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Autore: BlueFlame    04/09/2013    3 recensioni
cosa accadrebbe se shanks avesse una figlia che lui non sapeva di avere? cosa succederebbe se si incontrassero e lui scoprirebbe che lo odia? cosa porta lei ad avere questo sentimento verso il padre? cosa succederebbe poi se lei si innamorasse del suo figlioccio(monkey d. rufy)? scopritelo leggendolo ...
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Monkey D. Rufy, Nuovo personaggio, Shanks il rosso, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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È una strana ragazza, mi piace! La voglio nella mia ciurma!

Rufy stava, come suo solito, mangiando tranquillamente in una locanda, incurante dei pericoli che si celavano dietro l’angolo. Era solo, i suoi compagni stavano girando ognuno  per proprio conto in quella cittadella. Nami faceva compere come sempre, Sanji, da bravo cuoco, stava facendo provviste per la partenza e al lungo viaggio che avrebbero affrontato e la pancia del suo capitano. Chopper riforniva la farmacia, da bravo dottore, Zoro era rimasto a sorvegliare la nave, ma come al solito, si era disteso sul ponte a fare un pisolino. Nico Robin stava comprando dei libri antichi che gli sarebbero serviti per le sue ricerche, infine Usop vagava senza meta per le vie della cittadella.
Rufy, dopo aver finito di riempirsi lo stomaco, pagò e uscì dal locale tutto soddisfatto del lauto pasto. Da settimane non mangiava carne, e ora, felice per il pasto appena terminato, si diresse alla sua nave per aspettare il resto della ciurma e prepararsi per la partenza.
Arrivato al porto, Rufy viene attaccato da degli uomini della marina che volevano la taglia sulla sua testa.
-Guarda un po’ chi abbiamo qui, cappello di paglia- disse il primo marine, armato di fucile.
-Siamo stati fortunati, possiamo prenderci la taglia sulla sua testa- disse il secondo marine armato d’ascia.
-Sempre che ci riusciamo, dicono che sia forte- aggiunse il terzo, mostrando le pistole nelle fondine.
-A me non sembra un gran che, secondo me sono tutte false le voci che girano sul suo canto- concluse il quarto facendo roteare la sua mazza chiodata.
I quattro soldati continuarono a discutere e Rufy pensò quindi di scappare, per quanto potesse essere forte, sarebbe riuscito a sconfiggere solo due di loro, quelli in possesso di armi da fuoco. Il problema arrivava dagli altri due, quelli in possesso di armi da taglio, perché sapeva che esse potessero infliggergli ferite mortali, e i suoi compagni erano troppo lontani e no potevano correre in suo aiuto.
Purtroppo per lui lo scoprirono mentre si stava allontanando, così facendo, il marine armato di ascia gliela lanciò contro, prendendo Rufy di striscio e conficcandosi su un palo di fronte a loro. Il ragazzo di gomma, colto alla sprovvista, cercò un’altra via di fuga, ma purtroppo per lui l’avevano già circondato.
-Senti pirata, vogliamo la taglia sulla tua testa, vedi di non rendere le cose ancora più complicate. – disse uno dei soldati.
-Fossi matto- rispose Rufy mostrando la lingua.
Dopo quelle parole, i quattro uomini si scagliarono su di lui contemporaneamente, e iniziò quindi la battaglia.
Volavano pugni e calci, finché i quattro marine decisero che era ora di impugnare le armi, perché avevano capito che continuando così, il pirata avrebbe avuto la meglio. Dopo pochi minuti, lasciarono spazio al loro compagno con lascia, che avrebbe fatto più danni. Il Marine iniziò quindi ad attaccarlo, e Rufy si difendeva schivando i colpi e indietreggiando, cercando di attaccarlo quando poteva. Tutto d’un tratto, l’uomo con l’ascia riuscì a ferire il ragazzo, e tutto soddisfatto continuò in quel modo, infliggendogli altre ferite.
Rufy continuava ad indietreggiare, fino a scontrarsi col palo che poco prima quell’uomo aveva colpito con l’ascia. Trovandolo con le spalle al muro, il marine decide di scagliargli un colpo mortale, ma prima che riuscisse a colpirlo, qualcuno balzò giù da un tetto, mettendosi in mezzo ai due e fermando l’ascia con un paio di sai.
Il marine, sconcertato, ritrasse l’ascia.
