SL: Yooo minna!! Eccoci qui con il nuovo capitolo!!
Visto come siamo
veloci?!
AH: Certo....finché schiavizzi gli altri
autori...
SL: Schiavizzare?!? Io?!? Ma quando mai? * occhi da
cucciolo *
AH: Tanto non incanti nessuno...ma passiamo a cose
serie che è meglio!
In questo primo capitolo faranno la loro comparsa tre shinigami
(Buuuuuuuuuhhh!!!!) e due arrancar (Gli arrancar dominano!!!)
SL: illuditi…tanto sono arrivati
più Shinigami che Arrancar *ghigna*
AH: ne devono inviare ancora due...
SL: ma saranno shinigami, VERO?! *brandisce una
zampaktou formato
gigante con sguardo allucinato*
AH: Non puoi minacciare i lettori -.-“
SL: e chi li stava minacciando?! * fa una faccia
innocente con tanto di
aureola e nasconde l’arma dietro la schiena*
AH: fai quasi più paura
così...
SL: cosa stai insinuando?! Che faccio paura ai
lettori?!
AH: sì.
SL: *le pulsa una vena sulla fronte* adesso ti
faccio vedere io cosa fa
davvero paura *sorriso sadico* Bankai.
*una gigantesca mazza ferrata si abbatte su Andry*
SL: tranquilli non l’ho ucciso. *guarda
l’anima di andry volare via*
forse…beh, ormai è andata!*fa le spallucce*
Meglio dedicarsi al capitolo…
Cellulare,
l’arma di distruzione per Arrancar e Shinigami
Era una tranquilla giornata nella
Soul Society, il cielo era
azzurro, il sole splendeva alto nel cielo, gli uccellini cinguettavano
e…
-NON SE NE PARLA NEMMENO!!! TE LO
PUOI SCORDARE CHE ANDIAMO
A CERCARE INSIEME STI TIZI!!- …urla belluine risuonavano
davanti al Senkaimon.
-La vecchia…- una voce
irritata e fredda sfidava da più di
quindici minuti quella femminile e incazzata che avrebbe potuto
stordire un
sordo.
-NON ME NE PUÒ FREGARE DI
MENO! IO VADO PER GLI SHINIGAMI,
TU PER GLI ARRANCAR! -
-Sei fastidiosa tappetta. -
Un’altra vena
iniziò a pulsare sulla fronte della Shinigami,
i cui occhi bicolore mandavano lampi e fulmini. Non avrebbe mai passato
altro
tempo, da sola, con quell’irritantissimo Arrancar; non le
interessava di quel
che aveva detto Yachiru, si sarebbero divisi i compiti.
-Io. Non. Sono. BASSA!- esplose come
una bomba ad
orologeria.
Ashuros ghignò.
-Ma davvero?! Allora
perché porti la Zampaktou in spalla
invece che alla vita? Non è forse perché
altrimenti tocca terra?!-
Mitsuki arrossì fino alla
radice dei capelli: aveva
azzeccato! Dannazione, quanto la irritava!
-E’-è per
comodità…- balbettò imbarazzata.
-Comunque, non cambiare argomento;-
riprese in extremis
ricreando la sua maschera di freddezza, -io andrò a cercare
gli shinigami, tu
gli arrancar. Sul localizzatore sono segnati con puntini rossi.-
spiegò
indicando il cellulare touch rosso fuoco che il ragazzo davanti a lei
teneva in
mano.
-Non ci riuscirai mai da sola.- Le
fece presente con la
delicatezza di un rinoceronte Ashuros, che la guardava
dall’alto con le braccia
incrociate e un’aria seccata.
-Vedremo- sibilò lei
sporgendosi in segno di sfida verso il
ragazzo.
-Finirà come
nell’Hueco Mundo. Ti perderai. - ghignò lui,
pregustandosi l’espressione della ragazza.
Yuki inevitabilmente
arrossì, colpita nel segno.
-È-è stato un
errore!- ribatté imbarazzata e irritata,
battendo un piede per terra tanto forte da lasciare delle crepe nel
pavimento.
Poi buttando i capelli mossi dietro alle spalle con un gesto seccato
fece per
andarsene.
-Ci rivediamo qui- Gli disse voltando
la testa per
guardarlo.
Ashuros annuì e poi
esibì un ghigno davvero bastardo.
-Comunque, nel tuo cellulare
è memorizzato il mio numero.
Quando ti perderai, chiamami.- La
informò con palesemente finta nonchalance prima
di lanciarsi nel portale
per la sua terra e lasciandola ad imprecare al nulla.
