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Autore: StelladelLeone    05/09/2013    9 recensioni
Sono passati cento anni dalla guerra con i Quincy e sia la Soul Society che l'Hueco Mundo ne sono usciti a pezzi. Ora una nuova minaccia si appresta all'orizzonte ed è più pericolosa dei Quincy. Una vecchia shinigami, creerà un'accademia per addestrare i nuovi eroi che combatteranno contro questo potente nemico ma non sarà un accademia di soli shinigami...oh no...sarà un'accademia di Shinigami & Hollow!!!
[Storia ad OC, posti esauriti, spero apprezzerete lo stesso la storia]
Questa storia la scrivo in collaborazione con andry_94_hell! Un mio caro amico/nemico!
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Kusajishi Yachiru
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Cellulare, l'arma di distruzione per Arrancar e Shinigami

 

SL: Yooo minna!! Eccoci qui con il nuovo capitolo!! Visto come siamo veloci?!

AH: Certo....finché schiavizzi gli altri autori...

SL: Schiavizzare?!? Io?!? Ma quando mai? * occhi da cucciolo *

AH: Tanto non incanti nessuno...ma passiamo a cose serie che è meglio! In questo primo capitolo faranno la loro comparsa tre shinigami (Buuuuuuuuuhhh!!!!) e due arrancar (Gli arrancar dominano!!!)

SL: illuditi…tanto sono arrivati più Shinigami che Arrancar *ghigna*

AH: ne devono inviare ancora due...

SL: ma saranno shinigami, VERO?! *brandisce una zampaktou formato gigante con sguardo allucinato*

AH: Non puoi minacciare i lettori -.-“

SL: e chi li stava minacciando?! * fa una faccia innocente con tanto di aureola e nasconde l’arma dietro la schiena*

AH: fai quasi più paura così...

SL: cosa stai insinuando?! Che faccio paura ai lettori?!

AH: sì.

SL: *le pulsa una vena sulla fronte* adesso ti faccio vedere io cosa fa davvero paura *sorriso sadico* Bankai.

*una gigantesca mazza ferrata si abbatte su Andry*

SL: tranquilli non l’ho ucciso. *guarda l’anima di andry volare via* forse…beh, ormai è andata!*fa le spallucce* Meglio dedicarsi al capitolo…

 

 

Cellulare, l’arma di distruzione per Arrancar e Shinigami

 

 

Era una tranquilla giornata nella Soul Society, il cielo era azzurro, il sole splendeva alto nel cielo, gli uccellini cinguettavano e…

-NON SE NE PARLA NEMMENO!!! TE LO PUOI SCORDARE CHE ANDIAMO A CERCARE INSIEME STI TIZI!!- …urla belluine risuonavano davanti al Senkaimon.

-La vecchia…- una voce irritata e fredda sfidava da più di quindici minuti quella femminile e incazzata che avrebbe potuto stordire un sordo.

-NON ME NE PUÒ FREGARE DI MENO! IO VADO PER GLI SHINIGAMI, TU PER GLI ARRANCAR! -

-Sei fastidiosa tappetta. -

Un’altra vena iniziò a pulsare sulla fronte della Shinigami, i cui occhi bicolore mandavano lampi e fulmini. Non avrebbe mai passato altro tempo, da sola, con quell’irritantissimo Arrancar; non le interessava di quel che aveva detto Yachiru, si sarebbero divisi i compiti.

-Io. Non. Sono. BASSA!- esplose come una bomba ad orologeria.

Ashuros ghignò.

-Ma davvero?! Allora perché porti la Zampaktou in spalla invece che alla vita? Non è forse perché altrimenti tocca terra?!-

Mitsuki arrossì fino alla radice dei capelli: aveva azzeccato! Dannazione, quanto la irritava!

-E’-è per comodità…- balbettò imbarazzata.

-Comunque, non cambiare argomento;- riprese in extremis ricreando la sua maschera di freddezza, -io andrò a cercare gli shinigami, tu gli arrancar. Sul localizzatore sono segnati con puntini rossi.- spiegò indicando il cellulare touch rosso fuoco che il ragazzo davanti a lei teneva in mano.

-Non ci riuscirai mai da sola.- Le fece presente con la delicatezza di un rinoceronte Ashuros, che la guardava dall’alto con le braccia incrociate e un’aria seccata.

-Vedremo- sibilò lei sporgendosi in segno di sfida verso il ragazzo.

-Finirà come nell’Hueco Mundo. Ti perderai. - ghignò lui, pregustandosi l’espressione della ragazza.

Yuki inevitabilmente arrossì, colpita nel segno.

