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Autore: RedSonja    05/09/2013    2 recensioni
Tornano i personaggi del Ciclo dell'Eredità, cinque anni dopo la caduta della tirannia di Galbatorix; ad attenderli una nuova emozionante avventura e un nuovo mistero, che potrebbe portare alla rovina di Alagaesia...o che potrebbe salvarla.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Arya, Castigo, Eragon, Murtagh, Nuovo Personaggio | Coppie: Eragon/Arya
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Capitolo 9: Riconciliazione
Raksha sembrava in stato di shock; non riusciva a parlare o a concentrarsi, erano troppe le informazioni che le occupavano la mente impedendole di preoccuparsi di qualsiasi cosa le stesse accadendo intorno.
"Io sono l'ultima della mia specie... Sono l'ultima Evy... Sono tutti morti... SONO TUTTI MORTI!!!!" quel pensiero esplose nella sua testa provocandole un dolore atroce e, prima che se ne accorgesse, le sue gambe cedettero, facendola cadere a terra mentre lacrime di dolore le rigavano le guance.
Murtagh si riscosse. Non era il momento di discutere con Arya, ne avrebbero parlato più tardi, ora doveva occuparsi della ragazzina. Si sedette davanti a lei e l'abbracciò sussurrandole all'orecchio parole di conforto, con la voce più dolce che gli riusciva, nel tentativo di calmarla.
"Maledizione! Sei sempre il solito idiota!" pensò furioso con se stesso"Avresti dovuto proteggerla e guarda invece cos'è successo. Ma parola mia che quell'elfa si pentirà di averla fatta piangere!"
Castigo e Firnen  cercavano di aiutare il Cavaliere a consolare la bambina; entrambi, infatti, non desideravano vederla in quello stato di sofferenza. Sia che fosse una Evy, sia che non lo fosse, avrebbero aiutato quella cucciola che si era dimostrata tanto gentile e affettuosa con loro.
Nasuada nel frattempo si era avvicinata ad Arya. Voleva delle spiegazioni dall'elfa. Quando le si era presentata sul dorso del drago verde, per andare a prenderla e accompagnarla, le aveva detto che aveva trovato un nuovo possibile Cavaliere di Drago e che voleva la sua opinione su di lui; lei aveva accettato anche se si era stupita quando l'elfa le aveva rivelato che la candidata era una bambina con degli strani poteri. Tuttavia voleva incontrarla per capire se fosse idonea a diventare Cavaliere, anche se poi la decisione finale sarebbe spettata al cucciolo di drago. Arya non le aveva mai nemmeno accennato la storia degli Evy, nè che la ragazzina fosse una di loro, evitando di parlarle del suo strano aspetto, però Raksha si era dimostrata dolce e buona nei loro confronti. Perciò, il fatto che l'elfa le avesse raccontato tutta quella storia, pur sapendo che la piccola ne avrebbe sofferto, la faceva sentire come se fosse complice nell'omicidio di un'innocente.
"Arya avresti dovuto raccontarmi questa storia prima di partire!" disse Nasuada cercando di trattenersi dall'urlarle contro. Anche se prima aveva fermato Murtagh, non lo aveva fatto per aiutare la donna ma per evitare che il Cavaliere fosse ferito. In fondo non aveva ancora dimenticato quello che avevano condiviso ad Uru'Baen... Non lo avrebbe mai potuto dimenticarlo.
"Se lo avessi fatto avresti rifiutato di accompagnarmi ed entrambe dovevamo valutare se potevamo fidarci di lei. Ne va della pace di Alagaesia e della salvezza dei nostri popoli! In quanto sovrane, é nostro dovere preoccuparci, sempre, della nostra gente... Anche a costo di fare cose spiacevoli!"
Anche se Arya aveva ragione, Nasuada non poteva accettare di aver fatto del male a quella bambina.
