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Autore: amaarantha    03/09/2013    0 recensioni
«Ho sempre pensato che avere bisogno di qualcuno fosse un segno di debolezza, sai? Ma tu sei la mia forza.» mi dice infine, prima di osservarmi mentre mi addormento sulla sua spalla sulle note della colonna sonora delle nostre sofferenze. Coraggio.
Genere: Angst, Song-fic, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Questo va a Sara, la mia forza. 
E' grazie a te che mi alzo la mattina e vado avanti, ti devo tutto.
Grazie mille per esserci sempre, grazie perchè sopporti questa chioda qua,
grazie per i sorrisi, le lacrime e gli abbracci.
Può sembrare banale da dire, può sembrare scontato ma davvero, grazie di esistere.

Non so cosa darei o farei pur di vederti felice, di vederti sorridere. Sei tutto quello che ho, da sempre e per sempre.
Questo è tutto quello che posso darti, ma se solo potessi ti darei anche la luna.
Sei la mia luce, spero tu lo sappia.
Ricorda che ti amo,
tua Samy.


 
"What's a soulmate?"
"It's a.. Well, it's like a best friend, but more. It's the one person in the world that knows you better than anyone else. It's someone who makes you a better person, well, actually they don't make you a better person... you do that yourself, because they inspire you. A soulmate is someone who you carry with you forever. It's the one person who knew you, and accepted you, and believed in you before anyone else did or when no one else would. And no matter what happens.. you'll always love them." 
 - Dawsons Creek
 


Avevo letto una miriade di storie simili a questa, ma non avrei mai pensato di diventare la protagonista di una delle tante. Ora sono alla fine di questo tunnel, e vedo lei, la mia luce. Caro amico, se mai dovessi trovarti nel mio stesso tunnel oscuro e cupo, pensa a me. Pensa a quella luce. Ti prometto che andrà bene. Solo, coraggio.


 
I told another lie today
and I got through this day
no one saw through my games
I know the write words to say
like “I don’t feel well”,  “I ate before I came”
Then someone tells me how good I look
and for a moment, for a moment I am happy
but when I’m alone, no one hears me cry

 
Questa storia va avanti da mesi, possibile che nessuno se ne rende conto? Le mie dita sono ormai le mie amiche più care. E io mi odio talmente tanto, e tutti abboccano come pesci al mio amo, e tutti credono alle mie bugie, e io non sono più io. Io non sto bene. Io non voglio mangiare. Io faccio schifo.
Mamma si sta iniziando a preoccupare, dice che sono molto più magra. Ma perché si preoccupa? Sto finalmente raggiungendo il mio scopo!  I miei “amici” dicono che sono bella, ma stento a credere alle loro parole. Provano solo compassione. Credono sia la ragazza più felice di questo mondo ma loro non sono con me quando ogni notte mi stringo al cuscino per sentirmi meno sola. Loro non sono con me quando scappo in bagno dopo i pasti per vomitare anche l’anima, per punirmi. L’unica che mi capisce e comprende è Sarah ma lei non è qui.
 
I need you to know
I’m not through the night
somedays I’m still fighting to walk towards the light
I need you to know that we’ll be ok
Together we can make it through another day

 

Le cose sono cambiate da quando mi hanno beccata nei bagni della scuola a vomitare dopo la ricreazione, penso lo sospettassero. Ora sono in una clinica, a Catania, ormai da una settimana. Sulla cartella ai piedi del mio letto c’è scritto grande “BULIMICA”, voglio dire, lo sono davvero? Tutte cazzate, non sanno più che inventarsi. Mia madre piange ogni notte, accanto a me. Pensa che io non la sento ma la realtà è che i suoi singhiozzi mi fanno da ninna nanna. La ninna nanna più dolce e dolorosa che mi abbia mai dedicato.
L’unica cosa buona qui è lei: Sarah. Viene ogni giorno a trovarmi, è una buona compagnia e mi era mancata, fa anche i turni di notte e mi dispiace, sembra distrutta. Io invece mi sento come in un tunnel senza fine, sto combattendo per vedere la luce ma ho la vista totalmente oscurata. Mi sento persa.
Sarah mi dice che andrà bene, che verrà ogni giorno e che mi aiuterà ad uscirne ma io non ho bisogno di aiuto.
 
I don’t know the first time I felt un beautiful
the day I chose not to eat
what I do know is how I’ve changed my life forever
I know I should know better
there are days when I’m ok
ad for a moment, for a moment I find hope
but there are days when I’m not ok
and I need your help
so I’m letting go

 
E’ passata un’altra settimana, prossima Domenica dovrebbero farmi uscire, ho riacquistato peso e non vomito da quattordici giorni, inizio a sentirne il bisogno ma non posso, non posso muovermi, non posso respirare! Mi sembra di essere in una prigione, sono chiusa in questa diamine di camera bianca e non fanno altro che cercare di sottrarmi informazioni e chiedermi del mio cambiamento. A dire il vero non ricordo nulla. Non ricordo il giorno in cui mi sono guardata allo specchio e ho pensato di non essere abbastanza. Forse preferisco non ricordare.
Quando viene Sarah a trovarmi sto meglio, mi sento bene, viva. Questo è ciò che è.  Lei mi da la speranza, mi aiuta ad andare avanti. Ma quando non c’è sto dannatamente male, ho bisogno di lei per andare avanti, del suo aiuto, della sua presenza.
So che è indietro con la scuola per colpa mia, mi dispiace, dovrei essere punita.
 
