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Autore: este    05/09/2013    6 recensioni
Ryan Murphy non vuole ridarci la Klaine? Perfetto: ME LA RIPRENDO IO.
Con la gentile collaborazione del Glee club del McKinley più una gradita guest star in diretta dalla Dalton Accademy.
Cosa succederebbe se, stanchi di questo teatrino lungo un'intera stagione, le Nuove Direzioni decidessero di prendere in mano le redini della situazione e aiutare la Klaine a.. ridiventare Klaine?
(Mini mini long di tre capitoli, al limite della deficienza)
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Noah Puckerman/Puck, Sam Evans, Santana Lopez, Sebastian Smythe, Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'My funny.. Klaine!'
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nda:  So di essere in un terribile e mastodontico ritardo. Credetemi, lo so. E chiedo scusa non perché pensi di aver onorato EFP con chissà che capolavoro letterario, ma perché io stessa, in quanto lettrice, non sopporto di rimanere ‘appesa’ mentre leggo una storia e, sapendo che comunque alcuni di voi avevano iniziato a seguire la mia sciocchezzuola, è stata una mancanza di rispetto nei confronti di quanti hanno accettato con simpatia la mia creatura, quindi le mie scuse sono obbligate.
Non serve che dica il perché di questa lunga pausa. Questa che ho pubblicato è una storiella che nasce per divertire e far divertire, e per scriverla, e per divertirmi nel farlo, è indispensabile per me essere in uno stato emotivo sereno ed equilibrato, ed è inutile dire che in quest’ultimo mese e mezzo noi Gleeks tutto abbiamo avuto fuorché serenità ed equilibrio.
La morte di Cory ci ha lasciato un vuoto incredibile. E’ stato un dolore vero. E non c’entra nulla il fatto del ‘non l’hai mai conosciuto’ perché se Glee è uno show televisivo diverso rispetto agli altri è proprio perché abbiamo imparato a estrapolarne il messaggio per affrontare la vita di tutti i giorni, affezionandoci senza riserve a quei ragazzotti che, quel messaggio, ce l’hanno comunicato con i sorrisi, con le azioni e con la musica. Quindi si, ero (ed eravamo) veramente veramente scossi, quindi avevo già deciso di prendermi una pausa, prima di ritornare a scrivere. Quando poi avevo deciso di riaprire il documento Word, ecco che sono arrivati i Teen Choice Award e la nostra bellissima e forte Lea, salendo su quel palco e non avendo vergogna di mostrare il suo dolore al mondo, ha distrutto quello che era rimasto del mio sistema emotivo, quindi mi sono dovuta riprendere anche da quello. Ed eccomi qua.
Non voglio fare un pippone, ma penso che poche parole, in situazioni del genere, vadano spese. Glee non sarà mai più lo stesso, lo sappiamo. Ma, come dicevo prima, Glee è diventato per tutti noi un modo per affrontare e prendere la vita. Ciò che ha reso Glee così speciale è proprio questo: il mostrare, puntata dopo puntata, tutti gli aspetti della vita reale, belli ma soprattutto brutti. I nostri ragazzi hanno affrontato lutti, dolori, delusioni e prove ardue prima di ottenere le loro ricompense. Questo perché è così che vanno le cose, nel mondo vero: si soffre, e pure tanto. Tutti noi abbiamo dovuto fare i conti con la tristezza, con i traumi, con la crudeltà della vita vera. Tutti abbiamo perso un parente, un conoscente, un amico. Come cantano i nostri ragazzi in Don’t stop believing, ‘alcuni vincono e alcuni perdono’, non c’è modo di sfuggire a questo. E, per quanto sia ingiusto, la vita va avanti e bisogna viverla, con spirito e coraggio.
Per questo, subito dopo la tragedia, quando si iniziava a chiedersi se fosse giusto andare avanti con la serie, io mi sono subito schierata dalla parte del si: perché Glee è espressione e metafora di vita, e la vita non si ferma, neanche dopo il disastro più tremendo. E non è per falsa retorica che lo dico, ma andare avanti e continuare a sognare, sospirare e sperare con i ragazzi di Glee è un modo, l’unico che abbiamo, per continuare a far vivere Cory nel nostro cuore e nel cuore di quanti saranno forti abbastanza per voler conoscere il suo talento, la sua bellezza e la sua genuinità. Perché se tra dieci anni mi chiederanno ‘cos’era Glee per te’, io risponderò che erano i volti sorridenti di un ragazzone alto due metri e una giovane donna che gli arrivava quasi alla vita. Perché sono stati Finn e Rachel, Cory e Lea che, in un momento in cui non riuscivo a trovare il mio posto nel mondo e non sapevo davvero cosa fare, hanno indossato le loro magliette rosse e mi hanno detto semplicemente, ‘non smettere di credere’. E io non l’ho fatto.
Quindi, per lui, per Cory, per il nostro perticone, che nonostante tutto quello che ha passato nella sua vita non si è mai tirato indietro e ha sempre cercato di aiutare chi era nella sua stessa situazione, Glee deve continuare, e noi con lui. Perché Glee non finirà quando finirà lo show, Glee ormai continuerà per tutto il percorso della nostra vita, perché abbiamo imparato ad affrontarla ‘con il cuore aperto alla gioia’. E se non era gioia quella che leggevo sempre negli occhi di Cory e nel suo meraviglioso sorriso beh.. non saprei dove trovarla.

