Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: _Trompino_    04/09/2013    4 recensioni
Eccolo di nuovo lì, seduto sul vecchio muretto della scuola a fumare una sigaretta, in completa solitudine.
Eccolo di nuovo lì, Liam Payne, il ragazzo solitario della scuola. Sempre lì, sempre da solo. Senza amici. Non perché emarginato dagli altri, ma perché vuole essere solo.
Liam pensa che senza nessuno, si sta meglio. Nessun impegno o sensi di dovere e preoccupazioni, nessuno da deludere e soprattutto... nessuno da perdere.
Lui preferisce non rischiare, ma infondo vorrebbe solo un po' d'amore, quelle sincero che proviene dal cuore e non falso o forzato. Vuole solo amore, niente di troppo complicato.
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Eccolo di nuovo lì, seduto sul vecchio muretto della scuola a fumare una sigaretta, in completa solitudine.

Eccolo di nuovo lì, Liam Payne, il ragazzo solitario della scuola. Sempre lì, sempre da solo. Senza amici. Non perché emarginato dagli altri, ma perché vuole essere solo.

Liam pensa che senza nessuno, si sta meglio. Nessun impegno o sensi di dovere e preoccupazioni, nessuno da deludere e soprattutto... nessuno da perdere.

Lui preferisce non rischiare, ma infondo vorrebbe solo un po' d'amore, quelle sincero che proviene dal cuore e non falso o forzato. Vuole solo amore, niente di troppo complicato.

 

Lei invece, è Caroline. Una ragazza come tutte, pensa solo a cosa deve mettersi la mattina e uscire con le amiche. Lei è una semplice ragazza, nessun problema in famiglia o a scuola.

È una ragazza abbastanza popolare e sfortunatamente -come molte ragazze- si innamora sempre, del ragazzo ribelle e solitario, quelli come Liam.

 

Un giorno come tanti, Caroline va a scuola, inconsapevole del fatto che qualcosa sarebbe cambiato...

 

Caroline:

Finalmente la campanella suona e io posso andare insieme a Natasha in cortile. - Natasha! Vogliamo andare in cortile?- dico appena la raggiungo. Ci troviamo in corridoio. I ragazzi sono tutti fuori dalle aule. -Ok. Andiamo dai!-. Rispose lei sbrigativa e insieme ci avviamo in cortile.

-Domani c'è una festa a casa di una ragazza. Tu ci vai?-. Mi chiede gentilmente Natasha. Sinceramente non so se voglio andarci, sono stata ad una festa già tre giorni fa e l'alito mi puzza ancora d'alcol. -Non so se voglio andarci e poi i miei sono ancora arrabbiati per l'altro giorno-.

Lei sbuffa e insieme cominciamo a camminare in silenzio, fino a quando il mio sguardo si fissa sua una figura precisa. Un ragazzo che -solo- sta fumando una sigaretta-.

-Natasha chi è quello?-.

-È Liam Payne. Un emarginato sociale-.

Emarginato sociale? In pochi istanti la curiosità sale alle stelle. Come può un ragazzo così bello essere un emarginato sociale?

Lo vidi spegnere la sigaretta e lentamente, con le mani nella felpa, se ne stava andando. -Voglio conoscerlo-. Mormorai maliziosamente a Natasha. -Bé cosa aspetti allora? Vai e conoscilo-. Velocemente lo raggiunsi. Lo bloccai per un braccio per non farlo andare e lo costrinsi a guardarmi.

-Ciao io sono Caroline-.

-Non mi interessa. Vattene!-. Rispose freddo. Lo guardo negli occhi per la prima volta e vedo che sono... spenti. Non hanno luce, sono freddi e vuoti, non lasciano passare alcuna emozione.

Mi pietrifico davanti a tanta freddezza e tutta la sicurezza di prima svanisce. -Non sei molto gentile! Volevo solo presentarmi!-. Dico con tono di rimprovero.

Lui sbuffa sonoramente. -Piacere io sono Liam-. Dice facendo un sorriso, ma sempre con gli occhi spenti. Poi fa una smorfia e se ne va, lasciandomi stupita dal suo comportamento... freddo.