-È-è stato un errore!- ribatté imbarazzata e irritata, battendo un piede per terra tanto forte da lasciare delle crepe nel pavimento. Poi buttando i capelli mossi dietro alle spalle con un gesto seccato fece per andarsene.

-Ci rivediamo qui- Gli disse voltando la testa per guardarlo.

Ashuros annuì e poi esibì un ghigno davvero bastardo.

-Comunque, nel tuo cellulare è memorizzato il mio numero. Quando ti perderai, chiamami.- La  informò con palesemente finta nonchalance prima di lanciarsi nel portale per la sua terra e lasciandola ad imprecare al nulla.

Era tutta colpa di Yachiru…

 

***

Ashuros e Mitsuki camminavano fianco a fianco in mezzo alle dune di sabbia dell’Hueco Mundo. La giovane shinigami stava letteralmente impazzendo! Lei ci aveva messo pochissimo a raggiungere Ashuros, utilizzando il suo Shumpo, ma quel maledetto arrancar non voleva correre così era costretta a camminare su quel terreno così instabile e più volte era finita con la faccia nella sabbia.

Un vero galantuomo si sarebbe sincerato della sua salute o le avrebbe teso una mano per rialzarsi...ma a quanto pare, chissà perché ma la cosa non la sorprendeva, Ashuros non rientrava in quella categoria visto che ogni singola volta le diceva -Muoviti principessa o ti lascio qui.- e lo faceva senza neanche voltarsi o fermarsi.

Mitsuki lanciò un occhiataccia al suo compagno di viaggio e disse -Beh, dato che il viaggio è ancora lungo sarà meglio che ti spieghi un po’ di cose! Non voglio che la vecchia Yachiru pensi che sono andata a reclutare un buzzurro privo di cervello!- e un piccolo sorrisino comparve sul suo volto mentre aspettava la reazione di Ashuros che non tardò ad arrivare...anche se era leggermente diversa da quanto sperato.

-Idiota, se ti ha mandato lei a cercarmi significa che sa diverse cose su di me. Mi stupisce invece che abbia mandato una nanetta priva di educazione che non sa neanche viaggiare senza uno stupido cellulare.- disse il ragazzo scoccandole uno sguardo divertito.

Mitsuki non poté fare a meno di mordersi la lingua “Colpita e affondata...” pensò la giovane prima di esplodere con un violento -IO NON SONO UNA NANETTA!!!-

-Ok ok come vuoi tu...nanetta.- disse Ashuros ridendosela sotto i baffi nel vedere l’espressione inferocita della shinigami. Nell’Hueco Mundo non c’era niente di divertente e quella ragazza non era affatto male come passatempo...sorvolando sul suo scarso controllo del volume della voce.

-GIURO CHE TI AMMAZZO STUPIDO ARRANCAR!!!-

Appunto...

Dopo circa un’ora di camminata, arrivarono alla collina da dove avrebbero potuto raggiungere la Soul Society. Mitsuki era talmente contenta di avercela fatta che si butto, stavolta volontariamente, a terra e urlò felice -Finalmente posso andarmene da qui!!!- ma un commento acido di un certo arrancar spense subito quella nota gioiosa -Patetica...-

-Grrradirei un po’ di silenzio se non ti dispiace. Devo concentrarmi per attivare il Senkaimon.- disse Mitsuki esibendo un sorriso fintissimo, per poi posizionarsi in cima alla duna e distendere le mani verso il cielo.

Passarono diversi secondi senza che nessuno dei due si muovesse e un leggero venticello iniziò a soffiare dando al tutto un’aria deprimente.

“Sono nei guai...” pensò Mitsuki deglutendo “Vecchia Yachiru non mi avete detto come si attiva il portale al rovescio!!!”

-Di la verità...non sai come tornare indietro non è vero? Oppure siamo nel posto sbagliato?- chiese Ashuros incrociando le braccia al petto.

La shinigami iniziò a sudare freddo. Aveva azzeccato due ipotesi su due! Non poteva dirgli la verità, che figura ci avrebbe fatto?

-Ehm...no no sta tranquillo è una questione di pochi minuti eh eh eh...- mentì Mitsuki senza voltarsi. Se Ashuros l’avesse vista in faccia avrebbe capito subito che stesse mentendo.

-Menti.- disse infatti schietto Ashuros

-Come puoi esserne così sicuro eh?!?- gli urlò contro Mitsuki abbandonando la sua posizione

-Ti conosco da appena un’ora ma ho già capito il tuo carattere e di sicuro, se fossi sincera, non mi avresti risposto: “no no sta tranquillo” ma mi avresti detto una cosa del tipo “Stupido arrancar non mettermi fretta!”- spiegò l’arrancar fissandola.