I need you to know
I’m not through the night
somedays I’m still fighting to walk towards the light
I need you to know
that we’ll be ok
together we can make it through another day

 

Ero finalmente uscita dalla clinica, ma ho saputo che hanno ricoverato Sarah. Pochi giorni fa è svenuta, per la seconda volta in una settimana, dicono abbia smesso di mangiare, dicono sia stanca e senza forze. Lei stava male e mi consolava, ed io ero all’oscuro di tutto, che stupida! Come ho fatto a non accorgermene? Dio mio, è tutta colpa mia. Ho ucciso la cosa più bella che ho e mi sono punita per questo, ho vomitato e vomitato e l’altra mattina sono svenuta a scuola, al mio risveglio ero circondata di nuovo dal bianco, tutta quest’assenza mi sta inghiottendo. Accanto al mio letto c’è un’altra ragazza, è lei. Riconoscerei il suo volto e i suoi ricci castani ovunque.
 
You should know you’re not on your own
these secrets are walls that keep us alone
I don’t know when but I know now
together we’ll make it through somehow

 
Mi ha detto tutto. Ora sta dormendo nel lettino accanto al mio, l’espressione del suo viso cambia spesso, sono i demoni interni con cui sta combattendo. Non pensavo che un essere umano potesse soffrire così tanto a causa mia. Ieri mi ha raccontato tutto, non riuscivo a crederci. Le lacrime scorrevano veloci per le sue guance. Fissavo inerme le profonde cicatrici che segnavano i suoi polsi color caramello senza poter dire niente, ero come pietrificata. Avrei voluto fare tante cose, ma infine non ne feci nemmeno una. Non riuscivo a muovermi.

Senza accorgermene sussurrai un «Mi dispiace», pensavo fosse arrabbiata o non so cosa, pensavo mi odiasse per come l’avevo ridotta inconsapevolmente.

«Ti amo, Rose» disse, sorridendo.

«Oh Sarah, ti amo anch’io»

Scesi debolmente dal letto e la raggiunsi barcollando, dopodiché circondai con le mie braccia il suo fragile corpo e la strinsi con tutta la forza che avevo, affondando il viso fra i suoi lunghi capelli castani. Non so precisamente quanto durò quell’abbraccio, ma una cosa so per certo. Quello era il posto in cui dovevo stare. Mi sentivo a casa. Non avrei mai voluto lasciarla, sarei voluta rimanere così anche per sempre. Ad un tratto sentii i suoi singhiozzi permeare l’aria circostante, cazzo.
La strinsi più forte.

«Coraggio» le sussurrai all’orecchio.

Poco dopo sciolse l’abbraccio «Coraggio, sì» ripeté più a se stessa che a me, sorridendo debolmente. Per un momento ebbi l’impressione che si sarebbe rotta da un momento all’altro.
 
I need you to know
I’m not through the night
somedays I’m still fighting to walk towards the light
I need you to know
that we’ll be ok
together we can make it through another day

 

E’ passato ormai un mese da quel giorno, guardo la ragazza seduta di fronte a me e sorrido automaticamente. La amo davvero tanto. Sono finalmente arrivata alla fine del tunnel e riesco a vedere la luce. La verità è che lei è la mia luce, c’è sempre stata, non sono mai stata circondata dalle tenebre ma ero accecata dal dolore e non riuscivo a vederla. Ora è qui con me e ringrazio Dio ogni giorno per questo.
Da quel pomeriggio in clinica abbiamo deciso che avremmo smesso, insieme. Con il tempo lei smise di tagliarsi e io riacquistai del tutto peso e smisi di vomitare dopo i pasti. Penso fu il giorno più bello della mia vita.
Mi sento ancora persa a volte ma poi guardo lei e non ho più paura di nulla.
Mi alzo dalla sedia a dondolo su cui ero seduta e mi avvicino lentamente, sedendomi accanto a lei sul divano. Le lascio un candido bacio sulla guancia e poi la guardo negli occhi.

«Ho sempre pensato che avere bisogno di qualcuno fosse un segno di debolezza, sai? Ma tu sei la mia forza.» mi dice infine, prima di osservarmi mentre mi addormento sulla sua spalla sulle note della colonna sonora delle nostre sofferenze. Coraggio.




Angolo autrice.

Come ho detto all'inizio questa oneshot - voglio sottolineare che è la prima che scrivo - va a Sara, la mia migliore amica. La storia è totalmente frutto della mia fantasia. Lei non è un'autolesionista, nè io sono bulimica. Essendo una songfic, la canzone a cui è ispirata è questa qua: http://www.youtube.com/watch?v=zoUhhmOGE5o, da cui prende anche il nome. Penso sia più che adatta per la storia! Scusatemi gli eventuali errori come sempre.
Spero comunque vi sia piaciuta, recensite in molti e ditemi cosa ne pensate. Mentre ci siete passate dalla mia altra fanfiction ;)
  
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