-E tu chi diavolo sei?- chiese l’uomo irritato.
-Mi chiamo Seline e trovo scorretto il vostro modo di combattere, quattro uomini armati contro uno disarmato.- rispose la nuova venuta.
Era una ragazza, dai lunghi capelli rossi, di un rosso particolare che a Rufy sembrava di aver già visto più volte, tenuti legati in una coda bassa, pelle chiara, i suoi vestiti erano simili a quelli dei ninja, indossava un kimono corto e senza maniche, legato da un fiocco fucsia, guanti senza dita di pizzo, le sue calze, anch’esse di pizzo, arrivavano poco sopra il ginocchio, e ai piedi indossava delle ballerine di raso nere.  Legate alle cosce aveva delle fibbie piene di piccoli pugnali che sembravano delle decorazioni.
-Senti mocciosa, noi siamo uomini della marina mentre il ragazzo che tu hai difeso è un lurido pirata- indicando Rufy che stranamente era calmo – inoltre ha mangiato il frutto del diavolo ed è diventato di gomma, quindi non ha bisogno di aiuti esterni, ragazzina!
A parlare fu il marine che impugnava la mazza chiodata, e dal suo atteggiamento spavaldo, Seline capì che era il capo del gruppo.
-Senti tu, non osare più chiamarmi mocciosa o ragazzina … -la irritava essere chiamata in quel modo- e comunque io mi intrometto dove e quando voglio, e se la cosa non vi va bene, vedetevela anche con me, in fondo, anche io sono in parte un pirata, sono la figlia di un pirata anch’io! –disse decisa la ragazza.
I quattro uomini si scagliarono contro di loro, iniziando così uno scontro quattro contro due.
Nonostante Rufy non conoscesse quella ragazza, sentiva di potersi fidare, e con un solo sguardo avevano  intuito quali erano  i loro avversari. Rufy iniziò lo scontro con l’uomo armato di fucile e quello armato di pistole, mentre Seline prese gli altri due.
-Mitragliatrice gom gom – Rufy scagliò una scarica di pugni ai due avversari che li stese in pochi minuti. Poi, incuriosito, si mise ad osservare lo scontro della sua alleata, che più la osservava più gli ricordava qualcuno, anche se non sapeva chi.
Seline si muoveva agilmente a destra e a sinistra, schivando i colpi dei due uomini. Tutto d’un tratto, il marine con l’ascia, l’attaccò frontalmente, e lei, per difendersi, estrasse i sai nascosti dal fiocco, e li incrociò per bloccare l’ascia pronta a colpirla. L’altro marine, trovandola bloccata e in difficoltà, decide di attaccarla alle spalle tentando di colpirla con la sua mazza chiodata. Rufy, intuendo le cattive intenzioni di quell’uomo, decide di aiutarla, ma si blocca notando che la ragazza si stava difendendo benissimo anche da sola. Seline, con un calcio a piedi pari, si liberò dall’avversario ke aveva davanti, e con un salto all’indietro, arrivò alle spalle del capitano. Il marine si girò ed ebbe inizio lo scontro finale. Il capitano attaccò Seline con la mazza chiodata, mentre lei bloccava i colpi con i sai. Ad un certo punto, lui, stanco del lungo combattimento, volle terminare lo scontro, e utilizzò il suo attacco più potente, tanto da rompere la lama di uno dei due sai, e lei, per non farsi colpire in faccia, scivolò verso il basso riuscendo così ad evitare il colpo. Ma il capitano non si perse certo d’animo e riprese ad attaccarla, con colpi più potenti, ma rivolti verso il basso, sfruttando la posizione scomoda dell’avversario. Lei riuscì a schivare i suoi colpi appoggiando le mani in terra e tirandogli un calcio, facendo indietreggiare il suo avversario. L’uomo indietreggiò, ripresosi un attimo dal colpo, prese la carica e si scagliò nuovamente contro di lei. Seline non si perse d’animo, anzi, non sembrava preoccupata dal  nuovo attacco del soldato, prese quindi i pugnali che aveva nel suo equipaggiamento,  e li scagliò contro il suo avversario, ferendolo agli arti e rallentando la carica del colpo che stava scagliando su di lei. Nonostante ciò venne ferita al braccio che aveva utilizzato come scudo.
