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Autore: fede_rica19    03/09/2013    3 recensioni
Dietro ai grandi eroi e ai grandi protagonisti, esiste sempre qualcuno che silenziosamente combatte allo stremo come i più grandi, che ama, che sogna e che si batte per la sua vita e per la sopravvivenza di tutti gli altri! Per vincere la guerra...
Questa è la storia di Ginevra Weasley e dei suoi anni ad Hogwarts... anni di amori, sorrisi, lacrime e duelli! E' anche la storia di una ragazza dai capelli vermigli e gli occhi grandi e profondi, divisa tra la virtù e il demone... tra il bene e il male!
Può l'amore bruciare talmente forte il cuore da sentirlo sfaldarsi? Può la guerra renderti diverso e cambiarti la vita?
La mia storia comincia dagli avvenimenti del quinto anno fino alla fine della seconda guerra magica! Non sappiamo come Ginny abbia passato quegli anni realmente, mentre San Potter, lenticchia e la mezzosangue(per dirla alla Malfoy) sventavano le malefatte o mentre cercavano gli Horcrux! ALLORA ECCOMI A RACCONTARVI LA SUA VERA STORIA!! Non so se mi atterrò all'epilogo della Rowling!
Seguitemi e innamoratevi della bella e combattuta Ginny, dei suoi sogni e sentimenti per...... =) beh leggete e lo scoprirete! VI ASPETTO!
Genere: Guerra, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Luna Lovegood, Neville Paciock | Coppie: Dean/Ginny, Draco/Ginny, Harry/Ginny
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Triangolo | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Dopo la II guerra magica/Pace
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NdA 30/01/2014 :
Per i nuovi lettori, ma anche per quelli vecchi che hanno il piacere di rileggere la storia, posso suggerire di seguirla anche sul mio blog tumblr (appena creato)!!
-> http://rorywriter.tumblr.com/
La storia è sempre la stessa ma la grafica di tumblr la rende più speciale perchè sembra di essere davvero ad Hogwarts!!
Buona lettura a tutti e grazie a tutti coloro che decideranno di proseguire in questa avventura insieme a me! 


                                                                   


 
Ϟ  PROLOGO Ϟ 

 
Al di là della vetrata fuori era grigio. Il cielo colmo di nuvole, che si addensavano instancabilmente, preannunciava un imminente tempesta. Era stata un’estate buia… intrappolata tra quelle mura ammuffite e lerce. Con quel pavimento scuro e quei ritratti inquietanti. Ritratti raffiguranti scene macabre e vecchi antenati della famiglia Black. Tutti rigorosamente Purosangue ovviamente. A malapena ricordava l’odore dell’erba della Tana. Di casa sua. Le mancava tremendamente la sua stanza, seppur bislacca. Con tutte le sue cianfrusaglie rosso-oro. La sua scopa di seconda mano, i suoi scaffali alla rinfusa e il tetto gocciolante. Le mancava tutto. Era stata portata lì da Tonks e Lupin, insieme ai suoi fratelli, un mese prima del ritorno ad Hogwarts. Così sarebbero stati al sicuro. Loro credevano al ritorno del Signore Oscuro. La famiglia Weasley credeva ad Harry Potter.