Mitsuki iniziò ad avvicinarsi pericolosamente all’arrancar che non percepì il pericolo...o meglio, lo percepì ma solo quando il pugno a martello era a soli pochi millimetri dalla sua testa.

-Ahio!!!- disse Ashuros massaggiandosi la testa.

-Colpa tua che non sai mai quando chiudere quella boccaccia! Beh a questo punto devo chiamare per forza Yachiru...- disse Mitsuki estraendo il suo fidato cellulare.

-Perché cazzo non lo hai fatto subito?- chiese Ashuros fissandola indemoniato

-Non rompere, volevo provare a farcela da sola!- disse Mitsuki dandogli le spalle “La verità è che mi ero scordata del cellulare ma è meglio non dirglielo...”

La giovane shinigami riuscì a mettersi in contatto con il comandante generale e, in men che non si dica, furono davanti alla anziana signora nel centro della Soul Society.

-Così è questa la Soul Society.- disse Ashuros guardandosi attorno.

-Benvenuto Ashuros Bleeder. Sono contenta che tu sia venuto.- disse Yachiru sorridendo al ragazzo che non ricambiò, beccandosi di conseguenza una gomitata da parte di Mitsuki

-Off!!! Maledetta nanetta!- disse Ashuros piegandosi in due

-Oh oh vedo che voi due andate d’accordo, mi ricordate me e Ikkaku ai vecchi tempi!- disse Yachiru sorridendo di nuovo -Ma basta perdere tempo, su venite. C’è tanto da spiegare!- e si voltò dirigendosi verso il quartier generale con i due giovani subito dietro di lei

-Ah proposito Ashuros, come lo vuoi il cellulare?- chiese Yachiru

-Voi e le vostre diavolerie elettroniche...- disse Ashuros facendo ridere Yachiru e sorridere, malignamente, Mitsuki.

***

 

 

 

Ashuros rimase fermo qualche secondo ad assaporare la frescura dell’Hueco Mundo. Era rimasto solo per poco tempo alla Soul Society ma quel posto aveva qualcosa di diverso nell’aria, come se mancasse qualcosa.

“Ah casa dolce casa.” pensò l’arrancar prima di iniziare a camminare, apparentemente senza meta.

Dopo qualche minuto mise la mano destra nella tasca della giacca e ne tirò fuori un cellulare rosso con lo schermo touch. Si rigirò il piccolo oggetto tra le mani. Se una persona lo avesse visto ora si sarebbe detta che stava contemplando il suo nuovo cellulare...ma i pensieri di Ashuros erano leggermente diversi “Come diavolo si accende sto affare?”

Finalmente, dopo diversi minuti, trovò il pulsante per l’accensione e, dopo un piccolo messaggio di benvenuto, apparve un avviso: -ATTUALMENTE E’ STATA IMPOSTATA UNA SUONERIA PERSONALIZZATA. GRADISCE ASCOLTARLA?- e sullo schermo apparvero due cerchi, uno verde e uno rosso.

Ashuros fissò per qualche secondo lo schermo poi premette il cerchio verde e quel gesto segnò la fine del suo cellulare. Dopo circa tre secondi di silenzio partì una registrazione impostata sul loop (ciclo infinito) che ripeteva: -STUPIDO ARRANCAR! STUPIDO ARRANCAR! STUPIDO ARRANCAR!-

Il ragazzo riconobbe subito la voce di Mitsuki e una vena iniziò a pulsargli forte sulla fronte mentre quella voce così fastidiosa continuava a farsi sentire. Un umano o uno shinigami, abituati a quel genere di cose, avrebbero spento il cellulare o cancellato la suoneria, ma Ashuros era un arrancar e preferiva la vecchia maniera. Piano piano assunse la posizione di un giocatore di baseball e scagliò con tutta la sua forza il cellulare che, solo per qualche secondo, divenne la prima stella nel cielo dell’Hueco Mundo.

“Quella nanetta me la pagherà cara. Non crederà di essere l’unica ad aver pensato ad uno scherzetto…” pensò ghignando per poi guardarsi attorno “Uhm...devo essere nella zona nord. Percepisco distintamente due arrancar e...” deglutì non appena ebbe capito chi era il secondo arrancar “Maledizione...perchè proprio lei? Bah restando qui non risolverò niente. Meglio iniziare dal quello più socievole.” e iniziò a camminare verso alcune rocce poco lontane.

Le raggiunse in poco più di mezz’ora e, ad attenderlo, trovò una scena alquanto strana. Lui era in una posizione sopraelevata e riuscì ad identificare subito l’arrancar. Era parecchio alto e quello che saltava subito all’occhio era la sua pelle, anzi, più che pelle era più corretto definirlo esoscheletro visto che sembrava la corazza di alcuni scarabei ed era completamente blu. L’arrancar indossava una bandana bianca ai lati e nera al centro, una giacca con le maniche larghe, un paio di pantaloni bianchi e una fascia nera come cintura mentre ai piedi non aveva niente, per cui si potevano benissimo vedere le tre grosse dita arrotondate ricoperte, anch’esse, dalla corazza che però era grigia.

