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Autore: slanif    04/09/2013    1 recensioni
Sirius/Remus
Cerco di correre il più velocemente possibile anche se le gambe non mi reggono e i miei muscoli atrofizzati urlano e bruciano per il troppo sforzo.
Sono 12 anni che non corro, sono 12 anni che non cammino.
Sono 12 anni che striscio, stanco… Che me ne sto chiuso nella mia cella a piangermi addosso…
Ma ora sono fuori.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Sirius Black | Coppie: Remus/Sirius
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Fuga da Azkaban
di slanif

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Cerco di correre il più velocemente possibile anche se le gambe non mi reggono e i miei muscoli atrofizzati urlano e bruciano per il troppo sforzo. 
Sono 12 anni che non corro, sono 12 anni che non cammino.
Sono 12 anni che striscio, stanco… Che me ne sto chiuso nella mia cella a piangermi addosso…
Ma ora sono fuori.
Cioè, non è che sono fuori da Azkaban, ma sono fuori dalla mia cella, lungo il corridoio stretto e basso.
Mi volto, rallentando un po’, mentre la guardia carceraria che mi era stata affidata come controllore giace a terra priva di sensi e totalmente stordita dalla mai botta in testa.
Sospiro per riprendere fiato mentre, voltandomi ancora, continuo a correre a perdi fiato mentre con un movimento veloce faccio cadere a terra il pezzo di legno con cui ho colpito la guardia in testa.
Mi sono accertato che non sia morto.
Non voglio uccidere nessuno, io… Sono stato sbattuto qui dentro con questa accusa non commessa e non voglio di certo dare un pretesto al Ministero della Magia per sbattermi dentro ancora una volta!
Quando giungo alla fine del corridoio mi fermo sull’angolo e, il più cautamente possibile, guardo oltre il muro per assicurarmi che non ci sia nessuno.
Mi sporgo appena e giro il viso a destra e a sinistra cercando di farlo il più velocemente possibile notando, però, tutti i particolari.
Nessuno in vista.
Cautamente mi in avanti e volto a destra, dove so essere la strada per l’uscita da questo inferno.
Ho ancora un sacco di strada da fare ma quando mi hanno portato qui ho memorizzato tutti i passaggi nonostante mi sentissi più morto che vivo…
Nonostante stessi lentamente morendo dentro consumandomi l’anima e il cuore…
E piangevo pensando a tutto quello che ho perso…
Ero uno schifo, insomma. Ma chi non lo sarebbe stato al posto mio?
Non posso disprezzarmi per il pietoso spettacolo che ho offerto…
Non posso disprezzarmi per aver riso dell’ironia della vita dopo che Peter mi aveva incastrato; non potevo disprezzarmi per aver pianto pensando a Remus, a James, a Lily, a Harry… A tutti…
Ero triste a avvilito…
Ma non è di certo questo il momento di pensare a queste cose!
Continuo a camminare mentre i miei passi rimbombano nelle pareti fredde e nere.
Sono pareti umide, bagnate della pioggia che filtra nei buchi delle pareti, sono fredde e bisbiglianti.
Puzzano di muffa, di dolore, di grida, di pianto, di Dissennatore.
Puzzano come se fossero in putrefazione.
Puzzano da dare il voltastomaco.
Voltata un’altra curva del corridoio arrivo a delle scale che scendono a chiocciola.
Sto per prenderle quando un rumore di passi sale dalle scale.
Mi fermo di scatto e mi nascondo addosso al muro in modo tale che io possa colpire le guardie dietro la schiena.
Sì, ma con cosa?
Ho fatto male a buttare quel pezzo di legno.
Mi guardo, cercando di trovare qualcosa nel mio abbigliamento che possa essermi utile ma la vecchia tunica stracciata e logora e sporca non mi può essere di aiuto in nessun modo.