Concludo il mio sproloquio ringraziando tutti quelli che hanno recensito, preferito, seguito e ricordato: siete tutti gentilissimi e vi abbraccio forte <3
Ecco l’ultimo capitolo… buona lettura e spero non vi deluda!!
 
 
 
 
Riassunto delle puntate precedenti: Le Nuove Direzioni, stanche di un Blaine che si strugge e si euforizza e di un Kurt che fa la diva preziosa e non si decide a riprenderselo, escogitano un piano geniale per permettere ai due di chiarirsi e finalmente riportare l’amore nella loro vita e nel mondo. Con l’insospettabile complicità di Sebastian, i ragazzi riescono ad inscatolare Blaine e portarlo a New York e qui, grazie ad abili sotterfugi, chiudono i due innamorati sventurati nel bagno di casa HummelPezBerry e attendono.
Attendono.
 

Klaine Reunion (ovvero: come Murphy risolverebbe la faccenda se non fosse tutto dannatamente OOC)



“E’ fatta, è fatta, E’ FATTA!”

“Cazzo ti urli, non sento niente!”

“Qualcuno si procuri un registratore. Dobbiamo documentare tutto, TUTTO!”

“Smythe, vai in cucina e prendi un paio di bicchieri, che con questo casino della madonna mi perdo quello che si dicono!”

“E da quando sarei il tuo schiavo, J-Lo?”

“E sta zitto, Sebastian! Prendi quei cazzo di bicchieri!”

“Ma hanno detto qualcosa?”

“A me sembra di aver sentito il rumore di un anta che sbatte.”

“Eccallà, ora si ammazzano.”

“Ma io avevo già comprato il vestito per il loro matrimonio!”

“Siete solo delle fangirls del cazzo, tutti quanti..”

“E tu sei simpatico quando un calcio in culo, Uccellino-“

“ORA BASTA!”, tuona Sam, risvegliandosi dal gongolamento e riprendendo il suo ruolo di leader indiscusso dell’operazione Klaine Reunion. “Volete sapere cosa succede si o no?”

Tutti improvvisamente tacciono e, cercando di fare meno rumore possibile – precauzione non necessaria, perché con tutta la caciara che hanno prodotto li hanno sentiti fino a Lima e dintorni –, si accalcano vicino alla porta del bagno. Santana, con uno strano sguardo di attesa, poggia il bicchiere sulla porta e avvicina un orecchio, quasi con discrezione, temendo di disturbare la – speriamo lo sia altrimenti so cazzi – pacifica discussione che sta per svolgersi tra quelle mura.

Passano i secondi. I minuti. Forse le ore. Forse il sole sta sorgend- ah no, è solo Sebastian che si fa i cazzi suoi con il cellulare.

Niente.

No, ma niente proprio.
 


“Mbeh?”
“Quando diavolo ci mettono?”
“Ma che stanno facendo?”
“Oddio stanno scopando? Ditemi che stanno scopando!”

“Nessuno sta scopando nessuno, lo capiremmo. Non stanno facendo assolutamente NIENTE”, sospira Puck, frustrato. Non era così che doveva andare, non nei suoi rosei piani.

“Stanno là zitti e immobili?”

“MA MI STATE PRENDENDO IN GIRO??” urla Santana, quasi tentata di sfondare la porta a calci. “Mi piombate in casa, mi fate riconoscere dai vicini, mi fate passare la notte insonne e sti due non quagliano? MA ORA ENTRO E LI FACCIO ACCOPPIARE IO, CON LA FORZA!”