 

-Ti giuro che mi ha scaricato in pochi istanti!-. Grido a Natasha al telefono.

Dopo il grande rifiuto di Liam il-ragazzo-freddo-e-insensibile Payne, sono tornata a casa. Stranamente sono ancora sconvolta, forse perché non vengo mai rifiutata oppure... non lo so. -Lascialo perdere. Lo sanno tutti a scuola che quello è matto-. Sento dire da Natasha. “Non ha tutti i torti” dice la mia vocina interiore, infondo solo un matto potrebbe rifiutarmi.

-Sì, hai ragione, meglio lasciarlo perdere... Cambiando discorso. I miei mi hanno dato il permesso per venire alla festa di domani!-.

-È una notizia fantastica, ma adesso c'è un problema-. Dice Natasha tristemente.

-Quale problema?-

-Non so cosa mettermi!-. Risponde urlando divertita. Tutti e due cominciamo a ridere come matte e io mi dimentico completamente di Liam il matto.

 

La musica mi sta distruggendo le orecchie e la testa comincia a girarmi per il troppo alcol ingerito. “Questa si che è una festa!”. Cerco di restare in piedi mentre, insieme a Natasha, ballo in pista. Tutti sono intorno a noi, tutti seguiamo il ritmo della musica.

Intorno a noi la gente balla o -seduta sui divani- beve e pomicia con qualcuno. “Mi sto divertendo come non mai”. Sfortunatamente la testa mi sta girando troppo e ho la nausea. -Natasha io vado a casa. Mi gira troppo la testa-. Urlo per farmi sentire. Lei semplicemente annuisce.

Dopo aver salutato Natasha e alcuni miei amici, esco barcollante. Il freddo d'invero mi punge sulle gambe nude, mentre la testa comincia a smettere di girare.

Per tornare a casa, devo passare per la zona industriale della città e ho un po' di paura. Non è frequentata da gente rispettabile, per lo più spacciatori, ma non posso fare almeno che attraversarla.

Quando attraverso un piccolo vicolo, comincio a sentire dei mormorii di alcuni ragazzi probabilmente. Mi guardo intorno ma non vedo nessuno. Ho paura. "Era meglio restare alla festa" dice la mia vocina.

Più cammino e più le voci si avvicinano. Provo ad ascoltare quello che dicono, ma me ne pento quando sento che sono rivolte a me, accelero il passo il più possibile con i tacchi, ma è troppo tardi.

Mi ritrovo davanti quattro ragazzi. Si vede che sono ubriachi e fatti. -Ciao dolcezza-. Dice uno dei quattro ragazzi, ha i capelli castano scuro e un sorriso da ebete stampato in faccia. -Ti va di venire con noi?-. Continua l'amico vicino. Questo, invece, è biondo e ha gli occhi verdi, ma emana la stessa puzza d'alcol dell'amico.

-Che cosa volete da me?-. Dico con un filo di voce. La paura aumenta alla stessa velocità dell'adrenalina. Questi ragazzi mi vogliono fare del male e io non so cosa fare. Non vedo alcuna via d'uscita. - Soltanto divertirci!-. Dice con malizia uno dei quattro.

D'un tratto si sente il rombo di una moto dietro di me, mi giro per vedere da dove proviene e vedo una grossa moto sfrecciare verso di noi, poi frena rumorosamente vicino a me, costringendo i quattro drogati ad allontanarsi un po' da me.

-Sali sulla moto!-. Mi ordina il tizio sulla moto. Non riesco a vedergli il volto poiché ha un grosso casco nero, ma la voce mi è familiare. Resto lì ferma senza sapere cosa fare. Da una parte ci sono quattro drogati ubriachi, invece dall'altra un perfetto sconosciuto mi invita a salire sulla sua grossa moto.

Scelgo la secondo e in un attimo sono sulla moto, mi aggrappo al giubbotto di pelle del tizio e a tutta velocità usciamo da quel vicolo raggiungendo la strada.

