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Autore: xhisjuliet_    04/09/2013    5 recensioni
due amici, una ragazza, una scommessa.
«Scommettiamo?» propose Jack.
Matt annuì, stringendogli la mano. «Farò innamorare qualunque ragazza di me e la trasformerò in reginetta del ballo. Ti ricrederai»
Jack rise. «A patto che sia io a scegliere la ragazza»
«Ci sto!»
Matthew Miller e Cheryl Brooks.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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E ci sono 28362828 persone sulla terra, ma tu ne vuoi una sola.
 



Aprii gli occhi, ero stretta tra le braccia di Matt.
Sorrisi inconsciamente, appoggiando di più – se possibile – la testa al suo petto.
Con le braccia mi attirò a se, facendomi sobbalzare. «Sei sveglio?» chiesi, quasi sussurrando.
Annuì, lasciando un bacio sulla mia testa. «Non riuscivo a dormire..»
Diedi un’occhiata alla sveglia sul comodino, segnava le 04:30. «A cosa pensavi?»
«L’amore è una gran fregatura.» rispose.
Annuii. «Quando non è ricambiato si..»
Sbuffò rumorosamente. «Come fa la gente a dire che è il sentimento più bello che esista al mondo?»
Mi misi pancia in su, liberandomi dalla sua stretta. Fissai il soffitto, poi iniziai a parlare, lasciando che le parole uscissero da sole. «Forse perché non ti ci sei mai trovato dentro. Certo forse hai amato qualcuno, però non sul serio. L’amore è bello. E’ bello quando pensi sempre ad una persona: quando ti svegli la mattina, mentre fai colazione, durante il pomeriggio, la sera, prima che ti addormenti. E’ bello quando una persona diventa un chiodo fisso ovvero è sempre lì, in una piccola parte della tua mente, del tuo cervello, anche se stai facendo qualcosa, come mentre stai scegliendo cosa indossare o che canzone ascoltare. C’è in ogni piccolo gesto che fai, in ogni canzone che ascolti. C’è io ogni sorriso che formano le tue labbra. Tutto questo è meraviglioso, se ricambiato.»
Finii di parlare, sospirai. Non so il perché di quelle parole, mi era uscito tutto così, da solo. Forse il troppo sonno.. o forse era solo il cuore che parlava di lui.
«Allora sai una cosa..» incrociò le braccia dietro la testa e continuò a parlare «..forse non ho mai amato. Insomma, non ho mai provato tutto ciò per una persona, fino a qualche settimana fa. Ti può sembrare stupido ma è vero quando dicono che capisci l’importanza di una persona solo quando la perdi..»
Risi. «Non è stupido.. è vero. A volte la distanza tra due persone aiuta a capire, a schiarire le idee.»
«Già..» rispose.
Mi alzai, sedendomi poi a gambe incrociate alla fine del letto. «Matt.. come abbiamo fatto a stare lontani così troppo tempo? Come abbiamo fatto a diventare sconosciuti dopo aver condiviso tante cose?»
M’imitò, sedendosi di fronte a me. «Forse pensavamo di essere più forti dei nostri sentimenti..»
Che stavamo facendo?
«Vieni con me.» Mi alzai, aspettando sulla soglia della porta che si alzasse.
Mi raggiunse, insieme in punta di piedi, salimmo sulla soffitta, fino a raggiungere il piccolo tettuccio. Senza fare troppo rumore ci sedemmo lì sopra, le spalle attaccate al muro e le gambe al petto. Il vento mi fece rabbrividire, ma non ci feci molto caso.
«Non ci sono le stelle..» interruppi il silenzio, dicendo così, una cosa a caso.
Rise. «Ce n’è una proprio qui accanto a me, con un pigiama a fiorellini.»
Rimasi in silenzio per un po’, mordendo l’interno guancia, poi scoppiai a ridere. «Questa potevi evitare di dirla, Matt.»
Matt era senza dubbio ciò che mi completava. Avevo forse impiegato troppo tempo per capirlo, e si non fa niente. Ormai ci ero dentro, mi ero ficcata in qualcosa più grande di me e mi piaceva.