- Sei notevole, ragazzina, nessuno era mai riuscito a bloccare i miei colpi più potenti, mi dispiace però deluderti nel dirti che non riuscirai a sconfiggermi, soprattutto nel constatare che non hai più alcun arma con te!- disse l’uomo sorridendo.
-Non chiamarmi ragazzina, non lo sopporto … e comunque non sottovalutarmi, credi davvero che sarei stata così sciocca da averti rallentato con i pugnali se fossero stati l’ultima arma a mia disposizione? Mi dispiace deluderti – disse Seline per tutta risposta, facendo comparire da dietro un chakram facendolo roteare con il dito.
-Ah ah ah, cosa pensi di farmi con quello? Credi davvero di potermi sconfiggere con un’arma cosi banale? – disse continuando a ridere.
-Non fare di nuovo l’errore di sottovalutarmi, non è mica un’arma inutile come puoi pensare, anzi, sono sicura di sconfiggerti grazie ad essa! – rispose Seline sicura di se.
-Ah ah ah, sarei curioso di sapere come!?
Da lontano Rufy stava osservando tutta la scena, e non pensò neanche per un attimo di scappare, era troppo curioso di vedere il termine di quella battaglia. Osservando l’espressione del suo viso, sapeva già come si sarebbe concluso. L’aveva visto nel suo sorriso sicuro di se quando aveva estratto quell’arma, un sorriso che per lui aveva un’aria familiare e che in passato gli aveva fatto provare rabbia ma anche sicurezza e pace, e anche felicità.
Seline scagliò il chakram, ma non verso l’avversario, bensì verso un muro.
-Ah ah ah, allora è così che speri di battermi? Sbagliando mira?
- Sai, fai bene a ridere finché puoi, ma ti avverto di stare attento.
Il cerchio rotante, dopo aver colpito il primo muro, andò a colpire un palo, un altro muro, e fece ancora un paio di deviazioni, prima di andare a colpire  e tagliare una fune che sosteneva delle travi di legno sopra la sua testa. Appena tagliata la fune, le travi caddero sulla testa del malcapitato facendogli perdere i sensi, mentre il cerchio era tornato in mano a Seline.
-Te l’avevo detto di non sottovalutarmi e che ti avrei battuto con questo-  disse lei parlando al corpo incosciente dell’uomo.
-Bel colpo, sei una brava guerriera- disse Rufy che si era avvicinato a fine battaglia.
-Grazie- disse lei tentando di andarsene.
Rufy, notando il braccio insanguinato di lei, la bloccò per l’altro.
-Vieni sulla mia nave, il mio amico Chopper ti può la ferita.
-Non ce ne bisogno, posso fare da sola.
Nonostante il suo discorso, Rufy lo ignorò, e prendendola in braccio, si diresse verso la sua nave, dove lo attendevano i suoi compagni con ansia.
Quando lui salì sulla nave, Nami stava per fargli la sua solita ramanzina, ma si bloccò appena vide la ragazza ferita in braccio a lui.
-Ma chi è la ragazza che hai in braccio?
-Wow, ke stupenda creatura, senti … - non riuscì a terminare la frase perché venne colpito da Nami.
- Smettila di dire cavolate, idiota – disse Zoro – comunque Rufy, chi è la ragazza?
-Si chiama Seline, mi ha aiutato a sconfiggere degli uomini che mi hanno attaccato. Si è ferita ad un braccio durante lo scontro, così l’ho portata sulla nave per farla medicare da Chopper. – rispose Rufy alla loro domanda.
Chopper, sentendosi chiamare, era uscito dall’infermeria, e notando il braccio insanguinato della ragazza che il suo capitano teneva in braccio, si avvicinò.
-Portala subito in infermeria che ha bisogno di cure immediate. Sta perdendo molto sangue e anche i sensi.
Rufy porta dentro Seline e viene cacciato dopo pochi minuti perché parlava troppo.
-Allora Rufy, chi è quella ragazza?- chiese nuovamente Nami.
-Non lo so, l’ho incontrata oggi per la prima volta, anche se ha un’aria familiare, il colore dei capelli, il sorriso, il suo sguardo, mi ricordano qualcuno, ma non so chi. – disse Rufy, buttando finalmente fuori dalla testa tutti quei pensieri che gli stavano facendo andare in fumo il cervello – ha anche detto di essere la figlia di un pirata. È una strana ragazza, ma mi piace, voglio che faccia parte della ciurma!

 
 
 
  
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