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Autore: _LenadAvena_    04/09/2013    5 recensioni
"Semplicemente, si abbracciano".
Questa one - shot mi è venuta davvero dal cuore, perché credo che non tutte le Directioners si rendano conto che è colpa nostra se Harry e Louis sono distaccati. Abbiamo alimentato noi le voci su Larry Stylinson, e dobbiamo assumerci le nostre respondabilità. E qui, in queste righe, ho scritto ciò che secondo me provano loro due. Diciamo di amarli così tanto, ma teniamo davvero a loro?
Dedicata alla mia Ally, e ad Arianna. Solo per voi, ragazze. Vi voglio bene.
Genere: Generale, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Do they really care about us?
Larry Stylinson
 
 
Harry, appena si è svegliato, ha sentito il bisogno di scrivere. Dovrebbe uscire per essere alle prove in orario, dato che si è preparato in fretta, ma non gli importa: quel che ha da dire è di certo più importante. Così, prende carta e penna:
 
Caro Louis,
è da tempo che non siamo più gli stessi. E questo fa male, tanto. Lo so che non è colpa tua, né mia, ma io non ne posso più. Dove sono andati a finire i veri Haz e Lou? Mi manca passare il tempo con te, scherzare, fare cavolate, ma molto di più starti vicino, abbracciarti, stringerti. Sei il mio migliore amico, Lou, e ho bisogno di te.
La verità è che, per quanto io le ami, sono state le nostre fan a farci questo. Se loro non avessero costruito storie su “Larry Stylinson” noi non saremmo in questo stato, e non saremmo costretti dal management e tutto il resto a sembrare due estranei. E allora mi chiedo, loro tengono davvero a noi come dicono? Louis, l’altra sera al concerto, stavo venendo verso di te ad abbracciarti per quel gioco delle Twitter Questions che abbiamo fatto, ma ho dovuto inventarmi di star solo andando in giro per il palco. Te ne sei accorto, no? E vuoi sapere perché? Beh, dalle quinte uno di quei tipi della “Modest!” mi ha fatto cenno di non farlo. Immagini come mi possa essere sentito? Volevo spaccargli la faccia, Lou, perché non poteva impedirmi di toccarti. Nessuno può impedirci di essere noi stessi, non ne hanno il diritto.
Ma non è tutto, non è solo questo. Il fatto è che io non so più cosa provo. Eravamo, siamo fratelli dai tempi di X Factor, ma non so se siamo solo questo. Almeno da parte mia. LE nostre fan, pure mettendoci nei guai mi hanno aperto gli occhi, ed ora non so più cosa sei. Forse è vero, forse “la mia prima vera cotta è stata Louis Tomlinson”.
Forse sei molto più di una cotta, Louis Tomlinson.
Vorrei solo essere libero.
Ti voglio bene, Boo.
Sempre tuo,
 
Haz.
 
 
Queste sono le parole che Harry ha appena finito di scrivere. Ora sta piegando il foglio, ancora bagnato dalle lacrime, lo sta mettendo in una busta e sul retro ci scrive “per Louis”, per poi chiuderla e mettersela in tasca.
Ora è pronto davvero, prende le chiavi dell’auto, quelle di casa – una casa che lui sente assolutamente vuota, dato che l’hanno costretto ad andare via da quella che aveva comprato assieme a Lou -, il cellulare ed esce, dirigendosi finalmente alle prove del gruppo.
I ragazzi, però, appena lo vedono capiscono che ha la testa altrove, ma fanno finta di niente e così iniziano a cantare.
Louis non accenna nemmeno a guardarlo quello che dovrebbe essere il suo migliore amico, ed anche lui è distratto. Infatti, non si accorge che Harry ha fatto scivolare silenziosamente la lettera nella tasca posteriore dei suoi pantaloni. Sta pensando a quello che ha fatto qualche ora fa, seduto al tavolo della cucina con la solita tazza di latte e caffè. Ha scritto anche lui una lettera al suo migliore amico:
 
Caro Harry,
è da un sacco che non parliamo, escludendo quando chiacchieriamo insieme ai ragazzi. E mi manchi. E’ imbarazzante il modo in cui mi manchi, è come se non ti vedessi mai. Forse mi manchi così tanto perché è dai tempi di X Factor che appena abbiamo due minuti liberi stiamo lì a ciarlare come due pottegole, o a scherzare, o semplicemente a confidarci l’un l’altro. Mi manca fare stronzate insieme a te, sentire la tua risata strana o la tua voce profonda. Che poi dovrei averla io una voce così profonda, visto che sono più grande. Bah, chi la capisce la natura! Però sono felice di avere la mia, perché mi ricordo che la prima volta che cantammo insieme mi dicesti che ti piaceva, ed fui contento. Legammo subito, e ogni volta che parlavamo ti sentivo sempre più vicino, come un fratello. Ed era proprio buffo, visto che io sono l’unico maschio in mezzo a tante femmine, nella mia famiglia. Dio, mi sento un bambino scrivendoti queste cose. Avete ragione tu e i ragazzi a chiamarmi Peter Pan.
Comunque, ritornando a prima, la verità è che noi siamo così distaccati ora perché il mondo ci vede diversi; non ci vede fratelli, migliori amici. Ci vede come due persone che stanno insieme, Harry. Sono state le nostre fan a farci questo, e per quanto io le ami, dico che hanno fatto una grande stronzata a mettere tutte quelle voci su “Larry Stylinson” in giro, perché ci hanno fatto solo del male. Stiamo soffrendo a causa loro. E allora mi chiedo, loro tengono davvero a noi? Non lo so più. Come non so più cosa siamo noi, Harry.
Non lo so se siamo ancora migliori amici, fratelli. Per quel che riesco a capire ora – ovvero niente – potrei anche essere “la tua prima vera cotta”, Harry Styles.
L’unica cosa che so è che ti voglio bene, Haz.
Te ne vorrò sempre.
Sinceramente tuo,
 