“Fatemi capire, mi avete svuotato le tasche e mi avete fatto attraversa mezza America rischiando una denuncia per rapimento e occultamento del corpo del rapito per venire qui e assistere a un revival del cinema muto?” chiede con praticità Sebastian. “SIETE DELLE SOLE! MI AVETE SENTITO?? SOLE!”, urla, rivolto al bagno.

“Senti Smythe, sola lo dici a tua sorella-“

“Ragazzi, mi state facendo venire il mal di testa” mormora Sam sconsolato, “potete solo aspettare? Succederà, tranquilli, ci vuole solo tempo.”

Tutti lo guardano con la più grande faccia del secondo me è una cazzata ma se ti fa piacere ci credo del mondo e si rimettono comodi ad ascoltare.



Effettivamente è strano. Cioè, non è che Kurt abbia risparmiato i polmoni quando ha prodotto quell’urlo che manco gli ultrasuoni dei fischietti per cani. E passi anche lo shock di ritrovarsi l’ex seduto sul water che ti fissa come se fosse la cosa più normale del mondo. Ma un minimo di reazione, che cazzo.
I ragazzi stanno per abbandonare le speranze e già immaginano la loro vita trascorsa davanti a quella dannata porta, quando all’improvviso qualcuno là dentro si schiarisce la voce e comincia a parlare.



 
“Bella domanda. Ottima. Anche se sono la persona meno indicata per rispondere, visto che sono chiuso anch’io in questo bagno.”

“Fa’ poco lo spiritoso, Blaine Anderson. E non offendere la mia intelligenza dicendomi che tu non sai nulla di questa storia.”

“Naturale. Perché qui sono sempre io quello che fa le cazzate. E’ più facile credere al fatto che quegli idioti là fuori mi abbiano caricato mezzo svenuto su un aereo e portato qui, piuttosto che sperare che tu pensi che io sia una vittima tanto quanto te.”

“Ah, non propinarmi lo pseudo sguardo del ‘mi hanno abbandonato sull’autostrada’ perché questa è la volta buona che ti investo con la macchina. Che.Calvolo.Ci.Fai.Qui.”

“Sul serio, Kurt? Perché non provi a indovinare? Magari per avere una discussione decente? Oh scusa..dimenticavo che tu con le persone non parli, gli salti solo addosso nei sedili posteriori delle macchine!”

“Non mi sembrava che tu fossi tanto contrario!”

“Mi immedesimo in te, immagino che con quello scherzo di natura che spacci come fidanzato sia difficile farselo venire duro per più di dieci secondi.”

“Non tirare Adam in mezzo a questa storia!”

“Il caro Adam è a conoscenza del bel paio di corna che abbellisce la sua delicata fronte, mio principe?”

 
 
“Ragazzi, qui va anche meglio di quello che speravamo”, ridacchia Sam, quasi un tutt’uno con la porta.

“Che è sta storia? Corna? Lady Checca ha restituito pan per focaccia? E allora che cazzo si lamenta?”

“Il mondo sarebbe un posto migliore, se tutti la pensassero come te, Smythe.”

“Io vi dico che stiamo facendo un sacco di rumore per niente, la principessa vuole solo essere portata sul palmo della mano, fessi voi che lo assecondate e pirla Blaine che non lo fanculizza e si rifà una vita-“

“Stiamo parlando della Klaine, razza di citrullo, loro sono mean to be, chiaro? E si, Kurt potrà essere troppo immedesimato nel suo ruolo da regina del melodramma, ma questo non toglie che siano due fottuti pezzi dello stesso puzzle, ok? E non usciranno da lì finché non li rivedrò sognanti e svolazzati e smielati com’erano quando li ho creati, a costo di rapire Katy Perry e portarla qui per fargli da colonna sonora dal vivo! MI SONO SPIEGATO?” urla Puck, agitando i pugni.

Sebastian lo guarda con occhi spalancati. Poi si gira a fissare le Nuove Direzioni che annuiscono convinte.

“Voi siete pazzi.”

“No Smythe”, sorride Sam.
 



“Noi siamo il fandom Klaine.”
 
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“E poi Blaine, seriamente.. un faro? Un fottuto faro? Cosa ti scopi la prossima volta, un osservatorio astronomico?”

“Disse colui che si scambiava i messaggetti sconci con il quarto dei Chipmunks..ti devo ricordare il messaggio dell’aspide? Te lo devo ricordare, Cleopatra?”

