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Autore: LastHope    04/09/2013    3 recensioni
[ErzaxGerard ; LaxusxMirajane ; accenni di altre coppie NatsuxLucy,MiraxFreed]
Sorrisi mentre premevo le gambe sul terreno per far muovere il dondolo più velocemente apprezzando quell’aria tiepida dell’autunno che accarezzava la nostra pelle.
- Non hai mai avuto paura di perdere tutto, Erza? Quando eravamo piccoli io la avevo -
Guardai Gerard mentre il suo braccio muscoloso si stringeva attorno al mio fianco con una dolcezza che non gli era mai appartenuta.
- No – sussurrai – avrei semplicemente voluto volare via - 
Genere: Angst, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Erza, Scarlet, Gerard, Luxus, Dreher, Mirajane
Note: AU, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Butterfly fly away 


Gerard

Sapevo chi fosse, lo avevo intuito appena entrato quando, a distanza di anni, quel rosso caldo mi aveva illuminato gli occhi.
Ero certo che non sarei più stato in grado di provare emozioni ma qualcosa, nel mio petto, aveva sofferto quando Erza aveva distolto lo sguardo come fossi un semplice estraneo, uno di quelli che incontri per strada e dei quali pochi minuti dopo non ricordi nemmeno l’esistenza.
- Cazzo.. – sussurrai scuotendo l’accendino per farlo funzionare.
Affacciato alla finestra dell’orfanotrofio mi ritrovai a pensare a quanto fossi cambiato, a quanto avevo combattuto e a quanto avessi perso.
Vivere in un piccolo appartamento con Laxus Dreher, uno stronzo di prima classe, non era certo ciò che la vita mi doveva per ripagarmi dell’infanzia bruciata.
Dopo vari tentativi riuscii ad accendere la sigaretta e il gusto forte del fumo che aspirai mi calmò all’istante.
- Chi sei? – una vocina mi risvegliò dal mio stato attuale di apatia e velocemente rivolsi lo sguardo verso di lei.
Era magra, dannatamente ossuta per essere una bambina di circa 8 anni. I capelli marroni le coprivano le coprivano le orecchie e subito non mi accorsi degli occhi profondi che quella ragazzina tentava di celare guardando il pavimento.
Mi sorrise appena, mostrando la fessura, probabilmente dovuta alla caduta di un dente, imbarazzata mentre si sistemava accanto a me per guardare fuori in attesa della mia risposta.
- Gerard – la guardai incuriosito facendole spazio – tu? -
- Miliana, vuoi essere mio amico, vero? -
Sorrisi mentre buttavo la sigaretta fumata a metà nel giardinetto interno.
- Quante domande per essere solo una bambina – risi – va bene, accetto, amica -
Mi prese la mano e la strinse sentendo quanto fosse calda rispetto alla propria.
- Vieni nel mio castello? – mi sorrise mentre con la mano indicava il proprio letto che, con due cuscini e una leggera coperta sopra, sembrava un rifugio perfetto per chi era così piccolo di corporatura.
- Credo di essere un po’ cresciuto per entrare nel tuo castello delle principesse -
Mi sedetti nel letto accanto al suo mentre Miliana sgattaiolava all’interno della sua capanna con una grazia da invidiare davvero a una principessa.
- Allora sarai il mio principe – concluse annuendo mentre da una piccola apertura tra i cuscini mi porse la mano.
- Che tipo – commentai divertito mentre le mie labbra incontrarono le sue dita ossute.