Dopo che il torneo Tre Maghi si era concluso con la morte di Cedric, il giovane campione Tassorosso, non aveva visto più sorridere di gusto nessuno. Non perché i suoi fratelli o i suoi amici erano affezionati in qualche modo al ragazzo scomparso, ma perché Harry aveva raccontato a tutti com’era accaduto. Tu-sai-chi in persona lo aveva assassinato con un anatema che uccide. Tu-sai-chi era tornato. Sebbene lei, i suoi fratelli, e suo madre e suo padre, volessero bene ad Harry ed erano fieri di lui per essere sopravvissuto, non solo al Torneo, ma anche all’attacco del Signore Oscuro, non potevano fare a meno di essere preoccupati per lui. Se davvero Lui era tornato, Harry non era più al sicuro. Lei stessa aveva saggiato la terribile possessione che il diario di Tom Riddle le aveva causato… lei stessa sapeva che Lui era troppo potente per un ragazzino. Perché Harry era quello: solo un ragazzino di sedici anni, a cui era capitato un destino crudele. Dentro di se lei aveva sempre sperato che i membri dell’Ordine della Fenice gli impedissero di tornare ad Hogwarts. Aveva sperato che Malocchio lo lasciasse con gli zii a Privet Drive. Dopo allora, aveva desiderato che Harry fosse stato costretto a rimanere a Grimmauld Place con Sirius. Ma dopo che era stato portato via dai Dursley, ad Harry era stato detto che poteva tornare a scuola a patto che avrebbe tenuto informato, almeno il suo padrino, di ogni suo singolo problema. Già il nuovo anno scolastico per lui non era cominciato bene. Lo aveva visto arrabbiarsi con i suoi due migliori amici per non aver ricevuto neanche uno straccio di lettera da loro, durante tutta l’estate. Se non qualche riga dove si annunciavano troppo indaffarati. A nulla erano servite le loro spiegazioni. A nulla era servita la motivazione che Silente, e anche gli altri membri dell’Ordine, avevano severamente vietato loro di informarlo sul Signore Oscuro. Perché lui era comunque scontroso con tutti, persino con lei. Per non parlare della notizia che ad Hermione e Ron era stato proposto il posto di Prefetto a Scuola e a lui no.Alla notizia si era incupito di più. Tutta colpa di Silente che lo teneva su un piedistallo: per questo lui si era sentito tradito dal suo lasciarlo in una posizione inferiore rispetto ai suoi due amici.

Infine, l’ultimo motivo per cui Harry era una pentola a pressione pronta ad esplodere, era il Ministero della Magia. Non solo prima lo volevano espellere perché aveva usato l’Incato Patronus, solo per salvare la pellaccia flaccida al cugino. Per di più, poiché era intervenuto Silente, alla fine gli era stato concesso un processo al quale era stato tremendo partecipare. Harry aveva raccontato a lei il giorno dopo, dell’interrogatorio falso ed ipocrita a cui aveva preso parte. Le aveva parlato del fatto che al Ministero quasi la metà