeté lui, il sorriso di lei si accentuò.
- Lo so. E ti amo anch'io - era appena un mormorio sommesso, però Caroline sorrideva, pronunciando quelle parole, e al tempo stesso aveva gli occhi lucidi. Lui, però, intuì che la sua era emozione e non dolore.
Allora, Kluas la strinse ancora più vicina a sé, circondandola forte con le braccia, in modo che lei non potesse lasciarlo. E come se avesse capito, anche Caroline lo strinse più forte a sé.
Si addormentarono così, abbracciati, dopo essersi dichiarati il loro amore. Non avevano nient'altro da dire. E sia Klaus che Caroline, sperarono quella notte, che la mattina non cambiasse la pace e l'amore che alleggiava, intorno a loro e nei loro cuori.



NOTE DELL'AUTRICE

OK, mi sto sotterrando dalla vergogna...scrivere capitoli del genere non è il mio forte, e ammetto che mi hanno aiutato, o meglio qualcuno mi ha dato l'ispirazione...comunque spero che questo cap non vi abbia portato a odiare la storia o ne siate rimaste disgustate. In quel caso vi prometto che non ce ne saranno altri. Non credo di aver sforato il rating Arancione, ma se pensate che così non fosse fatemelo sapere! Spero che apprezzerete, però, tutte le scene dolci tra Klaus e Caroline. Questo capitolo, l'ho dedicato solo a loro due. Il prossimo non sarà così, anzi, vi anticipo che purtroppo ci sono problemi all'orizzonte. Credo, che tutti intuite perché...
Bene, vi saluto, vi ringrazio, vi bacio e...
A presto ( credo la prossima settimana *.*)
_Mollica_



  
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