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Autore: Skater13    04/09/2013    0 recensioni
Certe volte il destino decide di giocare brutti scherzi durante il tuo percorso, ma forse quegli scherzi diventeranno il tuo percorso.
Chiara, semplice ragazza liceale, nessun segno particolare apparte i suoi lunghissimi capelli neri e la sua forte personalità; ed Emanuele, anch'esso liceale, appassionato di calcio e molto sicuro di se.
Cosa succederà a questi due ragazzi? E se il destino decidesse di intromettersi nella loro routine e sconvolgerla completamente? Di certo semplicità e saccenza non stanno bene insieme.. o forse si?
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 8: Nuovi amori.

-Il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce.
-B. Pascal.

 

Mi svegliai di soprassalto, ansante e tutta sudata, non vedevo nulla a causa dell'oscurità e non riuscivo a capire dove fossi. Iniziai a guardarmi intorno e toccare gli oggetti più vicini alla cieca, quando una lucetta illuminò tutta la stanza.
“È tutto ok, era solo un brutto sogno.” Tentò di tranquillizzarmi Emanuele, e ad un tratto mi ritornò tutto in mente. Non riuscivo a ricordare l'incubo, ma non smettevo di agitarmi.
“Vieni qui, ci sono io.” Mi sussurrò avvicinandosi e facendomi spazio tra le sue braccia. Titubante mi strinsi a lui, che aveva passato il braccio sotto la mia testa. Iniziò ad accarezzarmi la schiena e i capelli provocandomi leggeri e piacevoli brividi. Ancora un po’ irrequieta cercai di rilassarmi, e dopo quella che mi parve un’eternità riuscii a riaddormentarmi.
***
Mi svegliai un po' intontita e con un forte calore alla guancia. Non riuscivo a muovere braccia e gambe, e in seguito mi accorsi che ero praticamente scomparsa tra le braccia di Emanuele.
“Sei sveglia?” Sussurrò senza aprire gli occhi. Sembrava un bambino.
“No.” Mormorai con un filo di voce, prendendolo in giro.
“Davvero divertente.” Rispose accennando un sorriso e stringendomi più forte. Farfalle nello stomaco. A parte il brutto sogno, avevo dormito davvero bene e mi sentivo molto meglio.
“Dai svegliati!” Lo incoraggiai, con scarsi risultati.
“No, restiamo a letto.” Insisté lui, convinto a non aprire gli occhi per nessun motivo. Iniziai a dargli fastidio spingendogli la testa, facendogli il solletico e dandogli dei pizzicotti accompagnati da qualche risata rumorosa, ma nulla.
“Dai, sembri un vecchio, facciamo qualcosa!” Protestai mettendo su il broncio.
“Che ne dici se ti misuro la febbre e poi facciamo colazione?” Mi chiese aprendo finalmente gli occhi e iniziando a stiracchiarsi.
“Ci sto.” Affermai, passandogli il termometro.
 