Scaricai la bambina con una scusa di merda, inventai che dovevo recarmi a scuola per un esame importante quando nemmeno ci andavo a scuola.
Scossi la testa attraversando nuovamente il corridoio; ero entrato di nuovo in quell’edificio per una questione importante, che poteva cambiarmi la vita, e come uno stupido non trovavo il coraggio di affrontarla.
Mi ero sempre  comportato così, fin da piccolo, scappavo da quello che mi terrorizzava ma ancora di più da quello che avrebbe potuto rendermi.. felice.
Risi da solo mentre pensavo a quella parola, felice, era un’emozione che la mia stessa mente tentava di sfuggire, una malattia perché, come quando ero piccolo avevo compreso, la felicità durava solo qualche secondo, il tempo giusto per rendertene conto e tutto spariva, senza spiegazione.
Arrivai all’uscita ma una figura minuta accanto a quella di Erza attirò la mia attenzione.
Mi avvicinai a loro fingendo di voler prendere qualcosa alla macchinetta ma solo quando riuscii a vederla in volto compresi davvero chi fosse.
- Oh, Fernandes? – mi guardò sorpresa spettinandomi i capelli come faceva quando ero piccolo.
- Minerva. – mi sistemai irritato la frangetta ribelle sulla fronte e osservai il suo viso invecchiato, modellato dalle rughe, ma quegli occhi piccoli e vigili, che mi avevano consumato l’anima, erano incastonati esattamente come allora.
- Avete fatto una riunione di vecchi amici e non mi avete invitata? -
Guardai Erza mentre i suoi occhi stupiti si rivolgevano verso di me probabilmente impegnati a ricordare chi, tra le tante persone che affollavano la sua vita, io fossi.
- No, è stato un caso e – guardai Erza divertito – la mia amicizia non è corrisposta -
Il volto di Erza era contratto, le sopracciglia aggrottate e una smorfia di dolore le sollevava appena le labbra verso destra. Non aveva proferito parola ne aveva mai staccato gli occhi dai miei, sapevo esattamente che quella luce fredda che contrastava il calore dei suoi grandi occhi non erano altro che la polvere dei muri che si era sempre costruita che crollavano sotto la potenza di quei ricordi.
Quella donna aveva sempre avuto qualcosa contro quella bambina dai capelli rossi, la teneva segregata dentro quelle mura, la custodiva come il suo oggetto più prezioso, ma ciò non faceva che scemare l’allegria che Erza, fin dai primi giorni aveva portato nel nostro peggior incubo.
- Questo è strano – rise lei – ero convinta che la piccola Erza avesse una stupida cotta per te, che cosa sciocca, è ovvio che non è possibile!  -
Dischiusi le labbra, ferito da quelle parole, non per Erza, sapevo esattamente che per lei non ero altro che uno sconosciuto che l’aveva aiutata a pulire il pavimento ma tremai per il valore che mi diede, pari a quello di un altro bambino con genitori morti e nessuno scopo nella vita.
- Non è vero – la voce di Erza era un misto di rabbia e tristezza e sorrise mentre guardava il mio sguardo sorpreso – credo che davvero avessi una cotta per te, G-Gerard – ammise divertita.
Arrossii leggermente nascondendo divertito gli occhi dietro i capelli ma felice che ricordasse il mio nome, io il suo non avrei mai potuto dimenticarlo, non dopo quello che aveva fatto per me.
- Che tenera scena – storse il naso mentre alzai la mano di spalle, in segno di saluto, scappando verso la porta d’uscita per sottrarmi a quella conversazione.
- Fernandes – mi richiamò quella – il bicchiere. - 
Suonò quasi come un ordine, il suo, quello di raccogliere il bicchiere ai piedi di Erza e che, indubbiamente, era caduto a essa.
- Quale bicchiere? – risi guardando Erza raccoglierlo mentre il vento freddo dell’inverno mi accolse gelido.