della giuria, nonché Caramel stesso, non credevano possibile che i due Dissenatori avessero attaccato un centro babbano, e tanto meno che suo cugino fosse il bersaglio. Così lo aveva visto prepararsi per l’udienza tutto teso e poi tornare fumante di rabbia. E per Merlino quanto aveva sperato che lo espellessero da Hogwarts. Ma Silente era intervenuto come suo avvocato difensore. E per la barba di Merlino: chi Silente non sarebbe riuscito a convincere con i suoi raggiri di parole!? Inoltre il Ministero, per tutta l’estate, lo aveva diffamato, umiliato e dipinto come un pazzo visionario. Fred e George gli avevano mostrato gli articoli della Gazzetta del Profeta dove il Ministro negava aspramente il ritorno del Signore Oscuro. Per giorni Harry si scaldava per ogni minima parola, era divenuto intrattabile. Solo Molly, con qualche pasticcino alla crema di zucca e cannella, e qualche parolina dolce, era riuscito a confortarlo e a farlo calmare.
Harry sorrideva solo nei momenti che restava con Sirius a chiacchierare del passato, dei suoi genitori. Ma a parlare anche del futuro… di come un giorno, quando sarebbero stati liberi dalla minaccia oscura, avrebbero potuto condividere quella casa, appartenuta ai Black. Gli ultimi giorni, che lo separavano dal ritorno a scuola, cominciò anche ad essere più addolcito nei confronti di Hermione e Ron. Harry era fatto così: voleva sempre sapere tutto. Odiava essere messo in disparte. Odiava non poter agire e stare con le mani in mano. A Privet Drive si era sentito un uccello in gabbia, a far compagnia alla povera civetta Edvige. Dopo che le due settimane, nella casa del padrino, si erano concluse, era tornato l’Harry che tanto lei voleva bene. L’ultima sera, al numero 12 di Grimmauld Place, avevano passato tutto il tempo in camera di Harry e Ron a chiacchierare. Lei gli era stata seduta vicino tutto il tempo. Lo aveva osservato. I capelli ora erano corti, non come quel gatto spelacchiato nero dell’anno precedente. Si era anche dimagrito, complice lo stress dopo il Torneo e il modo terribile in cui si era concluso. Per non parlare poi dello spavento di incontrare quei due Dissenatori. E le venne da sorridere a pensare al suo goffo cugino Duddley, quasi baciato da loro. Ogni tanto tamponava con la mano la cicatrice. Di sicuro gli bruciava da un po’. E solo lei ed Hermione sembravano essersene accorte. Avevano così chiacchierato del quinto anno che li attendeva, il settimo per Fred e George, e il quarto per lei. Avevano preso in giro Ron per essere diventato un damerino come Percy, vista la carica che gli era stata assegnata. Mentre Hermione lo incoraggiava. Poi lei ed Hermione erano tornate in camera loro. Seguite da Fred e George che scesero al piano di sotto per continuare a sistemare i nuovi libri nei bauli. Così Harry e Ron rimasero soli.

