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Autore: demilennon    03/09/2013    1 recensioni
"Mi prometti che rimarrai con me fino all'ultimo giorno della mia vita? E ,che ogni volta che ti farò del male,mi perdonerai? Ma soprattutto mi prometti che mi amerai ogni minuto della tua vita come farò io?"
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: John Lennon, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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You’ve got to hide your love away



 “Ho conosciuto un ragazzo…” Mi disse Carly
“Davvero? Come si chiama?”
“Colin.”
“Non dirmi che è Colin Hanton..”
“Si, è proprio lui.”
“Sai che è il batterista del gruppo di John e si comporta esattamene come lui, vero?”
“Certo, non è che io voglia una cosa seria, intendiamoci.”
“Beh, contenta tu!”

Carly, la cara dolce Carly con quel mostro di Colin; un puttaniere di prima categoria, quasi peggio di Lennon. No, non poteva succedere. Sapevo già come sarebbe andata a finire; Colin l’avrebbe riempita di paroline dolci per portarsela a letto, poi dopo l’avrebbe abbandonata e ci avrebbe provato con altre ragazze, e la mia amica avrebbe sofferto terribilmente. No, non poteva, non doveva accadere.                     
Mi diressi verso John e gli chiesi di venire da me quello stesso pomeriggio; se c’era una persona che poteva farli lasciare quello era lui.
 

Erano le 15.20 quando John entrò nella mia camera tramite la finestra, fortunatamente ero abituata a queste entrate da superman e non mi feci cogliere alla sprovvista.
“Lennon, mai sentito parlare delle porte?”
“Si, mia dolce Stellina, ma se fossi entrato dalla porta Jack mi avrebbe cacciato sicuramente.”
“Per tua fortuna Jack e la mamma sono usciti e non saranno di ritorno prima di mezzanotte almeno” risposi facendogli l’occhiolino in una maniera che doveva risultare “sensuale”.
“Bando alle ciance, piccola mente perversa. Perché mi hai fatto venire?”
“Innanzitutto perché non parlavamo da un bel po’ di tempo.”
“Ohhh amichetto mio, mi sei mancatoooo.” Disse John imitando quelle che io chiamavo ochette.
Sorrisi.“E poi perché mi devi aiutare.”
“Farò tutto ciò che mi chiederai, oggi mi sento buono come mai.”
“Che gran poeta che sei, fai un baffo a Leopardi! Comunque Carly ce l’hai presente?”
“Certo, la tua amica.”
“Indovina con chi si sta vedendo…”
“Con l’uomo nero?”
“Peggio… Con Colin!”
“E così al buon vecchio Colin piacciono le sfide impossibili.”
“Non la vedo tanto impossibile, Carly gliela darà. Non oggi, né domani, ma prima o poi gliela darà. Devi assolutamente farli lasciare, non voglio che soffra.”
“Dagli una possibilità…”
“NO.”
“E va bene, gli parlerò io, acidella, anche se non sono d’accordo con te. Ora devo andare alle prove dei Quarrymen, vuoi venire?”
“Certo!”

Io e John uscimmo da casa, questa volta dalla porta, e ci avviammo verso la casa di Paul, dove ogni pomeriggio i ragazzi si ritrovavano per provare. Ad essere sincera non mi stavano tutti molto simpatici, anzi, quelli come Colin non li sopportavo per niente. C’erano due chitarristi molto bravi però, lo stesso Paul e George, con i quali avevo stretto amicizia.
“Ragazzi, oggi abbiamo una spettatrice!” esordì John
“Stella, quanto tempo” Esclamò Paul venendomi in contro.
“Dolce Stellina! Hai portato la torta per caso?” Mi chiese George con gli occhi a cuoricino.
“Oh, ciao Stella” disse Colin un poco con fare distratto.
“Ciao Colin. Già Paul, è davvero tanto. No George, scusami ma non sapevo di dover venire. Domani te la porto, promesso.”risposi.

I quattro iniziarono con “Roll Over Beethoven” di Berry e poi “In spite of all the danger”, una canzone scritta da Paul e George pochi mesi prima, carina ed orecchiabile.
“Stasera ci esibiamo al Cavern, vieni anche tu?” Mi chiese Paul.
“Non so se posso venire.. I miei non ci sono e non posso chiederglielo, se scoprono che sono uscita senza il loro permesso mi tagliano i viveri come minimo.”
“Dai, Harvey, vieni anche tu. Non lo sapranno mai.” Disse John unendo le mani e sbattendo vistosamente le palpebre “Sai che sei il mio portafortuna preferito.”
“Ad un Lennon in versione dolce non si può dire di no. Vengo!”
“Ottimo, sarò sotto casa tua alle 20, e non farmi aspettare troppo altrimenti salgo e ti porto anche se stai ancora in mutande!”
“Ti piacerebbe, vero?” chiesi retoricamente alzando le sopracciglia e mandandogli un bacio.
“Sei sempre la solita perversa, Stella del mio cuore.”
“Dopo 15 anni passati in tua compagnia è impossibile rimanere normali” esclamò Paul sorridendo.
“Viene anche Carly, l’ho invitata io.” Disse Colin.
“A tal proposito, buon vecchio Colin, vieni un secondo con me, io e te dobbiamo parlare.”
“Beh ragazzi, io vado, a stasera!”
“Ciao Stella.” Mi risposero tutti e quattro in coro.
 
Erano già le 20.45 ed ero pronta da una buona mezz’ora, ma non capivo perché John non fosse ancora venuto. Era successo qualcosa, ne ero sicura, non avrebbe mai rischiato di fare tardi ad uno spettacolo e di sicuro non si era dimenticato di me.                                                         Suonò il campanello, ma avevo come un cattivo presentimento, chiamatelo sesto senso.  Come non detto non era John, bensì George.
“Stella, devi venire subito a Mendips.” Mi disse George con aria spaventata
“George cosa è successo?”
“La mamma di John è-è stata investita ed è morta.” Rispose balbettando
“Ma dai George, è un altro scherzo di quel cretino di Lennon per farmi spaventare?”
“No, Stella, purtroppo no, è tutto vero.”

Improvvisamente capii. Dovevo correre subito da John, aveva appena perso una delle persone alle quali teneva di più ed io dovevo aiutarlo, non potevo abbandonarlo in una situazione del genere. Aveva già sofferto troppo, e proprio ora che stava ricostruendo un rapporto con sua madre lei se n’era andata, lasciandolo solo, di nuovo. Conoscendo John non avrebbe reagito bene, si sarebbe chiuso nella sua camera per almeno due giorni. E forse avrebbe anche tentato di suicidarsi. Aveva tutte le ragioni del mondo per farlo, ma doveva capire che non era solo, c’ero io con lui e non lo avrei mai potuto abbandonare.

“Dobbiamo andare subito da John.” Presi la borsa e iniziammo a correre velocemente per arrivare il prima possibile.


*Spazio autrice*
So che la mamma di John è morta il 15 Luglio 1958, ma perfar proseguire la storia ho dovuto spostare la data D:
In ogni caso spero che il capitolo vi sia piaciuto, presto pubblicherò il prossimo :3
  
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