Non ho il casco come il tizio, perciò i capelli sono tutti mossi dal forte vento. Il tizio aumenta la velocità e io mi aggrappo di più a lui. Di colpo lo sento irrigidirsi, forse per il freddo. Non saprei dirlo con certezza.

Cerco di capire dove stiamo andando, ma non conosco la zona. Non so dove mi stia portando o quali sono le sue vere intenzioni. Non so se fidarmi o meno, ma gli sono debitore, per avermi salvato da quei ubriaconi.

 

Dopo qualche minuto si ferma davanti un palazzo molto vecchio e spegne la moto. Scende e io faccio lo stesso. Lentamente comincia a togliersi il casco "Finalmente vedrò il volto del tizio" dice la mia vocina.

Finalmente si toglie il casco ed è... Liam il matto? Non riesco a credere ai miei occhi.

-Liam?-. Lui si da una sistemata ai capelli. Appoggia il casco sulla moto e risponde.

-Ciao-.

-Liam perché mi hai salvata e dove mi hai portato?-. Chiedo ancora sotto shock.

-A casa mia-. Mormora lui.

Lentamente si avvicina al vecchio portone del palazzo ed estrae un mazzo di chiavi. Dopo qualche secondo sembra trovare quella giusta, apre il portone e -freddamente- mi invita ad entrare.

-Perché siamo a casa tua? Che cosa vuoi da me?-. Chiedo titubante. Non so neanche se posso fidarmi di lui. Mi ha salvata, ma questo non significa che abbia buone intenzioni.

-Non sapevo dove era casa tua... Sinceramente non voglio niente da te... Non mi piaci nemmeno-. Risponde acidamente.

"Ma come si permette!"

-Non è che sei gay?-. Di scatto si gira e mi fissa con uno sguardo, che farebbe intimidire Lucifero in persona. Di colpo mi afferra per la vita con un braccio, si avvicina al mio orecchio e mi sussurra -Vogliamo vedere?-.

Una strana sensazione comincia a farsi strada nel mio basso ventre proprio... . Lui lo capisce e comincia a ridere, poi d'un tratto mi lascia e si dirige verso un ascensore che puzza di vomito. Lo guardo mentre è di spalle e non posso fare a meno di pensare quanto sia sexy con quell'atteggiamento da duro che si ritrova.

Entro nell'ascensore insieme a lui. Liam preme il pulsante numero 6, nonché ultimo piano.

 

Passati dei secondi interminabili, l'ascensore si ferma. Ci sono due porte ai nostri lati, lui si dirige verso la porta a destra. Estrae un altra volta il mazzo di chiavi e la apre. Di nuovo -freddamente- mi invita ad entrare.

Quello che vedo mi colpisce. Vive solo in una piccola stanza,ci sono pochi mobili, una piccola cucina mal ridotta e un materasso buttato a terra. Sopra di esso una grande finestra che mostra gran parte del cielo.

-Tu vivi qui?-. Domando incredula.

-Sì. Non posso permettermi altro con il lavoro da cameriere-. Mormora tristemente.

-Mi disp...-. Non riesco a terminare la frase che Liam mi ferma dicendo -Non dirlo! Non voglio la tua compassione-. Io annuisco.

Che schiocca che sono stata, pensavo di lui cose che non sono lontanamente vere. Di colpo mi sento in colpa per quello che ho detto.

Liam appoggia il casco per terra. si toglie la giacca e appoggia anche essa per terra. Si gira verso di me e mi dice -Domani ti riporto a casa. Adesso è troppo tardi. Puoi dormire sul materasso... non sarà come il tuo letto comodo, ma puoi dormirci per stasera-.

Guardo intorno a me, ma non riesco a capire dove possa dormire lui. "Dormirà con te" sussurra la mia vocina.

-Tu dove dormirai?-.

-Non con te sta tranquilla-.

Si appoggia al muro e lentamente si lascia cadere a terra, vicino il materasso, con le ginocchia al petto. "Dormirà per terra?". -Non puoi dormire per terra. Non è molto comodo sai?-. Lui ride e risponde -Ho dormito per terra non so quante volte. So bene che non è molto comodo... Adesso vai a dormire. Sono le 3:00-.

