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Autore: Wonderful_me    04/09/2013    1 recensioni
Niall Horan è un ragazzo così dolce che mi fa perdere la testa quando penso a come potrebbe essere vivere accanto a casa sua ed essere la sua migliore amica. lo accompegnerei ovunque e lo sosterrei perchè quel suo sorriso mi fa impazzire. Anche per Sophie è così, anche se...
"Sembra che non si renda conto della sua fama planetaria – che gli permetterebbe di fare un po’ di più il gradasso - e io sbuffo, conscia del fatto che, invece, quella dannata fama esiste eccome.
È stata lei a portarmelo via!"
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Irlanda.
Vedo la sua chioma bionda prima di qualunque altra cosa.
Scende lentamente dall’aereo, lasciando il posto a qualche signora anziana e qualche uomo indaffarato. Sembra che non si renda conto della sua fama planetaria – che gli permetterebbe di fare un po’ di più il gradasso - e io sbuffo, conscia del fatto che, invece, quella dannata fama esiste eccome.
È stata lei a portarmelo via!
Mentre allunga il passo oltre le vetrate dell’aereoporto il ciuffo spettinato si scompone e mostra il suo viso roseo e tremendamente sexy.
Sospiro piano allontanandomi un poco dalla sedia su cui stavo appostata.
È una favola e io sono una cretina perché lo amo così tanto.
Mi vede e si appresta a raggiungermi, il suo sorriso gigante che gli fa da portavoce. È felice di vedermi e lo sono anch’io.
Mi lascio stritolare dalle sue braccia che in questi anni sono diventate muscolose e possenti e mi imbevo del suo profumo fresco – ma che sa anche di sudore e di uomo, come lui è.
“Sophie!” mi dice soltanto eppure sentire il mio nome pronunciato dalle sue labbra… wow, potrei morire. Avvampo un po’ e cerco di ricambiare l’abbraccio del mio amico.
Già, io e Niall Horan siamo soltanto amici.
Ci conosciamo da sempre praticamente e le nostre famiglie sono in amicizia da molto prima che noi due nascessimo. Abitiamo vicini, la mia casa è a qualche metro dalla sua e le finestre delle nostre stanze ad un passo l’una dall’altra. Ad esse sono sempre appostate due scale – in stile Dawson’s Creek – e saliamo e scendiamo a piacimento senza che i nostri genitori abbiano da ridire. Nessuno ha mai pensato che potessimo provare qualcosa l’uno per l’altra che vada oltre l’amicizia.
Peccato che la sottoscritta – la dolce e tenera Sophie – impazzisca per questo dannatissimo biondo e, ora che mi sta stringendo a sé, non riesca a frenare il mio cuore. Temo che scoppi.
“Niall” sussurro appena e assaporo il suo odore. Quando ci allontaniamo piano vedo il suo viso sorridermi pieno di gioia. È un sorriso carico di energie. Niall è sempre stato così.
 
Quattro anni prima…
“Niall cavoli aspettami e non provare a salire: mi sto ancora infilando il reggiseno!” sono nella mia stanza e mi sto preparando ad un sabato sera come altri. Io e il mio amico stiamo andando in un locale dove lui suona come ogni fine settimana.  Sono sempre la sua ospite d’onore e, a mò di groupie lo accompagno in questi posti dove lui fa sempre un figurone.
“Va bene, va bene” mi dice e sghignazza. Sta salendo, sento crepitare la scala sotto i suoi piedi.
Non temo che lui mi veda nuda, siamo amici da sempre e abbiamo fatto mille volte il bagno insieme da piccoli, ma ora…
I miei sentimenti per il biondo non sono così puri come lo sono i suoi. Sono una vile e sfrutto ogni momento per potermelo tenere stretto.
Infilo in fretta mutande e reggiseno e infilo la testa nell’armadio mentre Niall fa capolino dalla finestra e si siede sul mio letto. Un po’ mi fa infuriare vedere che non ha nessuna reazione nel vedermi così, ma poi mi calmo perché lo conosco e a lui, delle ragazze, non gliene è mai fregato poi tanto. Non so neanche se ha mai avuto una ragazza. Non che mi possa sfuggire una cosa simile, ma si sa mai.
“Dai, infilati la prima cosa che trovi e andiamo. Lo sai che sei bellissima qualunque cosa indossi” mi dice e io mi volto a fissarlo. Lui sorride poi si mette a leggere qualcosa sul suo cellulare. Ride piano poi risponde.
Chi è?, penso e faccio per sbirciare, ma lui me lo impedisce.
“Ehi” gli faccio con un finto broncio.
“Aha, Sophie non puoi” mi dice e fa segno di no con il dito. Sono sbalordita, senza parole. Lo mollo lì e mi infilo una gonna blu e una canottiera bianca. Infilo le zeppe e mi fiondo in bagno a truccarmi e pettinarmi. Mi ci vogliono dieci minuti e poi lo raggiungo.
Niall è ancora sul letto che se la ride con il suo smartphone e io adesso sono incavolata davvero.
“Andiamo!” sbotto e mi fiondo fuori dalla finestra, diretta alla sua macchina mentre lui piano piano mi segue. Sale e mette in moto. Il viaggio è tutto un silenzio.
 
