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Autore: ChiaraLilianWinter    03/09/2013    2 recensioni
Camilla Herstood ha quindici anni, un'amica fantastica che cambia fidanzato con la stessa velocità con cui si fa zapping in tv, una madre depressa che, dopo la fine di un matrimonio sbagliato, tenta di rifarsi con il primo che le capita sotto mano.
Camilla ama scrivere, ma, a forza di essere circondata da persone superficiali, ne ha assunto il carattere: non riesce a completare una storia, che già sta lavorando ad un'altra, e così di continuo.
Camilla ha un segreto, un segreto terribile che è costretta a trattenere all'interno del suo cuore.
Camilla incontra William, e da allora cambia tutto. Il ragazzo gli propone di esaudire dieci desideri, per superare la sua superficialità, e Camilla accetta. Tra i due nasce qualcosa che diventa sempre più profondo, ma il tempo a loro disposizione è poco, e ogni secondo che passa diminuisce.
Perchè anche William nasconde un segreto. E non solo lui.
I segreti, le bugie, i tradimenti, sono fili insidiosi che avvolgono tutto, in un intreccio terribile che Camilla dovrà districare. Ma ciò che rimarrà alla fine potrebbe non essere quello che lei e William hanno sperato.
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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La mattina seguente mi sveglio con un mal di pancia tremendo.
Evidentemente, ho lo stomaco più debole di quanto pensassi. Mi metto a sedere sul letto e mi irrigidisco quando sento dei passi in salotto. Mi alzo senza far rumore e allungo una mano per prendere l'asta rotta delle tende, posata sul davanzale della finestra. Meglio avere sempre uno strumento di difesa. Cammino lentamente per il corridoio, poi mi fermo sul limite del muro e mi sporgo, per buttare uno sguardo alla sala. E rimango senza fiato. I cassetti sono spalancati, così come le ante della cristalleria, e una figura è chinata sulla libreria, che fruga con agitazione. È di spalle e non riesco a vederle il viso, ma noto le forme da donna e i capelli neri a caschetto. Indossa una tuta nera aderente che le lascia poca pelle scoperta, ma riesco a vedere che ha un colore olivastro. Stringo la presa sul bastone e sto per saltare fuori e colpirla, ma improvvisamente lei si blocca e si raddrizza. Si porta una mano all'orecchio e noto che ha un auricolare.
<< No, niente di che. Tutto assolutamente normale, sì. >>
La sua voce è dolce, melodiosa, ha una musicalità tutta sua che non ho mai sentito. Mi ricorda qualcuno, ma non capisco chi. La donna borbotta qualche parola e infine sbuffa, premendo un pulsante sull'auricolare e abbassando infine la mano. Si volta e si dirige verso l'ingresso, sempre di spalle rispetto a me, ma un attimo prima di aprire la porta si blocca. Il suo viso si gira a sinistra, verso il mobile accanto all'entrata su cui sono posizionate molte fotografie: io, mia madre, Melìne, i miei zii.. E poi una foto in cui ci sono io e i miei genitori, felici e sorridenti, con alle spalle un lago vasto e cristallino. Non ricordo dove è stata scattata, ma sicuramente è molto bella. La donna allunga una mano verso di essa, poi sembra ripensarci e si ritrae, aprendo la porta e uscendo a grandi passi dall'appartamento. Io rimango immobile, aspettando di sentire il portone chiudersi, in fondo alle scale. A quel punto mi fiondo in camera, mi vesto e corro sul pianerottolo, dirigendomi verso l'appartamento di William. Quando lui finalmente viene ad aprire, mi osserva confuso: ho i capelli scompigliati, sono pallida e sconvolta.