Davanti a lui vi erano tre hollow dalla forma di gorilla con i piedi palmati e una coda da scorpione. Quello centrale, che sembrava il capo, disse -Ehi brutto scarafaggio spostati! Dobbiamo andare ad eliminare il tuo capo!-

L’arrancar non disse nulla e negò una sola volta con la testa, facendo incavolare i tre hollow

-Vorrà dire che elimineremo prima te!- urlarono in coro i tre hollow scagliandosi su di lui e iniziando a tempestarlo di pugni ma lui non reagì a nessuno di quei colpi, restando completamente immobile.

Ashuros osservò la scena divertito pensando “Stun Donder, soprannominato Thunder. Attualmente è l’arrancar con l’attacco e la difesa più forte di tutto l’Hueco Mundo. In un confronto di forza fisica potrebbe sconfiggere pure me senza troppi problemi. E’ perfetto.” dopodichè con un salto si portò alle spalle di Stun e disse -Yo Stun, è da un po’ che non ci vediamo.-

Stun ebbe un sussulto e si girò subito verso Ashuros, continuando ad ignorare i colpi dei tre hollow che, non appena videro Ashuros, si allontanarono di diversi metri.

-Fratello eccolo!- disse il secondo egli hollow

-Sì lo vedo. Finalmente potremo ucciderlo!- disse il primo facendo un passo verso i due arrancar ma non appena ebbe mosso il piede, avvertì una fortissima aura omicida provenire da Stun che lo fissava con gli occhi ridotti a due fessure.

-C...cos’è questa sensazione?- disse il terzo degli hollow iniziando ad indietreggiare

-Avete tre secondi per andarvene...- disse Ashuros -...dopodichè, se sarete ancora qui, Stun non esiterà ad eliminarvi.-

-Non prenderci in giro!- urlò il primo e, un secondo dopo, venne disintegrato da un Cero sparato da Stun con la mano destra. Gli altri due hollow rimasero paralizzati dal terrore e, proprio come successo al fratello, vennero spazzati via da un Cero.

Ashuros fischiò soddisfatto del operato di Stun che tornò subito a concentrarsi su di lui. Gli occhi di Stun erano uguali a quelli di un hollow, pupilla gialla su sfondo nero ma d'altronde lui era stato uno dei primi esperimenti di Aizen perciò non aveva lo stesso aspetto degli altri arrancar.

-Stun che ne diresti di venire con me e combattere contro gli umani?- chiese Ashuros

Stun lo fissò in silenzio dopodichè annuì.

-Ottimo! Bene, dirigiamoci verso il secondo arrancar nelle vicinanze.- disse Ashuros seguito a ruota da Stun che attirando l’attenzione dell’albino, alzò l’indice della mano destra e indicò Ashuros, dopodichè alzò il medio e indicò se stesso, infine alzò l’anulare e fissò Ashuros con sguardo interrogativo.

-Mi stai chiedendo chi è il terzo arrancar?- chiese Ashuros e Stun annuì. Era di poche parole il ragazzo...

-Beh ti basti sapere che se c’è da ammazzare qualcuno...lei è la più indicata...- disse Ashuros e Stun capì al volo a chi sti stava riferendo -Spero solo che alla vecchia Yachiru non venga un colpo nel vedere una ragazza con lo stesso carattere di Zaraki Kempachi...- aggiunse poi il ragazzo prima di rimettersi in marcia.

 

***

 

 

Era da circa un’ora che Ashuros e Stun camminavano in mezzo alle dune e, finalmente, riuscirono a percepire chiaramente il reiatsu del loro obbiettivo.

 

“Bene...è vicina, meglio prepararsi ad ogni evenienza.” pensò Ashuros quando si sentì una forte esplosione e una grossa cortina di fumo comparve a una ventina di metri davanti a loro. Stun si mise subito davanti ad Ashuros pronto ad affrontare qualunque aggressore.

 

Dopo pochi secondi cadde davanti ai due, ciò che restava di un hollow seguito da una risata femminile che sembrava quella di una psicopatica...il che si avvicinava parecchio alla realtà.