Quella mattina a casa Black, era un corri corri di ragazzi con i loro bauli. Mentre mamma Molly elencava libri, oggetti, vestiti in caso qualcuno dimenticasse qualcosa. Poi la famiglia Wesley ed Harry ed Hermione furono scortati da Malocchio e Lupin, alla stazione King’s Cross. Oltrepassato il binario 9 e ¾ , solo fumo. Poi tutto si fece più nitido. La marmaglia di ragazzini e ragazzi più grandi a salutare i genitori o gli elfi domestici, per i più ricchi, venuti ad accompagnarli. Spintoni, saluti e qualche lacrimuccia di mamma Molly e infine furono sul treno.

Ora Ginevra era seduta scompostamente vicino a Luna e Neville, che aveva riservato quello scompartimento per loro. Harry, Hermione e Ron, come al solito, non l’avevano coinvolta nella loro ultima conversazione, e si erano richiusi il portello alle spalle. Mentre osservava la leggera piogerella di Settembre infrangersi con gli alberi si sentì un pizzico felice di tornare a Scuola. Si perché oltre la Tana anche quella lì era casa sua. Finalmente avrebbe rivisto Lorie, Annabeth e Betty, le sue compagne di dormitorio. Poi si sarebbe di nuovo abbuffata nella Sala grande ogni sera. Grazie alle leccornie che Dobby e i suoi colleghi elfi erano in grado di sfornare. Infine, anche se le scocciava ammetterlo, perché non voleva essere additata come secchiona, era anche piacevole seguire le lezioni. Era brava lei. Sicuramente c’erano molti geni e neuroni simili a quelli di Percy nel suo DNA. Nel frattempo in sottofondo gli sproloqui di Luna attirarono la sua attenzione.
-Si Neville… mio padre nel Cavillo, lo ha difeso a spada tratta! Sono sicura che lui ne sarà contento quando lo verrà a sapere…- e poi sorrise ai due amici e i suoi occhioni blu brillarono di felicità.
-Menomale Luna… sai ho letto cose davvero spinose su di lui… ma anch’io gli credo…- rispose il ragazzo annuendo con decisione per rafforzare il concetto.
-Ne sarà davvero contento ragazzi! È stato un po’ giù di morale quando ha scoperto delle dicerie… ma più amici avrà intorno a sostenerlo… più si sentirà meglio!- e ricambiò il sorriso di Luna.
Poi comparvero le luci del castello. Finalmente Hogwarts. Eccolo lì: il suo quarto anno stava iniziando. Scese dal treno sempre seguita dai due amici e raggiunsero le barche di Hagrid. Trovarono quella di Harry ancora con qualche posto libero e si unirono al trio.
-Tesoro… ehi Ginny, tesoro!- una mano da un barchetta vicina le faceva cenno. Ginny sgranò gli occhi. Si era dimenticata.
-Ehi Michael, ciao!!- ricambiò con la mano il saluto.
-Ci vediamo all’entrata della Sala Grande, a fra poco!- e le inviò un sorrisetto. Ginny ricambiò e divenne paonazza, perchè Ron la squadrava dalla testa ai piedi e inviava sguardi di fuoco a Michael Corner.
-State ancora insieme?- poi ringhiò a denti stretti suo fratello
-Si Ronald… tutta l’estate abbiamo mantenuto un’assidua corrispondenza… anche se non è stato possibile vederci siamo rimasti una coppia…- rispose bisbigliando, piena di vergogna, data la presenza di Harry ed Hermione.
-La cosa non mi piace per niente… no no… sei piccola Ginny, per avere un ragazzo… per di più… un Corvonero so-tutto-io!- iniziò il rimbrotto. Hermione gli diede una gomitata nel fianco e lui tossì per il dolore.
-Ginny non ascoltarlo… fai le tue esperienze. Tuo fratello è solo geloso!- intervenne Hermione a sua difesa.
-E poi è così carino ed educato… un vero damerino!- aggiunse Luna osservando il ragazzo Corvonero da lontano. Harry sorrise a tutta la discussione. Lei ne fu infastidita. Come al solito non gli importava niente della sua vita privata. O meglio non gli importava niente se lei facesse coppia con qualcuno o no. Insomma non era minimamente geloso di lei e la cosa la rendeva bruciante di rabbia. Nonostante Michael fosse carino e simpatico, e gli voleva bene, in cuor suo aveva sperato che quel mese a Grimmauld Place, Harry la notasse e la guardasse anche sotto quell’aspetto. Ma nulla. Non era né geloso né interessato a dire la sua. Scosse la testa infastidita e si girò verso Michael. Lo vide scendere e poi anche la sua barca arrivò. Si rimise in sesto la lunga chioma rossa, il trucco e la gonna e lo raggiunse.
-Ginny tesoro… sei bellissima! Non ti ricordavo così attraente- e le cinse la vita. Lei sorrise e si alzò di poco in punta di piedi per guardarlo negli occhi. Certo non erano gli occhi verde smeraldo di Harry, ma gli piacevano comunque. Lui ricambiò il sorriso, la strinse ancora più forte e le stampò un bacio sulle labbra. Poi la lingua di lui si insinuò nella sua bocca, che lei dischiuse. Il bacio divenne da timido ad invadente, sempre più intimo. Mentre le lingue si assaporavano e i corpi si scaldavano. Pian piano poi si staccarono e si presero per mano, varcando insieme la soglia della Sala Grande.

