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Autore: weretogether    04/09/2013    4 recensioni
' .. -mi sono innamorata di lui- disse tutto d'un fiato. quando Jaz pronunciò quelle parole sentii una stretta allo stomaco, e in quel momento realizzai cosa stesse succedendo, rivelai a me stessa che quello non era più 'solo un gioco'. avevo combinato un gran casino e ora non potevo più rimediare. corsi ad abbracciarla, cos'altro potevo fare?'
Ellie ha 17 anni e vive a San Francisco con i suoi genitori.
Ellie non è la tipa dolce e romantica, l'esatto contrario di Jaz, la sua migliore amica.
Un giorno, un avvenimento, e Justin, il migliore amico di Jaz, entra nella sua vita e tutto cambia.
Genere: Romantico, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 41. ''ma non ci riesco, non riesco a non amarti.''

Erano le quattro e un quarto e Jon era già all'aeroporto.
Mi preparai e lo raggiunsi.
-ehi.- dissi vedendolo seduto.
-ehi.- disse alzandosi e venendomi incontro. 
-quando ti imbarchi?- gli chiesi.
-fra una decina di minuti.-
-lo sapevo che dovevo prepararmi prima!- esclamai più a me stessa che a lui.
-e cosa avresti dovuto fare? aspettare qui con me?- 
Io annuii come una bambina.
-non ce n'era di bisogno.- disse dolcemente.
Istintivamente lo abbracciai mentre le lacrime iniziarono a scorrere sul mio viso.
Lui mi strinse forte a se e mi accarezzò i capelli.
-piccola, non piangere.- 
-vorrei, ma mi mancherai tantissimo.- dissi tra un singhiozzo e l'altro.
-verrò a trovarti sempre.- 
-non posso costringerti a venire qui una volta al mese.- 
-non mi costringerai.- disse.
Sciolsi l'abbracciò e mi asciugò le lacrime con i pollici.
-mi mancherai tantissimo piccola, mi mancherai come nessun'altro.-
Appoggiai la mia testa al suo petto.
-non fare così, sennò non parto.- disse serio.
-devi partire. è la cosa migliore. devi essere felice, perché te lo meriti.- 
Lo vidi alzare una mano. Di sicuro stava piangendo anche lui.
Alzai velocemente lo sguardo e vidi che anche lui aveva gli occhi lucidi di pianto.
-quando ti mancherò chiamami, e ti farò dimenticare che siamo distanti. quando avrai bisogno di me, avvertimi, e verrò. quando vorrai abbracciarmi, dimmelo, e ti farò un biglietto per venire a trovarmi a Parigi.- disse mentre cercava di bloccare le lacrime. 
Poco dopo suo padre si alzò e si avvicinò a noi. -Jonathan, è quasi ora di andare.- disse suo padre sorridendomi e allontanandosi per lasciare che ci salutassimo.
-è ora che vada.- dissi indicando suo padre.
-Ellie, io non so cosa siamo stati per tutto questo tempo io e te, ma voglio che conservi questa idea di noi. per molto tempo siamo stati migliori amici e non voglio partire per un altro stato e lasciarti qui facendoti sperare per un mio bacio. voglio che pensando a noi tu ricordi i nostri abbracci, le nostre risate, ma non i nostri baci.- 
-ne sei sicuro?- chiesi.
Lui annuì. -i baci che ricorderesti non sarebbe mai abbastanza simili a quelli di Justin, e rimpiangeresti l'essertelo fatto sfuggire. io e te siamo due semplici migliori amici.- 
Non dissi niente. Aveva ragione. 
-ti voglio bene.- dissi abbracciandolo per l'ultima volta.
-giuro di non averlo mai detto prima e so che farà male dirlo ora, ma ti amo.- disse baciandomi dolcemente. 
-sei sicuro di voler essere solo mio amico?- chiesi staccandomi da lui.
-si, e ora vai da Justin e amalo per il resto della tua vita.- disse.
-cosa?- 
-sai cosa intendo.- unì di nuovo le nostre labbra, per l'ultima volta e se ne andò, lasciandomi li, in piedi, mentre le lacrime scorrevano veloci. 
Dopo essere scomparso tra la folla, immagazzinai bene le sue parole e corsi a perdifiato fino ad essere fuori dall'aeroporto. 
Andai dritta verso casa di Justin.
Non importava quanti chilometri ci fossero, non importava quanta strada avrei dovuto fare, aveva ragione. 
Avevo lasciato che Jaz mi portasse via l'unica cosa bella che la vita mi aveva dato, insieme a Jon, e, anche se quelle ultime settimane passate con Jon erano state bellissime, io non lo amavo.
Io amavo Justin. L'avevo amato dal primo giorno d'asilo, quando entrò sorridente in classe. L'avevo amato sempre, anche quando aveva scelto Jaz, anche quando mi aveva ignorata, anche quando si era avvicinato a me con la scusa della festa, anche quando mi aveva detto della scommessa, anche quando era tornato, anche quando se ne era andato. 
E non c'era niente che potessi fare, se non giocarmi il tutto per tutto e dirglielo. 
Cosa ci avrei perso? Non avevo più niente, e mi stavo giocando quel niente. 
O avrei perso niente o avrei vinto tutto, e per quanto insicura fossi, dopo quella lunghissima corsa, suonai al campanello di casa sua. 