“Che macello qui dentro… Tutte grida strazianti e pianti…”
“Sì, hai ragione…”
E i due uomini che stanno salendo le scale ridono prendendo per il culo tutti quei poveri disgraziati che sono rinchiusi qui.
Mi racchiudo ancora di più nel mio angolino e so che saliranno uno alla volta perché il corridoio è talmente stretto che non si entrerebbe  mai in due.
Quindi potrei…
Sì, è una buona idea!
Quando intravedo la figura del primo uomo gli faccio lo sgambetto sbattendolo a terra mentre gli do un calcio in testa e gli rubo il bastone che hanno per menarci quando facciamo qualcosa che non va.
Vedo l’altro spaesato ma non ha il tempo di fare niente che lo sbatto a terra con una botta sul viso.
Sospiro di sollievo.
Ma il mio sollievo dura poco perché sento due braccia robuste stringermi forte il collo tentando di strozzarmi mentre un ringhio fa da sottofondo e i miei gemiti di dolore per la sua stretta troppo forte.
Gli metto le mani strette forte alle braccia cercando di allontanarlo da me ma la sua stretta è troppo forte e i miei muscoli  piangono dal dolore furioso per lo sforzo che gli sto facendo fare.
Devo trovare una soluzione… Devo farlo al più presto!
Tossisco forte mentre sento la saliva salirmi alla bocca e poi la rabbia prende il sopravvento e gli do una gomitata nello stomaco.
Lui si allontana da me tenendosi il punto colpito mentre io riafferro il manganello e glielo batto in testa con più forza possibile.
Appena lo vedo cadere a terra svenuto, prendo subito le scale senza voltarmi indietro.
Le faccio velocemente.
Ma sono una marea.
Non mi ricordavo fossero tante…
Come è possibile che siano tante??
Ne avrò fatte almeno trecento e sembrano non finire mai.
E odio tutto questo…
Perché ho paura e tremo dal terrore di non riuscire a fuggire…
Tremo dal terrore di non poter mai più rivedere la luce del sole…
Tremo dalla paura di non poter mai più vedere la luce piena d’amore negli occhi di Remus… Quegli occhi che mi si rivolgevano sempre con quella luce particolare. Brillante. Così brillante che credevo di perdermici dentro…
Mi manca. E questa è la mia paura maggiore…
E le scale non finiscono e la mia mente vortica e corre veloce come i miei piedi su questi alti gradini di marmo…
MA QUANDO DIAVOLO FINISCE QUESTO STUPIDO COORIDOIO???
Tra uno sbuffo e un rimbotto e un altro FINALMENTE questo stupido corridoio finisce lasciandomi un vago senso di giramento di testa re nausea…
Accidenti ad Azkaban! E’ questo l’effetto che fa per la troppo immobilità!
Comunque non è il momento questo di maledire questo posto orribile, adesso devo solo pensare a uscire di qui il più in fratte possibile.
Con cautela mi avvio nel corridoio che svolta a sinistra per poi imboccare una viuzza laterale sulla destra.
Non è molto comoda ma è stretta e solo una persona magra come me potrebbe entrarci.
Anche se  mi vedessero non potrebbero fare niente.
Con cautela percorro il corridoio bagnato mentre vicino a i miei piedi sento continui strofinamenti con qualcosa di peloso.
Topi, sicuramente.
Ma non ho il coraggio di accertarmene perché i topi mi fanno troppo schifo.
Già mi facevano schifo prima, poi, dopo che Codaliscia ha fatto quella strage tradendo tutti mi fanno ancora più schifo.
Per fortuna che nella mia cella non ce ne erano. E poi, se  ci fossero stati li avrei sicuramente uccisi!
Poco ma sicuro!
Quando il corridoi finisce sento lo squittio dei topi molto simile alla parlata di Peter.
Davanti a me vedo ancora scale su scale (MA QUANTE DIAVOLO SONO???????? GRRRRRRRR!!!!!!!!!!!!! ) e con velocità le prendo tutte vorticando in una spirale senza fine mentre sul mio cammino si para un Dissennatore che per fortuna non mi vede.
