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Autore: Zeeta_    04/09/2013    3 recensioni
[Dedicata alla mia carissima Iris, che oggi compie gli anni. Tanti auguri, Iris!]
Raccolta di tre Flaschfiction -inizialmente dovevano essere quattro, ma l'ultima davvero non nasceva (?)-, incentrate, più o meno, sul numero quattro.
Tre pairing: FudoKido, IchiAki e KidoGaku.
Nulla di impegnativo, semplicità al potere!
Buona lettura ♥
-Alle
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Crack Pairing | Personaggi: Caleb/Akio, Eric/Kazuya, Gakuya Otomura, Jude/Yuuto, Silvia/Aki
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Autore: _Alle_
Titolo: 4 
N.° Parole: #1-329 ~ #2-518 ~ #3-444 ~ 
Personaggi: Akio Fudou, Yuuto Kidou, Gakuya Otomura, Aki Kino, Kazuya Ichinose.
Pairing: FudoKido ~ IchiAki ~ KidoGaku ~ 
Avvertimenti: Linguaggio talvolta volgare, shounen-ai, possibile OOC, crack!pairing. 
Dedicata a: Iris, la moglie di mio marito. Un'amica che non ho mai visto -ahimè-, ma che conta molto più di altre persone che, invece, mi stanno vicine. Oggi compie gli anni, e questo è un mio piccolo pensierino dedicato a lei. <3 
Desclaimer!: I personaggi presenti in questa Fanfiction non sono di mia propietà, ma appartengono ai relativi creatori. I fatti narrati in questa Fanfiction sono frutto di fantasia, perciò ogni riferimento a fatti e persone realmente esistiti/esistenti è puramente casuale. Questa Fanfiction non è stata scritta a scopo di lucro, ma per divertimento della sottoscritta <3

 
° ~
 
4
° ~

Tremava da capo a piedi e, come se ciò non bastasse, sentiva il vento farsi sempre più forte, deciso a distruggere ogni tipo di ostacolo.
Quella camminata di poco più di mezz'ora, oltre che averlo infreddolito, l'aveva letteralmente sfinito. Tuttavia, nonostante fosse seccato ed irritato dalla situazione -dovuta ad un'idea assurda del suo ragazzo, tra l'altro- decise di proseguire ancora. In fondo, era vicino alla sua meta.
Ancora quattro passi in mezzo alla neve e sarebbe, finalmente, arrivato a quel maledettissimo bar
Strinse i denti, serrò i pugni e si trascinò ancora avanti, accompagnando gli ultimi passi con un'imprecazione appena sibilata.
-Ce ne hai messo, di tempo, eh?- entrato nel locale, una voce sin troppo conosciuta lo accolse con tono sarcastico.
-Sai,- disse in tono ancor più ironico, spogliandosi della sciarpa e del cappotto -Se non fosse stato per la tua ridicola proposta di vederci, Kidou, non avresti dovuto perdere preziosissimi minuti del tuo tempo ad attendermi- concluse, per poi sedersi.
Kidou, dapprima, ridacchiò fra sé, in seguito richiamò con uno schiocco di dita il cameriere. 
-Che cosa vuoi, Fudou?- domandò con fare distratto, leggendo il menù scritto su carta giallastra.
-Voglio darti quattro schiaffi in faccia- disse, inclinando il capo e sfoggiando un falso sorriso, usato al fine sottolineare quanto fosse nervoso.
-Oh, fino a due secondi fa credevo che avresti preso un caffè, o una cioccolata calda, pensa!- sussurrò appena Kidou, al fine di schernire l'altro, senza che il suo sguardo si spostasse dall'elenco di ciò che offriva il locale. 
-Ma quanto sei simpatico, Yuuto- mugugnò.
-Tsk- sibilò tra sé Kidou, per poi spostare gli occhi rosso fuoco sul suo ragazzo -Ma, dimmi, Akio, perché proprio quattro schiaffi?-
-Perché è il numero dei fottuti isolati che ho percorso sotto questa cazzo di bufera, soltanto per venire qui- spiegò, fulminandolo coi suoi grandi occhi violacei.
-Rilassati- fu la risposta.
Se non fosse stato per il cameriere, accostatosi al tavolo per prendere l'ordinazione, state pur certi che Fudou avrebbe dato immediatamente a Kidou il primo dei quattro schiaffi.
 