 

Ashuros fissò il corpo dell’hollow mentre scompariva e, nel frattempo, una figura umanoide usciva dalla cortina di fumo, dirigendosi verso di loro. Si trattava di una ragazza estremamente bella. Non era altissima ma aveva delle forme generose e i lineamenti sembravano quasi quelli di una bambina. Le due grandi pozze azzurre oltremarina, leggermente allungate, si sposavano alla perfezione con la carnagione leggermente abbronzata e i suoi capelli color rame, lunghi fino a metà spalle, raccolti in luminosi boccoli erano perfetti. Indossava una giacca bianca dai bordi azzurri aperta sul davanti che permetteva di vedere la fascia bianca che le copriva il seno, dei cortissimi pantaloni bianchi e degli stivali alti dello stesso colore. Appesa al collo aveva un cristallo semi trasparente, mentre alla cintura azzurra, era attaccata un’ocarina di cristallo.

 

Ashuros non potè evitare di arrossire leggermente. Oltre al fatto di essere molto carina, i capelli biondi le davano un vantaggio notevole visto che a lui ricordavano quelli di sua madre Halibel.

 

La giovane si fermò a pochi metri di distanza e gli sorrise ma non era un sorriso normale...era sadico oltre ogni limite.

 

-Unborn e Thunder!- disse la ragazza

 

-Yuuko Hariken. Desolato di aver interrotto il tuo divertimento, ma devo parlarti.- disse Ashuros

 

-Spero per te che sia una buona ragione, altrimenti romperò quel bel faccino che ti ritrovi!- disse Yuuko fissandolo con sguardo assassino e sorriso sadico. Istintivamente, Stun si mise davanti ad Ashuros, mentre l’albino pensava “Scommetto che lei e la tappetta andranno parecchio d’accordo.”

 

-Allora?- chiese Yuuko fissando male Stun che ricambiava lo sguardo.

 

-Uhm...come potrei metterla in modo che ti attiri...vediamo...- iniziò Ashuros grattandosi la testa -....ah lo so! Ti andrebbe di partecipare ad una guerra contro gli umani? Potrai uccidere tante persone e se, per qualche motivo, dovessimo andare sulla terra potresti farci un po’ di soldi.- se c’erano due cose che sapeva su quella ragazza erano che adorava uccidere e fare soldi.

 

Come previsto negli occhi della ragazza si accese una luce, una luce sinistra, ma pur sempre una luce -Interessante...però a determinate condizioni!- disse la ragazza con sguardo serio.

 

-Quali?- chiese Ashuros che era già convinto di averla arruolata.

 

-Prima di tutto io non prendo ordini come una cameriera perciò se non voglio fare niente, non faccio niente! Secondo: almeno un pasto al giorno deve essere a base di carne. Terzo: non voglio essere fermata se devo uccidere qualcuno. Quarto: non voglio vedere neanche l’ombra di un coniglio!- elencò Yuuko e sul quarto punto ebbe un leggero brivido lungo la schiena

 

-Non credo ci saranno problemi.- disse Ashuros facendo spallucce -Su andiamo.- e iniziarono a camminare

 

Dopo circa un’ora passata nel più totale silenzio, cosa che a nessuno sembrava dispiacere, si iniziò a sentire una vocina provenire dall’alto. I tre alzarono lo sguardo e Ashuros, solo all’ultimo riuscì a prendere il cellulare rosso che aveva lanciato poche ore prima e il maledetto messaggio continuava a ripetersi senza esitazione.

 

-Cos’è?- chiese Yuuko

 

-Il cellulare che mi hanno dato gli shinigami.- spiegò Ashuros cercando di spegnerlo ma in una frazione di secondo gli scomparve dalle mani, finendo in quelle di Yuuko che lo fissava interessata -Deve valere parecchi soldi.-

 

-Appena arriveremo alla Soul Society te ne daranno uno.- spiegò Ashuros e vedendo gli sguardi interrogativi di Stun e Yuuko, aggiunse -Siamo alleati con gli shinigami in questa guerra.-

 

Stun lo fissò preoccupato mentre sul viso di Yuuko apparve un sorriso particolarmente sadico

 

-Non possiamo ucciderli.- si affrettò a spiegare Ashuros e sia Stun che Yuuko si dispiacquero di ciò.

 

Dopo qualche secondo, Yuuko spense la suoneria per poi cancellarla con enorme soddisfazione di Ashuros che, dopo aver ripreso il cellulare aprì una cartella chiamata “Mappa Senkaimon” che mostrava la posizione dei portali per tornare nella Soul Society. Un sorriso particolarmente bastardo prese forma sulle labbra del ragazzo che pensò “Voglio proprio veder come te la cavi ora senza le tue preziose mappe, tappetta!” e ripresero a camminare verso il portale più vicino.

