Una coincidenza fin troppo incredibile

All’ improvviso, un rumore sospetto fece sobbalzare “il marcio” che si alzò dal suo lugubre e rotto letto, per andare verso la fonte del rumore, ma improvvisamente inciampò in una vecchia foto.
Il punk si stupì, perchè pensava di averla buttata. Era una vecchia foto del reality, mostrava la scena del bacio fra lui e "la perfettina"...
Rimase a fissarla per dieci minuti, poi, intento a scoprire la fonte del rumore, si alzò. Arrivò in corridoio e vide un mobile per terra. Quel pezzo d'antiquariato, però, non era mai stato in quella casa, o almeno Duncan non lo aveva mai visto. Per terra vide tutti i ricordi che lo legavano a Courtney. Foto, oggetti... Di tutto. Era impossibile. Non aveva mai conservato niente del genere.
Arrendendosi all'evidenza, il ragazzo decise di andare a far pranzo...

                                                         *** Il giorno dopo***

Le gocce di pioggia di quella mattina decoravano la finestra di casa Barlow, mentre una Courtney malinconica se ne stava a guardare. Il suo fedele Mp3 riproduceva la sua canzone preferita...
E in un attimo si ritrovò protagonista di quella melodia

Right the start
You were a thief
You stole my heart
And I your willing victim
I let you see the parts of me
That weren't all that pretty
And with every touch you fixed them
Now you've been talking in your sleep, Oh Oh
Things you never say to me, Oh Oh
Tell me that you've had enough
Of our love, our love...

Just give me a reason
Just a little bit's enough
Just a second we're not broken just bent
And we can learn to love again
It's in the stars
It's been written in the scars of your hearths
We're not broken just bent
And we can learn to love again...

Il bussare alla porta della sua camera interruppe il momento magico, e una voce premurosa fece sobbalzare la ragazza dalla pelle ambrata.

-Courtney, potresti aprirmi?- Disse
-Certo mamma-

A fatica si alzò dalla sua soffice sedia e si diresse verso la porta in legno.
Il cigolio straziante della porta non le faceva alcun effetto, infatti si era abituata.

-Posso parlarti?- La madre si fece avanti. La sua figura magra e ambrata uscì dall'ombra del corridoio e andò a sedersi sul letto da principessa della figlia.

-Sì- Mormorò la ragazza.
-Courtney, piccola mia, capisco la tua tristezza, ma non puoi restare qui per sempre. Questo pomeriggio esci per fare una passeggiata, così prendi una boccata d'aria.-
-Ok, proverò ad uscire.- Disse.

La madre si allontanò, lasciandola sola, nella sua stanza.

                                                                                        ***

Erano circa le 16 e mezza. Duncan decise di andare a prepararsi per l'appuntamento con la sua gotica. Decise di vestirsi molto semplice: la sua solita maglia con il teschio, jeans attillati e scarpe All- Stars rosse. Incredibile, ma ci mise mezz'ora.
Prese poi le chiavi della moto, scavalcò il mobile rotto e aprì la porta, dirigendosì verso il garage.
Era davanti a casa di Gwen. Bussò nella speranza di vedere lei aprire la porta, e non i suoi genitori. E infatti...

-Buongiorno- 
-Buongiorno Gwen, vogliamo andare?-
-Certo-

I due salirono in sella e si diressero al parco, dove la solita panchina li aspettava.

In men che non si dica erano arrivati. L'atmosfera magica li pervase e, correndo come due bambini, arrivarono alla panca di legno.

                                                                            ***

Voleva uscire dalla sua malinconia, ma non ci riusciva.
Non capiva come mai non riusciva a dimenticarlo, eppure la risposta era nella sua mente.
Lo amava.
Sì, con tutto il cuore. Si voleva arrendere però, perchè comunque lui aveva la sua gotica. Non voleva di certo rimettersi con la "perfettina comanda tutti e tutto".
Decise di seguire il consiglio di sua madre e provò ad uscire.
Si mise una normale felpa acquamarina, dei leggins neri, i suoi fedeli guanti neri e le sue One- star bianche.
La sua destinazione era il parco...

Dopo essere arrivata mise il suo piede delicato contro un albero, e si allacciò le stringhe delle scarpe. Quell' albero era proprio accanto alla panchina di due ragazzi di sua conoscenza, che stavano discutendo.
Allora Courtney si fermò lì a origliare.

-Allora sarebbe colpa mia? Non sapevo nemmeno che ci fosse quel mobile!-
-Ma smettila, Duncan! Si vede che stai ancora pensando a lei! Non negarlo!-
-Ok... sto ancora pensando a lei... contenta?-
-Ti odio, ti odio, TI ODIO... Addio-

Gwen mollò uno schiaffo a Duncan così forte che avrebbe potuto farlo piombare a terra.
Inatanto la " perfettina" era arrossita per quella frase detta dal punkettaro...



Angoletto Autrice
Gwen: Nooooooo! Perchè mi hai fatto lasciare con Duncan!
Perchè adoro Court, e te stai più bene con Trent
Court: Eh, eh! *faccia soddisfatta* Ma Duncan? Non è più con te nell'angoletto?
Eh, eh... Gli ho leggermente fatto male.
Duncan: Ohi, i miei gioielli! *Gwen e Courtney si rotolano per terra*
Eh, eh! Ecco come va a finire quando qualcuno si mette contro di me! *faccia soddisfatta*
Allora... se vi piace la storia recensite se non vi piace no, se vi piace ma potrei fare di meglio, i consigli sono ben accetti :).
Duncan: A nessuno piace la tua stupida storia, autrice! Ohi...
Duncan, vuoi ancora metterti contro di me? *prende le sue armi*
*cri cri*
Bene, come pensavo, vedo che siamo d'accordo! *Gwen e Courtney stanno veramente pianendo dal ridere*
Trent: Qualcuno mi ha chiamato? ...Oh, ciao Gwen
Gwen: *arrossisce* Ehm... ciao Trent
Oh... i piccioncini!
Trent e Gwen: *fulminano l'autrice*
Ok, ok... Bhe... che altro dire... 
Al prossimo capitolo! *corre via*