° ~ 

Il grande orologio appeso al muro segnava le due e ventitré minuti del pomeriggio, secondo più, secondo meno.
L'aereo dall'America sarebbe arrivato alle diciotto e venticinque. 
Mancavano circa quattro ore. 
Sospirò profondamente, lasciò cadere a terra il magazine che stava leggendo e lanciò un'occhiata al di fuori della finestra. Le foglie secche stavano ricoprendo, poco a poco, tutto il giardino, colorandolo dei loro colori caldi.  Anche il marciapiede, che solitamente appariva soltanto come un ammasso di cemento grigiastro, aveva acquistato l'aria di un variopinto quadro, dalle tonalità rosse, aranciate e giallastre. 
Sorrise; in fondo, cos'erano appena quattro ore in confronto a tutto il tempo che aveva dovuto attendere? Una nullità, un mucchietto insignificante di cenere.
Le mani quasi le tremavano dall'emozione, rivedere Ichinose dopo tanti mesi sarebbe stato a dir poco meraviglioso. Non voleva vederlo cambiato di una virgola, desiderava ritrovare lo stesso Kazuya che aveva lasciato e che adorava con tutta se stessa.
Ora, doveva soltanto trovare il modo di ammazzare il tempo, in attesa che quelle poche ore diventassero poco più di una manciata di secondi.
Decise di accendere il PC e farsi un giro per Internet, tanto per trovarsi qualcosa da fare.
Dapprima, si mise alla ricerche di immagini di fiori appena sbocciati, per entrare in contrasto con l'ambientazione autunnale che stava vivendo, poi si mise a cercare per YouTube qualche nuova canzone da ascoltare.
Senza accorgersene, passò tra nuove hit, foto di vips e social network svariati minuti, che presto diventarono un paio d'ore, che si trasformarono a loro volta in cinque ore e quattordici minuti. Sostanzialmente, si erano fatte le diciannove e trentanove.
Una voce richiamò la sua attenzione dal piano inferiore, dopo che la porta d'ingresso si fu richiusa bruscamente: -Aki, perdonami: ho fatto tardi al lavoro. Credevo di avere la possibilità di accompagnarti, ma mi hanno trattenuta...-
La ragazza venne scossa da un leggero brivido. 
-Sei uscita?- chiese la stessa voce, avvicinandosi alle scale.
-N-no, so-sono ancora qui- balbettò appena la ragazza, dopo aver visto che ora si era fatta.
-Ichinose-kun sarà certamente arrivato...-
-Lo so- rispose, guardando con aria malinconica le ultime quattro foglie rimaste sull'albero in giardino.  
-Chiamalo- venne esortata.
Aki lanciò un'occhiata al cellulare, il cui display era scuro e non dava segni di vita. Sospirò e dopo aver riflettuto un secondo, capì che quella della madre era una buona idea.
Quattro squilli e, poi, finalmente, eccola!, la voce di Kazuya, allegra e spensierata.
-Pronto, Ichinose-kun?- esclamò, alzandosi in piedi.
-Aki! Che bello sentire la tua voce! Ma... dove sei? Ho aspettato parecchio all'aeroporto... alla fine sono andato in albergo, ma tu che fine hai fatto?- chiese, curioso.
La ragazza guardò per un istante lo schermo del computer, che mostrava l'ennesima immagine di un bell'attore famoso, sorrise fra sé e liquidò l'altro con una risposta semplice: -Dovevo fare due cosette, scusami.-
-Ah, capisco- una pausa -Che ne dici di vederci subito, Aki?- domandò, sorridente e speranzoso nella voce.
-Dico che troverò il modo di farmi perdonare!- esclamò, posando il cellulare e correndo verso l'armadio: Ichinose non avrebbe atteso ancora. 
° ~