 

                                                                                     * * *

 

-Quello stupido Arrancar “non ci riuscirai” Ma crepa!- borbottò per l’ennesima volta Yuki imitando in falsetto l’arrancar mentre correva tenendo come al solito il naso incollato allo schermo del suo tesoro: mai e poi mai l’avrebbe data vinta ad Ashuros e l’avrebbe chiamato per farsi venire a salvare. Di tanto in tanto alzava il viso per guardare di non andare a sbattere contro nessuno, anche se c’erano scarse possibilità che accadesse, dato che stava correndo sui tetti malconci delle case del Rukungai. La maggior parte dei puntini blu che segnalavano uno Shinigami erano in quella zona, dalla gigantesca estensione, e il suo obbiettivo in quel momento era una coppia di puntini ormai a qualche decina di minuti da lei.

 

Quando finalmente il suo puntino raggiunse quelli dei suoi obbiettivi e Mitsuki staccò gli occhi dal cellulare, si ritrovò davanti ad una scena che aveva vissuto più di mille volte in passato, solo che stavolta non era lei al centro della crocchia di bulli strafottenti.

Due ragazzine con un grande reiatsu, che sarebbero potute sembrare sorelle, dati i lunghi capelli lisci castani e i grandi occhi verdi, vestite con i tipici abiti cenciosi di chi si deve arrangiare per sopravvivere, stavano fronteggiando senza paura un gruppo di delinquenti con chiare intenzioni verso di loro.

In qualsiasi altro caso sarebbe intervenuta, ma rimase colpita dalle espressione delle ragazze: la prima, alta e dal seno prosperoso, aveva un sorriso sadico in volto mentre negli occhi le ardeva il fuoco dell’ira, e la seconda, più bassa e meno prosperosa, allegramente si scrocchiava le nocche delle mani.

Divertita Mitsuki stava per decidere di osservare come si sarebbero messe le cose, quando un bagliore improvviso dietro la schiena dell’uomo che capeggiava la banda la fece scattare.

-Dannazione!-

 

 

Ryoko guardò il gruppo di ragazzi che aveva fermato lei e Meiko, per “portarle a fare un giro in cambio di un pedaggio” e già pregustava una bella scazzottata; sempre che le fosse rimasto qualcuno da colpire: il lato sadico di Meiko stava prendendo il sopravvento su di lei e presto avrebbe commesso una carneficina. Non era certo la prima volta che si trovavano in quella situazione da quando…beh, da quando erano morte e si erano risvegliate lì. Era stato difficile all’inizio ma ora si erano ambientate, al momento erano in viaggio per trovare…uno scopo? Qualcosa da fare? Non era loro ancora ben chiaro, ma finché erano insieme era già un passo avanti.

 

Meiko sorrise, desiderosa di prendere a pugni la faccia butterata di quel tizio che aveva velatamente insultato la sua Ryo. La cosa peggiore che potesse fare.

Stava già per scattare, quando un mortifero luccichio le fece sgranare gli occhi e di scatto porto le braccia a coprirsi il viso.

E il coltello probabilmente l’avrebbe colpita se uno strano puffo dai capelli mossi e strani non si fosse interposto e l’avesse respinto con una lunga katana dalla lama azzurro ghiaccio e l’elsa nera con un fiocco azzurro.

 

La divisa nera, la katana, la velocità…era una Shinigami!

 

Mitsuki ripose nel fodero la sua zampaktou, ce l’aveva fatta per un pelo.

-Guardate! Una piccola Shinigami! Ti sei persa ragazzina?! Vuoi giocare con noi anche tu?!- chiese viscidamente il capo della banda, nonché lo stesso tizio che aveva lanciato il coltello, osservando il seno prosperoso della ragazza e leccandosi le labbra.

Mitsuki alzò la testa e i suoi occhi incontrarono quelli del maniaco, che fece un passo indietro.

-Cos’hai da guardare così ragazzina?! Vuoi prenderle!?- urlò con gli occhi iniettati di sangue, spaventato.

-C-capo…- mormorò uno dei suoi, tarchiatello e tremante, tirando l’aspirante suicida per un braccio.

-Sta zitto tu!- gli berciò contro l’altro.

-Finalmente posso sfogarmi- mormorò Mitsuki con un sorriso tra il sadico e il folle scrocchiandosi le nocche, -Lo sapete?!- chiese mentre un’aura nera la circondava –Voi siete le persone che detesto di più. Maniaci, vigliacchi, che attaccano in gruppo e armati delle ragazze. Mi fate schifo.- terminò perdendo il sorriso e inclinando la testa di lato.

-C-capo…q-quella è…la n-nuova shinigami…d-di cui parlano tutti…-

-Potrebbe essere il capo del Gotei 13 e non me ne potrebbe fregare di meno!- urlò nuovamente l’uomo mentre i suoi scagnozzi, in un barlume d’intelligenza, indietreggiavano.