Annuisco. Mi tolgo i tacchi e mi sdraio sul materasso. Lo vedo chiudere gli occhi. Non posso non restare affascinata. Mi dispiace così tanto che debba vivere in queste condizioni. Io ho sempre avuto tutto, invece lui...

"Brava. Tu dormi comoda sul materasso, mentre lui dorme per terra" Mi rimprovera la mia vocina. Ha ragione. Non posso lasciarlo lì per terra. -Liam se vuoi puoi dormire qui con me-. Lui lentamente apre un occhio, mi guarda qualche secondo, poi lo richiude e dice -Sto bene qui-.

-Io però mi sento in colpa- mormoro distrattamente. Liam sbuffa. Si alza e si avvicina al materasso. Si toglie le scarpe e lentamente si corica vicino a me. Io mi giro verso di lui e ci ritroviamo faccia a faccia.

Il suo respiro mi colpisce la faccia. Lo fisso mentre lui ha già gli occhi chiusi. Lo guardo attentamente. Ha la mascella rilassata e la bocca chiusa "Oh quella bocca". Le sue labbra sembrano così morbide e... invitanti. Non posso fare a meno che avvicinarmi a lui, sempre di più. Fino a quando le mie labbra non sono sulle sue.

Liam spalanca gli occhi e velocemente si ritrae -Perché l'hai fatto?-. Sembra agitato o... non saprei dire. So solo che non mi importa. Velocemente mi metto a cavalcioni su di lui e con forza riunisco le nostre labbra. Questa volta violentemente. Chiedo accesso alla sua bocca, ma stranamente non me lo da. Si irrigidisce e si dimena sotto di me.

Mi allontano dal suo volto e lo guardo stranita. -Perché non vuoi farlo?-.

-Non voglio fare sesso. Non ne ho bisogno-.

-E allora di cosa hai bisogno?-. Chiedo alzando un sopracciglio.

Lui si avvicina al mio volto, mantenendosi sui gomiti, e mi sussurra -Amore. Ho bisogno solo d'amore-.

"Ah"

-Se amore che vuoi. Posso dartelo-. Mormoro prima di unire un altra volta le nostre labbra. Lui sorride nel bacio. Poi mi solleva e rotola su di me. -Amami- mormora lui tra un bacio e l'altro. -Ti prego amami o almeno fingi di amarmi-. Ripete.

Non rispondo. Semplicemente lo bacio. Un bacio pieno di... amore.

Lentamente passa le mani sul mio corpo. Il suo tocco non è aggressivo, ma leggero. Non vuole nulla dal mio corpo. Le sue mani stanno cercando di darmi amore. Non siamo spinti dall'eccitazione. I nostri movimenti sono lenti e dolci.

Sempre lentamente comincio a toccarlo anch'io. Gli prendo l'orlo della sua maglietta e lentamente gliela sfilo. Non passo più di un secondo a guardare i suoi addominali perfetti, non mi interessano. Voglio dargli un po' d'amore. Che abbia degli addominali o meno, non mi importa.

Le sue mani dolcemente si fermano sull'orlo del mio vestitino e me lo toglie, restando in reggiseno e mutandine.

I nostri baci cominciano a cambiare. Sempre casti, ma le nostre lingue cominciano a sfiorarsi timidamente. Liam porta le mani dietro la schiena fino al gancio del reggiseno e con calma lo toglie, facendomi togliere definitivamente il reggiseno.

Non ho mai provato una sensazione del genere, è come se sentissi Liam fondersi con me. Non riesco a fare a meno di pensare alla sua richiesta d'amore. Lui non ha niente, ma non gli importa. Gli importa solo di non possedere l'amore.

E io voglio darglielo, non so il perché. Sento solo la voglia di unirmi a lui. Sento di fare l'amore, niente sesso. Solo due anime che si uniscono lentamente e dolcemente.

Porto le mani su i suoi Jeans, mentre lui si è fermato sui miei seni. Delicatamente glieli sfilo, lasciandolo in boxer. La sensazione che provo è fantastica.