Oggi…
“Ehi, pranzi da noi oggi ok?” mi dice il biondo, prendendomi una mano come se nulla fosse. Mi lascio trasportare da lui e lascio che sia lui a guidare la mia auto fino a casa. È sempre stato così tra noi, anche quella sera di quattro anni fa. Quella fu l’ultima volta che lo vidi fino ad oggi.
Ieri sera mi ha mandato un messaggio e mi ha detto che voleva che fossi io ad andare a prenderlo all’aereoporto. Ho acconsentito perché mi era mancato così tanto che volevo essere la prima a vederlo. Ed è così triste pensare che lui non mi ama nemmeno un decimo di come lo amo io.
“D’accordo” dico e ho paura ad accettare benchè con i suoi genitori io abbia un rapporto stupendo – mi hanno tenuta informata su tutto ciò che gli succedeva in questi quattro anni – e benchè sappia che farebbe piacere anche a lui, davvero.
Niall è una persona profondamente sincera e tende a non mentire davanti a niente e nessuno: l’ho provato sulla mia pelle la sua sincerità e mi ferisce tutt’oggi il fatto che, per lui, quella sera non sia contata niente.
 
Quattro anni prima…
Quando arriviamo al locale Niall mi abbandona appena scendiamo dall’auto e si dirige di volata sul retro del bar, dove lo attendono gli addetti a luci e suoni e il suo camerino. Sembra una star e io, anche se ancora un po’ arrabbiata, sono davvero felice di sapere che lui mi vuole lì con sé.
Mi inoltro nel bar e mi chiudo la porta alle spalle. L’aria di un condizionatore mi muove i capelli lisci mentre ci passo sotto per andare a sedermi direttamente in prima fila, ad un passo dall’uomo che amo.
mi accomodo su un divanetto di pelle rossa e ordino una Coca Avana, aspettando che il mio bello salga sul palco.
Mi accorgo, con la coda dell’occhio, che lui è dall’altra parte del locale, appoggiato ad una parete e faccio per alzarmi e raggiungerlo, ma all’improvviso una bionda gli si fionda addosso, stringendolo e stampandogli un casto bacio sulla guancia. Lui la stringe a sé un po’ e poi la lascia andare. I suooi occhi ridono divertiti e le sue labbra sprigionano una gioia meravigliosa. Rimango interdetta davanti a quella scena e vorrei andarmene, ma la barista di poco prima torna con il mio drink, costringendomi a sedere.
Alcune lacrime vorrebbero schizzare fuori, sulle mie guance, ma le blocco in tempo. Non posso farmi vedere piangere, sarei costretta a raccontare a Niall dei miei sentimenti e non credo proprio sia il caso data la confidenza che ha con quella tizia. Se è già fidanzato, conoscere i miei sentimenti lo porterà solo ad allontanarsi da me.
Sorseggio lentamente il mio drink e, prima che il biondo salga sul palco, me ne vado, lasciando dieci euro sul tavolo: mancia per aver avanzato metà del mio drink.
Mi ci vollero due settimane per farmi passare la gelosia fotonica che sentivo e, quando finalmente riuscii a riprendermi e andai a casa di Niall, scoprii che il biondo era andato a fare i provini per x-factor e che l’avevano preso in un gruppo con altri quattro inglesi.
Rimasi esterefatta e da allora, per quanto lo cercassi, Niall non rispose più ai miei messaggi e alle mie chiamate.
 