Poi scattò contro la ragazza.

Mitsuki neanche si mosse; con un pugno in faccia lo scagliò cinque metri più in là, svenuto.

-Ora mi sento meglio…è da quando ho incontrato quello stupido Arrancar che volevo sfogarmi...- mormorò pulendosi le nocche dal sangue uscito dal naso dell’uomo.

Stava già per girarsi quando si accorse del resto della banda, immobile a fissarla.

-Mmh?! Siete ancora qui?!- chiese da sopra una spalla con voce fredda e atona, lanciandogli uno sguardo che portava scritto “Volete morire?!”

-…è lei…- mormorò il cicciottello facendosi piccolo.

-Sparite! - una parola, sibilata, ma per un attimo dietro di lei sembrò apparire una gigantessa tigre bianca con gli occhi rossi che ruggì feroce contro i malcapitati.

-La Tigre delle Nevi! - urlò con voce stridula il tizio mentre tutti se la davano a gambe terrorizzati.

Mitsuki li guardò schifata, prima di ricordarsi il motivo per cui era lì e girarsi verso le due ragazze, che la guardavano a bocca aperta.

-Sei una shinigami! - urlò quella più bassina, saltandole incontro –Io sono Ryoko Hoshika, ma puoi chiamarmi Ryo! Mentre lei è Meiko Shirai! - disse indicando l’altra ragazza che le sorrise incrociando le braccia al petto.

-Grazie per l’aiuto, ma ce la saremmo cavata lo stesso.- spiegò orgogliosa.

-Ne sono sicura.- rispose Mitsuki accennando un sorriso, non era abituata ad essere trattata con gentilezza.

Meiko annuì, soddisfatta.

-Io sono…- Mitsuki stava per ripetere la presentazione formale che le avevano insegnato, quando si ricordò della faccia di Ashuros mentre le chiedeva scioccato “Ma come parli!?” e le parole le morirono in gola. Ebbe un attimo di panico, chiedendosi cosa avrebbe dovuto dire, ma infine cercò di essere il più naturale possibile imitando ciò che aveva detto Ryoko.

-Io…io sono Mitsuki Hitsugaya, ma per favore chiamatemi Yuki! Sono qui perché voglio proporvi di entrare con me all’Accademia Shinigami & Hollow, per prepararci ad una guerra.- solo quando ebbe finito di parlare si rese conto che forse avrebbe dovuto dirlo con più tatto.

-Diventeremo Shinigami?!- chiese estasiata Ryoko prima di gettarle le braccia al collo –Certo che veniamo Yuki! Vero, Meiko?!-

La ragazza annuì sorridente mentre Mitsuki ricambiava goffamente l’abbraccio, imbarazzata.

-Avete capito che ci prepareranno per combattere una guerra contro gli umani che vogliono uccidere tutti gli Shinigami, alleandoci inoltre contro gli Arrancar?- chiese perplessa da tutto quell’entusiasmo.

-Sì- rispose sorridendo Meiko – Ma è meglio che stare qui a far niente e a lottare per la sopravvivenza- spiegò alzando le spalle.

-O-okay…benvenute allora!- disse mostrando il primo sorriso sincero e guardandole con entusiasmo –io devo ancora cercare gli altri ragazzi, voi siete state le prime, ma voi dovete tornare subito all’Accademia! Vi porto al Senkaimon…- spiegò contenta e stava già per cercare la mappa per tornare al portale quando si accorse che proprio a pochi minuti da lei, nella foresta, l’aspettava un altro puntino rosso.

-Cavolo è proprio qui…- mormorò indecisa.

-Cosa? - chiese Ryoko curiosa.

-Un altro ragazzo d arruolare…vi dispiace se prima andiamo da lui e poi vi porto al Senkaimon? -

-Non c’è nessun problema! - risposero in coro le due ragazze, prima di incamminarsi dietro ad una Mitsuki riconoscente tra gli alberi.

 

“Dannazione!” pensò Mitsuki disperata.

-Ehm…Yuki? Stai bene?- chiese preoccupata Meiko vedendo la ragazzina a terra per la quinta volta in cinque minuti.

La povera shinigami si era completamente dimenticata che non poteva usare lo shumpo, visto che le due ragazze non erano ancora in grado, e così si era ritrovata ad assaggiare la terra umida più e più volte. Non si era mai sentita tanto in imbarazzo.

Ma finalmente erano arrivate! Ansiosa di trovare il suo prossimo obbiettivo, entrò in una piccola radura insieme alle altre due e tutte e tre spalancarono gli occhi.