<< Camilla... >>
<< Scusami... Scusami William, ma mi è successa una cosa... >>
<< Entra. Ti offro un caffè. >>
Io annuisco e lui mi fa strada. È un bell'appartamento, anche se non è nulla in confronto a quello sul GE Building. Mi fa accomodare su un piccolo divano, mentre lui sparisce in cucina. Sento il rumore della macchina del caffè - quella con le cialde - e dopo poco rientra nella sala con due tazzine fumanti, porgendomene una.
<< Allora, >> comincia, sedendosi accanto a me - troppo vicino << Che è successo? >>
<< Mi è entrato un ladro in casa. >>
Lui mi osserva allibito.
<< Cosa?! >>
<< Mi è entrato un ladro in casa. O meglio, una ladra. Cioè, non so se era una ladra... Era piuttosto strana... >>
<< Strana in che senso? >>
<< Inanzitutto, non mi pare abbia rubato nulla. E poi, aveva un auricolare. Sembrava stesse controllando il mio appartamento. >>
<< Me.. Me la potresti descrivere? >>
Gli rivolgo un'occhiata: è piuttosto pallido, ed emozioni contrastanti lottano sul suo viso. Stringe talmente forte la piccola tazzina che tempo possa farla in mille pezzi.
<< Era una donna, non so quanti anni avesse, ma di certo non era vecchia. Aveva una pelle olivastra e capelli neri a caschetto, ed era piuttosto snella e alta. Non l'ho vista in viso, ma... >>
<< Capisco. >>
Quando lo guardo sembra arrabbiato. Arrabbiato e preoccupato. Lentamente si alza e mi sorride. Ma non è un sorriso felice.
<< Senti... Senti, Camilla. Temo che l'incursione di stamattina sia colpa mia. >>
<< Cosa? >>
<< È colpa mia. È una situazione delicata e difficile da spiegare, nonchè molto lunga, ma devi solo sapere che... Forse, è meglio se non ci vediamo troppo, in questi giorni. >>
Cosa diamine sta dicendo?
<< Stai scherzando, non è vero? >>
<< No. >>
Sento qualcosa attraversarmi, come una scossa elettrica, e gli afferro il braccio, avvicinandolo a me, che nel frattempo mi sono alzata.
<< Non puoi! La lista... I miei desideri... Mi restano ancora quattro giorni, ricordi? >>
<< Camilla, io... >>
<< Allora quello che ci siamo detti ieri non significava nulla?! Mi hai detto che saresti restato, che saremmo stati sempre così! Era tutta una bugia? >>
<< Non era una bugia. >>
Mi prende per le spalle e io mi avvicina a lui, di più, sempre di più, finchè tra noi non rimangono che una manciata di millimetri. Se mi allungassi un pochino, potrei baciarlo. Lui mi osserva, e sento un fremito nel suo corpo.
<< Io vorrei davvero restare qui per sempre. Ma ci sono... Delle situazioni... >>
<< È per la tua famiglia? >>
William sussulta.
<< Come... >>
<< Ho incontrato tuo fratello, quando siamo andati all'ospedale. Lui c'entra in tutto questo? >>
Lui mi osserva sperduto, poi scuote la testa e si allontana.
<< Mi dispiace, Camilla. Adesso devi andare. >>
<< I desideri... >>
<< Non... Non credo che potremo continuare. >>
Io sento qualcosa che si spezza, dentro di me. Perchè sta succedendo questo? Ieri stavamo così bene...
<< Uscirò con Alex, questa sera. Mi verrà a prendere alle otto. >>
Non so nemmeno perchè lo dico. Lui si volta verso di me, ma io sono già fuori, sto chiudendo la porta alle mie spalle.