Avevo i capelli scompigliati, la fronte imperlata di sudore, la matita colata, il fiatone e le gambe cedevano, ma se mi avesse davvero amata non gli sarebbe interessato. 
''dai Justin, apri, per favore.'' pensai. 
Qualche secondo dopo la porta si aprì e mi si presentò davanti un Justin diverso. 
Era in boxer, aveva i capelli un po' umidi e Dio, era meraviglioso.
-h-ho disturbato?- chiesi come una stupida. 
-no.- disse come se parlassimo da secoli. -c'è qualcosa che non va?- 
-si, c'è qualcosa che non va, e siamo tu ed io.-
Mi guardò confuso.
-hai sbagliato cazzo, hai sbagliato enormemente ad andartene, non dovevi. mi hai lasciata sola nell'unico momento in cui non potevo fare a meno di te. sei venuto, te ne sei andato, sei tornato e mi hai lasciata di nuovo. sono stata davvero male per te, e, sarò sincera, mi hai fatta incazzare davvero.- dissi velocemente.- cosa credevi? che fossi di cartone? che non avessi sentimenti?-
Lui non disse niente, così continuai a parlare.
-e ora ti odio, o almeno è quello che vorrei fare, ma non ci riesco. e sai perché?-
Scosse la testa.
-perché ti amo così tanto che anche se vorrei detestarti non ci riesco. perché ti amo così tanto d'aver corso a perdifiato dall'aeroporto fino a qui. perché ti amo così tanto da non essere riuscita a dimenticarti.- mi passai una mano fra i capelli.- lo so che sono un disastro. non faccio mai la cosa giusta, so solo sbagliare, sbagliare e ancora sbagliare, ma sono certa che tu non sia stato uno sbaglio, voglio dire, come fai ad essere uno sbaglio? guardati, sei perfetto, anche se ti comporti da stronzo, anche se sei uno stronzo.-
Inarcò un sopracciglio, era così bello. 
-lo so che tutto quello che ho appena detto non ha senso. nemmeno una fottutissima parola ha senso. e so anche che ora sono tremenda. ho i capelli spettinati, il trucco colato, le mani che tremano e il fiatone e so anche che ho fatto una cazzata a venire qui a dirti tutto questo, perché mi sto solo rendendo ridicola, ma volevo solo dirti ..-
Non mi fece finire la frase che pronunciò ad alta voce -ho lasciato Jaz.- 
-cosa?- 
-l'ho lasciata.- 
-perché?- chiesi non capendo.
-non ti è abbastanza chiaro?- chiese.
Io scossi la testa.
Lui poggiò le sue labbra sulle mie.- perché ti amo.- disse sulle mie labbra. -dannazione, si, ti amo.- disse staccandosi da me. 
-dici sul serio?- 
-si cazzo, si. ti amo.- disse urlando.
-Justin, promettimi che non te ne andrai.- dissi puntandogli il dito contro seria.
Lui rise.- te lo prometto.- 
-non ti credo più.- risposi sospirando. 
-questo vuol dire che?- chiese.
-che non me ne frega niente. me l'hai appena promesso, e so che l'hai fatto altre centinai di volte, con altre centinaia di ragazze, e so che per te quelle parole non hanno un dannatissimo valore, ma ti amo così tanto che farò finta di crederci, anche questa volta.- dissi poggiando le sue labbra sulle mie. 
-non mi credi?- chiese.
-no.- scossi la testa.
-allora sai che ti dico?-
-cosa?- 
-che ora registrerò ciò che sto per dire.-
Uscì il cellulare dalla tasca e lo portò vicino alla bocca.
Si assicurò che avesse premuto play e iniziò a parlare.
-sono Justin, si, proprio io, Justin Bieber. è una bellissima giornata di primavera e la ragazza più bella che possa esserci è davanti a me. la amo, la amo come mai ho fatto, la amo come mai farò, e, visto che non mi crede, sto registrando tutto ciò per farle capire che sono serio.- si fermò per qualche secondo, poi riprese a parlare.- te lo prometto Ellie, ti prometto che smetterò di fare il coglione, che manterrò la mia parola. ti prometto che non me ne andrò e che nessun'altra potrà mai prendere il tuo posto. ti prometto che manterrò la mia promessa e che ti dimostrerò giorno per giorno che ci sarò per sempre, per te. vorrei sul serio che tu fossi un disastro, vorrei sul serio che tutto ciò che hai detto prima fosse vero, ma non ci riesco, non riesco a non amarti.- disse baciandomi.
-dici sul serio?- chiesi.
-dico sul serio.- disse.
Poi mi baciò di nuovo.- ti amo Ellie Grace.- disse per poi tornare a baciarmi.
Quando le sue labbra si staccarono dalle mie mise fine alla registrazione e mi diede il suo telefono.
-cosa devo farci?- chiesi.
-ci scambieremo il cellulare.-
-cosa?- 
-si, così ogni giorno ti ricorderai di quello che ti ho promesso.- 
Io sorrisi.
-ti amo.- disse.
-ti amo anche io.- dissi per poi baciarlo.

 
**
Ecco qui il capitolo 41.
So che il capitolo 40 l'ho postato ieri e so che solo due ragazze, che ringrazio, l'hanno recensito, 
ma l'avevo già scritto e non mi andava di far passare molto tempo prima di postarvelo.

Che ne dite? 
Spero vi piaccia e spero in una vostra recensione.
:)
  
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