-Vado al mio tavolo Michael!-
-Ok Ginny… ci vediamo dopo, ti accompagno alla tua Sala Comune- e si congedarono con un altro bacio leggero. Così seduta aspettò la canzone strampalata del Cappello Parlante e lo smistamento dei ragazzini del primo anno. Purtroppo l’anno cominciò anche con la presentazione, alquanto fastidiosa della nuova professoressa di Difesa Contro le Arti Oscure, in persona. Un rospo vestito di rosa e dalla voce gracchiante. Fu chiaro a tutti gli studenti che quella portava grane, dato che non fece che ribadire del suo impegno portato avanti per conto del Ministero. E lei, ma soprattutto Harry, delle scemenze del Ministero ne aveva piene le tasche. Poi con un sonoro Plop, leccornie di tutti i tipi comparvero sulle quattro tavolate e su quello dei professori. Cercò di non pensare alle lezioni di Difesa e si abbuffò di gusto. Finita la cena, come avevano deciso, aspettò Michael fuori la Sala Grande.
-Tesoro!- le arrivò da dietro cingendole la vita. Sentì il suo torace contro la sua schiena, forte e robusto. Poi la girò e la bacio sul collo e sulle labbra. –Non sai quanto mi sei mancata…- le sussurrò all’orecchio.
-Anche tu…- rispose ricambiando il bacio. Così salirono le scale, facendo attenzione ai loro cambi di direzione. Arrivati davanti al ritratto della Signora Grassa era arrivato il momento di darsi la buona notte.
-Beh… che noia appartenere a due case diverse!-
-Lo so Michael… per di più domani cominciano le lezioni e non possiamo far tardi- ripose abbracciandolo. Si diedero un altro di quei lunghi baci umidi e caldi. Si sentì avvampare, le piaceva molto quel ragazzo.
-Hem…hem…- si staccarono frettolosamente, e Michael si guardò attorno per vedere chi fosse stato a disturbarli.
-Si da il caso… che l’ora del coprifuoco sia appena scoccata! Ma vedo che qualche imbecille non se ne sia accorto… vero Corner? Vero Weasley?-
-Malfoy… che vuoi?- ringhiò Michael mettendosi tra lui e Ginny. Draco ghignò e con passo ciondolante e le mani dietro la schiena, si avvicinò alla coppietta.
-Mio caro Corvonero- e lì una smorfia di disgusto gli si stampò sul viso, -forse non sei abbastanza informato…forse è il caso che cominci ad aprire quel cervellino d’oca che ti ritrovi, tu e quell’altra stracciona di lì…- e con un cenno della testa indicò Ginny, -che io sia un Prefetto!- concluse sorridendo.
Michael e Ginny strabuzzarono gli occhi di fuori.
-Tu cosa?- ringhiò Ginny -…Silente si è proprio rimbambito… tu figlio di Mang…- ma si bloccò gelata dallo sguardo di Malfoy.
-Cinquanta punti in meno a Grifondoro, trenta punti in meno a Corvonero… ora nelle vostre Case immediatamente… prima che qualcuno mi faccia arrabbiare sul serio- disse fulminando Ginny con i suoi occhi di ghiaccio.
-Bene- ringhiò Ginny e detta piano la parola d’ordine scomparì dietro la Signora Grassa che russava beatamente. Una volta dentro sbuffò. “Idiota, mentecatto di un Preside… ma come gli è saltato in testa?!” pensò adirata mentre saliva le scale verso il suo dormitorio. Entrò e le sue compagne di stanza le furono addosso.
-Betty… ahia, Lorie… ohi ohi… Annabeth- le amiche la stavano stritolando di abbracci, ma lei ricambiava affettuosamente. Si raccontarono tutta la notte delle vacanze estive. Delle cotte, dei posti visitati. Poi parlarono di Harry e la sua storia sul Signore Oscuro, e Ginny spiegò loro cos’era successo al Torneo. All’inizio erano titubanti ma poi sembrò convincerle. Infine raccontò loro di Draco Malfoy e il suo incontro di poco prima.
-Su Ginny… non ti arrabbiare… ti ha sempre presa in giro…-
-No Lorie… non è questo! È stata colpa di suo padre se io sono stata portata ad aprire quella… c… camera… e ora nonostante si sappia chi sia e cosa faccia suo padre… a lui è permesso fare il Prefetto!-
-Userà questa carica per fare ancora di più il bulletto- aggiunse Annabeth, spalleggiando l’amica. Le quattro ragazze annuirono. Poco dopo la chiacchierata si era conclusa, poiché ad una ad una si addormentarono sfinite.

 
 



Buona sera!!
Eccomi qui con una fic su Harry Potter, come promesso!!!
Sono stata un colabrodo di idee in questi giorni perciò ho sfornato il prologo e il primo capitolo!
Ma non finisce qui: ho anche già iniziato il secondo e l'idea per il terzo!!
Purtroppo però non posso sdoppiarmi, quindi non ho fatto preogressi con l'altra mia fic (INSIDE)... =(
Spero che anche quest'altro mio "capolavoro" vi piaccia!!! ADORO GINNY E ADORO DRACO! tutto dire... ;)
Qundi vi auguri una buona lettura! Scusate in anticipo per gli errori eventuali!! Torno a correggere dopo, sempre! =)
Posto il primo capitolo e poi alla prossima!!! Baci, rory!
  
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