Louis

 
Queste sono le parole che Lou ha buttato giù, racchiuse nella lettera che in questo istante, mentre parla con tutti, fa scivolare nella tasca posteriore dei pantaloni di Harry, ringraziando Dio di stare vicino a lui in questo momento, altrimenti non avrebbe saputo come fargliela avere.
Sono tanto uniti da un legame particolare, questi due, che hanno fatto l’identica cosa, e ognuno ne è inconsapevole; infatti, continuano a fare finta di niente, ad ignorarsi a vicenda, senza scambiarsi niente più che una battuta o un “vuoi un caffè anche tu?”.
 
*
 
Le prove sono appena finite e, con il consenso dei manager, i ragazzi stanno tornando a casa con la promessa di vedersi la sera alle undici precise all’ingresso del Funky Buddha, tanto per far felice Liam.
Harry e Louis sono arrivati proprio ora ciascuno nella propria casa, ed entrambi si buttano sul divano del salone a peso morto. Una strana sensazione, come se avessero schiacciato qualcosa che hanno in tasca, li fa rialzare e gli fa controllare le tasche; è così che trovano la propria lettera.
Sono stupiti che l’altro abbia scritto una lettera, e la aprono delicatamente, come se potesse scomparire da un momento all’altro.
Subito le lacrime di Harry si fanno spazio sul suo volto, mentre una stretta nel petto gli fa dare un urlo strozzato; per tutto questo tempo lui e Louis avevano pensato le stesse cose, e non lo sapeva. Si maledice per questo, perché capisce che hanno sprecato attimi preziosi, e che avrebbero potuto mettere subito le cose a posto.
Poi si calma, si asciuga le lacrime, afferra le chiavi dell’auto  e, ancora con la lettera in mano, parte verso casa di Lou, che una volta era anche casa sua.
Durante il tragitto si accorge di aver dimenticato le chiavi di casa, ma non si preoccupa più di tanto: è sicuro che stanotte resterà a casa del suo migliore amico, suo fratello o quel che è, e che domani mattina andranno insieme a casa sua col doppione che gli ha dato appena si è trasferito, perché potesse sempre trovarlo.
Anche Louis aveva voluto che lui tenesse il doppione di casa loro, e così quando Harry apre la porta si trova davanti l’altro che piange, pronto ad uscire alla volta di casa sua con le chiavi dell’auto in mano.
Si guardano per un po’, poi mollano tutto ciò che hanno fra le mani e si stringono in un abbraccio; un abbraccio che sa di casa, di amicizia, di famiglia, d’amore, di risate, che sa di loro.
Louis prende per mano Harry e lo trascina sul divano, per poi abbracciarlo di nuovo, con il mento appoggiato sulla testa di Harry, posata nell’incavo del suo collo.
“Ti amo” sussurrano insieme.
E poi sorridono, insieme.
Ma non si baciano, non si accarezzano, non parlano, non cantano.
Semplicemente, si abbracciano.
 
*
 
Quando alle undici puntuali, come aveva raccomandato Liam, arrivano – insieme - al Funky Buddha, i loro occhi splendono e i loro sguardi si cercano, le loro dita si sfiorano di nascosto mentre parlano sorridenti con gli altri tre, giusto prima di entrare.
Sapete, anche Niall, Zayn e Liam sorridono, perché vedono come si guardano e sanno che ora va tutto bene.
E sono felici, perché loro ci tengono davvero a quei due.
 
 
 
NdA
Ciao a tutti! Voglio iniziare col dire che non sono una Larry Shipper, ma non ci troverei niente di male se quei due stessero insieme, perché io li amo principalmente per la loro musica, e poi per tutto il resto. Per non contare il fatto che nella band non ci sono solo loro!!! Comunque… Ebbene sì, sono molto attiva in questi giorni, sto scrivendo il settimo capitolo di “Set Fire to the Rain”, che spero di concludere presto, e altre one – shots o drabble o flashfic, dipende da quello che uscirà fuori dalla mia testolina bacata. Volevo ringraziare quella splendida fanciulla che ha recensito sia la long che le due poesie, his_smile_is_my_happiness, e anche la mia migliore amica Ally, alias unbacioazzeccosodame (Ally, a proposito, prima o poi ti farò cambiare questo nick!). Spero che recensiate e leggiate in molti sia questa nuova Larry che le altre mie storie, vi aspetto!
Sinceramente vostra,
Lena xx
  
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