Liam comincia a scendere alternando umidi baci e delicati soffi. Soffia cercando di fare entrare in me più amore possibile.

Scende. Scende sempre di più. Fino ad arrivare sulle mie mutandine. Lentamente le sfila e io resto nuda davanti a lui.

Comincia a baciare l'interno coscia e dolcemente risale. Fino a quando arriva sulla mia intimità. Dolcemente posa le sue labbra, facendomi ansimare lievemente. Velocemente risale, sempre passando le sue mani ovunque.

Prendo i suoi boxer per l'elastico e velocemente li tolgo, liberando il suo membro. Liam mi bacia ed entra in me dolcemente. Entrambi gemiamo dal piacere.

Comincia a muoversi. Si spinge sempre più dentro. Cercando di darmi sempre più piacere, sempre più amore.

Il piacere si diffonde su tutto il mio corpo e anche sul suo. Mi aggrappo a lui e lo spingo sempre più dentro. Come se non volessi che se ne andasse.

"Sei tu che devi dargli amore" Mi ricorda la mia vocina. Così con un colpo di reni lo porto sotto di me. Lo bacio dolcemente e comincio a salire per poi riscendere di colpo, entrambi ansimiamo. Ripeto la stessa azione più volte.

-Non smettere ti prego. Non smettere di amarmi-. mormora lui ansimando.

-Sta tranquillo-. Gli do un altro bacio ed entrambi veniamo insieme. Stanca mi distendo su di lui. Liam è ancora dentro di me. Mi da un bacio fra i capelli, poi mi stringe tra le sue braccia. -Grazie. Per avermi amato-. Dice lui prima di addormentarsi. Io esco da lui e, tra le sue braccia, mi metto al suo fianco.

 

Liam:

Quando mi sveglio, lei è ancora tra le mie braccia. Mentre dorme è così bella, i capelli scompigliati, il respiro regolare e coperta solo da un lenzuolo bianco.

Mi ha amato. Non so se perché gli ho fatto pena, ma non mi importa. Volevo solo amore e lei me l'ha dato.

Non so nemmeno cosa succederà dopo quello che è successo poche ore fa, ma non importa neanche di questo. Ora voglio solo tenerla tra le mie braccia e sentirmi amato.

Gli do un piccolo bacio tra i capelli. Sfortunatamente lei si sveglia. Mi guarda e mi sorride. "Non pensavo fosse così bello svegliarsi e avere qualcuno che ti sorride, dopo aver fatto... l'amore".

-Buon giorno-.

-'giorno-. Dice lei sorridendo... sorridendomi.

Si sistema tra le mie braccia e stranamente si rabbuia. - E ora cosa succederà?-. Dice tristemente, mentre con una mano traccia linee immaginarie sul mio corpo.

-Non lo so, ma non mi importa-.

-Come può non importartene nulla? Ora le cose cambieranno per me. Non riesco a non pensare a cosa è successo tra di noi. Quando usciremo da questa casa per me sarà tutto diverso e non so come dovre...- Non le faccio finire la frase. Gli poggio l'indice della mano sinistra sulle labbra e lei smette di parlare.

-Adesso... non mi importa di nulla. Voglio solo stare qui con te e tenerti stretta a me... Cosa succederà dopo? Io questo non lo so, ma so che non mi importa adesso... Non voglio pensarci adesso. Quindi adesso dormi è presto-.

Lei annuisce e mi da un piccolo bacio all'angolo della bocca e lentamente si riaddormenta.

Adesso voglio solo pensare a come è bello sentirsi amati...

 

Angolo autore:

'Giorno a tutti! Eccomi qui con una nuova one-shot!
Niente di originale, ma mi piace come è uscita fuori lol
La canzone è ispirata alla canzone Give me love. Non faccio altro che ascoltarla da un po' di tempo ahah
Comunque, per chi non lo sapesse. Lucifero ( mensionato nella one-shot ) è il Diavolo XD
Non credo che qualcuno non lo sappia, ma meglio dirlo :)
Mi farebbe piacere una recenzione ;) Alla prossima

 

  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: _Trompino_