“Sempre meglio del parruccone in crisi sessuale che hai mandato in terapia a vita? Vuoi che li faccia anche io i colpi di sole, eh Blaine? Ti sembrerei più appetibile?”



 
 “Da quanto va avanti sta storia?”

“Vediamo…  due ore, sedici minuti e… ventuno secondi, adesso.”

“Ricapitolando, siamo la sveltina non molto svelta al matrimonio di Shuester, le corna scambiate, vecchie fiamme e prese per il culo random”, commenta Santana concentrata, scrivendo tutto su un piccolo block notes.

“A me pare che il discorso stia degenerando, in ogni modo”, afferma Sebastian. “Tra un po’ inizieranno anche a darsi contro sul colore dei loro vestiti o su quello che hanno mangiato ieri a cena.”

“E noi li lasceremo fare!”, ridacchia Sam. “Sfogatevi, tesorini, che fare pace sarà ancora più soddisfacente!” dice rivolto alla porta, con grande disappunto di Sebastian che contrae le labbra in una smorfia, come se fosse in procinto di vomitare.

“Io ho fame!”, annuncia Puck con il suo sorriso a sessantotto denti. “Chi vuole un hamburger?”

Mentre si dirige verso la cucina, canticchiando tra sé e sé, sente il familiare rumore di una porta che si apre. Decine di paia di occhi puntano simultaneamente verso l’ingresso dell’abitazione.

Un molto probabilmente ragazzo se ne sta lì, con la chiave ancora in mano e una giacca sotto l’altro braccio, con la bocca aperta e gli occhi spalancati. Sembra quasi di sentire le rotelline del suo cervello che girano impazzite per dare un senso all’immagine che gli si presenta davanti.

“Emh.. salve?” dice timoroso, e si volta indietro pensando di aver sbagliato piano.

“Ah, eccolo. Ciao Dottor Who”, ghigna Santana, compiaciuta. E non appena sentono quel nomignolo, i ragazzi capiscono chi sia il soggetto lì davanti.
 



“E’ lui?
“Mi sa di si.”
“No ragà, secondo me è uno scherzo.”
“Ma vi pare?”
“Kurt deve farsi un esame della vista.”
“Ma stiamo scherzando?”
“Io mi chiedo dove cavolo l’abbia trovato uno del genere.”

“Cioè, questo è lui? Questo?”  sbuffa Sebastian, incredulo. “No, no e no. Mi rifiuto. Apri questa dannata porta e fammi parlare con la Mozzarellina, perché ho due-tre cosa da dirgli sugli uomini e sulla vita.”

“Scusate!”,comincia Adam, esibendo un sorriso forzato nei confronti della folla, che ovviamente non ha pensato ad esprimere le sue simpatiche opinioni a voce bassa. “Posso sapere chi siete?”

“Noi, ecco, siamo amici di Kurt! Si, amici di Kurt, passavamo di qui e abbiamo voluto fargli un salutino..”, cerca di spiegarsi Sam, mentre la sua mente cerca di inventarsi una scusa plausibile al fatto che a) ci sia un gruppo abbastanza numeroso di persone accalcate davanti alla porta di un bagno e b) nel suddetto bagno c’è il tuo probabilmente fidanzato che si sta epicamente scannando con l’ex.

Si, è decisamente d’obbligo trovare una scusa.

Peccato che Puck non la pensi così. Il primo e immaginifico Klaine shipper si avvicina lentamente e con circospezione al nuovo arrivato.

“Quindi tu sei quello che Kurt sta frequentando qui, dico bene?” afferma, con voce stranamente calma.

“Si..?”, mormora Adam, facendo istintivamente un passo indietro.

“Okay..” continua Puck, quando ormai solo pochi centimetri lo dividono da Adam. Con lentezza, gli circonda le spalle con un braccio. “Ora siediti qui con me, dobbiamo parlare”, dice, e lo conduce verso il divano.

“Oooh, questa non me la voglio perdere”, ridacchia Santana, andandosi ad appoggiare al muro vicino a Sebastian, che osserva la scena con un sorriso inquietante.

Adam deglutisce rumorosamente. Sembra di stare a Little Italy.

Con un sonoro colpo di tosse, Puck riporta l’attenzione del ragazzo su di sé, cominciando a parlare.

