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Autore: tonio    05/09/2013    0 recensioni
Storia che narra di come un momento ed uno sguardo possano cambiare per sempre la vita di due persone:
"L’ultima nota vibrò nell’ aria. Arianna si sedette, la testa appoggiata contro il pianoforte bianco, gli occhi chiusi e la mente libera e vuota. Le lacrime le rigarono le guance e lei non sapeva nemmeno come mai stessero scendendo; piangeva e rideva sì rideva, perché era felice:aveva trovato qualcosa o meglio qualcuno che le aveva fatto tornare la voglia di vivere."
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti :)  Questa è la prima storia che pubblico quì! Spero tanto che vi piaccia!! mi è venuta voglia di scriverla   mentre ieri sera ascoltavo questo https://www.youtube.com/watch?v=flpfXu2d_wI  Sarei contentissimo se commentaste :)  Beh che altro dire ,se non, buona lettura! :)

                                                                  Chopin Nocturne Op. 15 N. 2

Di che cosa aveva veramente bisogno?
Doveva continuare a fingere oppure desiderava finalmente essere se stessa?
La testa volò  a pochi minuti prima:
Stava camminando sola come sempre con la sua malinconia, le foglie cadevano come guidate da una musica silenziosa .
Non si guardava intorno, non le interessavano le facce della gente; lei andava dritta come aveva sempre fatto; ma ad un tratto una foglia le sfiorò il naso passandole davanti agli occhi, girò volteggio come se stesse danzando e si adagiò a terra; lei si fermo a guardarla:
 era una foglia strana, rossa come il fuoco ma con striature bianche, non era malata era solo diversa .
Si abbassò per raccoglierla ma,non appena la sfiorò, una mano delicata toccò la sua.
 Arianna alzò gli occhi e un viso bellissimo la guardò; ecco anche quegli occhi erano come la foglia cupi, bui, ma con una luce soffusa che spingeva per cercare di uscire da essi.
Occhi viola dentro occhi azzurri: due sguardi che ora erano diventati uno solo.
Il vento soffiò di nuovo e  la foglia riprese a danzare.
 Loro due rimanevano però inchiodati lì, nel tempo e nello spazio, la gente passava li guardava e sorrideva , ma i loro occhi continuavano ad essere ,gli uni li  specchi degli altri, immobili e parlavano.
Entrambi si alzarono, si rimisero dritti e fecero sfiorare  i loro sguardi ancora una volta.
Il sole sparì dietro un albero colorandolo di rosso; Arianna guardò ancora una volta il ragazzo che aveva di fronte e poi con un passo ritornò sulla sua strada, lasciandosi quegli occhi alle spalle.
Ora ripensando allo strano incontro, che aveva avuto meno di mezz’ora fa ad Arianna sembrava di aver svelato qualcosa a quegli occhi viola, sentiva come di avergli ceduto una parte di se .
Si sentiva svuotata e libera, come se quegli occhi ora fossero diventati i suoi e i suoi fossero invece del ragazzo.
Voleva correre e sentire di nuovo il vento.
Entrò di corsa in casa; buttò la sciarpa sul divano, andò in cucina e sfilò i guanti, corse in bagno a togliersi il trucco e infine si liberò del cappotto; corse in salone, aprì il pianoforte lanciando il panno che lo copriva e si mise a suonare :
Chopin Notturno op. 15 n. 2.
Eccolo.
Ecco come vedeva quegli occhi.
Ora riusciva a sentirli ancora; il loro calore, la loro strana malinconia , li vedeva di nuovo erano di nuovo davanti a lei.
Chiuse i suoi.
Ora riusciva a sentirli meglio e vedeva di nuovo il volto del ragazzo.
Suonò così; in piedi senza nemmeno pensare a sedersi e a prendere lo spartito.
Era di nuovo lì e le foglie giravano, volteggiavano, danzavano e la gente passava, li guardava e sorrideva.
Loro però non li vedevano e si alzavano sempre più su ,volteggiando nel cielo insieme alle foglie .
L’ultima nota vibrò nell’ aria.
Arianna si sedette, la testa appoggiata contro il pianoforte bianco, gli occhi chiusi e la mente libera e vuota.
Le lacrime le rigarono le guance e lei non sapeva nemmeno come mai stessero scendendo; piangeva e rideva sì rideva, perché era felice:aveva trovato qualcosa o meglio qualcuno che le aveva fatto tornare la voglia di vivere.
Gli occhi di quel ragazzo le avevano fatto tornare la voglia di suonare, di riaprire il suo pianoforte e la sua anima impolverata, che ora era tornata bianca.
Si sdraiò sul tappeto e rimase così, con gli occhi chiusi;si addormentò.
Al suo risveglio la luce filtrava pura e bianca dalle finestre.
Arianna sorrideva , la sua casa non era più buia , non restava traccia dei ricordi terribili che sempre aveva associato ad essa.
Si alzò, sfiorò con le dita le pareti bianche, si diresse in camera da letto e lì i ricordi tornarono:
il suo ragazzo che la picchiava, il sangue che scendeva dal naso  e le lacrime, i singhiozzi; tra i brutti ricordi però comparivano anche quegli occhi viola e allora la paura sparì.
Arianna sorrise, andò in bagno e ancora vide le ferite, i tagli che si faceva sulle braccia con le forbici per dimenticare ma, i ricordi svanirono perché i bei occhi viola tornarono ancora una volta in mente, facendola sorridere.
 Arianna tornò in salone dal suo piano ; ormai tutto il suo passato era lontano e lei vedeva solo quegli occhi viola luminosi.
La vecchia Arianna era ormai sparita e al suo posto era tornata la bambina pura che amava la musica i sogni e la vita.
Arianna decise allora di riprendere a suonare e a fare concerti, per ricordare quegli occhi, che avevano spalancato i suoi alla bellezza e alla gioia.
 