Rise, interrompendo i miei pensieri. poi cinse con un braccio le mie spalle. «Sai cos’ho capito, Cher?»
«Cosa?» chiesi.
Si voltò, per fissarmi. «Forse io e te finiremo in mille braccia diverse, incontreremo altre mille labbra, anche se in qualche domenica piovosa ci penseremo in contemporanea. Ma se c’è una cosa di cui sono certo è che qualunque cosa accada, chiunque incontrerò, non sarò capace di andare via da te, o almeno mai completamente.»
«E se ci provassimo?» chiesi di scatto, secca. «Cioè, intendevo.. se tu.. ed io.. non lo so, va bene.. cioè.. tipo.. no niente.»
Scoppiò a ridere, poi mi strinse in uno di quegli abbracci belli da mozzare il fiato.
Alzai il viso, il suo respiro si confondeva col mio. La poca distanza che ci divideva scomparve in un attimo, mi sentivo infinito.
Era uno dei baci più belli che si potessero mai dare.
Cos’erano le farfalle nello stomaco in confronto a ciò che provavo in quel momento?
Avevo un uragano nello stomaco, ecco cosa.
Le ginocchia cedevano e mi veniva da sorridere, da sorridere e sorridere ancora.
«Con te è un po’ diverso..» sussurrò sulle labbra «..sto bene con te e vorrei averti mia, nel vero senso della parola, se tu me lo consenti. Con te sono me stesso, il vero me.»
Mi strinsi a lui, appoggiando la testa sul suo petto che si alzava ed abbassava velocemente, come se volesse uscir fuori.
Sorrisi, inconsciamente, poi posai le mie labbra sulle sue.
Dopo un attimo staccai a malincuore le sue labbra dalle mie, lasciando che incrociasse la sua mano con la mia fino a farle combaciare perfettamente.
«Che cosa strana, vero?» chiese.
Annuii. «Era tutto così diverso prima.. E poi sei arrivato tu. Sei arrivato come un ti amo detto all’improvviso, detto quando ne hai più bisogno, sei arrivato come un gran casino, mi hai scombussolato la vita e mi piace, mi piace perché sei tu la causa di ogni sorriso, lacrima, frase, risata. Sei la causa di ogni bene e di ogni male, e a me non dispiace nemmeno un po’.»
Appoggiò delicatamente le sue labbra sulle mie.
«Piccioncini!» la voce di mio padre al piano di sotto mi fece sobbalzare «Ora che vi siete dichiarati, mi lasciate dormire?»
Matt scoppiò a ridere ed io sorrisi, sorrisi e sorrisi, fino ad avere male alla mascella.
Ero felice, finalmente. Niente avrebbe rovinato tutto ciò, niente di niente.
Scendemmo in camera, le mani ancora strette l’una all’altra.
«Andate a dormire sono le 5.30!» sbottò mio padre sulla soglia della camera da letto.
Lo guardai, sorridendo, senza riuscirne a fare a meno.
«Io e te domani facciamo i conti» mi puntò un dito contro, assumendo l’espressione di uno incazzato sul serio «E tu.. – si rivolse a Matt – metti una maglietta!»
«Andiamo subito in camera..» risposi, titubante.
Scosse la testa, incrociando poi le braccia al petto. «C’è un divano giù.. a Matt va più che bene.»
Ritornò in camera sua, chiudendo piano la porta per non svegliare Sam.
Matt scoppiò a ridere, lo seguii a ruota.
«Era proprio incazzato..» sussurrò, ridendo.
Annuii. «Non importa..»
«Allora vado sul divano.. Buonanotte» si voltò, per andare via.
Lo bloccai per il polso, appoggiando poi le mie labbra sulle sue. «Buonanotte.. O buongiorno.»

 

 


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ECCOMI, SONO VIVA.
chiedo scusa per il ritardo, ma ho avuto davvero poco tempo per scrivere. 
spero che vi piaccia e che non lo troviate noioso, è un capitolo importantissimo dato che i due 
(finalmente) abbiano ammesso i propri sentimenti.
Chiedo scusa anche per il capitolo cortissimo, mi farò perdonare.
vado, fatemi sapere che ne pensate, un bacio!<3
  
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