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Autore: ImCarry    05/09/2013    3 recensioni
Hope, era una ragazza semplice, riservata, invisibile al resto del mondo, poi si trasferì.
Londra, una città nuova, motivo di grandi cambiamenti.
Harry, era il Don Giovanni della scuola, poi arrivò Hope.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1: New Life

Macchine, persone, rumore, Londra. Una nuova città, completamente diversa dalla mia amata Holmes Chapel. Mio padre fu trasferito a causa del lavoro e io fui costretta a seguirlo. Mia madre morì 4 anni fa e da quando mia sorella andò a vivere a Parigi, mio padre fu la mia unica fonte di felicità; a scuola ero la sfigata di turno, quella invisibile, neanche gli insegnanti sapevano della mia esistenza. In un certo senso questo cambiamento radicale poteva rivelarsi una buona cosa. Nuova casa, nuova scuola, nuova città, nuova vita, nuova reputazione. Sì, era decisamente un buon cambiamento.
 
Arrivammo davanti ad una villetta per niente male. Scesa dall’auto venni affiancata da mio padre
  “Benvenuta nella nostra nuova casa tesoro”
Non feci neanche caso alle parole di mio padre, aprì la porta d’ingresso e dopo che mi fui guardata un po’ attorno iniziai ad ispezionare.
Mi trovai davanti ad una porta bianca, la aprì, eccola la mia stanza, il mio nuovo magnifico rifugio, le pareti erano arancioni, al centro si trovava un letto a due piazze, un fantastico armadio a specchi occupava quasi un’intera parete, a fianco alla scrivania c’era una porta.
  “No, no, no, non ci posso credere. Ho un bagno tutto mio”
  “Piaciuta la sorpresa?”
  “Grazie paparino!”

Dopo averlo abbracciato uscì ridendo dalla stanza. Mi lanciai sul letto e quando mi stavo per addormentarla porta si spalancò
  “Tra un’ora devi andare a prendere i moduli di iscrizione a scuola”
  “Mmmh”
  “Lo prendo come un: va bene caro papà, ti voglio bene”
  “Sì, sì, come vuoi tu”

 
  “Hope, dovresti già essere a scuola”
  “Papà, ci sto andando”
  “Stai attenta che se no…”
  “HAAAIAAA”
  “…cadi”

 
Erano le 8 e i ragazzi entravano a scuola, oltre passato il cancello sentì gli occhi di tutti puntati su di me e notai subito qualcuno che mi affiancò
  “Piacere, Harry, sono del comitato di benvenuto! Ti sei appena trasferita, vero? Non ti ho mai vista da queste parti”
Aveva un cespuglio in testa e un sorriso smagliante
  “C’è addirittura il comitato di benvenuto in questo posto?”
  “Hai mangiato pane e simpatia questa mattina?”

Gli lanciai uno sguardo torvo e si tolse quel fastidioso ghigno. Ritornai per la mia strada ma quel Harry non aveva intenzione di lasciarmi alla mia vita
  “Che vuoi?”
  “Fare il mio lavoro”

*Calma Hope avevi detto: nuova reputazione, non puoi fare l’antipatica con il primo che ti rivolge la parola*
  “SIII, DIMMI TUTTO!”
  “Mhhh, okay! Allora dicevo: ti sei appena trasferita?”
  “Sì”
  “Abiti qui vicino?”
  “Sì”
  “Sai già la tua classe?”
  “No”
  “Vedo che sei una persona loquace”
  “Sì”
  “Oh, andiamo, il tuo nome?”
  “Sì”
  “Piacere di conoscerti Sì”
  “Eh?”
  “Il tuo nome?”
  “Hope”
  “Speranza… che figata un nome del genere”

Mi stava cominciando a dare sui nervi questo tipo.
  “Senti Nenny, mi sai dire dove si trova la segreteria?”
Si guardò intorno stranito e poi mi fissò.
  “Dici a me?”
  “E con chi starei parlando se no?”
  “Il mio nome è Harry…”

  “Sì, sì, giusto! Allora, Larry, mi sai dire dov’è la segreteria o no?”
Stralunò gli occhi, dio che fastidio, odiavo quando la gente lo faceva! Comunque, mi prese il polso e mi trascinò dentro l’istituto, mi sa che si era incazzato; però stava davvero cominciando a farmi male, ma non dissi niente, non me la sarei più cavata altrimenti. Certo che se lo guardavo bene non era per niente male, anzi tutt'altro: aveva due diamanti verdi al posto degli occhi, un sorriso perenne che andava da un orecchio all'altro e una massa di ricci castani che incorniciavano il suo viso limpido e…
  “Hope, Hope, ci sei ancora?”
  “Sì, cosa? Dove? Quando? Perchè?”

*Lo conosci da neanche 10 minuti e hai già fatto una colossale figura di merda, complimenti geniaccio*
  “Allora questa è la segreteria, ti spiegheranno tutto loro, ora io vado a lezione”
  “Oh, grazie a presto”

Lo vidi allontanarsi ed andare verso un ragazzo moro. Possibile che in questa scuola fossero tutti degli Dei greci scesi in terra? Non sarei resistita ancora per molto a tutto quel ben di Dio.
 
POV. HARRY
 
  “Hey, Hazza! Hai fatto conquiste! Una novellina?”
  “Chi? quella? Zayn, lo sai che il signor Whincester mi ha fatto entrare nel comitato di benvenuto per evitare la bocciatura”
  “Sarà anche lavoro, ma se fossi in te ci farei un pensierino, ti mangiava con gli occhi”
  “Ahahahah, ma per favore! Non mi stava minimamente calcolando e poi non è il mio tipo. Te la lascio volentieri!”
  “Chi lascia cosa a chi?”
  “La novellina, a Zayn, ne sembrava molto interessato”
  “Una novellina? Dov’è? È figa?”
  “Frena gli ormoni Tomlinson, quella è tosta, non cadrà ai tuoi pessimi tentativi di conquista”
  “Cos’è? Una sfida?”
  “Veramente stavo solo…”
  “Sfida accettata!”
  “HAZZA! L’avevi lasciata a me!”
  “Ma infatti io…”
  “ALL’ATTACCO”

Louis se ne andò sfregando le mani con un’espressione che mi faceva paura stampata in faccia.
  “Mi spiace Zayn”
Quello scemo se si metteva in testa qualche cosa, niente l’avrebbe fermato, in particolare se c’era di mezzo una sfida. Lui e il suo dannato orgoglio. Era il mio migliore amico, avrei dovuto sostenerlo, ma mi spiaceva per quella ragazza, era quasi simpatica.
 
   
 
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