Il caldo era a dir poco torrido: quasi si faticava a respirare. La brezza era lievissima, non rinfrescava minimamente, anzi, alzava la fine sabbia bianca e, se possibile, accaldava maggiormente. Tutti coloro che ne avevano l'occasione, si tuffavano in acqua, schizzandosi a vicenda e immergendosi sino a toccare il fondale sabbioso.
Altri, usavano come metodo di difesa un semplice ghiacciolo, o una bibita fresca. 
Gakuya, invece, se ne stava sdraiato su un lettino di tela, immobile a boccheggiare per via dell'afa.
Stupida sfida. Stupido lui, stupida l'idea di accettare e stupido Kidou. Quattro stupidi, in tutto. 
Possibile che non sapesse rifiutare quelle inutili, sciocche, dannose sfide che il suo fidanzato gli proponeva? Ogni volta, raccoglieva il guanto di sfida ed ogni volta ci rimetteva qualcosa. In quel caso, probabilmente, ci avrebbe rimesso le penne.
Non bere, non potersi bagnare e non poter stare all'ombra per più di quattro minuti precisi in un intero pomeriggio, con un sole tanto forte, era un atto di puro masochismo, ma quello era l'accordo. 

-Se riesci a resistere in simili condizioni, Otomura, vinci tu, in caso contrario, vinco io- aveva detto Kidou, sorridendo con una punta di malizia. 
-E che cosa si vince, Yuuto?- aveva poi chiesto Gakuya, nonostante la risposta gli fosse già ben nota.
-Chi vince decide cosa fare stasera, semplice, no?


Ed ora, Gakuya se ne stava col volto arrossato, la gola secca e privo di forze su un lettino, cercando di capire quale fosse il momento migliore per usufruire dei pochi minuti di ombra.  
Se fosse sopravvissuto sfida, avrebbe certamente ucciso Kidou, in maniera cruda.
-Beh, come va?- la voce del suo ragazzo lo distrasse un attimo dai suoi pensieri omicidi.
-Come credi che vada?- rispose, respirando affannosamente. 
-Puoi anche rinunciare, sai- ribatté, sorseggiando un bicchiere di coca-cola, arricchito da una fetta di limone e quattro cubetti di ghiaccio.
-Lo fai di proposito, non è vero?- domandò, strizzando gli occhi dalle tonalità rosate.
Kidou annuì, sedendosi sull'orlo della sdraio e continuando a bere rumorosamente. 
Passarono diversi minuti così, Kidou bagnato da capo a piedi, con una bibita prima, con un gelato dopo; Gakuya, invece, ancora sdraiato, cercando di concentrarsi sulla musica e non su quello stronzo che gli stava seduto ai piedi. 
-Basta, rinuncio- Gakuya emise appena un sussurro sommesso, umile.
-Sicuro?- disse l'altro, ridacchiando.
-Sì- fu la conferma, secca, seguita da un balzo di Gakuya, che afferrò il ghiacciolo al limone che stava consumando l'altro.
-Ebbene, ho vinto io- biascicò Kidou, sorridendo.
-Non me ne frega nulla- lo liquidò, allontanandosi verso il mare.
-Non fare così, suvvia!- lo canzonò, -So che non ti dispiace >>
Gakuya sbuffò, poi rispose vagamente scocciato: -Che sia chiaro, però: a partire dalle sei, sarò tuo per non più di quattro ore-.

 
° ~
 
Magnifico Angolo di una piccola Allegra:
Mi devo muovere perché è quasi mezzanotte. Sono in ritardo.
Ebbene, tre piccolissime Flashfic per la mia Iris -anche se uan è un one-shot .u.-, sperando che le apprezzi.
Non mi sembrano il massimo, ma non sono neanche malaccio. La FudoKido è stata un parto (?).
Beh, che dire? Inizialmente dovevano esere 4 le Flash, ognuna dedicata ad una delle 4 stagioni -yu-uh, tanti 4 (?)- ma, davvero, non voleva venire decente (?). E non potevo dilungarmi troppo .u. Vi vorrei fare solo notare il fatto che in ogni FIC la parola "quattro" è ripetuta quattro volte *^* -è anche per questo che mi sono dilungata tanto-. Beh, grazie di cuore a tutti quelli che hanno letto, volo via. 
Alle ♥


Scusate la fretta ^^''
   
 
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