When you're gone
The pieces of my heart are missing you
When you're gone
The face I came to know is missing too
When you're gone
The words I need to hear to always get me through the day and make it ok
I miss you
The pieces of my heart are missing you
When you're gone
The face I came to know is missing too
When you're gone
The words I need to hear to always get me through the day and make it ok
I miss you
Lo sa, Shindou. Sa che quella fitta che sente nel petto è legata a lui. Ogni volta che si sente frustrato, o triste, sa che in parte ciò volumizza ulteriormente quella sensazione di vuoto nel suo animo è la sua assenza. Ogni parte del suo cuore sente la sua mancanza. I sorrisi che gli solcano il viso ogni volta che riceve un suo messaggio e ogni volta che è Takuto stesso a mandarne uno a lui, beh, anche loro soffrono di pura nostalgia.
Non è che non lo vede, di tanto in tanto. Gli fa visita a casa, escono insieme per un gelato, ma niente è più come prima. Non ha la possibilità di vederlo tutti i giorni come prima, il tempo che ha per lui è sempre meno. Al pensiero gli bruciano gli occhi, le palpebre punzecchiano come per un pianto imminente. Gli manca. La chioma rosa, le iridi del colore del cielo più chiaro dove a volte gli è parso di vedere il riflesso delle nuvole.
Il telefono vibra. E’ lui. Come richiamato dai suoi pensieri, un messaggio spunta sullo schermo del bel cellulare ultimo modello di Shindou.
Ehi Shindou, come va?, è la domanda che il suo migliore amico gli porge, sempre più spesso. Forse perché lo sa, cosa si prova; forse anche lui prova tutto quella nostalgia?
Bene, mente sapendo di farlo. Da voi?, domanda poi, sospirando.
Ci mancate, è la repentina risposta. Takuto resta interdetto, scrutando quelle due piccole parole che spiccavano così imponenti. Ma come le seguenti. Mi manchi, Shindou.
Eccole, un paio di gocce che bagnano lo schermo. Il ragazzo non ci fa caso. Anche tu, scrive, Anche tu. Il primo è un Anche tu mi manchi, il secondo è un Anche tu provi lo stesso?.
Sono un’idiota, scrive lui, sto piangendo. Shindou non si accorge neanche delle cose che scrive. Forse un Siamo in due, probabile.
Non ha molta importanza. Ha sentito le parole che voleva sentire. Adesso è tutto okay.
n/a
qualcuno deve insegnarmi a tenermi lontana dalle canzoni tristi di avril.
volevo fare una cosa felice per il rantaku day, e invece dopo aver fatto le valigie per andare in campeggio con una mia amica, aver fatto una doccia, aver cenato, aver realizzato che era quasi finito il rantaku day... (manca circa un’ora e io ORA finisco di scrivere?!)
insomma, abbiamo una melanchony of shindou takuto, qua.
adesso sono così depressa che sono prossima alle lacrime.
cioè, solo io quasi piango per una cosa così.
boh, forse perché ho scritto con la canzone sotto— i’m masochist it seems.
scusatemi?
beh, me ne vado.
devo svegliarmi presto domani.
ci vediamo domenica— il giorno dopo torno a scuola! cuc
ciao, e prometto che per il kyoutaku day mi organizzo meglio...
vi mando una caterba di bacioni marchiati kyah,
Anna♡