Era tutta colpa di Yachiru…
***
Ashuros e Mitsuki camminavano fianco a
fianco in mezzo alle
dune di sabbia dell’Hueco Mundo. La giovane shinigami stava
letteralmente
impazzendo! Lei ci aveva messo pochissimo a raggiungere Ashuros,
utilizzando il
suo Shumpo, ma quel maledetto arrancar non voleva correre
così era costretta a
camminare su quel terreno così instabile e più
volte era finita con la faccia
nella sabbia.
Un vero galantuomo si sarebbe sincerato della sua salute o le avrebbe
teso una
mano per rialzarsi...ma a quanto pare, chissà
perché ma la cosa non la
sorprendeva, Ashuros non rientrava in quella categoria visto che ogni
singola
volta le diceva -Muoviti principessa o ti lascio qui.- e lo faceva
senza
neanche voltarsi o fermarsi.
Mitsuki lanciò un occhiataccia al suo compagno di viaggio e
disse -Beh, dato
che il viaggio è ancora lungo sarà meglio che ti
spieghi un po’ di cose! Non
voglio che la vecchia Yachiru pensi che sono andata a reclutare un
buzzurro
privo di cervello!- e un piccolo sorrisino comparve sul suo volto
mentre
aspettava la reazione di Ashuros che non tardò ad
arrivare...anche se era
leggermente diversa da quanto sperato.
-Idiota, se ti ha mandato lei a cercarmi significa che sa diverse cose
su di
me. Mi stupisce invece che abbia mandato una nanetta priva di
educazione che non
sa neanche viaggiare senza uno stupido cellulare.- disse il ragazzo
scoccandole
uno sguardo divertito.
Mitsuki non poté fare a meno di mordersi la lingua
“Colpita e affondata...”
pensò la giovane prima di esplodere con un violento -IO NON
SONO UNA NANETTA!!!-
-Ok ok come vuoi tu...nanetta.- disse Ashuros ridendosela sotto i baffi
nel
vedere l’espressione inferocita della shinigami.
Nell’Hueco Mundo non c’era
niente di divertente e quella ragazza non era affatto male come
passatempo...sorvolando sul suo scarso controllo del volume della voce.
-GIURO CHE TI AMMAZZO STUPIDO ARRANCAR!!!-
Appunto...
Dopo circa un’ora di camminata, arrivarono alla collina da
dove avrebbero
potuto raggiungere la Soul Society. Mitsuki era talmente contenta di
avercela
fatta che si butto, stavolta volontariamente, a terra e urlò
felice -Finalmente
posso andarmene da qui!!!- ma un commento acido di un certo arrancar
spense
subito quella nota gioiosa -Patetica...-
-Grrradirei un po’ di silenzio se non ti dispiace. Devo
concentrarmi per
attivare il Senkaimon.- disse Mitsuki esibendo un sorriso fintissimo,
per poi
posizionarsi in cima alla duna e distendere le mani verso il cielo.
Passarono diversi secondi senza che nessuno dei due si muovesse e un
leggero
venticello iniziò a soffiare dando al tutto
un’aria deprimente.
“Sono nei guai...” pensò Mitsuki
deglutendo “Vecchia Yachiru non mi avete detto
come si attiva il portale al rovescio!!!”
-Di la verità...non sai come tornare indietro non
è vero? Oppure siamo nel
posto sbagliato?- chiese Ashuros incrociando le braccia al petto.
La shinigami iniziò a sudare freddo. Aveva azzeccato due
ipotesi su due! Non
poteva dirgli la verità, che figura ci avrebbe fatto?
-Ehm...no no sta tranquillo è una questione di pochi minuti
eh eh eh...- mentì
Mitsuki senza voltarsi. Se Ashuros l’avesse vista in faccia
avrebbe capito
subito che stesse mentendo.
-Menti.- disse infatti schietto Ashuros
-Come puoi esserne così sicuro eh?!?- gli urlò
contro Mitsuki abbandonando la
sua posizione
-Ti conosco da appena un’ora ma ho già capito il
tuo carattere e di sicuro, se
fossi sincera, non mi avresti risposto: “no no sta
tranquillo” ma mi avresti
detto una cosa del tipo “Stupido arrancar non mettermi
fretta!”- spiegò
l’arrancar fissandola.
Mitsuki iniziò ad avvicinarsi pericolosamente
all’arrancar che non percepì il
pericolo...o meglio, lo percepì ma solo quando il pugno a
martello era a soli
pochi millimetri dalla sua testa.
-Ahio!!!- disse Ashuros massaggiandosi la testa.
-Colpa tua che non sai mai quando chiudere quella boccaccia! Beh a
questo punto
devo chiamare per forza Yachiru...- disse Mitsuki estraendo il suo
fidato
cellulare.
-Perché cazzo non lo hai fatto subito?- chiese Ashuros
fissandola indemoniato
-Non rompere, volevo provare a farcela da sola!- disse Mitsuki dandogli
le
spalle “La verità è che mi ero scordata
del cellulare ma è meglio non
dirglielo...”