Oggi…
Mentre arriviamo nella nostra via un brivido mi trapassa la schiena, come se qualcosa stesse per frantumarsi e fosse impossibile riaggiustarla.
Niall parcheggia nel suo vialetto e io salto giù, scusandomi con il biondo.
“Vado a dire ai miei che mangio da te” gli dico e scappo in casa prima che possa fermarmi. Lui sbuffa ridendosela poi mi segue. Apre la porta della cucina mentre sto dicendo a mia madre che Niall è tornato e, wow e, oh mio Dio. Frasi incomprensibili quindi.
Lei spalanca gli occhi e un sorriso le si espande in viso.
“Niall, finalmente sei tornato, caro” gli dice e io mi inchiodo, voltandomi e diventando paonazza. Sento che questa donna sta per dire cose che non dovrebbe dire.
“Sophie era così in ansia ieri sera, dopo che le hai scritto. Sono anni che non ti fai vedere” dice e io vorrei che la terra si aprisse sotto i miei piedi in questo esatto istante. Merda!!!
“Niall, non crederle, ti prego!” faccio e lo sspingo fuori casa mentre saluta mia madre gioioso.
“E così, anche se sei tu che te la sei svignata abbandonandomi quattro anni fa, ora risulta che sono stato io ad abbandonarti?” sussurra al mio orecchio mentre lo affianco attraversando il giardino per andare da lui.
“Vorrei che non dessi peso alle parole di mia madre” sbuffo, avvinghiandomi al suo braccio destro, coem facevamo ai vecchi tempi. Lui si ferma e mi stringe a sé.
“Non posso: in questi quattro anni non ho fatto altro che pensare a te” mi dice e il mio cuore prende a battere fortissimo come se mi avesse detto che mi ama. So benissimo che, nel vocabolario di Niall, questo significa che ha tanto a cuore la nostra amicizia e non la vuole perdere, ma, per un istante, mi lascio croggiolare dall’immagine di lui e me insieme, del mio amore finalmente ricambiato.
Prima ancora di rendermi conto di ciò che succede però lui si allontana e infila il braccio attorno al mio, riprendendo il cammino.
“Niall” lo blocco di nuovo, tornando alla realtà “Ti andrebbe di parlare un po’ dopo? Vorrei chiarire con te quello che è successo quattro anni fa”.
Lui mi guarda e, annuendo convinto, mi dice che dopo potremmo salire in camera sua.
 