Poi, dopo aver percorso non so quante scale, riesco a vedere davanti a me la porta di Azkaban.
Purtroppo però, esattamente come ricordavo, è sorvegliata.
Ed ora come diavolo faccio ad uscire??
Ed in più, che diavolo di ore saranno??
Se è ora di pranzo, cosa molto probabile visto il brontolio continuo del mio stomaco affamato, tra poco mi porteranno del cibo (della sbobba schifosa, per essere precisi) e si accorgeranno che non ci sono.
E se poi le guardie che ho colpito si svegliassero sarebbero loro a dare l’allarme.
Cavoli!
Come faccio??
Mi guardo intorno.
Non c’è niente nel piazzale che possa essermi utile…
E’ solo un enorme piazzale vuoto di ogni cosa!!
Accidenti!
E in più sono su un’isola!
Come faccio a scappare??
Anche se uscissi di qui mi riprenderebbero subito! Non ho vie di scampo da un’isola!
Ma come diavolo mi è venuto in mente di scappare?? ACCIDENTI A ME!!!!!!!!!!!
La troppa prigionia mi ha rattrappito il cervello!!
Devo…
Sobbalzo.
L’allarme!
Hanno dato l’allarme!
Si sono accorti che manco e di questo ne sono certo perché sento gli urli di ‘Trovate Black!’ oppure ‘E’ un efferato assassino. Dobbiamo riportarlo dentro!’
Tsk.
Ma che ne sapete voi di quello che è successo??
“Finalmente ti ho trovato Black” una voce dietro di me accompagna una mano che saldamente mi afferra i capelli sporchi.
“Bravo…” gli dico con un sorriso sarcastico.
Lui ride e mi dice: “Non hai vie di scampo…”
“Questo lo dici tu…” gli sibilo.
Ovviamente SO che ha ragione, ma devo pur mantenere la mia sfacciataggine!
Ero il più sfacciato combina guai di Hogwars insieme a James ai miei tempi!
“Ma davvero? E dove vuoi scappare??” chiede lui puntandomi un coltello affilato alla gola.
E’ così affilato che la mia barba si tagliuzza.
Faccio la stessa cosa che ho fatto con le due guardie carcerarie prima, cioè gli do una gomitata nello stomaco e gli rubo il coltello.
Quando lui fa per rialzarsi io lo afferro per la gola e lo sbatto contro il muro: “Prova a fiatare e ti taglio la gola” glielo sibilo in modo tale che il mio messaggio sia chiaro mentre gli punto il coltello alla gola facendolo sanguinare appena.
Lui sgrana gli occhi impaurito.
Ma lo capisco.
Sono stato accusato dell’omicidio di tredici persone, chiunque avrebbe paura…
Lo faccio voltare e me lo metto davanti sempre puntandogli il coltello in gola.
Faccio finta di camminare quando invece gli do una botta in testa e lo stordisco.
Velocemente lo spoglio e mi metto i suoi abiti nascondendo bene il viso con il cappello e rimetto il coltello nel suo fodero.
Prendo il corpo privo di sensi dell’uomo e lo butto su un angolo in modo tale che nessuno lo noti.
Quindi, con camminata il più sicura possibile nonostante le gambe mi tremino in maniera inverosimile, mi avvio verso il grande portone di ferro mentre con cautela alzo gli occhi per vedere il cielo e sono tremendamente felice di rivedere la luce del sole.
Quanto mi è mancata un po’ d’aria pulita…
Quando giungo davanti al portone le due guardie messe a controllo del portone mi sbarrano la strada con le lance, come nel Medioevo.
“Chi sei?” chiede la guardia alla mia sinistra.
Con velocità dico il nome della mia guardia carceraria: “Mark Stretterman. Devo uscire per un incarico affidatomi” rispondo.