La giovane shinigami riuscì a mettersi in contatto con il
comandante generale
e, in men che non si dica, furono davanti alla anziana signora nel
centro della
Soul Society.
-Così è questa la Soul Society.- disse Ashuros
guardandosi attorno.
-Benvenuto Ashuros Bleeder. Sono contenta che tu sia venuto.- disse
Yachiru
sorridendo al ragazzo che non ricambiò, beccandosi di
conseguenza una gomitata
da parte di Mitsuki
-Off!!! Maledetta nanetta!- disse Ashuros piegandosi in due
-Oh oh vedo che voi due andate d’accordo, mi ricordate me e
Ikkaku ai vecchi
tempi!- disse Yachiru sorridendo di nuovo -Ma basta perdere tempo, su
venite.
C’è tanto da spiegare!- e si voltò
dirigendosi verso il quartier generale con i
due giovani subito dietro di lei
-Ah proposito Ashuros, come lo vuoi il cellulare?- chiese Yachiru
-Voi e le vostre diavolerie elettroniche...- disse Ashuros facendo
ridere
Yachiru e sorridere, malignamente, Mitsuki.
***
Ashuros rimase fermo qualche secondo
ad assaporare la
frescura dell’Hueco Mundo. Era rimasto solo per poco tempo
alla Soul Society ma
quel posto aveva qualcosa di diverso nell’aria, come se
mancasse qualcosa.
“Ah casa dolce casa.” pensò
l’arrancar prima di iniziare a camminare,
apparentemente senza meta.
Dopo qualche minuto mise la mano destra nella tasca della giacca e ne
tirò
fuori un cellulare rosso con lo schermo touch. Si rigirò il
piccolo oggetto tra
le mani. Se una persona lo avesse visto ora si sarebbe detta che stava
contemplando il suo nuovo cellulare...ma i pensieri di Ashuros erano
leggermente diversi “Come diavolo si accende sto
affare?”
Finalmente, dopo diversi minuti, trovò il pulsante per
l’accensione e, dopo un
piccolo messaggio di benvenuto, apparve un avviso: -ATTUALMENTE
E’ STATA
IMPOSTATA UNA SUONERIA PERSONALIZZATA. GRADISCE ASCOLTARLA?- e sullo
schermo
apparvero due cerchi, uno verde e uno rosso.
Ashuros fissò per qualche secondo lo schermo poi premette il
cerchio verde e
quel gesto segnò la fine del suo cellulare. Dopo circa tre
secondi di silenzio
partì una registrazione impostata sul loop (ciclo infinito)
che ripeteva:
-STUPIDO ARRANCAR! STUPIDO ARRANCAR! STUPIDO ARRANCAR!-
Il ragazzo riconobbe subito la voce di Mitsuki e una vena
iniziò a pulsargli
forte sulla fronte mentre quella voce così fastidiosa
continuava a farsi
sentire. Un umano o uno shinigami, abituati a quel genere di cose,
avrebbero
spento il cellulare o cancellato la suoneria, ma Ashuros era un
arrancar e
preferiva la vecchia maniera. Piano piano assunse la posizione di un
giocatore
di baseball e scagliò con tutta la sua forza il cellulare
che, solo per qualche
secondo, divenne la prima stella nel cielo dell’Hueco Mundo.
“Quella nanetta me la pagherà cara. Non
crederà di essere l’unica ad aver pensato
ad uno scherzetto…” pensò ghignando per
poi guardarsi attorno “Uhm...devo
essere nella zona nord. Percepisco distintamente due arrancar
e...” deglutì non
appena ebbe capito chi era il secondo arrancar
“Maledizione...perchè proprio
lei? Bah restando qui non risolverò niente. Meglio iniziare
dal quello più
socievole.” e iniziò a camminare verso alcune
rocce poco lontane.
Le raggiunse in poco più di mezz’ora e, ad
attenderlo, trovò una scena alquanto
strana. Lui era in una posizione sopraelevata e riuscì ad
identificare subito
l’arrancar. Era parecchio alto e quello che saltava subito
all’occhio era la
sua pelle, anzi, più che pelle era più corretto
definirlo esoscheletro visto
che sembrava la corazza di alcuni scarabei ed era completamente blu.
L’arrancar
indossava una bandana bianca ai lati e nera al centro, una giacca con
le
maniche larghe, un paio di pantaloni bianchi e una fascia nera come
cintura
mentre ai piedi non aveva niente, per cui si potevano benissimo vedere
le tre
grosse dita arrotondate ricoperte, anch’esse, dalla corazza
che però era
grigia.