<< Che cooooosa? Te ne sei andata così? >>
Lilian alza talmente tanto la voce che tutti i clienti nel locale si voltano verso di noi. Vorrei scomparire. Ci ho messo tanto a raccontare alla mia amica tutta la storia dei desideri - nei nostri precedenti incontri non ne ho avuto l'occasione - e finalmente sono arrivata agli eventi di stamattina.
<< Beh, sì. Che altro potevo fare? >>
<< Non so! Qualcosa! Costringerlo a spiegare, farlo sentire mortificato, baciarlo! >>
Sì, a lei piacciono tutte queste cose "istintive". Si è letta talmente tanti libri d'amore che ormai temo scambi la realtà con la fantasia. La realtà è molto più difficile.
<< Sì, certo. >>
<< Oh, ma andiamo, Camilla! Te lo fai scappare così? >>
<< Inanzittutto, non è che me lo faccio scappare. Io sono innamorata di Alex, e stasera ci esco insieme. >>
<< Infatti stai sprizzando gioia da tutti i pori. >>
Le rivolgo un'occhiataccia, ma non posso darle torto. In effetti non ho molta voglia di stare con Alex in questo momento, ma non posso certo disdire...
<< Piuttosto. Come va, Lil? >>
Lei beve un lungo sorso dalla lattina di Pepsi.
<< Tutto ok. Stamattina, non hanno litigato, prima di andare al lavoro. Certo, non si sono salutati, però... >>
Io credo che il fatto che non si considerino sia ancora peggio, ma sto zitta. Ad un certo punto vedo Lilian che alza un sopracciglio, e si stacca dalla cannuccia.
<< Quella tipa che è appena entrata... Guarda quanto è bella! Secondo me è una modella, o qualcosa del genere. >>
Per lei tutte le ragazze belle sono modelle. Sospirando mi volto e... Rimango paralizzata. Seduta ad un tavolino poco distante dal nostro c'è la ladra di stamattina. Adesso riesco a vederle il viso: è scura di pelle, ha degli zigomi alti e appuntiti e gli occhi... Color del mare. Non ci posso credere. L'abbinamento capelli neri - occhi blu mi sta perseguitando. La donna non deve avere più di trent'anni.
<< Lilian... Quella... È la ladra! >>
<< Davvero?! >>
Lilian strizza gli occhi per vedere meglio, poi alza il viso e mi guarda stupefatta.
<< Hai ragione! È proprio lei! >>
<< E adesso che faccio? >>
<< Che vuoi fare? Vai da lei! >>
<< Sì, certo. E le chiedo cortesemente di dirmi che ci faceva stamattina nel mio appartamento e perchè lo ha messo sottosopra. >>
La mia amica alza le spalle, spostando lo sguardo da me alla sconosciuta. Io ho ormai ripreso a bere il mio drink quando Lilian sussulta. Io mi volto velocemente e vedo che un uomo si è seduto accanto alla donna. Quando lo riconosco, mi giro subito, per paura che mi veda in viso. È Julio, il fratello di William. Lentamente spingo la sedia all'indietro, verso il loro tavolo, per carpire qualche parola.
"...Non ho trovato nulla..."
"...Situazione inconcepibile..."
"...La sua memoria..."
Frasi sconnesse che non significano nulla, non per me. Lilian mi osserva confusa, e io mi sbrigo a rassicurarla con un sorriso.
<< Andiamo, devo prepararmi per stasera. >>
Lei serra le labbra, si mordicchia il labro inferiore, indecisa, ma infine si alza e io faccio lo stesso. Mentre usciamo dal locale sto attenta a non farmi vedere in viso da Julio e dalla donna, ma il loro tavolo è vicino all'entrata, e ci devo per forza passare accanto. Cerco di essere il più veloce possibile, ma una volta che mi ritrovo vicino a loro il mio passo rallenta d'istinto, e riesco a carprire un'altra frase.
"...Lei non si ricorda nulla di lui..."
Di cosa stanno parlando?
Tutte queste "lei" e questi "lui" di cui io non conosco i nomi e le faccie ma che ho sentito fin troppe volte. Quando finalmente sono all'aria aperta faccio un gran respiro. Lilian mi osserva.
<< Conoscevi quell'uomo? >>
Io alzo il viso e la guardo. Non so se dirglierlo o meno, in fondo sono affari di William... Ma tenere nascosto qualcosa a Lilian, la mia migliore amica, mi fa sentire male.
<< Sì. È il fratello di William. >>
Lei si illumina.
<< Il dottore dell'ospedale! >>
Annuisco, e lei sfoggia il più malizioso dei sorrisi.
<< Niente male, davvero niente male. Il fratello è così? >>
Anche meglio.
Ma non oso rispondergli così, mi limito ad alzare le spalle. Abbasso lo sguardo sull'orologio da polso. Le sei. Tra due ore Alex verrà a prendermi. Non so bene cosa aspettarmi stasera, l'unica cosa che ho in mente è il viso triste e arrabbiato di William, e le sue parole: Forse... È meglio se non ci vediamo per un pò.Cosa voleva dire? Se ne andrà? Perché? È inutile convincermi del contrario, a questo punto. Tengo a William, e non voglio essere lontana da lui. Per nessuna ragione. Ma non so che fare. Alla fine, posso davvero fare qualcosa?
<< Camilla! Su, dai! Non dovevi prepararti? >>
Già, devo prepararmi. Per Alex. Forse è meglio lasciar perdere il mio vicino e tutti i suoi problemi, e concentrarmi sul ragazzo che amo. Alex, appunto. Alex Alex Alex. William.
<< Camillaaaa!!! >>
<< Eccomi! >>
Me lo devo togliere dalla testa, altrimenti sono certa che soffrirò. E io ho già sofferto abbastanza.

Nell'antro della strega!
Ciao a tutti!
Da oggi scriverò questo angoletto così, per evidenziarlo e separarlo meglio dalla storia in sé.
Questo capitolo è molto breve, ma solo perché il prossimo sarà molto lungo e pieno di avvenimenti mooooolto importanti. Credo proprio che vi piacerà.
Anzi, per farvi crogiolare ancora di più nell'attesa, ecco a voi un piccolissimo estratto:

" [...] Ho esaudito il mio desiderio. >> sussurro, perdendomi nei suoi occhi. << In questo preciso momento.>>"

Uhuhuhuhuh.
Beh, questo è quanto. Alla prossima!
Baci,
Chiara.
  
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