Le guardie si fanno da parte e aprono il portone.
Quando è aperto e io ho appena fatto neanche dieci metri sento un urlo: “FERMATELO!! QUELLO E’ SIRIUS BLACK!!”
Accidenti!
Mi volto velocemente indietro e corro a perdifiato fino ad arrivare alla scogliera.
Non è molto alto e sotto c’è un pezzo di terra con una galleria, l’ho notata quando venni qui la prima volta…
Forse se riesco a entrarci…
Con uno slancio mi butto di sotto mentre sento le mani delle guardie e dei Dissennatori sfiorare il mio mantello.
Atterro non molto gentilmente sulla scogliera dura stracciando tutto il vestito mentre davanti ai miei occhi si staglia l’entrata della grotta.
Faccio per alzarmi nonostante in forte picco al fianco.
Mi alzo con velocità ed entro nella grotta percorrendo il primo tratto di corsa per paura che qualcuno possa seguirmi.
Ma per fortuna questo non accade molto presto perchè le guardie fanno tutto il giro per poi prendere le barche e arrivare qui davanti.
Ma quando loro arrivano all’entrata della grotta io sono ormai a più di metà mentre scivolo sul pavimento in discesa.
Sembra una grotta frequentata perché è piena di fiaccole.
A un lato noto una porta chiusa e l’interno è totalmente silenzioso.
Spinto dalla curiosità la apro ed entro in una stanza enorme con le mura ricoperte di…
Bacchette!
Quelle sono le bacchette che ci hanno sequestrato!!
Evviva!
Che colpo di fortuna!
Cerco velocemente la mia  e dopo averla trovata la afferro saldamente infilandomela nella cintura ed esco di qui richiudendo la porta con velocità.
Continuo a correre rincuorato di aver trovato al mia bacchetta.
In tutta questa baraonda me ne ero completamente dimenticato!
Arrivo a delle scale (ANCORA?? MA SONO FISSATI??) e le scendo con velocità fino a quando davanti a me non vedo…
Acqua!
Una galleria trasparente che attraversa l’acqua…
WOW!!!
Fantastico!!
La attraverso con velocità mentre ai miei lati pesci di ogni tipo mi nuotano intorno osservandomi curiosi.
Anche uno squalo enorme si avvicina alla galleria e io ho quasi il timore che possa spaccarla ma questo non avviene, per fortuna!
Ci mancava solo finire in pasto a uno squalo e le avrei provate tutte nella mia vita!!
Rincuorato dal pensiero di non fare anche questa esperienza continuo a camminare…
Saranno ore che cammino…
Sono fuggito all’alba e adesso dovrà essere come minino le due.
Sono stanco e questo corridoio sembra non finire mai…
Cammino per almeno altre due ore fino a quando riesco a vedere costa anche perché il pavimento si sta lentamente alzando per risalire in superficie.
Quando finalmente vi giungo esco dal tunnel e mi inginocchio a terra.
La osservo rapito e poi mi chino a baciarla mentre le mie lacrime inondano la barba…
Sono fuori di lì…
Ce l’ho fatta…
Dio, ti ringrazio…
Grazie…
Con gli occhi annebbiati mi volto verso Azkaban e la vedo sfocata nella sua enorme struttura nera…
Grazie…
Mi alzo con fatica e apro le braccia alzando il viso al cielo mentre rido e piango insieme per la felicità di essere uscito da un incubo durato 12 anni…
12 anni sottratti alla mia vita per una colpa non mia.
12 anni in cui ho sempre sperato nel sonno di morire per finire quell’inferno…
12 anni in cui la mancanza di Remus si faceva sempre più forte e prepotente come il sentimento d’amore per lui che cresceva in me…
12 anni in cui la mia preoccupazione era rivolta a Harry e a Remus.
12 anni in cui ero morto ed ora torno a vivere…
Grazie…
Grazie…

**FINE**

   
 
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