Davanti a lui vi erano tre hollow dalla forma di gorilla con i piedi
palmati e
una coda da scorpione. Quello centrale, che sembrava il capo, disse
-Ehi brutto
scarafaggio spostati! Dobbiamo andare ad eliminare il tuo capo!-
L’arrancar non disse nulla e negò una sola volta
con la testa, facendo
incavolare i tre hollow
-Vorrà dire che elimineremo prima te!- urlarono in coro i
tre hollow scagliandosi
su di lui e iniziando a tempestarlo di pugni ma lui non
reagì a nessuno di quei
colpi, restando completamente immobile.
Ashuros osservò la scena divertito pensando “Stun
Donder, soprannominato
Thunder. Attualmente è l’arrancar con
l’attacco e la difesa più forte di tutto
l’Hueco Mundo. In un confronto di forza fisica potrebbe
sconfiggere pure me
senza troppi problemi. E’ perfetto.”
dopodichè con un salto si portò alle
spalle di Stun e disse -Yo Stun, è da un po’ che
non ci vediamo.-
Stun ebbe un sussulto e si girò subito verso Ashuros,
continuando ad ignorare i
colpi dei tre hollow che, non appena videro Ashuros, si allontanarono
di
diversi metri.
-Fratello eccolo!- disse il secondo egli hollow
-Sì lo vedo. Finalmente potremo ucciderlo!- disse il primo
facendo un passo
verso i due arrancar ma non appena ebbe mosso il piede,
avvertì una fortissima
aura omicida provenire da Stun che lo fissava con gli occhi ridotti a
due
fessure.
-C...cos’è questa sensazione?- disse il terzo
degli hollow iniziando ad
indietreggiare
-Avete tre secondi per andarvene...- disse Ashuros
-...dopodichè, se sarete
ancora qui, Stun non esiterà ad eliminarvi.-
-Non prenderci in giro!- urlò il primo e, un secondo dopo,
venne disintegrato
da un Cero sparato da Stun con la mano destra. Gli altri due hollow
rimasero
paralizzati dal terrore e, proprio come successo al fratello, vennero
spazzati
via da un Cero.
Ashuros fischiò soddisfatto del operato di Stun che
tornò subito a concentrarsi
su di lui. Gli occhi di Stun erano uguali a quelli di un hollow,
pupilla gialla
su sfondo nero ma d'altronde lui era stato uno dei primi esperimenti di
Aizen
perciò non aveva lo stesso aspetto degli altri arrancar.
-Stun che ne diresti di venire con me e combattere contro gli umani?-
chiese Ashuros
Stun lo fissò in silenzio dopodichè
annuì.
-Ottimo! Bene, dirigiamoci verso il secondo arrancar nelle vicinanze.-
disse
Ashuros seguito a ruota da Stun che attirando l’attenzione
dell’albino, alzò
l’indice della mano destra e indicò Ashuros,
dopodichè alzò il medio e indicò
se stesso, infine alzò l’anulare e
fissò Ashuros con sguardo interrogativo.
-Mi stai chiedendo chi è il terzo arrancar?- chiese Ashuros
e Stun annuì. Era
di poche parole il ragazzo...
-Beh ti basti sapere che se c’è da ammazzare
qualcuno...lei è la più
indicata...- disse Ashuros e Stun capì al volo a chi sti
stava riferendo -Spero
solo che alla vecchia Yachiru non venga un colpo nel vedere una ragazza
con lo
stesso carattere di Zaraki Kempachi...- aggiunse poi il ragazzo prima
di
rimettersi in marcia.
***
Era da circa un’ora che
Ashuros e Stun camminavano in mezzo
alle dune e, finalmente, riuscirono a percepire chiaramente il reiatsu
del loro
obbiettivo.
“Bene...è
vicina, meglio prepararsi ad ogni evenienza.”
pensò Ashuros quando si sentì una forte
esplosione e una grossa cortina di fumo
comparve a una ventina di metri davanti a loro. Stun si mise subito
davanti ad
Ashuros pronto ad affrontare qualunque aggressore.
Dopo pochi secondi cadde davanti ai
due, ciò che restava di
un hollow seguito da una risata femminile che sembrava quella di una
psicopatica...il che si avvicinava parecchio alla realtà.
Ashuros fissò il corpo
dell’hollow mentre scompariva e, nel
frattempo, una figura umanoide usciva dalla cortina di fumo,
dirigendosi verso
di loro. Si trattava di una ragazza estremamente bella. Non era
altissima ma
aveva delle forme generose e i lineamenti sembravano quasi quelli di
una
bambina. Le due grandi pozze azzurre oltremarina, leggermente
allungate, si
sposavano alla perfezione con la carnagione leggermente abbronzata e i
suoi
capelli color rame, lunghi fino a metà spalle, raccolti in
luminosi boccoli
erano perfetti. Indossava una giacca bianca dai bordi azzurri aperta
sul
davanti che permetteva di vedere la fascia bianca che le copriva il
seno, dei
cortissimi pantaloni bianchi e degli stivali alti dello stesso colore.