“Senti, io non ho nulla contro di te. Certo, potrei prenderti per i piedi e appenderti al soffitto senza sforzo solo per aver avvicinato Kurt mentre i miei bambini avevano i loro problemi. Ma non lo farò, perché hai l’aria di essere un bravo ragazzo, nonostante tutto. Ti dico solo questo: siamo qui per fare in modo che lui e Blaine tornino insieme. In questo momento sono lì “ dice, indicando la porta del bagno, “che si insultano e si offendono come se non ci fosse un domani. Ma non ti preoccupare, è solo un litigio di facciata. Si, hai presente quando hai bisogno di buttare fuori tutto lo scazzo che hai dentro? Ecco, uguale. E abbiamo rosee speranze che non appena avranno finito, si guarderanno negli occhi e penseranno ‘come cazzo abbiamo potuto lasciarci?’. Sai, loro sono perfetti. Non ho mai visto due persone più perfette di loro insieme. E si, Blaine ha fatto una cazzata, ma le facciamo tutti. Io ho messo incinta la ragazza del mio migliore amico quando stava ancora con il mio migliore amico. Ma siamo ancora tutti qui, a volerci bene, perché siamo ragazzi e in quanto tali stupidi e coglioni. Mi spiace che tra tante persone tu abbia messo gli occhi addosso a Kurt. E non ti biasimo, insomma, se giocassi per la vostra squadra un pensierino ce lo farei. Quattro anni fa era alto quanto un soldo di cacio ed era paffuto come un bambino di due anni, ora devo ammetterlo, è diventato un gran figo. Solo, è off-limits. Mi spiace, bello. Quei due si appartengono ed è meglio per te metterci una croce adesso piuttosto che dopo, dammi retta. Ah, comunque, quei due sono andati a letto insieme a San Valentino, non so se lo sapevi. No? Ok, ora lo sai. Quindi, riassumendo: Kurt è di Blaine, Blaine è di Kurt e tu sei di troppo. Ma non disperare, hai sempre il tuo gruppo canterino, no? Ok, quello che dovevo dire l’ho detto. Cosa farai adesso?” conclude il Sommo, con una luce di saggezza negli occhi.

“Io..immagino che andrò..via..?” balbetta Adam, frastornato.

“Bravo il mio bambino”, esulta Puck, scompigliandogli i capelli. “Tante care cose”, contiua, spingendolo verso la porta, “e se ti rivedo bazzicare vicino a Kurt non saremo placidi come adesso. Chiaro?”

“Cristallino.”

“Ehi Gordon Ramsey”, ridacchia Sebastian dal suo angolo. “I cappelli alla Puffo sono superati. A titolo informativo.”

 Non sente la risposta perché Puck gli ha già chiuso la porta in faccia.

“E anche questo è sistemato. Allora, chi è che vuole l’hamburger?”

 
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“Renesmee, Blaine. Volevi chiamare la nostra primogenita come una mezza vampira!”

“Parli proprio tu che hai pianto quando non sei riuscito a trovare il corrispettivo femminile di Jacob! Eretico!”

“Voi team Edward siete dei pezzenti!”

“E’ tutta invidia! Tutta invidia! La sconfitta brucia!”

“Dillo agli addominali di Taylor Lautner!”

“Va bene! Lo sceglierai tu il nome! Contento?”

“Certo che lo scelgo io! Così come ricomincerò a sceglierti i vestiti appena usciremo di qui! Senape e blu, Blaine? Seriamente?
 



“Ma stanno parlando dei loro futuri figli?”
“Mi sa di si.”
“Mi sento ufficialmente inutile.”
“Io non capisco a cosa serviamo, qui.”
 
 


Quella notte fu lunga. Le urla continuarono ancora e ancora e grazie a chissà quale intervento divino, nessuno dei vicini chiamò la polizia. Chi si affacciò alla finestra potrà raccontare di quella notte in cui, mentre due innamorati si scannavano, i loro amici mangiavano, bevevano e ringraziavano le stelle. Si racconterà di tre ragazzi, un biondo, un allampanato in divisa e uno con la cresta, che brindavano alla salute e alla lunga vita dei loro amici. E racconteranno di come, poco prima dell’alba, le urla improvvisamente cessarono e altri rumori iniziarono ad allietare uno dei tanti simpatici quartieri di New York.

Si, rumori.

Rumori strani.

Aspetta, sembra proprio..

Oh.

Beh.


 
Bentornata, Klaine.
 
 
 
 
 
 
nda 2.0: So che, secondo gli spoiler sulla Season 5, la reunion dei nostri gamberetti sarà un pelo più romantica ma.. anche questa avrebbe spaccato, vero??
 
See you soon!
   
 
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