Un'ora dopo eravamo nel divanetto comune, di fronte al fuoco, aspettando il ritorno dei nostri genitori. La febbre era scesa del tutto, e dopo la colazione abbondante mi sentivo molto meglio. Emanuele sembrava un automa, non faceva altro che dormire ovunque gli capitasse, ma non si annoiava mai? Ero lì da poco più di una settimana e la noia aveva preso il sopravvento parecchio tempo prima, come poteva vivere allo chalet tutto l’anno?
“Ma la tua vita è composta dai soli atti di mangiare e dormire?” Chiesi con un pizzico di sarcasmo nella voce.
“Ho badato a te per due giorni di fila, ho il diritto di essere stanco.” Disse sistemando i suoi piedi su di me e incrociando le braccia al petto per essere più comodo. Mi stava dando la colpa, un classico.
“Non ho cinque anni, avrei potuto benissimo faccela da sola.” Ribattei stizzita, guardandolo in cagnesco.
“Chiara non mi va di discutere.” Affermò a tono basso, continuando ad ignorarmi. Certo che questo ragazzo era bipolare. Lui si era offerto di restare e lui si era offerto per prendersi cura di me. Che dormisse, non ne volevo sapere niente.
“Siamo a casa!” Sentì urlare mia madre e Linda correndoci incontro, interrompendo i miei pensieri e il sonno del gorilla. Ben gli stava.
“Tesoro come stai? La febbre è passata?” Chiese mia madre con un pizzico -si fa per dire- di ansia nella voce, soffocandomi tra le sue braccia.
“Si mamma, adesso sto bene.” La rassicurai, mostrandole un sorriso. Nel frattempo arrivò tutto il resto dell'allegra famigliola e io mi precipitai ad abbracciare la mia migliore amica.
“Per fortuna sei qui.” Le dissi rilassandomi.
“Dai, non dirmi che è stato così terribile.” Chiese retorica, ridacchiando. La guardai male e mi voltai per salutare il resto della combriccola.
“Bro, non oso immaginare cosa tu debba aver passato. Due giorni con mia sorella, hai superato l'insuperabile.” Federico si congratulò con la fonte del mio nervosismo, stringendogli le mani in quei modi strani che di solito usano i ragazzi e che io non capirò mai. Risero e si sedettero sul divano, seguiti da Martina, che si posizionò proprio accanto a mio fratello, con un sorriso stampato in faccia.
“Ok, noi andiamo a riposare prima di pranzo, ci vediamo qui verso l'una.” Ci salutarono i nostri genitori accompagnati da Selene.
“Anche noi, a dopo ragazzi.” Ci salutò Michele. “Ah, Emanuele, assicurati che Chiara stia bene.” Aggiunse prima di sparire dietro l'angolo. Io e Lele ci guardammo, ma subito dopo abbassai lo sguardo. Non volevo essere un peso per nessuno, specialmente per lui.
“Bene...” Dissi incerta, nel momento in cui restammo solo io, Martina, Federico ed Emanuele nella sala comune. “Successo qualcosa di bello?” Chiesi alternando lo sguardo dalla mia migliore amica a mio fratello. Si lanciarono uno sguardo veloce prima di rispondere.
“No.” Affermò una.
“Si.” Affermò l'altro, contemporaneamente. Si lanciarono un altro sguardo.
“Si.” Si corresse una.
“No.” Si corresse l'altro. Stavo iniziando ad irritarmi, cos'era successo di così segreto? Perché non potevo saperlo? Emanuele li osservava confuso, aveva anche lui dei sospetti?
“Ok, posso sapere che sta succedendo?” Chiesi con un'espressione seria, fissando specialmente Martina. La vidi voltarsi verso Federico che mimava un 'no' con la testa, poi si girò a guardare me. “Io e Fede ci siamo baciati.” Disse tutto d'un fiato, ad occhi chiusi. Cosa?!
“Cosa?!” Esclamai ad occhi spalancati. Non potevo crederci. Forse la febbre stava tornando, accompagnata da allucinazioni.
“Non arrabbiarti, non lo abbiamo programmato, è successo e basta.” Disse Martina, prendendogli la mano, con occhi sognanti. Non ero arrabbiata, più che altro ero scioccata, completamente. Insomma, che mio fratello avesse una mega cotta per Martina da tempi remoti non era una novità, ma lei aveva sempre negato. Le nostre chiacchierate su mio fratello variavano dal ‘quanti secoli saranno che non si lava?’ al ‘salvami da tuo fratello’, e voglio precisare che quest'ultima frase è stata detta non più di una settimana fa.