Appesa
al collo aveva un cristallo semi trasparente, mentre alla cintura
azzurra, era
attaccata un’ocarina di cristallo.
Ashuros non potè evitare
di arrossire leggermente. Oltre al
fatto di essere molto carina, i capelli biondi le davano un vantaggio
notevole
visto che a lui ricordavano quelli di sua madre Halibel.
La giovane si fermò a
pochi metri di distanza e gli sorrise
ma non era un sorriso normale...era sadico oltre ogni limite.
-Unborn e Thunder!- disse la ragazza
-Yuuko Hariken. Desolato di aver
interrotto il tuo
divertimento, ma devo parlarti.- disse Ashuros
-Spero per te che sia una buona
ragione, altrimenti romperò
quel bel faccino che ti ritrovi!- disse Yuuko fissandolo con sguardo
assassino
e sorriso sadico. Istintivamente, Stun si mise davanti ad Ashuros,
mentre
l’albino pensava “Scommetto che lei e la tappetta
andranno parecchio
d’accordo.”
-Allora?- chiese Yuuko fissando male
Stun che ricambiava lo
sguardo.
-Uhm...come potrei metterla in modo
che ti
attiri...vediamo...- iniziò Ashuros grattandosi la testa
-....ah lo so! Ti
andrebbe di partecipare ad una guerra contro gli umani? Potrai uccidere
tante
persone e se, per qualche motivo, dovessimo andare sulla terra potresti
farci
un po’ di soldi.- se c’erano due cose che sapeva su
quella ragazza erano che
adorava uccidere e fare soldi.
Come previsto negli occhi della
ragazza si accese una luce,
una luce sinistra, ma pur sempre una luce
-Interessante...però a determinate
condizioni!- disse la ragazza con sguardo serio.
-Quali?- chiese Ashuros che era
già convinto di averla
arruolata.
-Prima di tutto io non prendo ordini
come una cameriera
perciò se non voglio fare niente, non faccio niente!
Secondo: almeno un pasto
al giorno deve essere a base di carne. Terzo: non voglio essere fermata
se devo
uccidere qualcuno. Quarto: non voglio vedere neanche l’ombra
di un coniglio!-
elencò Yuuko e sul quarto punto ebbe un leggero brivido
lungo la schiena
-Non credo ci saranno problemi.-
disse Ashuros facendo
spallucce -Su andiamo.- e iniziarono a camminare
Dopo circa un’ora passata
nel più totale silenzio, cosa che
a nessuno sembrava dispiacere, si iniziò a sentire una
vocina provenire
dall’alto. I tre alzarono lo sguardo e Ashuros, solo
all’ultimo riuscì a
prendere il cellulare rosso che aveva lanciato poche ore prima e il
maledetto
messaggio continuava a ripetersi senza esitazione.
-Cos’è?- chiese
Yuuko
-Il cellulare che mi hanno dato gli
shinigami.- spiegò
Ashuros cercando di spegnerlo ma in una frazione di secondo gli
scomparve dalle
mani, finendo in quelle di Yuuko che lo fissava interessata -Deve
valere
parecchi soldi.-
-Appena arriveremo alla Soul Society
te ne daranno uno.-
spiegò Ashuros e vedendo gli sguardi interrogativi di Stun e
Yuuko, aggiunse
-Siamo alleati con gli shinigami in questa guerra.-
Stun lo fissò preoccupato
mentre sul viso di Yuuko apparve
un sorriso particolarmente sadico
-Non possiamo ucciderli.- si
affrettò a spiegare Ashuros e
sia Stun che Yuuko si dispiacquero di ciò.
Dopo qualche secondo, Yuuko spense la
suoneria per poi
cancellarla con enorme soddisfazione di Ashuros che, dopo aver ripreso
il
cellulare aprì una cartella chiamata “Mappa
Senkaimon” che mostrava la posizione
dei portali per tornare nella Soul Society. Un sorriso particolarmente
bastardo
prese forma sulle labbra del ragazzo che pensò
“Voglio proprio veder come te la
cavi ora senza le tue preziose mappe, tappetta!” e ripresero
a camminare verso
il portale più vicino.
* * *
-Quello stupido Arrancar
“non ci riuscirai” Ma crepa!-
borbottò per l’ennesima volta Yuki imitando in
falsetto l’arrancar mentre
correva tenendo come al solito il naso incollato allo schermo del suo
tesoro:
mai e poi mai l’avrebbe data vinta ad Ashuros e
l’avrebbe chiamato per farsi
venire a salvare. Di tanto in tanto alzava il viso per guardare di non
andare a
sbattere contro nessuno, anche se c’erano scarse
possibilità che accadesse,
dato che stava correndo sui tetti malconci delle case del Rukungai. La
maggior
parte dei puntini blu che segnalavano uno Shinigami erano in quella
zona, dalla
gigantesca estensione, e il suo obbiettivo in quel momento era una
coppia di
puntini ormai a qualche decina di minuti da lei.