Durante il pranzo con i suoi sono un fascio di nervi e, ogni volta che io e lui ci sfioriamo, anche se per sbaglio, caccio un urletto esagitato e rischio di rompere qualcosa. Niall mi sorride dolce e mi serve, come una Principessa. Mi sento in colpe per questo comportamento così infantile, ma il mio cuore sta facendo le capriole e io non riesco in nessun modo a calmarlo.
Dopo aver mangiato il dolce Niall mi prende la mano e mi trascina in camera sua.
“Siediti” mi dice e il suo tono è troppo dolce e – forse mi sbaglio – un po’ roco?
“Sì, ma vieni anche tu qui” gli dico battendo sul materasso in un punto vicino a me. Lui mi accontenta e appoggia la schiena alla testata del letto, prendendomi tra le braccia come facevamo fino a qualche anno fa. Tremo per la vicinanza del suo corpo e, nel sentire il suo cuore battere veloce, mi rendo conto che anche lui, che sembre così calmo, in realtà tanto tranquillo non è.
“Wow, non so perché, ma questa posizione ora mi mette un po’ d’ansia” dice e io faccio per allontanarmi da lui, ma il biondo è diventato forte e mi trattiene a sé.
“Non ho detto che mi dà fastidio, scimmietta” dice e ride di fianco al mio orecchio, baciandomi una guancia in modo tenero. Scimmietta, mi chiama così fin da quando avevamo sei anni e andavamo insieme a scuola, mano nella mano.
“Credevo di sì” sussurrai e lui strinse la presa su di me.
“Tu credi un po’ troppe cose mi sa. Per esempio, credevi che avessi una ragazza e non ti avessi detto niente” dice e io capisco in un istante che si riferisse alla sera in cui lo avevo mollato in quel bar, con quella tipa perfettamente sconosciuta. Arrossisco un po’ e lui infila le mani tra le mie.
“Credevi che potessi allontanarmi da te” sussurra ad un centimetro dal mio orecchio e sorride, anzi ride proprio. Questa risata la amo così tanto; mi è mancata così tanto.
“Credevo tu fossi sparito perché mi odiavi” dico e lui mi capovolge al volo, facendomi sedere dritto davanti a sé. Mi guarda e mi sistema i capelli castani sul viso.
“Stai dicendo seriamente? Pensi che potrei mai odiarti?” mi dice e mi abbraccia fortissimo. Ricambio l’abbraccio e piango, piano, sulla sua spalla.
“Ho avuto paura che fosse così” gli dico, ma so perfettamente che non è tutta la verità.
“Ho avuto paura che i miei sentimenti ti avessero talmente disgustato e che non volessi vedermi mai più”
“Sentimenti?” mi chiede e io mi ricordo in questo istante della sua ingenuità. Alzo il viso, mi scosto i capelli e mi avvicino ad un passo dal suo naso, sfiorandolo con il mio.
“Sentimenti, Niall. Sentimenti come questo” sussurro e gli do un bacio sulla guancia. “E come questo” faccio e lo stringo a me, nel modo più dolce che mi è possibile.
“Sentimenti come questo” sussurro, guardandolo dritto nel blu dei suoi occhi, avvicinando la mia bocca alla sua, sfiorandola mentre lascio che il mio sguardo si fissi sul suo.
Chiudo gli occhi e provo a baciarlo davvero, un po’ temendo il suo rifiuto, ma incapace di evitare la mossa successiva. Le nostre labbra si toccano morbide e lui, piano apre le sue e permette alla mia lingua di entrarvi. Le sua mani salgono ai miei fianchi e li circondano tirandomi verso di lui, cadendo tra le sue braccia. Apro un momento gli occhi e vedo quelli del biondo chiudi, le guance arrossate.
Ci baciamo con più passione e ci stacchiamo solo un momento per permettermi di sistemarmi meglio sulle sue gambe.
Passano alcuni minuti e poi mi allontano un po’ e lo guardo.
“Scusa Niall, sono una vigliacca. Sono così innamorata di te che vederti con un’altra, quattro anni fa, mi ha tremendamente ingelosito. Vorrei che baciassi solo me” mi zittisco un momento, un istante solo.
“Che scema, eh?” sorrido, guardandolo. Ho paura ad incrociare i suoi occhi, ma mi faccio forza e, quando lo faccio, li vedo spalancati, le guance del biondo rosso fuoco, la bocca socchiusa.
“Ma dici sul serio?” mi dice e mi sfiora la pelle arrossata del viso.
“Biondo, ti amo tipo da sempre” gli dico, alzando gli occhi al cielo per la sua ingenuità. Gli prendo una mano e l’appoggio sul mio seno. Lui arrossisce, ma presto si rende conto di qualcos’altro.
“Il tuo cuore scoppia” dice e io annuisco, avvampando. Mi prende una mano e la stringe al petto. sento il suo cuore battere al ritmo del mio.
“Sophie, credo di essere innamorato anch’io. Di te” mi dice e mi stringe a sé, baciandomi di nuovo. Wow, è così incredibile.
“Credi?” dico, ridendo, stretta al suo petto.
“Beh, io non mi sono mai innamorato!” dice lui quasi sulla difensiva. Io lo guardo e rido.
“Non sarai geloso, Horan?” butto lì e lui mi stringe, baciandomi dolce.
“Lo sai che sono quattro anni che sto in ansia pensando che magari, nel frattempo, tu hai trovato qualcun altro che ti voglia tutta per sé?” mi guarda e un po’ sembra imbronciato. Amo anche questo suo lato così possessivo.
“Beh, ora puoi stare tranquillo. Io sarò sempre e solo tua” gli dico e gli accarezzo il viso e i capelli, impigliandomi in essi.
“Sicura? Mi aspetterai anche mentre sarò lontano, in tour o impegnato in qualcunque altra cosa?” sembra preoccupato e non voglio. Così lo guardo, mi sistemo tra le sue gambe, sorretta dal suo braccio e gli faccio un piccolo succhiotto sul collo.
“Ti prometto che ti aspetterò. Attenderò qui il tuo ritorno” dico e lo bacio.
Niall mi sorride e mi stringe a sé.

 

ok, non mi piace proprio da impazzire e avrei voluto che la figura di Niall venisse più carina, ma ci ho provato tre volte e vi assicuro che questo è il massimo a cui sono giunta. prometto che mi impegnerò per far risaltare la sua figura in qualche altra storiella. intanto, per chi si fosse innamorato di me (ceeeeertooooo!!!) ci sono altre ff o one shot nella mia pagina.
un baciotto, Directioner :)

  
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