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Autore: _Pobluchan_    03/09/2013    3 recensioni
"Ti prego! Torna a casa con me..." mi supplicò al telefono.
"Te l'ho detto Niall, quello che hai fatto è imperdonabile!" risposi piangendo.
Prima che lui potesse rifilarmi qualche stupida scusa gli buttai il telefono in faccia. Come aveva potuto?
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Ti prego! Torna a casa con me..." mi supplicò al telefono.
"Te l'ho detto Niall, quello che hai fatto è imperdonabile!" risposi piangendo.
Prima che lui potesse rifilarmi qualche stupida scusa gli buttai il telefono in faccia. Come aveva potuto?
*flashback*
Cercando di fare meno rumore possibile infilai la chiave nella serratura della porta. Lentamente chiusi la porta. Come sarebbe stato felice vedendomi tornare prima per fargli una sorpresa. Con un sorriso enorme stampato sulla faccia mi diressi verso camera sua, o meglio: la nostra futura camera.
"Ahahah Horan... Così mi fai il solletico"
Una donna? Cosa ci faceva una donna in camera del mio futuro marito? Niall non portava mai a casa nessuno. Trattenendo il respiro sbirciai dalla fessura e li vidi. Una bionda ossigenata nel letto con lui. Semplicemente rimasi sotto shock, immobile fino a quando lei non lo immobilizzò al letto e si mise sopra di lui. A quel punto non potevo vedere oltre. Trattenendo a stento le lacrime marciai verso l'uscita. Purtroppo inciampai in quello stupido tavolino che io odiavo tanto.
"Chi è?!" urlò la bionda.
"MERDA!" urlai per la prima volta in vita mia.
Io, io che ero sempre stata una ragazza per bene che poteva vantarsi di non aver mai pronunciato una parolaccia in vita sua, avevo appena urlato una parolaccia. E mi fece sentire meglio per una frazione di secondo. Finché non fu lui a parlare.
"Chi cazzo c'è in casa mia?"
Quando accese la luce mi voltai verso di lui e gli tirai uno schiaffo che gli fece girare la testa.
"Divertiti stronzo"
Non dissi nient'altro, semplicemente scappai da lì.
*fine flashback*
Ancora non mi capacitavo che mi avesse fatto una cosa del genere. Era sempre stato il classico bravo ragazzo, dolce e affettuoso. Mi aveva illusa per poi pugnalarmi alle spalle quando meno me lo aspettavo. Eppure era sempre stato così dolce, anche la prima volta che ci eravamo incontrati.
*flashback*
Lo sapevo. Era stato un disastro totale in quella sala. Tutti i professori mi avevano guardato malissimo mentre parlavo. Era stato un incubo. Non avrei mai passato l'esame. Cercai di cacciare indietro le lacrime per non far vedere agli altri studenti la angoscia.
"Ehi! Stai tranquilla" mi voltai verso il ragazzo che aveva parlato. "Fanno sempre così i professori: ti guardano male e poi ti danno 100"
Io gli sorrisi timidamente.
"A proposito, io sono Niall. Sono qui perché ho accompagnato un amico"
"Michela, sono qui perché non vedo l'ora di passare all'università"
*fine flashback*
Quel giorno era stato in grado di rilassarmi nonostante fosse uno dei giorni più importi e stressanti della mia vita. E poi il nostro primo bacio, era stato perfetto
*flashback*
"Grazie Niall, è stata una serata fantastica" gli dissi salendo il primo gradino verso casa mia.
Lui mi sorrise e io riuscii a vedere i suoi occhi blu.
"Figurati, spero ce ne saranno tante altre"
Cavoli che occhi. Ora che era sotto un lampione li potevo ammirare ancora meglio. Erano così belli, così... Blu.
"Se hai sempre degli occhi così blu vengo sicuro" dissi.
Lui parve divertito.
"Che c'è?" chiesi confusa.
"Cosa centrano i miei occhi con l'uscire?"
"I-io... L'ho detto ad alta voce?" chiesi imbarazzata.
Lui annuì.
"Oddio, scusa" dissi arrossendo.
Lui ridacchiò.
"Figurati, tu invece hai un sorriso bellissimo"
Io diventai ancora più rossa e abbassai lo sguardo. Con dolcezza mi prese il mento tra le dita e mi sollevò il viso.
"A dir la verità è tutto bellissimo di te. TU sei bellissima"
Dolcemente posò le sue labbra morbide sulle mie
*fine flashback*
E ora era tutto svanito. Neanche la sua proposta aveva più importanza.
*flashback*
"Niall, si può sapere dove siamo?"