Quando finalmente il suo puntino
raggiunse quelli dei suoi
obbiettivi e Mitsuki staccò gli occhi dal cellulare, si
ritrovò davanti ad una
scena che aveva vissuto più di mille volte in passato, solo
che stavolta non
era lei al centro della crocchia di bulli strafottenti.
Due ragazzine con un grande reiatsu,
che sarebbero potute
sembrare sorelle, dati i lunghi capelli lisci castani e i grandi occhi
verdi,
vestite con i tipici abiti cenciosi di chi si deve arrangiare per
sopravvivere,
stavano fronteggiando senza paura un gruppo di delinquenti con chiare
intenzioni verso di loro.
In qualsiasi altro caso sarebbe
intervenuta, ma rimase
colpita dalle espressione delle ragazze: la prima, alta e dal seno
prosperoso,
aveva un sorriso sadico in volto mentre negli occhi le ardeva il fuoco
dell’ira, e la seconda, più bassa e meno
prosperosa, allegramente si
scrocchiava le nocche delle mani.
Divertita Mitsuki stava per decidere
di osservare come si
sarebbero messe le cose, quando un bagliore improvviso dietro la
schiena
dell’uomo che capeggiava la banda la fece scattare.
-Dannazione!-
Ryoko guardò il gruppo di
ragazzi che aveva fermato lei e
Meiko, per “portarle a fare un giro in cambio di un
pedaggio” e già pregustava
una bella scazzottata; sempre che le fosse rimasto qualcuno da colpire:
il lato
sadico di Meiko stava prendendo il sopravvento su di lei e presto
avrebbe
commesso una carneficina. Non era certo la prima volta che si trovavano
in
quella situazione da quando…beh, da quando erano morte e si
erano risvegliate
lì. Era stato difficile all’inizio ma ora si erano
ambientate, al momento erano
in viaggio per trovare…uno scopo? Qualcosa da fare? Non era
loro ancora ben
chiaro, ma finché erano insieme era già un passo
avanti.
Meiko sorrise, desiderosa di prendere
a pugni la faccia
butterata di quel tizio che aveva velatamente insultato la sua Ryo. La
cosa
peggiore che potesse fare.
Stava già per scattare,
quando un mortifero luccichio le
fece sgranare gli occhi e di scatto porto le braccia a coprirsi il viso.
E il coltello probabilmente
l’avrebbe colpita se uno strano
puffo dai capelli mossi e strani non si fosse interposto e
l’avesse respinto
con una lunga katana dalla lama azzurro ghiaccio e l’elsa
nera con un fiocco
azzurro.
La divisa nera, la katana, la
velocità…era una Shinigami!
Mitsuki ripose nel fodero la sua
zampaktou, ce l’aveva fatta
per un pelo.
-Guardate! Una piccola Shinigami! Ti
sei persa ragazzina?!
Vuoi giocare con noi anche tu?!- chiese viscidamente il capo della
banda,
nonché lo stesso tizio che aveva lanciato il coltello,
osservando il seno
prosperoso della ragazza e leccandosi le labbra.
Mitsuki alzò la testa e i
suoi occhi incontrarono quelli del
maniaco, che fece un passo indietro.
-Cos’hai da guardare
così ragazzina?! Vuoi prenderle!?- urlò
con gli occhi iniettati di sangue, spaventato.
-C-capo…-
mormorò uno dei suoi, tarchiatello e tremante,
tirando l’aspirante suicida per un braccio.
-Sta zitto tu!- gli berciò
contro l’altro.
-Finalmente posso sfogarmi-
mormorò Mitsuki con un sorriso
tra il sadico e il folle scrocchiandosi le nocche, -Lo sapete?!- chiese
mentre
un’aura nera la circondava –Voi siete le persone
che detesto di più. Maniaci,
vigliacchi, che attaccano in gruppo e armati delle ragazze. Mi fate
schifo.-
terminò perdendo il sorriso e inclinando la testa di lato.
-C-capo…q-quella
è…la n-nuova shinigami…d-di cui
parlano
tutti…-
-Potrebbe essere il capo del Gotei 13
e non me ne potrebbe
fregare di meno!- urlò nuovamente l’uomo mentre i
suoi scagnozzi, in un barlume
d’intelligenza, indietreggiavano.
Poi scattò contro la
ragazza.
Mitsuki neanche si mosse; con un
pugno in faccia lo scagliò
cinque metri più in là, svenuto.
-Ora mi sento
meglio…è da quando ho incontrato quello stupido
Arrancar che volevo sfogarmi...- mormorò pulendosi le nocche
dal sangue uscito
dal naso dell’uomo.
