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Autore: Iside5    11/03/2008    2 recensioni
Una cosa che mi ha sempre incuriosita sono proprio i pensieri del papy... Ed non li dice mai, nonostante sia a conoscenza di ogni cosa(l'egoista!). Spero vi piaccia! ONLY TWILIGHT
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Charlie Swan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La nebbia avvolgeva tutto in quella che era iniziata come una delle tante giornate invernali.

Questa però non aveva nulla di normale.

Un sospetto gli era venuto sin dall'alba quando aveva tentato di accendere l'auto della polizia ed era partita al primo colpo senza neppure il solito brontolio.

Ringraziò il cielo per quel momento di clemenza e inserì la marcia per uscire dal vialetto.

Mentre percorreva il tragitto che lo separava dall'ufficio ripensò al suo passato e a tutti i cambiamenti che aveva dovuto subire ed accettare.

Certo ora aveva la sua vita, un ottimo motivo per alzarsi al mattino e svariate abitudini più o meno sane che lo accompagnavano e guidavano alla fine della giornata, ma non era stato sempre così.

Aveva avuto momenti di pura felicità come altri di devastante disperazione e questi eccessi portavano un solo nome.

La donna che aveva creduto e sperato fosse della sua vita, l'aveva abbandonato portandosi dietro l'unica altra persona che fosse mai riuscito ad amare più che se stesso: Isabella.

Come è ovvio avevano mantenuto i contatti e quel minimo di rapporti civili che gli permettevano di incontrarla per qualche settimana all'anno d'estate, ma all'inizio la sofferenza dei restanti mesi lontano da lei, da loro, l'aveva quasi ucciso.

Ricordava con rabbia e dolore quel periodo buio anche se non era mai riuscito a provare altro che amore per entrambe.

Amava ancora la sua ex moglie nonostante tutto e per una mente razionale e pratica come la sua era una cosa inconcepibile. La sua fragilità era la causa maggiore della sua furia.

Sapeva che se fosse tornata lui l'avrebbe accolta a braccia aperte dimenticando all'istante qualsiasi passato dissapore, dimostrando il potere che aveva ancora su di lui.

Erano passati anni, ma in fondo nulla era cambiato.

In un angolo della sua mente era ancora quell'impacciato giovane innamorato che si era illuso di poter meritare un angelo matto come lei.

Sorrise mentre apriva la porta dell'ufficio, chiedendosi per quale ragione quel giorno si concentrasse tanto su ricordi così lontani.

Dopotutto all'estate mancavano ancora parecchi mesi.

"una telefonata per lei sceriffo" uno dei suoi uomini gli era davanti con un ricevitore in mano rivolto verso di lui.

Lo prese titubante con la mano destra, cauto, quasi intuendo una potenziale catastrofe alla sua perfetta, o almeno accettabile, vita.

"ciao Chalie" il cuore perse un battito nel sentire la sua voce e la mente corse subito alla figlia.

Se le fosse successo qualcosa?

Se stesse male?

Scosse la testa allontanando quei macabri pensieri e si concentrò sul presente.

Ora fare il padre apprensivo a chilometri di distanza, non aveva ne senso ne utilità alcuna.

"ciao, va tutto bene?" cercò di risultare affabile, mitigando l'ansia della voce alla sua inattesa chiamata.

Avrebbe voluto chiedergli subito il motivo della telefonata, ma temeva di risultare villano e mantenere ottimi rapporti con la madre di sua figlia era fra le decisioni più sagge da mantenere.

"si si grazie. Senti mi spiace disturbarti, ma devo assolutamente parlarti di Bella"

Bella.

Quel diminutivo l'aveva sempre disprezzato, non capendo la ritrosità della sua bambina ad utilizzare il suo nome per intero.

Lui ovviamente si piegava ai suoi capricci, come sempre.

"vuole venire a vivere da te" a quelle parole le ginocchia minacciarono di cedergli e si dovette appoggiare alla scrivania con la mano libera, attirando l'attenzione delle altre persone nell'ufficio.

Swan era un tipo alla mano, sempre disponibile ad aiutare, di buona compagnia e propenso ad una risata, ma mai aveva concesso alle sue emozioni di prendere il sopravvento sul suo, a dir di molti, eccessivo auto controllo, specialmente in pubblico.

"perchè?" si stupì di quanto riuscisse a mantenere ferma la voce nonostante il mare di emozioni che sentiva ribollire dentro di lui.

La sua bambina sarebbe tornata a casa.

La sua piccola avrebbe vissuto con lui.

Sua figlia.

Ascoltò distrattamente la risposta di Renèè mentre la sua mente assimilava la notizia e cominciava a delineare i dettagli di quello a cui avrebbe dovuto provvedere.

Solo quando posò il ricevitore l'euforia lasciò il posto all'ansia.

Sarebbe stato un buon padre?

Era un buon padre?

Non aveva avuto che pochi mesi e qualche sporadica visita per allenarsi nel ruolo e la distanza non aveva certo favorito.

Cosa le avrebbe detto?

Come avrebbe potuto far coincidere le sue abitudini con le esigenze di Isabella?

E se lei si fosse dimostrata insofferente quanto la madre a Forks? No.

Avrebbe trovato una soluzione.

Avrebbe rivoluzionato la sua vita per lei.

Qualsiasi cosa per la sua bambina.

Ora lei sarebbe venuta a vivere da lui, solo questo contava.

Avrebbe fatto tutto ciò che era in suo potere per renderla felice.

La stessa promessa che una notte le aveva sussurrato quando era neonata, prima di sporgersi sulla culla e baciarle la fronte augurandole la buona notte.

Un sorriso gli illuminò il volto mentre componeva il numero del suo vecchio amico "Billy? Ciao sono Charlie. Senti hai ancora quel tuo vecchio furgone?"


Decisamente non era una giornata normale.





PenPen per la tua recensione a "Bella": concordo. Una volta nella vita come minimo, ci troviamo nella sua stessa situazione,per cui buonismi a parte, Bella ha esattamente il comportamento che ci si aspetta! ...solo che trattandosi di Ed... sai com'è... :-) L'invidia è una brutta bestia! :-)


Grazie per il vostro continuo appoggio! Spero gradiate anche questa!

  
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