Gli anni passarono e Arianna ritornò ad esibirsi e divenne famosa.
Una sera d’autunno, Arianna stava tornando da uno dei suoi concerti:
le foglie cadevano e il vento soffiava, Arianna osservava sorridendo le foglie, che giocavano a rincorrersi in una strana danza, quando davanti ai suoi occhi passò una foglia diversa dalle altre.
Volteggiò girò e si appoggio a terra; Arianna si chinò per osservarla:
la foglia era strana; era rossa come il fuoco ma con delle striature bianche, non era malata era solo diversa.
Arianna allungò la mano e la sfiorò la raccolse e si alzò, ma il vento riprese a soffiare e la foglia cominciò a scappare , a correre.
Arianna la inseguì e la foglia cadde su un foglio:
Arianna prese il foglio e si andò a sedere su una panchina; mise la foglia in tasca e osservo il foglio. Due occhi viola malinconici la guardarono da esso.
Arianna sorrise, ricordando il ragazzo incontrato tanti anni fa, sì era proprio lui!
Ma quando lesse le parole scritte sul foglio, il suo cuore si spezzo: in memoria di Andrea nato il 14- giugno 1988 e morto il 25- settembre 2013.
Arianna guardò il foglio e le lacrime cominciarono a cadere senza volere , ma lei sorrideva; sì sorrideva perché le sue erano lacrime di gioia.
Arianna strinse forte il foglio e si mise in tasca la strana foglia rossa.
Si avvicinò alla balaustra che dava sul lago e scavalcandola, si sedette in cima ad essa:
Arianna era felice, perché tra poco sarebbe tornata dal suo Amore.
Da una finestra lontana arrivava la musica di Chopin.
Arianna sorrise. Ad occhi chiusi si tuffò .
 
Questa è la storia di Arianna e di come fu sfiorata dalla felicità e dalla bellezza, e di come ora, i suoi occhi sorridenti e quelli di Andrea siano per sempre insieme; senza più paure ed incubi a oscurarli. 
  
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