Stava già per girarsi
quando si accorse del resto della
banda, immobile a fissarla.
-Mmh?! Siete ancora qui?!- chiese da
sopra una spalla con
voce fredda e atona, lanciandogli uno sguardo che portava scritto
“Volete
morire?!”
-…è
lei…- mormorò il cicciottello facendosi piccolo.
-Sparite! - una parola, sibilata, ma
per un attimo dietro di
lei sembrò apparire una gigantessa tigre bianca con gli
occhi rossi che ruggì
feroce contro i malcapitati.
-La Tigre delle Nevi! -
urlò con voce stridula il tizio
mentre tutti se la davano a gambe terrorizzati.
Mitsuki li guardò
schifata, prima di ricordarsi il motivo
per cui era lì e girarsi verso le due ragazze, che la
guardavano a bocca
aperta.
-Sei una shinigami! - urlò
quella più bassina, saltandole
incontro –Io sono Ryoko Hoshika, ma puoi chiamarmi Ryo!
Mentre lei è Meiko
Shirai! - disse indicando l’altra ragazza che le sorrise
incrociando le braccia
al petto.
-Grazie per l’aiuto, ma ce
la saremmo cavata lo stesso.-
spiegò orgogliosa.
-Ne sono sicura.- rispose Mitsuki
accennando un sorriso, non
era abituata ad essere trattata con gentilezza.
Meiko annuì, soddisfatta.
-Io sono…- Mitsuki stava
per ripetere la presentazione formale
che le avevano insegnato, quando si ricordò della faccia di
Ashuros mentre le
chiedeva scioccato “Ma come parli!?” e le parole le
morirono in gola. Ebbe un
attimo di panico, chiedendosi cosa avrebbe dovuto dire, ma infine
cercò di
essere il più naturale possibile imitando ciò che
aveva detto Ryoko.
-Io…io sono Mitsuki
Hitsugaya, ma per favore chiamatemi
Yuki! Sono qui perché voglio proporvi di entrare con me
all’Accademia Shinigami
& Hollow, per prepararci ad una guerra.- solo quando ebbe
finito di parlare
si rese conto che forse avrebbe dovuto dirlo con più tatto.
-Diventeremo Shinigami?!- chiese
estasiata Ryoko prima di
gettarle le braccia al collo –Certo che veniamo Yuki! Vero,
Meiko?!-
La ragazza annuì
sorridente mentre Mitsuki ricambiava
goffamente l’abbraccio, imbarazzata.
-Avete capito che ci prepareranno per
combattere una guerra
contro gli umani che vogliono uccidere tutti gli Shinigami, alleandoci
inoltre
contro gli Arrancar?- chiese perplessa da tutto
quell’entusiasmo.
-Sì- rispose sorridendo
Meiko – Ma è meglio che stare qui a
far niente e a lottare per la sopravvivenza- spiegò alzando
le spalle.
-O-okay…benvenute allora!-
disse mostrando il primo sorriso
sincero e guardandole con entusiasmo –io devo ancora cercare
gli altri ragazzi,
voi siete state le prime, ma voi dovete tornare subito
all’Accademia! Vi porto
al Senkaimon…- spiegò contenta e stava
già per cercare la mappa per tornare al
portale quando si accorse che proprio a pochi minuti da lei, nella
foresta,
l’aspettava un altro puntino rosso.
-Cavolo è proprio
qui…- mormorò indecisa.
-Cosa? - chiese Ryoko curiosa.
-Un altro ragazzo d
arruolare…vi dispiace se prima andiamo
da lui e poi vi porto al Senkaimon? -
-Non c’è nessun
problema! - risposero in coro le due
ragazze, prima di incamminarsi dietro ad una Mitsuki riconoscente tra
gli
alberi.
“Dannazione!”
pensò Mitsuki disperata.
-Ehm…Yuki? Stai bene?-
chiese preoccupata Meiko vedendo la
ragazzina a terra per la quinta volta in cinque minuti.
La povera shinigami si era
completamente dimenticata che non
poteva usare lo shumpo, visto che le due ragazze non erano ancora in
grado, e
così si era ritrovata ad assaggiare la terra umida
più e più volte. Non si era
mai sentita tanto in imbarazzo.
Ma finalmente erano arrivate! Ansiosa
di trovare il suo
prossimo obbiettivo, entrò in una piccola radura insieme
alle altre due e tutte
e tre spalancarono gli occhi.
Al centro stava sdraiato
nell’erba il più bel ragazzo che
avessero mai visto: i capelli color dell’oro, leggermente
mossi, gli sfioravano
con delicatezza le spalle, i lineamenti fini sembravano esser stati
dipinti da
un pittore d’incredibile maestria e i grandi e profondi occhi
smeraldo
ammiravano genuinamente felici il cielo azzurro.