"E' vero, Arya, ma è anche nostro compito cercare di tutelare tutte le razze di questa terra. E oggi abbiamo fallito miseramente!" poi la donna rivolse lo sguardo a Raksha che aveva ancora il viso affondato nella maglia di Murtagh. Sembrava essersi calmata, a giudicare dal respiro regolare; quindi spostò la sua attenzione sul Cavaliere che alzatosi con la bambina in braccio s'incamminava verso la porta.
"Dove vai?" gli chiese l'Imperatrice toccando la sua mente; pur non accennando a fermarsi, Murtagh  si limitò a risponderle:
"La porto in camera sua. Si è addormentata."
Il pranzo trascorse nel mutismo più totale; ognuno era perso nei suoi pensieri. Raksha stava ancora dormendo e i due draghi erano andati a caccia accompagnati dall'elfa, che desiderava passare un po' di tampo da sola nel bosco vicino al castello. Perciò, di fatto, a tavola c'erano solo il padrone di casa e l'Imperatrice. Murtagh si rifiutava di parlare. Nasuada aveva provato più volte a iniziare un discorso ma ogni tentativo era stato inutile. Tentò persino di toccare la sua coscienza per vedere il suo stato d'animo; ma trovò un muro solidissimo, a proteggere la mente del  Cavaliere, che le impedì di capire a cosa stesse pensando.
Al termine del pranzo Murtagh si alzò da tavola senza rompere il silenzio in cui si era chiuso e allora Nasuada, esasperata da questo suo comportamento scostante, gli afferrò un braccio per convincerlo a spiegarle cosa gli stesse passando per la testa; ma egli si limitò a fermarsi e  a guardarla dritto negli occhi senza proferir parola.
"Murtagh è da stamattina che non mi rivolgi la parola, non pensi di essere infantile a comportarti così? Nemmeno io sono contenta di quel che Arya ha detto a Raksha; ma non è ignorandoci che risolverai le cose. In questo momento Raksha ha bisogno di tutte le attenzioni che possiamo offrirle! Sappi che puoi contare sul mio aiuto per qualsiasi cosa e che sarò lieta di aiutarla."
"Sì, certo. Ho visto come eravate preoccupate del fatto che Raksha avrebbe sofferto! Non mi è sembrato che nessuna di voi si sia curata del fatto che lei sia solo una bambina e che lo scoprire di essere l'ultima superstite di un popolo ormai estinto l'avrebbe traumatizzata. Ma in fondo che cosa mi sarei dovuto aspettare? A voi interessa solo avere un altro Cavaliere al vostro servizio. Non v'importa della sua sofferenza!" 
IL suono di uno schiaffo risuono secco nel castello silenzioso. 
Nasuada non poteva credere di averlo fatto davvero; aveva agito d'impulso, ferita dalle parole pronunciate dal ragazzo. Lei non era un essere freddo e insensibile. Sentirsi dire quelle parole proprio da lui, che sapeva quanto lei si preoccupasse per gli altri, era stato doloroso. Senza che potesse impedirselo iniziò a singhiozzare.
" Ti odio! TI ODIO!" urlò  quelle parole sia con la mente che con la bocca.
Murtagh parve stupito di vederla piangere. Aveva parlato senza pensare, dando semplicemente voce alla propria rabbia; mai avrebbe pensato di ottenere una simile reazione. Il suo corpo inizio a muoversi avvicinandosi, alla ragazza e quando le fu di fronte la abbracciò, incurante del suo dibattersi. Alla fine lei abbandonò la testa sul suo petto, iniziando a piangere senza sosta mentre lui le accarezzava delicatamente i lunghi capelli.
"Mi dispiace..." le sussurrò  all'orecchio
La ragazza si strinse più forte a lui assaporando il suo profumo. Sapeva di bosco e di pioggia. Come un vento autunnale. Le piaceva esseregli così vicina e pregò che, un giorno, la visione che Galbatorix le aveva mostrato divenisse realtà.