"Questa è il luogo dove ci siamo incontrati per la prima volta" mi disse sciogliendomi la benda dagli occhi.
Davanti a me c'era quella sala dove avevo aspettato con ansia i miei risultati e dove avevo incontrato la mia anima gemella. Davanti a me c'era quella stanza completamente piena di petali di rosa e delle candele che formavano una frase: "would you marry me?". Mi voltai verso di lui e gli sorriso tra le lacrime prima di baciarlo.
"Quindi?" mi chiese ansioso.
"Si, si, si e altre mille volte si"
Lui fece il sorriso più bello di questo mondo e mi baciò.
*fine flashback*
Ora non mi rimaneva più niente, solo una casa piena di scatoloni e ricordi. Come potevo continuare la mia vita?
"Vaffanculo!" urlai per la rabbia e il dolore.
Suonarono il campanello, ma io lo ignorai. Non ero in vena di visite. Ma a quanto pare quella persona non era della stessa idea perché continuò a suonare per due minuti. Spazientita mi decisi a rispondere.
"Chi è?"
"Lasciami parlare e promettimi di ascoltarmi fino alla fine. Giuro che non volevo. Giuro sulla mia vita che ti amo. Non negherò quello che è successo perché non voglio mentirti. Non so che mi è preso, penso di aver avuto paura. Insomma, sto per sposarmi con una ragazza talmente perfetta che avevo paura. Avevo paura di non essere degno di te, del tuo amore. Ero ubriaco. Ubriaco perché i miei amici avevano insistito tanto. Improvvisamente mi sono reso conto di quanti sbagli io abbia fatto nella vita e ho capito che non potevo essere l'uomo che ti meritava e che ti avrebbe reso felice. Non so perché l'ho fatto, forse per dimostrare a me stesso che non potevo renderti felice, che ti avrei fatto soffrire. Lei era così insistente, io così fragile e ubriaco. Prima di rendermene conto ero già ficcato in quella situazione. Però ti amo. Ti amo, ti amo, ti amo. Ti amo più della mia stessa vita. Ti posso giurare che se per farti stare meglio dovessi lasciarti lo farei. Anzi, dimmelo. Se vuoi che me ne vada dillo e non mi vedrai mai più"
La mia vita senza di lui? Non, quella non era vita. Rimasi muta davanti al citofono.
"Sono stufo di cercare di convincermi che non sono l'uomo giusto, perché non mi importa. Non mi importa perché senza di te non sono più io. Non importa perché quando stai con me ti vedo sorridere e far sorgere il sole. Non mi importa perché senza di te io sono niente. Non mi importa perché per te sono disposto a tutto. Ti amo, ti amo. Ti prego torna... Non voglio tornare a casa senza di te"
Prima che potesse pronunciare una sola parola mollai il tasto. Non potevo ascoltare un'altra parola, era troppo. Il mio cuore non avrebbe retto. Contro la mia volontà mi ritrovai a scendere le scale e a uscire in strada. Lui era lì davanti al citofono a piangere come un bambino. Quando mi vide si raddrizzò e si asciugò le lacrime. Mi avvicinai e gli tirai un altro schiaffo.
"Sei un fottuto stronzo!" gli urlai.
Lui non reagì, rimase immobile.
"Mi hai riempito il cuore d'amore, l'amore più bello della mia vita! Poi me lo hai sbattuto in faccia come se non valesse niente! Devi smetterla di dire che io non ti merito! Anche io ho fatto degli sbagli, delle brutte cose, ma io ti amo e tutto il resto non conta! Perché io con te sono una persona migliore! E come posso tornare a casa con te? Cos'è una casa?" gli urlai tirandogli pugni sul petto.
Continuai finché non mi ritrovai stretta fra le sue braccia a piangere con lui.
"Mi dispiace così tanto... Casa è dove sei tu. La mia casa è dove ci sei tu, non importa dove. Io NON POSSO tornare a casa senza di te. Ti prego, vieni... Non voglio tornare a casa senza di te..."
Mi asciugai le lacrime e lo guardai negli occhi. Due oceani limpidi, puri e innocenti. Due occhi che avrei continuato per il resto della vita per stare bene. Tremante gli allungai una mano. Lui l'afferrò con la sua dolcezza e mi portò a fare un passo avanti. Quando vide che non opponevo resistenza sorrise. Un sorriso che gli avevo visto solo una volta: quando avevo detto si. Del resto gli stavo dicendo di si, proprio come avevo promesso.
"Si, si e altre mille volte si" sussurrai.
Lui mi baciò dolcemente.
"Per sempre" mi disse.
E per sempre fu.
  
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