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Autore: MagicRat    03/09/2013    1 recensioni
“Quindi siamo stati scaricati tutti e due”
“A quanto pare”
“Siamo soli”
“Siamo soli”
La storia è ambientata nel 2009, dopo un ipotetico divorzio tra Bruce e Patti.
E' la mia prima fanfiction, spero di non aver fatto troppo schifo.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Bruce era seduto di fronte alla donna che per tanti anni era stata sua moglie.
Si trovavano in una stanza di un ufficio legale, insieme ai loro avvocati.
Osservò Patti mentre firmava e poi gli passava un documento. Fece finta di leggerlo un’ultima volta, picchiettando le dita sul tavolo di vetro.
Alla fine si decise e firmò anche lui. Gli sembrava di aver firmato centinaia di documenti e ogni volta era come mettere nuovamente la parola “fine” al suo matrimonio.
“Bene. Abbiamo finito” concordarono gli avvocati.
Lentamente, si alzarono e lasciarono l’ufficio. Bruce rimase vicino alla porta, osservando Patti percorrere il corridoio e scomparire nell’ascensore. Poi si avviò anche lui verso l’uscita.
Sotto, nel parcheggio, si fece finalmente coraggio e si diresse a grandi passi verso Patti, prima che la donna potesse salire in macchina e partire.
“Ehi, Patti”
Patti richiuse la portiera e si voltò verso di lui.
“Ciao, Bruce”
Non sapeva esattamente cosa dirle, quindi si limitò ad un generico “Tutto ok?... tutto bene?”
“Si, tutto bene. E tu?”
“Anche io, si. Tutto bene”
Rimasero in silenzio per alcuni istanti, un silenzio imbarazzato e carico di tensione.
Al diavolo, tanto vale essere diretti.
“Senti, Patti… sei… sei sicura che non ci può essere nessun’altra possibilità per… per noi due?”
Patti fece un sorriso amaro e pieno di tristezza, un sorriso che spezzò il cuore di Bruce.
“No, Bruce. Non ci può essere. Ce ne sono già state altre, ed è stato inutile”
A quelle parole, Bruce sentì le viscere contrarsi. Cercò di nascondere quello che provava guardando per terra mentre annuiva.
Non avevano altro da dirsi, ma Bruce non voleva che se ne andasse. Voleva stare con lei ancora un poco, anche solo per pochi istanti.
Così fece la prima domanda che gli venne in mente. Sapeva bene che si trattava di una domanda stupida da fare.
“Ti vedi con qualcuno?”
“Farebbe qualche differenza, a questo punto?”
“No. In realtà no”
Patti riaprì la portiera e si sedette al posto di guida.
“Mi dispiace di averti fatto del male” disse Bruce prima che la donna chiudesse la portiera “Mi dispiace tanto”
“Già. Dispiace anche a me”
Patti mise in moto e partì, lasciando Bruce da solo.
Tornò alla sua jeep, camminando lentamente e quando entrò in macchina, si afferrò la testa tra le mani.
Sentì le prime lacrime roventi scendergli lungo le guance.
“Perché, perché sono così?” disse ad alta voce, anche se con lui non c’era nessuno.
“Perché sono così stupido?”
Aveva tradito e ferito Patti, questo era vero. Ma non aveva mai smesso di amarla.
Quello che lo faceva stare così male, però, era il fatto che pochi minuti prima, mentre chiedeva inutilmente a Patti un’altra possibilità, in realtà sapeva benissimo nel suo profondo che non sarebbe riuscito a rinunciare a Zoe.
Era sempre stato così, era come un bambino, pensò. Non voleva rinunciare a niente.
Aveva chiesto alla sua ex moglie una nuova possibilità anche se sapeva che l’avrebbe fatta soffrire ancora.
“Resterai solo” si disse, e a quel pensiero sentì un brivido freddo corrergli lungo la schiena.
Aspettò di calmarsi un poco, lasciò il parcheggio e si avviò verso casa.
Per strada però, si fermò a bere in un bar e quando uscì dovette fare alcuni tentativi prima di riuscire ad infilare la chiave dell’auto al posto giusto. Fu un miracolo se riuscì a tornare a casa tutto intero.
Le luci nella casa di Zoe erano tutte spente. Lei era andata a New York con delle amiche, e forse era meglio così..
Quando entrò in casa abbandonò le scarpe e la giacca in soggiorno, prese una bottiglia di Jack Daniel’s da un mobile e ne bevve alcune lunghe sorsate. Percorse il corridoio barcollando e arrivò alla sua camera, dove si buttò sul letto ancora vestito, ubriaco fradicio.
 
  
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