Capitolo 9: Riconciliazione

Raksha sembrava in stato di shock; non riusciva a parlare o a concentrarsi, erano troppe le informazioni che le occupavano la mente impedendole di preoccuparsi di qualsiasi cosa le stesse accadendo intorno.

"Io sono l'ultima della mia specie... Sono l'ultima Evy... Sono tutti morti... SONO TUTTI MORTI!!!!" quel pensiero esplose nella sua testa provocandole un dolore atroce e, prima che se ne accorgesse, le sue gambe cedettero, facendola cadere a terra mentre lacrime di dolore le rigavano le guance.

Murtagh si riscosse.

Non era il momento di discutere con Arya, ne avrebbero parlato più tardi, ora doveva occuparsi della ragazzina. Si sedette davanti a lei e l'abbracciò sussurrandole all'orecchio parole di conforto, con la voce più dolce che gli riusciva, nel tentativo di calmarla.

"Maledizione! Sei sempre il solito idiota!" pensò furioso con se stesso"Avresti dovuto proteggerla e guarda invece cos'è successo. Ma parola mia che quell'elfa si pentirà di averla fatta piangere!"

Castigo e Firnen  cercavano di aiutare il Cavaliere a consolare la bambina; entrambi, infatti, non desideravano vederla in quello stato di sofferenza. Sia che fosse una Evy, sia che non lo fosse, avrebbero aiutato quella cucciola che si era dimostrata tanto gentile e affettuosa con loro.

Nasuada nel frattempo si era avvicinata ad Arya. Voleva delle spiegazioni dall'elfa. Quando le si era presentata sul dorso del drago verde, per andare a prenderla e accompagnarla, le aveva detto che aveva trovato un nuovo possibile Cavaliere di Drago e che voleva la sua opinione su di lui; lei aveva accettato anche se si era stupita quando l'elfa le aveva rivelato che la candidata era una bambina con degli strani poteri. Tuttavia voleva incontrarla per capire se fosse idonea a diventare Cavaliere, anche se poi la decisione finale sarebbe spettata al cucciolo di drago. Arya non le aveva mai nemmeno accennato la storia degli Evy, nè che la ragazzina fosse una di loro, evitando di parlarle del suo strano aspetto, però Raksha si era dimostrata dolce e buona nei loro confronti. Perciò, il fatto che l'elfa le avesse raccontato tutta quella storia, pur sapendo che la piccola ne avrebbe sofferto, la faceva sentire come se fosse complice nell'omicidio di un'innocente.

"Arya avresti dovuto raccontarmi questa storia prima di partire!" disse Nasuada cercando di trattenersi dall'urlarle contro. Anche se prima aveva fermato Murtagh, non lo aveva fatto per aiutare la donna ma per evitare che il Cavaliere fosse ferito. In fondo non aveva ancora dimenticato quello che avevano condiviso ad Uru'Baen... Non lo avrebbe mai potuto dimenticarlo.

"Se lo avessi fatto avresti rifiutato di accompagnarmi ed entrambe dovevamo valutare se potevamo fidarci di lei. Ne va della pace di Alagaesia e della salvezza dei nostri popoli! In quanto sovrane, é nostro dovere preoccuparci, sempre, della nostra gente... Anche a costo di fare cose spiacevoli!"Anche se Arya aveva ragione, Nasuada non poteva accettare di aver fatto del male a quella bambina.

"E' vero, Arya, ma è anche nostro compito cercare di tutelare tutte le razze di questa terra. E oggi abbiamo fallito miseramente!" poi la donna rivolse lo sguardo a Raksha che aveva ancora il viso affondato nella maglia di Murtagh. Sembrava essersi calmata, a giudicare dal respiro regolare; quindi spostò la sua attenzione sul Cavaliere che alzatosi con la bambina in braccio s'incamminava verso la porta.

"Dove vai?" gli chiese l'Imperatrice toccando la sua mente; pur non accennando a fermarsi, Murtagh  si limitò a risponderle:

"La porto in camera sua. Si è addormentata."


Il pranzo trascorse nel mutismo più totale; ognuno era perso nei suoi pensieri.

