third year. 

se ne stava seduta nel parco di hogwarts, appoggiata alla grande quercia che studiava incantesimi. andromedariteneva quel posto perfetto per studiare : era all'ombra e tirava una lieve brezza che le scompigliava i capelli. i lunghi capelli marroni erano stati lasciati sciolti, meda odiava portarli legati e qua e là trovavi qualche fogliolina che era rimasta attaccata lì. 
sarebbe rimasta lì per giorni interi a fantasticare, quando un frisbee le centrò la nuca. 
-ahio!- si lamentò la ragazza. prese il frisbee e un po' alterata lo andò a restituire al proprietario che, nel frattempo, si stava dirigendo verso di lei. 
-ehi tu! fa più attenzione la prossima volta- 
il ragazzo la guardò attentamente e così fece meda. aveva i capelli corti e biondi con qualche ricciolo qua e là; era impossibile non notare gli occhi , erano di un bellissimo azzurro che sembravano riuscire a guardarti dentro, a guardare la tua anima. 
-scusami tanto, non era mia intenzione, lo giuro- disse lui sorridendo a meda che era rimasta per un attimo lì impalata a fissarlo. 
-mh si, vabbe. tranquillo, ammetto che stavo fantasticando , quindi in un certo senso mi hai riportato alla realtà. comunque io sono andromeda black- disse meda sorridendogli. 
-io sono ted tonks. tu sei una serpeverde,vero?- 
-si, esatto. te, invece? ad essere sincera non ti ho mai visto in giro per il castello- 
-bhe, non sono uno che si fa notare- aggiunse mettendosi a sedere sul prato; meda fece lo stesso. 
-ah no?!- 
-no, e comunque sono un tassorosso. sei anche la sorella di bellatrix black, se non mi sbaglio- 
- bhe si, anche se non andiamo proprio d'accordo. siamo completamente differenti- 
-eppure vi assomigliate molto, sai?! per il fisico, intendo- 
andromedà alzò le spalle. non era la prima la prima volta che gli facevano notare questa cosa, la cosa non le dava fastidio, però lei e bella erano uguali solo in quello e basta. 
-cosa stavi leggendo?- 
ted le prese il libro di mano e lo esaminò attentamente. la ragazza avrebbe voluto riprendersi il libro e dirgli che non erano affari suoi, ma non lo fece. 
- oh , incantesimi! sono una frana... non è che qualche volta potresti darmi della ripetizioni?- 
meda ridacchiò - sono un asso in incantesimi, è la mia materia preferita in assoluto. comunque si dai, perchè no. qualche volta potrei darti una mano- concluse lei sorridendo. le campane suonarono le sette, il che voleva dire che era quasi ora di cena. 
-ora devo andare, ted. è stato un piacere conoscerti- 
-ho qualche speranza di rivederti?- chiese lui dopo aver dato una mano a meda per alzarsi. 
-bhe, se devo darti ripetizioni siamo obbligati a rivederci, non credi?- 
-e non ti dispiace?- 
meda si avviò verso il portone d'ingresso. mentre camminava scrisse un bigliettino e lo lanciò verso il ragazzo , che era lì , ancora in attesa di una risposta. ted lo prese e lo lesse,solo quattro parole: 

non mi dispiace affatto