Camminai fino a casa, con le dita e il naso rossi e intorpiditi per il freddo e, irritato per la giornata andata male, mi fiondai in casa non desiderando altro che infilarmi sotto le coperte.. magari con Meredy.
Meredy abitava vicino all’appartamento che avevamo affittato io e Laxus, aveva una cotta per me da quando, per fare i bravi vicini andammo a presentarci direttamente suonando a casa sua.
Lei non sa che Laxus aveva realmente pensato di andarci, io ero solo di compagnia, ed era solo per fare amicizia, in caso ci fosse qualche problemino con le sue solite sbronze.
 In ogni caso, Laxus mi ha da sempre spinto più volte a farci sesso perciò, considerando che accade ogni due-tre giorni, siamo molto intimi.
- Gerard – mi fermò prima ancora che potessi togliermi la giacca – siamo a corto di soldi, ancora. -
Sgranai gli occhi guardandolo incazzato e gli presi violentemente la busta che reggeva in mano leggendo il prezzo dell’affitto che era aumentato nuovamente.
- Li avevamo fino alla settimana scorsa, che cazzo ci hai fatto? – lo presi per la maglia che strinsi in un pugno.
Sapevo esattamente essere una domanda inutile poiché ero a conoscenza dei suoi fottuti problemi con la droga e l’alcool, molte volte gli avevo ordinato di smetterla e che non faceva altro che mettere tutti e due nella merda ma la sua presa di coscienza più lunga durò cinque giorni poi riprese a distruggersi esattamente come prima.
- Cazzo Gerard quella roba costa – mi spinse per aumentare lo spazio tra i mio pugno e il suo volto che era diventato minimo.
Sbattei la busta sul tavolo intimandogli di starmi lontano o lo avrei preso realmente a pugni questa volta e lo avrei fatto davvero se i suoi occhi rossi per il fumo erano come una richiesta di aiuto implicita che mi calmò.
- Lo dici sempre – ironizzò lui divertito.
- Giuro che questa volta lo faccio. – venni interrotto dal campanello e una cosa sembrò andare bene in quella giornata quando da dietro la porta intravidi i capelli rosa di Meredy coperti da una cuffia.
La trascinai dentro e prima che potesse anche solo azzardare un saluto a Laxus la portai in camera spogliandola del giubbotto.
- Ciao anche a te Gerard – rise e, intuendo le mie intenzioni si liberò anche della maglia.
- Si, ciao – non badai nemmeno a ciò che diceva, troppo impegnato a osservarle il reggiseno nuovo di pizzo nero che non faceva altro che invitarmi ad avvicinarmi.
La presi per i fianchi e la portai sul letto mentre anche la mia maglia finiva sul pavimento ai piedi del letto.
- Compri reggiseni nuovi e non mi dici nulla? – ghignai per nulla dispiaciuto di prendermi prepotentemente il corpo di Meredy ogni volta che volessi.
- Sorpresa – sussurrò lei mentre dai miei jeans già abbassati iniziava a massaggiare l’erezione che non faceva che crescere a contatto con la sua pelle calda.
Le liberai i seni prosperosi dall’impiccio del reggiseno e li baciai con violenza, pronto a cancellare quell’intera giornata di merda con del sesso.
Raggiunsi con la mano la sua quando sentii di essere quasi all’apice; le abbassai la gonna e affondai in lei con spinte sempre più profonde, violenti, che racchiudevano tutta la frustrazione della mia vita.
Venne prima lei ma attese che venni anche io prima di sussurrarmi all’orecchio che era stato bellissimo.
Come consuetudine mi infilai i boxer e, attraversando la stanza, mi persi a osservare un tramonto più rosso del solito.

note 

ecco il secondo capitolo e ho deciso di cambiare ogni volta il punto di vista dei personaggi inspirandomi a un'altra ff presente in un altro fandom:)
Ecco che è entrata in scena Meredy che, povera anche lei, è innamorata di Gerard ovviamente però è usata come un oggetto a scopo sessuale *picchia Gerard* 
Non dico nulla o spoilero metà storia, dico solo che il personaggio di Laxus sarà dannatamente..ehm..problematico!?
Grazie a tutte quelle che continuerano a seguire la mia storia e mi piacerebbe sapere cosa ne pensate 

- LastHope

 
  
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