“Perché sei così scioccata? Che c'è di male?” Chiese Emanuele, sistemandosi i capelli.
“Lascia perdere.” Dissi senza pensarci.
“Ti conviene non obbiettare, non vorrai che lo faccia anche tuo fratello quando saremo noi a baciarci?” Chiese con un ghigno enorme. Io e quel ghigno non andavamo d'accordo, non potevo sopportarlo, ogni volta che spuntava il ghigno magicamente usciva un'idiozia dalla sua bocca. “Perché sei un idiota?” Chiesi alzando gli occhi al cielo.
“Ti stavo solo mettendo in guardia.” Disse con un'alzata di spalle, dando un cinque a mio fratello. Decisi di lasciar correre, come sempre.
“Quindi adesso state...” Avevo seriamente paura a fare questa domanda. “...insieme?” Chiesi tutto d'un fiato, ad occhi chiusi.
“Si.” Risposero all'unisono, sorridendo.
“Oh mio dio!” Esclamai. “Ok, sono scelte vostre, posso solo appoggiarvi.” Dissi sforzandomi di fare un sorriso. Martina si alzò di scatto buttandomi le braccia al collo e riempiendomi di baci, mentre mio fratello mi ringraziò con un sorriso.
“Bene, adesso che abbiamo chiarito tutto, cosa avete fatto in questi due giorni, a parte la nascita della vostra romantica storiella?” Chiesi buttandomi a peso morto su uno dei due divanetti.
“Siamo andati al lago, abbiamo fatto un giro e poi abbiamo dormito in tenda.” Mi informò Martina con un sorriso a trentadue denti. Mi faceva piacere vederla così felice.
“Chissà cos'è successo dentro quella tenda...” Disse il gorilla col solito ghigno, accompagnato da Federico. Vidi Martina tirargli uno schiaffetto, sussurandogli ‘idioti.’
“Voi che avete fatto?” Chiese mio fratello, rivolto al mio ex coinquilino.
“Cibo, letto, film, letto, ancora film, letto, litigi, letto, termometro, litigi, cibo, altri litigi, letto, brutto sogno, letto, termometro, litigi, divano, litigi, il vostro arrivo.” Concluse tutto d'un fiato, incorniciando il tutto da un sorrisetto rivolto a me.
“Whooo, amico ti compatisco.” Lo informò mio fratello, mentre l'altro idiota annuiva. Non era affatto andata così, cioè quasi. E comunque era sempre colpa sua se litigavamo.
“Beh, stasera puoi tornare in camera tua, contento?” Chiesi retoricamente con un sorriso falso stampato sulle labbra. Alzò gli occhi al cielo e in quel momento mi si accese una lampadina. “Ragazzi, ma io non posso più dormire con voi, voglio dire, sarebbe imbarazzante...” Feci con una faccia disgustata. “Mi sa che resto nella nuova camera, così avrete una stanza tutta per voi.” Li informai e sembrarono davvero molto contenti di questa mia decisione. Stronzi.
Dieci minuti dopo eravamo tutti in sala cercando di finire il nostro pranzo.
“Vorrei chiedervi se per voi va bene che io mi trasferisca nella nuova stanza, sempre che non ci siano problemi.” Chiesi ai miei e a Michele.
“Certo, come preferisci, vogliamo solo che tu stia bene.” Disse Michele. Adoravo quell'uomo, in realtà adoravo entrambi i genitori di Emanuele, e a quanto pareva, loro adoravano me.
“Tesoro, non sono tanto contento che tu stia da sola, potresti aver bisogno di qualcosa.” Obiettò mio padre, seguito dall'annuire di mia madre.
“Papà starò beniss-” stavo per finire la frase ma venni interrotta, che novità.
Resto io in camera con lei, se per voi va bene.” Non potevo crederci, ancora.
“Oh certo tesorino!” Esclamò mia madre. “È un'ottima soluzione.” Terminò con un sorriso e il consenso di tutti, senza chiedere il mio, ovviamente. Non obiettai per non dover rimanere in camera con la coppietta felice, ma quel ‘Resto io.’ lo avevo già sentito, e non aveva portato a niente di buono.





***SPAZIO AUTRICE***
Eccomi quuuuuuì finalmente! Ho avuto un paio di problemi con questo capitolo , ma finalmente ce l'ho fatta lol
spero vi piaccia la piega che sta prendendo e spero che continuiate a seguirmi e a consigliare e recensire la mia storia.
a presto, baci.
 
  
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