Come percependo la presenza delle
ragazze si tirò a sedere e
rivolse loro un sorriso gentile e bello da mozzare il fiato.
-Vi siete perse?- chiese con dolcezza
alzandosi e andando
verso di loro.
Solo in quel momento Mitsuki si
accorse che il ragazzo
vestiva una divisa da shinigami, con una sciarpa al collo verde, dello
stesso
colore della cintura, che però lasciava intravedere una
collana con il ciondolo
a forma di foglia spezzata; si ricordò di come Yachiru le
avesse spiegato che
uno dei suoi obbiettivi era uno shinigami alla ricerca della sorella
scomparsa.
-N-no…non ci siamo
perse...- mormorò in imbarazzo: negli
occhi del ragazzo non c’era malizia, paura o disgusto, solo
sincera
preoccupazione; e questo la confondeva. Era più facile
diffidare, odiare o
combattere che fidarsi, amare e trattare con i ragazzi per lei.
-Siamo qui per arruolarti! -
spiegò sorridendo Ryoko
facendosi in avanti e presentando le ragazze.
Meiko lo guardava con gli occhi
spalancati, incapace di
proferire parola.
-Oh…mi dispiace ma non
posso aiutarvi…sto cercando la mia
Hime!- spiegò con dolcezza dopo che gli ebbero spiegato la
situazione, mentre
alla parola “Hime” gli si accendeva una luce
adorante negli occhi.
-S-se vieni con
noi…potresti ritrovarla…- tentò di
convincerlo Mitsuki –si sta per scatenare una
guerra…e tua sorella potrebbe
esserne una vittima se non li fermiamo- disse con sicurezza.
Lo sguardo del ragazzo si fece
improvvisamente serio.
-Allora verrò con voi e
fermerò questa guerra. Sono Hiroyuki
Hariken, chiamatemi Hiro- disse porgendo una mano Mitsuki, che
l’accettò arrossendo,
per poi fare lo stesso con le altre. Quando fu il turno di Meiko, i
suoi occhi
presero l’inquietante forma di un cuoricino.
-S-sarà un piacere averti
con noi Hiro-sama- mormorò persa
in chissà che fantasie.
Ryoko si batté una mano
sulla fronte, mormorando un
disperato “Oh no…non di
nuovo…”
Ma Mitsuki era troppo concentrata sul
suo cellulare per
accorgersene: ancora pochi minuti e avrebbe dimostrato a quello stupido
Arrancar di essere più che in grado di cavarsela da sola!
Con soddisfazione sfogliò
la varie cartelle fino a giungere
a quella con scritto “Mappa Senkaimon”, la quale
conteneva delle mappe
particolari che le indicavano dove sarebbe apparso il portale,
così che le
sarebbe stato impossibile perdersi, che aveva fatto aggiungere il
giorno prima
dopo la figuraccia epocale con Ashuros.
L’aprì
e…non trovò niente.
“Cosa?!”
pensò angosciata, prima di iniziare ad aprire tutte
le cartelle possibile ed inimmaginabili.
Niente.
Com’era possibile?!? Era
sicura che il giorno prima ci
fossero! Non potevano essere sparite da sole e…
-Oi
principessa! Dammi
un attimo il tuo coso! Voglio vedere come funziona.- le chiese, o
ordinò,
irritato Ashuros guardando il suo cellulare rosso con disgusto.
Mitsuki lo
guardò
diffidente, stringendo al petto il cellulare, ma poi si
ricordò della faccia
che aveva fatto l’Arrancar quando glielo avevano consegnato
e, mossa a pietà,
glielo tese.
-Sta attento
e…-
-Yuki! Vieni
un attimo
qui!- Mitsuki corse da Yachiru e discusse con lei alcuni dettagli sugli
obbiettivi per una decina di minuti.
Quando
tornò Ashuros
le porse il cellulare.
-Grazie- le
disse con
un sorrisino. E lei non ci aveva badato, non aveva pensato che fosse
strano che
Ashuros l’avesse ringraziata, sorridendo.
Le mani di Mitsuki presero a tremare.
Con ansia crescente andò a
cercare i numeri nella rubrica
nella speranza di trovare quello della vecchia Yachiru o altri
shinigami, ma ce
ne era solo uno: “L’Arrancar più forte,
Ashuros Bleeder”
-Yuki...va tutto bene?- chiese
preoccupato Hiro posandole
una mano sulla spalla.
Lei si girò di scatto,
guardandolo con aria assassina.
-Io…io lo
uccido…- gli disse con espressione folle prima di
urlare al cielo tutta la sua rabbia.
-AAAAAAAAAAAAAASHUROOOOOOOOOOOOOOOOOOSSS!!!!-