Al centro stava sdraiato nell’erba il più bel ragazzo che avessero mai visto: i capelli color dell’oro, leggermente mossi, gli sfioravano con delicatezza le spalle, i lineamenti fini sembravano esser stati dipinti da un pittore d’incredibile maestria e i grandi e profondi occhi smeraldo ammiravano genuinamente felici il cielo azzurro.

Come percependo la presenza delle ragazze si tirò a sedere e rivolse loro un sorriso gentile e bello da mozzare il fiato.

-Vi siete perse?- chiese con dolcezza alzandosi e andando verso di loro.

Solo in quel momento Mitsuki si accorse che il ragazzo vestiva una divisa da shinigami, con una sciarpa al collo verde, dello stesso colore della cintura, che però lasciava intravedere una collana con il ciondolo a forma di foglia spezzata; si ricordò di come Yachiru le avesse spiegato che uno dei suoi obbiettivi era uno shinigami alla ricerca della sorella scomparsa.

-N-no…non ci siamo perse...- mormorò in imbarazzo: negli occhi del ragazzo non c’era malizia, paura o disgusto, solo sincera preoccupazione; e questo la confondeva. Era più facile diffidare, odiare o combattere che fidarsi, amare e trattare con i ragazzi per lei.

-Siamo qui per arruolarti! - spiegò sorridendo Ryoko facendosi in avanti e presentando le ragazze.

Meiko lo guardava con gli occhi spalancati, incapace di proferire parola.

-Oh…mi dispiace ma non posso aiutarvi…sto cercando la mia Hime!- spiegò con dolcezza dopo che gli ebbero spiegato la situazione, mentre alla parola “Hime” gli si accendeva una luce adorante negli occhi.

-S-se vieni con noi…potresti ritrovarla…- tentò di convincerlo Mitsuki –si sta per scatenare una guerra…e tua sorella potrebbe esserne una vittima se non li fermiamo- disse con sicurezza.

Lo sguardo del ragazzo si fece improvvisamente serio.

-Allora verrò con voi e fermerò questa guerra. Sono Hiroyuki Hariken, chiamatemi Hiro- disse porgendo una mano Mitsuki, che l’accettò arrossendo, per poi fare lo stesso con le altre. Quando fu il turno di Meiko, i suoi occhi presero l’inquietante forma di un cuoricino.

-S-sarà un piacere averti con noi Hiro-sama- mormorò persa in chissà che fantasie.

Ryoko si batté una mano sulla fronte, mormorando un disperato “Oh no…non di nuovo…”

Ma Mitsuki era troppo concentrata sul suo cellulare per accorgersene: ancora pochi minuti e avrebbe dimostrato a quello stupido Arrancar di essere più che in grado di cavarsela da sola!

Con soddisfazione sfogliò la varie cartelle fino a giungere a quella con scritto “Mappa Senkaimon”, la quale conteneva delle mappe particolari che le indicavano dove sarebbe apparso il portale, così che le sarebbe stato impossibile perdersi, che aveva fatto aggiungere il giorno prima dopo la figuraccia epocale con Ashuros.

L’aprì e…non trovò niente.

“Cosa?!” pensò angosciata, prima di iniziare ad aprire tutte le cartelle possibile ed inimmaginabili.

Niente.

Com’era possibile?!? Era sicura che il giorno prima ci fossero! Non potevano essere sparite da sole e…

 

-Oi principessa! Dammi un attimo il tuo coso! Voglio vedere come funziona.- le chiese, o ordinò, irritato Ashuros guardando il suo cellulare rosso con disgusto.

Mitsuki lo guardò diffidente, stringendo al petto il cellulare, ma poi si ricordò della faccia che aveva fatto l’Arrancar quando glielo avevano consegnato e, mossa a pietà, glielo tese.

-Sta attento e…-

-Yuki! Vieni un attimo qui!- Mitsuki corse da Yachiru e discusse con lei alcuni dettagli sugli obbiettivi per una decina di minuti.

Quando tornò Ashuros le porse il cellulare.

-Grazie- le disse con un sorrisino. E lei non ci aveva badato, non aveva pensato che fosse strano che Ashuros l’avesse ringraziata, sorridendo.

 

Le mani di Mitsuki presero a tremare.

Con ansia crescente andò a cercare i numeri nella rubrica nella speranza di trovare quello della vecchia Yachiru o altri shinigami, ma ce ne era solo uno: “L’Arrancar più forte, Ashuros Bleeder”

-Yuki...va tutto bene?- chiese preoccupato Hiro posandole una mano sulla spalla.

Lei si girò di scatto, guardandolo con aria assassina.

-Io…io lo uccido…- gli disse con espressione folle prima di urlare al cielo tutta la sua rabbia.

-AAAAAAAAAAAAAASHUROOOOOOOOOOOOOOOOOOSSS!!!!-

 

  
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