Ero nel parco dove ero cresciuto da bambino,e mi divertivo a guardare i bimbi che si rincorrevano,gli aquiloni che volteggiavano leggeri nell’aria,osservavo come fosse una creatura mitologica una ragazzina,forse tra i sei e i sette anni,mulatta che disegnava seduta su un letto verde,mentre io mi rigiravo tra le mani il pallone con cui assieme a degli amici avevo giocato prima una partita di calcio. Mi alzai dalla panchina,lentamente,e mi andai a casa. Ero così preso dai miei pensieri che stupidamente mi scontrai con una ragazza nascosta da alcuni scatoloni. La aiutai a raccogliere ciò che le avevo fatto cadere,pure dei libri che erano usciti da una scatola. Ci sfiorammo leggermente e in quel momento i nostri sguardi si incontrarono. Rimasi come fermo,immobile in un ferma immagine,paralizzato dai suoi occhi verdi,trasparenti. Non feci altro che scusarmi e per rimediare,visto che portava con sé un bel po’ di peso,mi offrii di aiutarla e lei accettò senza alcun problema. Incominciammo una lunga conversazione che ci portò di fronte casa sua,la quale casa,per pura coincidenza,si trovava proprio davanti la mia. Ecco svelata l’identità della nuova vicina che tutti quelli del quartiere si domandavano chi fosse. È incredibile! Ancora non ci credo. Mi ritrovai nel salotto di casa sua,mi guardai attorno e mi resi conto che era un’appassionata di disegno,pittura, e di fotografia pure,come mi spiegò lei. Ah! Dimenticavo…si chiama Desiree,è un nome bellissimo perché significa desiderio e il suo più grande desiderio è quello di viaggiare per il mondo,scoprire nuove culture,osservarle da molto vicino,fotografare appunto,rendere eterno ogni istante che si vive. Desiree sostiene che la migliore macchina fotografica siano i nostri occhi,chi meglio di loro infatti possono scattare fotografie nel medesimo momento che viene vissuto? Non ci avevo mai pensato prima d’ora. Da queste parole mi feci cullare,fino a che non mi addormentai