Raksha stava ancora dormendo e i due draghi erano andati a caccia accompagnati dall'elfa, che desiderava passare un po' di tampo da sola nel bosco vicino al castello. Perciò, di fatto, a tavola c'erano solo il padrone di casa e l'Imperatrice. Murtagh si rifiutava di parlare. Nasuada aveva provato più volte a iniziare un discorso ma ogni tentativo era stato inutile. Tentò persino di toccare la sua coscienza per vedere il suo stato d'animo; ma trovò un muro solidissimo, a proteggere la mente del  Cavaliere, che le impedì di capire a cosa stesse pensando. Al termine del pranzo Murtagh si alzò da tavola senza rompere il silenzio in cui si era chiuso e allora Nasuada, esasperata da questo suo comportamento scostante, gli afferrò un braccio per convincerlo a spiegarle cosa gli stesse passando per la testa; ma egli si limitò a fermarsi e  a guardarla dritto negli occhi senza proferir parola.

"Murtagh è da stamattina che non mi rivolgi la parola, non pensi di essere infantile a comportarti così? Nemmeno io sono contenta di quel che Arya ha detto a Raksha; ma non è ignorandoci che risolverai le cose. In questo momento Raksha ha bisogno di tutte le attenzioni che possiamo offrirle! Sappi che puoi contare sul mio aiuto per qualsiasi cosa e che sarò lieta di aiutarla."

"Sì, certo. Ho visto come eravate preoccupate del fatto che Raksha avrebbe sofferto! Non mi è sembrato che nessuna di voi si sia curata del fatto che lei sia solo una bambina e che lo scoprire di essere l'ultima superstite di un popolo ormai estinto l'avrebbe traumatizzata. Ma in fondo che cosa mi sarei dovuto aspettare? A voi interessa solo avere un altro Cavaliere al vostro servizio. Non v'importa della sua sofferenza!" 

Il suono di uno schiaffo risuono secco nel castello silenzioso.

 Nasuada non poteva credere di averlo fatto davvero; aveva agito d'impulso, ferita dalle parole pronunciate dal ragazzo. Lei non era un essere freddo e insensibile. Sentirsi dire quelle parole proprio da lui, che sapeva quanto lei si preoccupasse per gli altri, era stato doloroso. Senza che potesse impedirselo iniziò a singhiozzare.

" Ti odio! TI ODIO!" urlò  quelle parole sia con la mente che con la bocca.

Murtagh parve stupito di vederla piangere. Aveva parlato senza pensare, dando semplicemente voce alla propria rabbia; mai avrebbe pensato di ottenere una simile reazione. Il suo corpo inizio a muoversi avvicinandosi, alla ragazza e quando le fu di fronte la abbracciò, incurante del suo dibattersi. Alla fine lei abbandonò la testa sul suo petto, iniziando a piangere senza sosta mentre lui le accarezzava delicatamente i lunghi capelli.

"Mi dispiace..." le sussurrò  all'orecchio.

La ragazza si strinse più forte a lui assaporando il suo profumo. Sapeva di bosco e di pioggia. Come un vento autunnale. Le piaceva esseregli così vicina e pregò che, un giorno, la visione che Galbatorix le aveva mostrato divenisse realtà.

 

Angolo dell'Autrice

Ciao a tutti!!! Eccomi tornata, come avevo promesso, con un nuovo capitolo della mia ff.

Finalmente si capisce quanto Murtagh voglia realmente bene  a Raksha e di quanto sia stata subdola Arya...io la odio quando si comporta così!!!!

A "Ehi! Guarda che se me ne vado io, puoi anche dire addio alla tua ff!"

Io "Va bene, ma allora tu essi un po' più simpatica...intesi?"

A "Ok..."

Ma andiamo avanti, il prossimo capitolo sarà un po' sdolcinato...sì lo so che voi volete le battaglie, se avrete pazienza ce ne saranno in abbondanza un po' più avanti, ma penso che in ogni buona storia che si rispetti serva anche una degna storia d'amore; che poi, ammettiamolo, tutti quanti l'avevamo attesa dalla fine di Inheritance...vero ragazze? (mi rivolgo sopratutto a voi, perchè siete un po' più romantiche, ma naturalmente anche a voi ragazzi!)

Ora vado a pubblicare il prossimo capitolo (per la vostra felicità)!

A presto,

Baci la vostra RedSonja<3<3<3

  
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